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Chi è senza peccato, scagli la prima pietra

All'interno dell'abbazia di Nuestra Señora de la Natividad si è consumato un delitto: sono tutti sospettati, e hanno tutti qualcosa da nascondere.

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   26/11/2009
The Abbey
The Abbey
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Leonardo da Toledo non poteva immaginare quello che lo aspettava presso l'abbazia di Nuestra Señora de la Natividad, mentre risaliva la mulattiera con il suo novizio Bruno. Eppure, qualcuno aveva cercato di ucciderlo con un masso poco prima che raggiungesse il portone di entrata, e questo è un pessimo auspicio per qualunque viaggiatore. Giunto a destinazione si trova quindi a dover portare a termine due incarichi, entrambi difficili: risolvere un giallo medievale sulla morte sospetta di un confratello, e trovare qualcosa da fare per quell'incapace del suo novizio (un giovane tanto puro quanto stupido).

Chi è senza peccato, scagli la prima pietra

L'avventura si svolge tutta all'interno delle mura che circondano l'abbazia, con i diversi edifici che la compongono. L'atmosfera medievale è intensa e palpabile; ricca di religione, esoterismo e secolare meschinità umana. La contrapposizione tra lo stile grafico da cartoon americano, molto fumettistico, e l'oscura vicenda è spiazzante, ma rende inquietanti le scene più crude. Su questo punto siamo curiosi di sapere cosa ne pensa la comunità dei giocatori, perché potrebbe aprire una strada interessante per le avventure punta e clicca.

Il giallo si tinge di noir

Purtroppo non è tutto così perfetto in The Abbey: c'è molto parlato, e alcuni passaggi nei dialoghi si ripetono più volte. Non sempre le cinque righe di risposta di alcuni personaggi sono scritte bene, e per gran parte del tempo dobbiamo ripercorrere avanti e indietro le stesse stanze, un giorno dopo l'altro, interrogando più volte i monaci. In parte questo aspetto rafforza il senso di star conducendo un'indagine basata sulla logica e la deduzione, ma talvolta apre solo la strada alla noia. Per fortuna la trama è solida, e d'altronde si ispira liberamente a Il Nome della Rosa, il capolavoro di Umberto Eco.

Chi è senza peccato, scagli la prima pietra

L'aspetto più interessante riguarda comunque i monaci. Tutti mostrano un atteggiamento ambiguo, svelando vezzi e peccatucci che ne fanno dei personaggi a tutto tondo. Il più interessante è il protagonista, del quale impariamo a conoscere le debolezze e il pizzico di vanità, così come l'atteggiamento da uomo di mondo nei confronti degli esseri umani e della religione. La perfezione della dottrina e i limiti dell'uomo sono uno dei temi sotterranei dell'avventura, che coglie diverse occasioni per aprire spunti di riflessioni maturi. E lo fa senza malizia né strizzate d'occhio, così che un riflessione sulla religione e sulla vita umana non si tramuta in una presa di posizione a priori.

Il sesto giorno creò l'uomo

Se abbiamo speso molte parole sull'ambientazione e i personaggi un motivo c'è: The Abbey è per lo più sostanza narrativa, mistero e dialoghi. Naturalmente è anche un'avventura grafica che più classica non si può, e per questo ci sono gli enigmi. È apprezzabile che tutti i rompicapo si basino sulla logica e non sconfinino in mirabolanti utilizzi di uno spillo per forzare una serratura; tutto quello che fa Leonardo è plausibile e in qualche misura realistico. Purtroppo però non sono neppure puzzle molto creativi, e la scarsa fantasia si somma ai tediosi andirivieni per un locale e l'altro dell'abbazia. I monaci sono poco collaborativi e dovremo svolgere per loro incarichi che prevedono una lunga serie di passaggi. Sbloccato l'ostacolo, si ricomincia con gli interrogatori, facendo attenzione alle possibili incongruenze. Seguendo con attenzione chi ha detto cosa, è facile intuire quale sarà la prossima mossa da fare, combinando gli oggetti giusti raccolti qua e là. L'unica difficoltà consiste nel fatto che molti oggetti selezionabili ci aprono nuove strade solo durante certi passaggi. In alcuni casi dobbiamo invece interpellare quell'incapace di Bruno.

Chi è senza peccato, scagli la prima pietra

Esteticamente The Abbey è di gran pregio: i fondali dipinti sono splendidi, in particolare il cielo, che muta di colore per scandire il passaggio del tempo, fino al capitolo quarto, quando si tinge di un sinistro grigio pallido. La caratterizzazione dei personaggi è molto buona, sebbene le espressioni facciali siano rigide: non aspettatevi un film della Disney per intenderci. Una nota dolente: i doppiatori inglesi hanno recitato senza il gioco davanti. La quantità di frasi lette con un tono sbagliato rovina il senso di immersione, arrivando a spossare la pazienza del giocatore, specialmente nel caso di Bruno. Non ci resta che consolarci con i sottotitoli in italiano. Peccato, questo elemento da solo fa perdere qualche punto al gioco, che rimane comunque un'avventura che per stile spicca dalla folla e attirerà di sicuro gli amanti del genere.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.3
Lettori (7)
7.0
Il tuo voto

The Abbey si fa amare immediatamente per lo stile da cartoon disneyano, che sorprende se accostato a una trama dove scorre del sangue. La storia invece non può certo stupire, pescando a piene mani dal romanzo di Eco e da una tradizione in materia di monaci e di esoterismo che non è nuova, ma la solidità con cui si sviluppa e gli ambigui personaggi dell'abbazia sono sufficienti a mantenere salda la presa sul giocatore. Gli enigmi sono verosimili ma poco fantasiosi e siamo costretti a tornare molte volte negli stessi luoghi. Al contrario i temi trattati, e soprattutto il modo in cui se ne parla, sono un grosso punto a favore di quest'avventura. Leonardo è un personaggio di grande spessore, che si definisce bene in contrapposizione a quell'inconcludente del suo novizio, Bruno. Se solo il doppiaggio fosse stato fatto contestualmente al gioco, si sarebbero evitati scivoloni interpretativi inaccettabili. In definitiva, rimane comunque una bella prova di Crimson Cow, che ci auguriamo continui su questa strada.

PRO

  • I monaci sono sinistri e umani
  • Personaggio principale da ricordare
  • Tematiche adulte ben sviluppate
  • Stile grafico inedito per un'avventura

CONTRO

  • Espressioni dei volti da museo delle cere
  • Avanti e indietro per gli stessi luoghi
  • Alcuni dialoghi sono soporiferi
  • Doppiaggio fuori contesto

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP / Vista
  • Processore: 1.4 GHz o superiore
  • RAM: 512 MB
  • Scheda video: 64 MB compatibile con DirectX 9.0c
  • DirectX: Versione 9.0c o superiore
  • Scheda audio: compatibile con DirectX 9.0c