Darkest Hour ci racconta in chiave strategica i momenti più drammatici del novecento attraverso due scenari che ci portano dal 1914 fino al 1964. Al centro degli scenari ci sono le due guerre mondiali e il trampolino di partenza è proprio l'evento che ha scatenato la prima Grande Guerra ovvero l'assassinio di Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este per mano dello studente serbo Gravilo Princip. Ma in Darkest Hour non tutto è già deciso. Gli stati possono comportarsi diversamente rispetto a quanto accaduto nella realtà, interagendo in base a rapporti, decisioni diplomatiche e ovviamente in base alle azioni del giocatore. Insomma è anche possibile evitare l'escalation degli eventi così come li riportano i libri anche se è difficile evitare il conflitto. La situazione diplomatica è infatti tesa e si presentano diverse occasioni per scatenare le brame di alcuni stati e portarli a scatenare una reazione a catena. Una fitta rete di patti, alleanze e attriti che è capace di coinvolgere, a diversi livelli, praticamente tutte le oltre cento nazioni che animano il titolo.
L'evoluzione di Hearts of Iron 2
Sviluppato da un gruppo di modder prezzolati e basato sul motore Europa di Paradox, come del resto Hearts of Iron 2 di cui è un'evoluzione, Darkest Hour non solo migliora e incrementa la componente diplomatica e le possibilità di interazione dell'intelligenza artificiale, che sono evidenti dall'aumento di interrelazioni diplomatiche gestite dalla CPU, ma ci consente di scegliere l'esperienza che preferiamo presentandosi in 3 varianti.
La versione base è pienamente compatibile con i mod per Hearts of Iron 2 ma offre poche differenze rispetto al predecessore, quella Light invece implementa quasi tutte le novità a livello di codice ed è parzialmente retro compatibile, mentre la versione Full implementa tutte le novità ma è incompatibile. In ogni caso dalla community arrivano già le conferme che i mod più importanti sono in via di conversione per questa incarnazione della serie che a quanto pare ha già convinto gli appassionati. Oltre a questo il titolo offre una completa localizzazione in italiano che comprende il tutorial, fondamentale per i neofiti e per scoprire rapidamente tutte le novità, e include persino le citazioni storiche che appaiono durante i caricamenti.
Essere uno statista
Sebbene sia possibile vivere il titolo quasi come un'avventura, interpretando un capo di stato che si muove tra le spire della storia, Darkest Hour è ovviamente un titolo complesso, capace di offrire una sfida notevole e zeppo fino al collo di possibilità. Innanzitutto ci sono da considerare risorse, trasporti e dissenso che gestiscono rispettivamente capacità bellica, rapidità nel muovere le truppe e solidità del potere. E subito dopo troviamo la tecnologia che ci consente di sviluppare nuove tecnologie ed è fondamentale in diversi frangenti, come nel caso della bomba atomica, per garantirci un vantaggio. Ma ognuna di queste voci si divide poi in sotto tipi come le risorse specifiche che sono necessarie per sostenere le diverse strategie militari o come il tipo di governo adottato che ovviamente ha pro e contro. Una parte importante del titolo riguarda la diplomazia che viene anche influenzata dalle politiche economiche, come ad esempio il mercato libero, e dallo status delle province che sono sotto il nostro controllo. E la questione economica va nel profondo con la possibilità di cambiare politiche lavorative e di immettere moneta in caso di deficit. Tutto questo è ovviamente focalizzato all'essere competitivi al livello militare. Anche una nazione che mira alla democrazia e al mercato libero dovrà prima o poi difendersi o attaccare e quindi avrà bisogno di metallo o di petrolio e dovrà fare i conti con la propria organizzazione militare che dipende dalla composizione delle truppe e dalla competenza non solo dei graduati ma anche di chi abbiamo piazzato al comando di ministeri e armate. Ogni armata dovrà poi essere impiegata oculatamente e in combinazione con una gestione diplomatica che non ci costringa a operare su troppi fronti. Inoltre dovranno essere ovviamente considerate le variabili strettamente militari come la composizione dell'armata, la presenza dell'aviazione, il tipo di terreno, il tempo atmosferico, il morale e via dicendo.
