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In tournée con il DS

Fra un mattoncino e una gag, Rock Band viene reinterpretato secondo la filosofia LEGO con un rhythm game divertente come al solito.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   28/12/2009
LEGO Rock Band
LEGO Rock Band
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Versione testata: Nintendo DS

Rock Band, esattamente come la serie concorrente Guitar Hero, è uno di quei franchise che ripongono nel supporto dei controller dedicati il 90% del proprio fascino. Giocare uno di questi titoli utilizzando un semplice joypad, è chiaro, sarebbe avvilente e toglierebbe gran parte del divertimento.

In tournée con il DS

Ben diverso è imbracciare una chitarra, mettersi a suonare la batteria o, meglio ancora, organizzarsi con gli amici per formare una band al completo, voce inclusa. Le riduzioni portatili del gioco, dunque, si pongono per molti versi come un semplice ripiego, un "divertissement" che mai e poi mai potrà eguagliare l'esperienza "vera" a causa di ovvie limitazioni tecniche e pratiche. Ciò non significa che sia impossibile realizzare un Rock Band per console portatili, però; anzi, i fatti dimostrano che non solo si può fare ma che il risultato va oltre le più rosee aspettative. Per LEGO Rock Band il discorso è esattamente lo stesso, solo che al pacchetto si aggiunge quella dose di mattoncini e spassose gag che da sempre contraddistinguono le rivisitazioni videoludiche in chiave LEGO.

Canzoni e mattoni

Iniziamo subito col dire che se da una parte la versione DS del gioco stupisce per una qualità e una complessità del comparto audio che non ti aspetteresti dalla console portatile Nintendo, dall'altro sono inevitabili le defezioni per quanto concerne la tracklist: abbiamo un totale di venticinque brani in luogo dei quarantacinque che contraddistinguono le versioni per Xbox 360, PlayStation 3 e Nintendo Wii. Una bella differenza, insomma, specie se consideriamo il fatto che sulle console casalinghe è possibile arricchire ulteriormente l'esperienza tramite DLC.

In tournée con il DS

Venticinque brani, in ogni caso, non sono certamente pochi e quantomeno appaiono ben selezionati, con una certa attenzione verso il lato più "commerciale" dell'offerta per incontrare i gusti dei giocatori più giovani: "A-Punk" dei Vampire Weekend, "Accidentally in Love" dei Counting Crows, "Check Yes Juliet" dei We The Kings, "Crash" dei The Primitives, il classico "The Final Countdown" degli Europe, "Free Fallin" di Tom Petty, l'indimenticabile "Ghostbusters" di Ray Parker Jr., "Girls & Boys" dei Good Charlotte, "Grace" dei Supergrass, "I Want You Back" dei Jackson Five, "In Too Deep" dei Sum 41, la simpatica "Kung Fu Fighting" di Carl Douglas, l'affascinante "Let's Dance" di David Bowie, "Life is a Highway" dei Rascal Flatts, "Moster" dei The Automatic, "The Passenger" di Iggy Pop, "Ruby" dei Kaiser Chiefs, "So What" di Pink, "Song 2" dei Blur, "Suddenly I See" di KT Tunstall, "Swing, Swing" dei The All-American Rejects, "Two Princes" degli Spin Doctors, la sempreverde "Waling on Sunshine" dei Katrina & The Waves e infine "We Are the Champions" e "We Will Rock You" dei Queen.

Tappa a ritmo di musica

LEGO Rock Band ci dà la possibilità di giocare utilizzando la stilo e il touch screen oppure i pulsanti convenzionali. Le due scelte appaiono fin da subito molto diverse, trasformando di fatto l'esperienza di gioco. Usando la stilo, si deve tappare sullo schermo in corrispondenza del punto in cui la nota incrocia il "capotasto", ma alla fine dei conti risulta più semplice affrontare i livelli di difficoltà avanzati proprio per il fatto che non bisogna cambiare la posizione delle dita, bensì semplicemente variare la zona dello schermo da toccare a ritmo. L'impatto con il touch screen, inoltre, ci permette di evitare i limiti sistematici dei pulsanti, che comunque devono fare la propria corsa prima di trasmettere l'input al software e che per questo possono talvolta restituire risultati fuori sincrono. Utilizzare i pulsanti si pone dunque come una sfida maggiore, che per alcuni versi si avvicina di più all'originale Rock Band con gli strumenti, ma che appunto mostra il fianco a problemi che diventano senz'altro fastidiosi quando le canzoni sono complesse e le sequenze di note si fanno più fitte.

