Disponibile dal 27 marzo 2023 per PC e Nintendo Switch, 9 Years of Shadows è il primo gioco del neonato team messicano Halberd Studios che, come primo progetto, ha deciso di ritornare indietro e proporre un'opera chiaramente ispirata a Castlevania, ricevendo anche il supporto di Michiru Yamane, compositrice che ha lavorato alla suddetta serie Konami, e di Norihiko Hibino, che si è invece occupato delle musiche di Metal Gear Solid.
Ovviamente guardare solo al passato non basta e si deve sempre trovare un modo per dire qualcosa di originale e personale. Halberd Studios ce l'ha fatta? Scopritelo nella nostra recensione di 9 Years of Shadow.
Europa e Apino
Noi siamo Europa, una giovane donna che nove anni prima ha perso i genitori in seguito all'arrivo di una maledizione che ha rubato al mondo i colori. La ragazza si è allenata per trovare la propria strada ed è infine giusta all'immenso castello noto come Talos dove si trova la fonte della maledizione. Lì viene però subito aggredita da un mostro impossibile da sconfiggere, Belial, e nella sua fuga si salva solo grazie ad Apino, uno spiritello che risiede all'interno di un orsacchiotto peluche. Apino la protegge e ripristina anche i colori all'interno del castello.
La storia di Europa e Apino è un classico viaggio che sfrutta l'azione e i combattimenti per raccontare le difficoltà della vita e come la sofferenza rischi sempre di sommergerci. Il castello ha anche una propria mitologia, che potrete scoprire se troverete una serie di cristalli giganti che la raccontano. Nel complesso, però, 9 Years of Shadow fatica a convincere dal punto di vista narrativo, rivelandosi spesso abbastanza banale e con vari personaggi poco approfonditi, con tanto di simil-Alucard che spunta un po' dal nulla e non ha molto di interessante da dire.
È un po' più interessante l'ambientazione, che in modo poco logico ma certamente soddisfacente si divide in svariate aree molto diverse tra loro, con giardini avvelenati, laghi, aree magmatiche e non solo tutti all'interno del castello. In termini puramente artistici il team messicano ha fatto un buon lavoro, soprattutto con certi fondali che sono estremamente dettagliati: nel corso degli anni lo stile del gioco è cambiato più volte come è possibile vedere dai diari di sviluppo, ma il risultato finale è ottimo. Anche boss e mini-boss hanno sempre design visivi unici, peccato invece per i nemici comuni che si ripetono molto, problema che si ripercuote anche in termini di gameplay, visto che ben presto non ci sarà nulla di nuovo pronto a metterci alla prova. Inoltre, la maggior parte dei nemici non è molto aggressiva e cade in pochi colpi.
Il problema è anche il sistema di combattimento, che negli scontri comuni risulta poco interessante visto che oltre a una singola combo e un attacco caricato non vi è molto altro a disposizione. Abbiamo una schivata, ma solo all'indietro e senza invulnerabilità, quindi non aspettatevi di sfrecciare tra i colpi nemici mentre cercate un'apertura per attaccare. Europa dispone di una serie di forme/armature associate a vari colori (con un design palesemente ispirato ai Cavalieri dello Zodiaco), necessarie per sbloccare serrature dello stesso colore o per infliggere più danni ai nemici, in base all'aura che li circonda. Purtroppo questa meccanica è poco interessante negli scontri comuni, soprattutto appena avremo potenziato un po' Apino, che è la nostra arma dalla distanza. Lo spiritello è molto potente e permette di affrontare molteplici scontri da un luogo sicuro, così da abbattere il nemico senza mettersi a rischio.
Il team ha cercato di dare un equilibrio a questa meccanica legandola allo scudo di Europa: la ragazza ha due punti vita, ma i danni vengono assorbiti prima dallo scudo. Se questo è a zero, però, bastano un paio di colpi per il game over. Attaccare con Apino consuma lo scudo, quindi bisogna stare attenti, ma è possibile ricaricarlo tenendo premuto un tasto per una manciata di secondi o con un QTE (non semplice ma nemmeno impossibile). Nei combattimenti coi boss la meccanica funziona in quanto i tempi a disposizione sono limitati e bisogna agire con giudizio, ma negli scontri normali si può tranquillamente stare a distanza e martoriare i nemici senza preoccupazione. Considerando la poca varietà dei nemici comuni, in media gli scontri sono poco interessanti: la cosa pesa parecchio visto che i nemici riappaiono semplicemente cambiando area e solo di rado è possibile scavalcali senza combattere.