Un posto nella storia
Come anticipato l'intelligenza artificiale è un vanto di questa sorta di espansione stand alone e si adatta automaticamente alle situazioni geopolitiche e alle azioni del giocatore. La ricchezza di reazioni è davvero impressionante e si tratta quasi sempre di risposte coerenti e credibili. Non mancano certo alcuni difetti, come patti di scambio che prevedono concessioni in cambio di niente, ma il risultato è senza dubbio di ottima qualità con nazioni che agiscono considerando i rapporti dei reparti segreti, i vantaggi economici e la necessità di controllo di alcuni territori magari in vista di una guerra su ampia scala.
E tutto questo si combina con un netto aumento di interazione tra le azioni del giocatore e gli elementi storici che ovviamente sono presenti e scandiscono lo scorrere del tempo ma ci offrono la possibilità di intervenire. Il titolo è infatti stretto tra la morsa della libertà strategica assoluta e la necessità di ricordarci le atmosfere storiche del 900. Ma Darkest Hour riesce a destreggiarsi piuttosto bene in questa stretta e sebbene i limiti ovviamente ci siano, sono mascherati perfettamente e l'incantesimo regge. La versione Full, oltre a rendere più chiara l'interfaccia, rivoluziona le mappe e introduce ancora più variabili che ci danno la possibilità di intervenire coerentemente in merito a un'ampia serie di avvenimenti. Ci sarà infatti chiesto di prendere posizione in merito al Comintern, se usiamo una delle nazioni che vi si oppongono, o di ripulire l'esercito dai graduati incapaci, cosa da prendere seriamente in considerazione prima di scatenare una grossa guerra. E si tratta di dettagli fondamentali che assieme alla colonna sonora e ai numerosi eventi storici ci calano nel bel mezzo del secolo più violento della storia umana. Purtroppo mentre alcune musiche sono incredibilmente azzeccate e richiamano sia le atmosfere reali che quelle cinematografiche, ce ne sono alcune un po' troppo lente per un titolo di questo tipo che deve suscitare forti emozioni pur essendo limitato a una mappa strategica. Ma il risultato è senza dubbio encomiabile per un prodotto realizzato da un gruppo di modder.
Conclusioni
In definitiva ogni comparto fa il suo dovere e l'effetto d'insieme è quello di avere finalmente un impatto autentico su ciò che accade. L'integrazione tra eventi storici e diplomazia è minuziosa e spesso sorprendente, e le reazioni delle nazioni controllate dalla CPU sono ormai abbastanza complesse da permettere la creazione di scenari infiniti eppure sempre credibili. Certo la perfezione vorrebbe l'integrazione di tutto questo con l'interfaccia di Hearts of Iron III, ma in ogni caso Darkest Hour: A Hearts of Iron Game, pur essendo uno spin off dalla genesi quasi amatoriale, è senza dubbio un punto di arrivo notevole per il genere e al prezzo di 9.99 euro è pressoché imperdibile per gli amanti del genere.
PRO
- Intelligenza artificiale sorprendente
- Il respiro storico è garantito
- Tre versioni per un'esperienza personalizzata
- Richieste hardware minime
CONTRO
- Tecnicamente inferiore a Hearts of Iron III
- Un paio di brani della colonna sonora sono soporiferi
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 7
- Processore: Inte Core i7 920
- Memoria: 6 GB
- Scheda video: GeForce GTX 275
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 98/ ME / 2000 / XP / Vista / 7
- Processore: Pentium III 800 MHz
- Memoria: 128 MB
- Hard Disk: 1 GB di spazio libero
- Scheda video: 4 MB DirectX-compatibile
- DirectX: Versione 9.0c