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Two Worlds 2: Castle Defense, recensione

Il titolo dei Reality Pump Studios approda sui sistemi iOS dopo l'apparizione su PC, in una conversione pressoché fedele all'originale

RECENSIONE di La Redazione   —   13/07/2011
Two Worlds II: Castle Defense
Two Worlds II: Castle Defense
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Quando un titolo destinato a console e PC "tradizionali" viene convertito su piattaforme iOS, può subire in linea di massima due sorti: o resta con lo stesso gameplay, depotenziando però sia l'aspetto tecnico che la varietà di opzioni disponibili, oppure cambia totalmente genere, mantenendo del gioco originale soltanto il nome per poi presentare uno stile diverso, adattato alla particolare natura dei device made in Cupertino.

Two Worlds 2: Castle Defense, recensione

Nel caso di Two Worlds 2: Castle Defense però, non è stato necessario procedere ad un complicato lavoro di conversione e adattamento perché la tipologia del titolo si prestava già, intrinsecamente, ad essere un perfetto inquilino dello store online per applicazioni più famoso del Mondo.

Orco non avrai il mio scalpo

L'ottima trama dell'originale Two Worlds II (per la quale rimandiamo alla nostra recensione), classica ma decisamente ben narrata, viene rivisitata in questa versione ultra mobile focalizzando l'attenzione sulle battaglie sostenute dall'esercito di Gandohar, impegnato nella difesa del suo imperatore in vari luoghi del regno di Antaloor. Orchi di tutti i tipi, non morti e mummie, scorpioni giganti e quanto di più repellente si possa immaginare rappresentano il meglio delle armate nemiche, da affrontare in apposite sezioni posizionate sulla mappa principale di gioco. La caratteristica peculiare che immediatamente rende Two Wordls II: Castle Defense un tower defense particolare è l'obbligo di sistemare le varie unità di difesa soltanto in punti prefissati dell'arena di gioco, situati in zone comunque strategiche ma non sempre ottimali; indicati da cerchi sul terreno, i punti di generazione truppe possono essere di tipo normale se colorati di blu oppure potenziati se rossi, in grado di aumentare del 50% le statistiche del combattente così creato. Oltre all'imperatore (di gran lunga più forte rispetto ai suoi soldati), le truppe selezionabili a sua difesa sono lo spadaccino, ideale per il corpo a corpo con nemici medi o piccoli, l'arciere, utile per attacchi precisi dalla distanza, e il cavaliere pesante, robusto e violento anche contro avversari più importanti. A questi si aggiungono poi tre importanti elementi di supporto "metafisico", ossia l'indispensabile Sacerdote con abilità curative degli alleati, il Negromante che maledice i nemici rallentandoli e infine il potente Mago del Fuoco, le cui palle incandescenti producono un enorme danno ai nemici entro la sua portata. Le milizie umane e quelle magiche hanno ovviamente la possibilità di essere potenziate spendendo l'oro accumulato in battaglia: ogni uccisione infatti accresce il gruzzolo dedicato agli upgrade, permettendo così di aumentare sia i punti salute dei vari combattenti sia il danno inflitto; nel caso dell'imperatore poi, a fronte di una spropositata quantità di oro richiesta per portarlo al massimo livello, si ottiene come risultato un combattente formidabile dotato di ben 68.000 punti ferita, davvero quasi invincibile.

Two Worlds 2: Castle Defense, recensione

Un tap sul singolo guerriero (anche se impegnato in battaglia) farà aprire il menu di gestione, dal quale è possibile scegliere se curare la salute, teletrasportarlo in un altro punto di rigenerazione, nasconderlo alla vista per poi ributtarlo in battaglia quando serve, scambiarlo di posto con un altro soldato o venderlo al 75% del suo valore di evocazione; a disposizione del giocatore ci sono anche tre attacchi magici da scagliare contro i nemici se ci si ritrova accerchiati o in particolare difficoltà, gratuiti in termini di risorse ma soggetti ad un tempo di ricarica dopo ogni utilizzo. La campagna è dunque abbastanza lunga e ben strutturata, peccato per l'impossibilità di riprendere una partita da dove si è interrotta in caso di chiusura dell'applicazione (dalla barra del multitasking); in questo modo viene meno uno dei motivi del successo delle App ludiche, ossia la possibilità di giocarle, sospenderle e riprenderle tutte le volte che si vuole senza badare a salvataggi o altre simili cose "noiose" da giocatori hardcore. Buone notizie arrivano anche dal fronte tecnico, dove Two Worlds II: Castle Defense sfoggia il meglio di sé, grazie ad ombre in tempo reale, texture in alta risoluzione e modelli pienamente tridimensionali delle truppe, ricchi di dettagli; ottimo anche il comparto audio, con la versione rimasterizzata della colonna sonora originale. Positivo infine il doppio supporto Social al "vecchio" Open Feint e a Game Center, in modo da abbracciare più persone possibile.

La versione testata è la 1.1.0
Prezzo: 3,99€
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (3)
4.9
Il tuo voto

Lo standard dei vari Tower Defense presenti su Apple Store comincia ad essere ormai elevato, cosicché titoli comunque validi come Two Worlds II: Castle Defense devono inevitabilmente confrontarsi con avversari agguerriti e magari più completi. L'ambientazione ottima e la buona caratterizzazione delle truppe si scontrano infatti con la necessità di piazzare i combattenti in punti prefissati, cosa che per forza di cose impedisce una completa gestione della battaglia. Tuttavia, l'acquisto del titolo resta comunque consigliato agli amanti del genere e della saga di origine; per tutti gli altri come al solito il suggerimento è quello di aspettare le inevitabili offerte sconto che, prima o poi, a rotazione tutti gli sviluppatori propongono.

PRO

  • Tecnicamente di buona fattura
  • Ambientazione sempre affascinante
  • Divertente e mai frustrante

CONTRO

  • Le truppe "bloccate" a volte possono infastidire
  • Impossibile recuperare una partita interrotta
  • Hud di gioco inizialmente un po' confusionario