Poteri esplorativi
9 Years of Shadow si propone come una sorta di metroidvania, ma bisogna capire bene in che modo il team ha usato questo termine. In poco più di otto ore di gioco abbiamo portato a termine l'avventura, con una percentuale di completamento vicina al 100%. Si tratta di un gioco dalle dimensioni contenute, visto il genere, e anche il design delle aree rispecchia la cosa. 9 Years of Shadow propone di fase in fase una serie di nuovi poteri che permettono di avanzare lungo i livelli. Quello che manca è la necessità di tornare sui propri passi, dato che è possibile ottenere praticamente tutto al primo giro. Se si è precisi e attenti, è possibile completare il gioco come se fosse un'unica avventura lineare, senza dover tornare indietro nemmeno una volta.
I poteri di Europa servono quasi unicamente per proseguire nella nuova area e non si può realmente decidere dove andare. L'esplorazione è minima e i pochi segreti presenti sono legati a qualche parete da abbattere (sono molto ovvie e spesso segnate dalla mappa) per trovare una stanza con una ricompensa, ovvero un oggetto necessario per potenziare la vita o l'attacco di Europa.
Perlomeno, nelle fasi avanzate il level design diventa un poco più interessante. All'inizio la linearità è estrema e si deve solo fare qualche scontro e saltare su un paio di piattaforme, ma una volta ottenute le armature sbloccheremo capacità di movimenti aggiuntive, con tanto di forme alternative come la sirena per nuotare in acqua, il serpente per passare attraverso dei tunnel che spesso diventano dei microlabirinti o la fenice che ci fa cavalcare correnti di aria calda e non solo.
La componente a piattaforme è in realtà l'elemento più importante di 9 Years of Shadow, anche se non sarà mai troppo complesso. I boss stessi richiedono soprattutto di comprendere il pattern d'attacco, evitare tutti i colpi saltellando tra piattaforme e usando i vari poteri delle armature e poi nel momento nel quale il nemico si ferma infliggere quanti più colpi possibili. Per chi cerca un gioco nel quale si deve effettivamente "combattere", 9 Years of Shadow non è la scelta giusta: la maggior parte del tempo la si passa a rimanere fuori portata e muoversi in giro per l'arena.
Sia chiaro, riesce a risultare per la maggior parte del tempo piacevole o addirittura divertente in un paio di frangenti, ma nel complesso parliamo di un gioco poco equilibrato, con pochi contenuti e alcuni elementi chiaramente poco sfruttati, come appunto i colori delle armature che solo in pochi combattimenti coi boss vanno realmente utilizzati tutti per ottenere dei vantaggi. Menzione d'onore invece per la colonna sonora, sempre incalzante che ci spinge a correre più velocemente che possiamo verso il nuovo obiettivo, dandoci la carica.
Conclusioni
9 Years of Shadow non è un vero e proprio metroidvania e non bisogna approcciarlo come tale. Si tratta di un gioco d'azione a scorrimento che per la maggior parte del tempo è alquanto lineare e non ha poi molti contenuti, visto che in meno di dieci ore si può ottenere il 100%. Il sistema di combo è molto semplice, con poche mosse a disposizione e gli attacchi dalla distanza sono fin troppo potenti. Il fulcro è il platform, che diventa molto più vario man mano che si ottengono nuovi, senza risultare mai troppo complesso. Se siete fan del genere potreste dargli una chance, appena lo trovate in una fascia di prezzo che ritenete adeguata, ma non aspettatevi che sia il vostro nuovo punto di riferimento in termini di qualità.
PRO
- Visivamente piacevole
- Colonna sonora incalzante
- Le bossfight funzionano
CONTRO
- I combattimenti contro i nemici comuni sono più un fastidio che altro
- Apino è troppo potente, rompe gli equilibri
- Lo presentano come metroidvania, ma non è lo appieno