Trovarsi a lavorare per l'azienda di famiglia può essere noioso, ma se il proprietario della ditta è quel mattacchione di zio Jeb e il nostro compito consiste nello sbriciolare rocce spaziali alla ricerca di preziosi minerali, allora le cose possono prendere una piega divertente. In Space Miner: Space Ore Bust ci troviamo appunto a vestire i panni di un giovane e intraprendente minatore spaziale, che a bordo della sua navicella ogni giorno si reca in un nuovo settore dello spazio alla ricerca di asteroidi da frantumare.
Il gameplay del nuovo prodotto targato Venan si ispira in modo palese al classico Asteroids, con cui condivide il tema centrale, ma aggiunge all'esperienza un enorme carico costituito da potenziamenti, licenze da conseguire, missioni da portare a termine e una trama senz'altro interessante e coinvolgente, raccontata attraverso sequenze testuali che ricordano molto alcuni famosi videogame di origine nipponica (Phoenix Wright, Super Robot Wars, ecc.). La stazione spaziale di zio Jeb costituisce la nostra base, ed è da lì che possiamo partire verso nuove zone da "ripulire", rappresentate sulla mappa sotto forma di settori quadrati con tanto di percentuale di completamento. L'azione si svolge nel più classico dei modi, ovvero con la nostra navicella che deve sparare verso gli asteroidi per frantumarli e poi passare nelle vicinanze dello scoppio per raccogliere automaticamente i minerali fuoriusciti; il tutto in un contesto inerziale che richiede un po' di pazienza durante le prime fasi, ma che dopo qualche partita non costituisce più un limite per i nostri spostamenti, anche quando bisogna muoversi molto in fretta.
Sceriffi delle stelle
Il gameplay basato sulla semplice distruzione di asteroidi sempre più grossi e numerosi, nonché sulla raccolta dei minerali, viene arricchito man mano dall'arrivo di nuove minacce. A un certo punto della trama, infatti, una multinazionale pretende dallo zio Jeb un'enorme quantità di soldi e per saldare il debito si arroga il diritto di mandare i propri robot estrattori a lavorare nei nostri stessi settori. Per ovviare a tale ingiustizia potremo aprire il fuoco contro questi automi e distruggerli per rubargli il "raccolto", con un graduale aumento della difficoltà che ci poterà nelle missioni più avanzate a dover gestire davvero al meglio la nostra navicella e i suoi sistemi di difesa.
La nostra unità di raccolta dispone di uno spazio limitato, dunque dopo un po' dovremo necessariamente abbandonare il settore spaziale che stiamo ripulendo e tornare alla base per scaricare i minerali. Il denaro guadagnato in questo modo può essere speso per acquistare propulsori, sistemi di raccolta, armi e scudi più potenti, nonché generatori di energia in grado di far funzionare tutto il nostro equipaggiamento (i valori di consumo dei singoli elementi vengono indicati da un numero). Ogni componente aggiuntivo produce degli effetti evidenti fin da subito: le armi potenziate sbriciolano gli asteroidi (o i nostri nemici) con meno colpi, e allo stesso modo i sistemi di raccolta evoluti riescono ad agganciare i minerali anche da una certa distanza. Il sistema di controllo del gioco si basa completamente sul touch screen, con uno stick virtuale nella parte sinistra che determina la rotazione della navicella e due pulsanti nella parte destra che servono rispettivamente per azionare i propulsori e le armi. Il contesto inerziale a cui abbiamo accennato in precedenza costituisce una variabile di non poco conto nell'economia dei nostri spostamenti, si tratta anzi di un fattore da tenere sempre in debita considerazione: troppa foga può farci sbattere contro degli ostacoli, a discapito dei nostri scudi, e ogni spostamento va sempre controbilanciato. Tale problematica si fa sentire particolarmente durante alcune missioni extra, quando dobbiamo avvicinarci a degli oggetti presenti sulla mappa e rimanere nella medesima posizione per qualche secondo.
La dura vita del minatore. Spaziale.
Benché il gameplay sia semplice e talvolta ripetitivo, Space Miner: Space ore Bust stupisce per la progressione che si percepisce quando si completano i settori spaziali e ci si muove verso nuove zone.
Tutto il sistema dei potenziamenti, con i vari componenti che possono essere montati o venduti, è implementato molto bene e ha il grande merito di produrre risultati visibili fin da subito. A seconda del nostro approccio alla partita, dunque, possiamo far sì che la nostra navicella diventi molto veloce e agile, concentrarci sulle sue caratteristiche offensive oppure investire tutto il denaro sui sistemi di raccolta per poter estrarre i minerali molto più in fretta. Le missioni extra, intrecciate con una trama molto simpatica e interessante, riescono nell'intento di aggiungere varietà a meccaniche che effettivamente dopo un po' vengono a noia e non trovano abbastanza elementi che ne aumentino lo spessore. A un certo punto, poi, si verifica una sorta di "salto" di difficoltà che rende gli stage più complicati e può coglierci alla sprovvista. Tecnicamente è stato fatto senza dubbio un ottimo lavoro: i personaggi appaiono molto ben disegnati durante le sequenze testuali e il design generale denota uno stile maturo ed efficace. L'azione di gioco vera e propria sia avvale di soluzioni spettacolari per quanto concerne le esplosioni e gli effetti di luce, mentre gli scenari risultano differenziati solo quando cambiamo zona. Il comparto sonoro fornisce un accompagnamento musicale di grande qualità, perfettamente a tema, arricchito da effetti simpatici.
La versione testata è la 1.1.1
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Conclusioni
Space Miner: Space Ore Bust non è un titolo perfetto, anzi ha sicuramente dei limiti per quanto concerne il sistema di controllo (che va ben assimilato per non combinare pasticci) e il bilanciamento della difficoltà, che vede gli stage passare da un livello di sfida infimo a uno ben più impegnativo in maniera troppo repentina. Allo stesso tempo, però, il prodotto sviluppato da Venan offre un'esperienza di gioco di grande qualità, ricca di sfaccettature, con un sistema di potenziamenti straordinario per com'è stato implementato e con una trama simpatica e coinvolgente, che in determinati casi ci pone persino di fronte a decisioni e bivi che influenzeranno lo svolgimento delle missioni o ne aggiungeranno di nuove. Da questo punto di vista il prezzo di vendita (3,99 euro) appare pienamente giustificato: compratelo e non ve ne pentirete.
PRO
- Gran numero di missioni
- Ottimo sistema di potenziamento
- Grafica e sonoro di qualità
CONTRO
- Controlli un po' ostici
- Meccaniche di base ripetitive