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Quattro salti in trappola

Gli autori di Cave Run portano su iPhone e iPod Touch il porting di League of Evil, gioco in Flash che prende chiaramente ispirazione dall'ottimo e difficilissimo Meat Boy di Edmund McMillen

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   22/02/2011
League of Evil
League of Evil
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Le premesse che hanno accompagnato il lancio del nuovo gioco di Ravenous Games erano a dir poco terrificanti. Per quanto un'esperienza mordi e fuggi come quella di Super Meat Boy, semplice, istantanea e dannatamente appagante, sembri pensata apposta per essere fruita in totale mobilità, come si può fare a meno di quella precisione che solo un sistema di controllo fisico può assicurare?

Quattro salti in trappola

Eppure League of Evil, porting per iPhone dell'omonimo platform in Flash, replica tutti quegli elementi che hanno caratterizzato la perla del Team Meat: dai salti millimetrici ai livelli stracolmi di trappole, passando per azioni rapide e cronometriche a suon di walljump tra le pareti piene di nemici. A rincarare la dose di scetticismo ci pensa il pedegree non certo notevole degli sviluppatori, che con il precedente Cave Run hanno dimostrato che no, i cloni di Canabalt non sono esattamente il loro forte. Fortuna che ci sbagliavamo a partire prevenuti. Eccome se ci sbagliavamo.

A caccia di cattivoni

Se uno scienziato cattivo può far danni, immaginate cosa succede se tutti gli scienziati cattivi del mondo si riuniscono in una lega e decidono di conquistare il mondo. La trama di League of Evil è tutta qui: alla fine di ciascun livello c'è un cattivone da raggiungere e far fuori con un pugno, dopodiché si continua così, scienziato dopo scienziato, fino all'inaspettato finale. Il giocatore si trova ad affrontare un totale di 54 scenari di difficoltà crescente, mentre vede sbattersi in faccia trappole sempre più diaboliche: lame circolari, ninja assassini, torrette, laser e gli immancabili aculei sono solo alcuni degli ostacoli che, attraverso scatti fulminei e sequenze di salti elaborate bisogna superare. Esattamente come in Super Meat Boy, il giocatore ha un numero infinito di vite, ma a ogni tentativo fallito deve necessariamente ricominciare il livello da capo. Non che sia un grosso problema, dal momento che gli scenari sono talmente brevi da poter essere portati a termine in una quindicina di secondi. Da questo punto di vista, in effetti, la maggior parte delle sfide sono fin troppo povere, brevi e talvolta banali, aumentando il livello di difficoltà solo nei livelli molto più avanzati: completare un livello dà quindi molta meno soddisfazione, ed è probabilmente questo uno dei punti deboli più evidenti di League of Evil, perché infatti, sebbene siano richieste diverse sessioni di trial and error, il giocatore un minimo più smaliziato è in grado di finire il gioco a occhi chiusi e in pochissimo tempo. Fare paragoni con il fortunato titolo di Edmund McMillen e Tommy Refenes è quasi ingiusto, ma chi ha avuto il piacere di provarlo sa bene quanto un ottimo level design è in grado di fare la differenza in un platform di questo tipo.

Quattro salti in trappola

Stavolta, invece, ogni scenario è decisamente anonimo e insapore, per niente in grado di trasformarsi in un complesso enigma o di mettere a dura prova l'intuito del giocatore. Da Super Meat Boy, gli sviluppatori hanno inoltre preso in prestito l'idea degli oggetti collezionabili: ciascun livello nasconde una valigia da raccogliere, il più delle volte circondata da trappole, mentre in base alla rapidità con cui si raggiunge lo scienziato di turno si viene premiati con una, due o tre stelle. In questo modo il gioco prova ad allungare il brodo e a farsi rigiocare anche una volta portati a termine tutti i livelli, ma l'assenza di extra sbloccabili, livelli segreti o contenuti aggiuntivi disincentiva il giocatore a darsi da fare, per quanto non manchino classifiche online e alcuni obiettivi sbloccabili. I controlli tramite touchscreen, sebbene prevedibilmente non siano la scelta migliore per un gioco del genere, svolgono comunque un buon lavoro, ed è molto raro finire per calibrare male un salto o spostarsi per sbaglio. Sia chiaro, ogni tanto si sente la mancanza di uno stick analogico e due tasti fisici, ma con un po' di pratica si raggiunge la fine del livello di corsa e senza troppe difficoltà. Nota di merito va poi alla realizzazione audiovisiva, perché con la sua grafica retrò e la musica chiptune, League of Evil sembra un vero e proprio tributo a Mega Man e ad altre vecchie glorie per NES.

La versione testata è la 1.0
Prezzo: 0,79€
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Conclusioni

Multiplayer.it
7.7
Lettori (7)
4.7
Il tuo voto

Chi sperava in un Super Meat Boy in miniatura resterà in parte deluso: la banalità di ciascun livello e la semplicità con cui si ottiene il massimo dei voti finiscono per impoverire l'esperienza, castrata ulteriormente da un level design solo discreto e mai sopra le righe. Tuttavia, nonostante non sia un platform perfetto, League of Evil riesce comunque a essere un ottimo gioco, stilisticamente riuscito e dai controlli inaspettatamente adeguati. Se si considera poi il prezzo infimo a cui viene venduto, o l'imminente arrivo di livelli inediti e nuovi nemici, la piccola applicazione di Ravenous Games diventa un acquisto davvero appetibile per tutti i possessori di iPhone e iPod Touch.

PRO

  • Tanti livelli da giocare e rigiocare
  • Ottima realizzazione grafica e sonora
  • I controlli, inaspettatamente, funzionano bene

CONTRO

  • Troppo semplice
  • Level design piuttosto povero