Versione testata: PlayStation 3
Quando un team che fino al giorno prima realizzava giochi online si trova a dover rimpiazzare una compagnia dall'esperienza di Milestone nello sviluppo di un titolo di guida, i risultati si vedono. E parecchio pure. Così, nonostante alcuni membri avessero già lavorato a MotoGP sotto la storica Climax, non stupisce affatto che, con MotoGP 09/10, Monumental Games abbia commesso diverse ingenuità da prima volta, dando vita a un prodotto tecnicamente povero e che è stato banalizzato nel tentativo di rifugiarsi in un approccio spudoratamente arcade.
L'intenzione di rendere il nuovo capitolo della serie più propenso alla simulazione sembrava suggerire una maggiore confidenza da parte degli sviluppatori, e la speranza era che, terminato il periodo di gavetta, potessero ora partorire un degno rivale per la serie SBK, accontentando i vecchi appassionati di simulazioni motociclistiche e facendo tesoro di tutte le critiche ricevute lo scorso anno.
Dov'è la DesmoVale?
Purtroppo il nuovo capitolo della serie targata Capcom parte già vecchio, con una roster di piloti e moto che fa riferimento al campionato passato. Impersonare un Valentino Rossi in sella alla sua storica Yamaha YZR-M1, mentre tra pochi giorni debutterà con la Ducati nel motomondiale 2011, fa un po' storcere il naso. E' vero, il nome stesso riporta all'annata scorsa, e si tratta comunque di un problema abbastanza endemico nei giochi sportivi con licenze ufficiali, che spesso faticano a stare dietro alle ultime compravendite. Eppure allo stato attuale resta la sensazione di trovarsi davanti a un titolo obsoleto fin dal filmato di introduzione, sebbene è probabile che, nei prossimi mesi, Capcom pubblicherà un aggiornamento che rinnovi il database al campionato 2011. Tuttavia basta qualche giro per notare chiaramente i tentativi che gli sviluppatori hanno fatto per migliorare in tutto e per tutto l'esperienza di gioco, ed è in curva e sui rettilinei che, manubrio alla mano, si possono apprezzare i passi avanti più evidenti. Uno smodato tremolio della telecamera permette di avere un ottimo senso della velocità senza ricorrere necessariamente a una disimpegnata esagerazione dell'effetto blur, espediente fin troppo comodo utilizzato da molti giochi di guida in maniera non sempre riuscita. Rispetto al passato è stata anche riveduta la fisica sui cordoli che, sebbene abbia ancora margini di miglioramento, ha smesso finalmente di essere insignificante come prima. Decisamente più credibile è anche il comportamento della moto sull'erba a bordo pista, ma lo stesso non si può dire per le collisioni con gli altri piloti, raffazzonate e che portano a surreali testa a testa, mentre il tutto è incentivato da una scarsa IA degli avversari che, nonostante ora tendano a seguire la scia del giocatore con maggiore frequenza, in certe occasioni si comportano in maniera fin troppo intrepida.
Fortunatamente le promesse di rendere il nuovo MotoGP più simulativo sono state mantenute, anche se solo in parte: prima di una qualsiasi gara è infatti possibile scegliere quali aiuti alla guida attivare o disattivare, personalizzando l'approccio al manubrio in base alle capacità o alle esigenze del giocatore. In un istante ci si trova davanti a un gioco molto più complesso e meno alla portata di tutti, che richiede di gestire e tenere in considerazione diverse caratteristiche della moto e del pilota. L'introduzione dei due freni è sicuramente la parte più riuscita e della quale si sentiva più bisogno: come in SBK, ora si può liberamente decidere se bloccare la ruota anteriore o effettuare piccole correzioni sulla traiettoria utilizzando il freno posteriore, avendo così un maggiore controllo nelle staccate. Molto gradita è anche la possibilità di gestire il peso del pilota e decidere quando accucciarsi per assumere una posizione aerodinamica, avvantaggiandosi sui rettilinei ma sacrificando chiaramente buona parte della manovrabilità della moto. Purtroppo a convincere meno è la gestione del beccheggio: a seguito di frenate improvvise, infatti, la coda del bolide stenta spesso a sollevarsi, mentre in fase di accelerazione la moto tende a impennare bruscamente anche quando non dovrebbe, e a poco ci è servito variare manualmente la rigidità delle sospensioni. La sensazione, soprattutto all'inizio, è così quella di trovarsi in sella a un toro scatenato, più ostico da domare ma che è ancora lontano dalla simulazione che ci si aspetterebbe.
