Un rapido e distratto sguardo alla schermata iniziale, a qualche immagine e all'insipido logo porterebbe più di un lettore a pensare che Spirit non sia altro che l'ennesimo clone per iPhone di Geometry Wars. Nulla di più sbagliato, ovviamente. Il gioco realizzato da Marco Mazzoli, pur condividendo molte delle scelte estetiche e concettuali del fortunato titolo di Bizzarre Creation, riesce pesantemente a diversificarsi grazie a meccaniche del tutto originali. Si impersona un piccolo droide, catapultato in un'arena rettangolare continuamente insidiata da ondate di nemici da far fuori: "cosa c'è di nuovo?", verrebbe da chiedersi. Eppure è proprio in questo momento che emerge la prima e più grande differenza: il giocatore non sarà mai in grado di sparare. L'unica soluzione per liberarsi degli ostinati visitatori è infatti quella di disegnare dei cerchi con la scia della propria nave, in modo da aprire dei portali capaci di risucchiare tutto ciò che vi entra. Questa semplice idea permette così di affrontare il gioco in due modi diversi: si può decidere di tracciare un cerchio attorno a un nemico, assorbendolo all'istante, oppure di prevedere la sua traiettoria e creare un buco nero davanti a lui. Con abili movimenti è anche possibile creare portali più grandi, catturare più avversari contemporaneamente e portare a casa ricchi bonus: manovre del genere richiedono tuttavia una maggiore rapidità, a scapito di una precisione che nei livelli più avanzati diventa indispensabile se si vuole sopravvivere.
Alchimia quasi perfetta
Come da tradizione del genere, il gioco si farà sempre più difficile a ogni nuova ondata, mentre gli aggressori si moltiplicheranno fino a coprire tutto lo schermo. La mancanza di battaglie con boss fortunatamente viene in parte compensata da un'ottima varietà dei nemici: alcuni si limiteranno a vagare senza meta nell'arena, altri inseguiranno il giocatore o si sposteranno in formazione, altri ancora proveranno a circondarlo o a colpirlo con la loro coda, mentre perfide torrette tenteranno di polverizzarlo con pericolosi raggi laser.
Non ci sono power-up, ma occasionalmente potrebbero apparire dei nemici che trascinano una vita extra: per conquistarla bisognerà avere molta prudenza e tentare di catturare l'avversario senza risucchiare anche il suo preziosissimo fardello. Di tanto in tanto, le continue ondate saranno interrotte da alcuni livelli bonus, che permetteranno al giocatore di riprendere fiato e di far salire il suo punteggio alle stelle. Tutto funziona alla grande, finché la perfetta alchimia non viene meno nei momenti di gioco più concitati: con l'aumentare dei nemici su schermo potrebbe capitare spesso di coprirne alcuni con l'indice, finendo così per non avere una visione completa di ciò che accade. Un po' come giocare a Geometry Wars incollando un enorme adesivo sul monitor. Fortunatamente è possibile regolare la sensibilità dei movimenti e permettere ai giocatori più navigati di spostarsi in maniera più rapida e precisa, sebbene questo non sia sufficiente a risolvere il problema: dopo una manciata di livelli, riuscire a non perdere tutte le vite in una ventina di secondi diventerà una vera e propria sfida.
Visivamente Spirit ripropone paletti ormai collaudati: dal fondale nero alla griglia di gioco, dalla grafica a neon alle mille deformazioni ed effetti particellari. Eppure, il titolo per iPhone riesce a dimostrarsi all'altezza delle opere a cui si ispira stilisticamente: tutto appare molto pulito, esaltato ulteriormente dalla splendida musica di Christian Böhlke.
L'unica modalità di gioco presente può essere affrontata a due diversi livelli di difficoltà, mentre ogni ondata è generata in maniera casuale, facendo sì che ogni partita sia sempre diversa dalla precedente. Inoltre, per accontentare ulteriormente chi ama mettersi alla prova, l'autore ha deciso di implementare le librerie di OpenFeint, le quali offrono classifiche globali e periodiche, liste amici e integrazione coi vari social network.
La versione testata è la 1.1
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Conclusioni
Spirit è il gioco che non ti aspetti: pronto a sciropparsi l'ennesimo clone di Geometry Wars, il giocatore si trova invece di fronte a un'arena shooter assolutamente originale. Tanto originale che di shooter c'è poco e niente. La creazione di portali dimensionali è una stimolante alternativa, sebbene più si avanza nei livelli e più ci si accorge che, forse, su iPhone il gioco ci sta un po' stretto. Una limitazione della piattaforma e del suo piccolo schermo più che una vera colpa dello sviluppatore, il quale è riuscito comunque a confezionare un prodotto divertente e molto curato a livello audiovisivo.
PRO
- Non è il solito arena shooter
- Visivamente efficace
- Sistema di controllo intuitivo...
CONTRO
- ...ma talvolta un po' invadente
- Non ci sono battaglie con boss
- Nessun power-up