In tournée con il DS

I tasti da premere, per la cronaca, sono le direzioni sinistra e su del d-pad da una parte e X e A dall'altra, per ottenere quantomeno un effetto "simmetrico" che potesse rendere l'alternanza della pressione più naturale, seppure soggetta a un inevitabile periodo iniziale di apprendimento. Ciò che non cambia è l'assegnazione ai tasti dorsali L ed R del passaggio fra uno strumento e l'altro, pratica che nella versione DS del gioco appare non semplicemente facoltativa ma talvolta inevitabile: il "morale" dell'intera band va tenuto alto, e per questo ogni tanto bisogna alternarsi fra voce, chitarra, basso e batteria, senza rimanere sempre ancorati allo stesso strumento.

Mattoncini saltellanti

Fra le novità introdotte da LEGO Rock Band c'è senz'altro la gestione delle sequenze perfette, caratterizzata dall'arrivo di note "viola" che suonate correttamente riempiono la barra del "fever", ovvero un "momento magico" in cui il punteggio viene moltiplicato. Si può entrare in tale modalità premendo il pulsante B o il d-pad in giù, ma farlo mentre si segue una complessa sequenza di note non è semplicissimo. Per fortuna gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire la possibilità di attivare la "fever" anche soffiando nel microfono, operazione molto più semplice e immediata. Le modalità disponibili sono abbastanza classiche, con la "partita veloce" per suonare un brano a scelta e un multiplayer purtroppo solo in locale. La modalità tournée costituisce il fulcro della conversione a cura di Backbone Entertainment, e riprende un po' tutti gli elementi classici dello "story mode" di Rock Band: il nostro gruppo va in giro per locali a suonare e la qualità delle prestazioni sblocca nuovi scenari, nuove canzoni e una certa quantità di denaro da spendere in personaggi, abiti e strumenti diversi. Tecnicamente è stato svolto un ottimo lavoro, specie dal punto di vista del sonoro: come accennato in apertura, il DS viene spinto al limite e riesce a tirare fuori dai suoi piccoli altoparlanti delle cose che mai ci saremmo aspettati di sentire. Il tutto si paga in termini di qualità pura, intesa come frequenza di campionamento, ma il risultato finale rimane comunque godibilissimo.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (11)
8.4
Il tuo voto

Pur restando una scelta alternativa all'esperienza "reale" con tanto di strumenti, LEGO Rock Band su Nintendo DS non dà assolutamente l'impressione di un titolo tirato via, anzi offre un grande divertimento e uno spessore inaspettato. La tracklist risulta molto penalizzata in termini numerici rispetto a quanto disponibile nelle versioni per Xbox 360, PS3 e Wii, ma si tratta di un limite che si accetta di buon grado di fronte al lavoro svolto dagli sviluppatori. Le canzoni sono infatti tutte molto divertenti da suonare, con l'alternanza dei controlli classici o via touch screen a rendere il gameplay ancora più vario e particolare, e vantano una qualità e una complessità davvero fuori parametro per gli standard della console portatile dal doppio schermo. In definitiva, un acquisto vivamente consigliato a chi vuole rivivere l'entusiasmo e il coinvolgimento di Rock Band durante un viaggio o una attesa noiosa.

PRO

  • Immediato e divertente
  • Sonoro sorprendente
  • Un buon numero di brani...

CONTRO

  • ...ma molti meno rispetto alle versioni "maggiori"
  • Non può eguagliare l'esperienza con gli strumenti
  • Multiplayer solo in locale