Trofei PlayStation 3
MotoGP 10/11 permette al giocatore di sbloccare 43 trofei, ma come lo scorso anno restano piuttosto semplici da sbloccare. La maggior parte può essere ottenuta semplicemente progredendo nella Carriera e ottenendo una buona reputazione, vincendo una gara o percorrendo una certa quantità di chilometri. Ovviamente non manca qualche sfida un po' più complessa, come completare la modalità Campionato senza mai perdere.
Danni e incidenti
Anche per quest'anno Monumental Games non si è minimamente sforzata di proporre un sistema di danni serio e, nonostante le collisioni e le cadute, il giocatore non vedrà mai neanche un graffio sulla sua moto; l'unica novità è rappresentata dall'usura delle gomme, che però risulta pressoché ininfluente sulla manovrabilità della moto se non si disattiva il supporto alla frenata. Ovviamente i neofiti e gli amanti delle esperienze più arcade possono lasciare attivi tutti gli aiuti e godersi una guida tanto spensierata quanto irreale. Curiosa è la possibilità di mettere in pausa il gioco in qualsiasi momento e riavvolgere il tempo fino a svariati secondi prima, permettendo di rimediare a un clamoroso errore e di ritentare finché non si esegue correttamente una curva ostica o un sorpasso spericolato. Si tratta di un espediente che spinge il giocatore a barare, ma che gli permette anche di capire i suoi errori e il modo migliore per superare una determinata situazione, diventando sempre meno rilevante man mano che si migliora. Nulla di nuovo, invece, per quanto riguarda le modalità di gioco: oltre al classico Time Trial e alla possibilità di affrontare l'ultima stagione del motomondiale nella modalità Campionato, MotoGP 10/11 propone una corposa Carriera che, dopo aver creato un pilota ad-hoc, permette di partire dalla classe 125, passare per le 250 e arrivare all'ambita MotoGP. Questa parte del gioco è resa assai più interessante dalle opzioni di editing e gestione del proprio team, che vanno dal siglare accordi con sponsor ad acquistare nuove moto, passando per i miglioramenti estetici e prestazionali della propria due ruote. Non manca neppure una modalità multigiocatore, che online supporta gare da ben 20 giocatori e in locale dà la possibilità di sfidarsi in split-screen, laddove un amico può entrare e uscire a piacimento dalla modalità Carriera per affiancarsi al team del giocatore. Eppure è quasi deprimente che a queste premesse non sia stata affiancata una presentazione migliore, e ogni gara si apre con una breve scena d'intermezzo sempre uguale e sempre scialba. Ed è proprio sul piano estetico che il nuovo capitolo della serie scivola, ruzzola fuori pista e si schianta contro muro di cemento: i miglioramenti grafici rispetto all'anno scorso ci sono, sia chiaro, ma sono talmente poco significativi che il gioco appare ancora più vecchio e lontano dagli standard odierni. I modelli dei piloti e delle moto rasentano ancora il pessimo, ma il fondo si tocca con circuiti assolutamente spogli e privi di dettagli. Da lodare è almeno il fatto di aver reso i colori meno saturi rispetto all'anno scorso, dando alle moto un aspetto meno giocattoloso e più realistico.
Conclusioni
In questo nuovo MotoGP si potrebbero trovare diversi motivi di lode: dalla corposa Carriera agli evidenti passi avanti fatti con la fisica sui cordoli o sulla sensazione di velocità, passando per una buona modalità online. La possibilità di disattivare gli aiuti alla guida permette ai novizi di sperimentare un'esperienza più approfondita e complessa, magari anche più interessante. Eppure gli amanti delle simulazioni, anche quest'anno, hanno buone motivazioni per storcere il naso: perché la moto, in fin dei conti, non si comporta ancora in maniera credibile; perché l'IA degli avversari, nonostante qualche miglioramento, resta ancora molto discutibile; o perché anche quest'anno si finisce per rimpiangere un gioco vecchio di 5 anni come Tourist Trophy. Ma, più di tutto, MotoGP 10/11 è graficamente obsoleto e incapace di presentare una competizione spettacolare come la MotoGP in maniera davvero meritevole. La direzione intrapresa da Monumental Games sembra essere quella giusta, ma ora la serie ha bisogno di un vero scossone se vuole tornare in pista ed essere una degna alternativa per gli appassionati delle simulazioni motociclistiche.
PRO
- Fisica migliore e ottima sensazione di velocità
- Corposa modalità Carriera
- Sistema di guida personalizzabile e più profondo...
CONTRO
- ...ma ancora lontano da una vera simulazione
- Tecnicamente vecchio di una generazione
- Scarsa presentazione
- Manca ancora un sistema di danni serio