Il gioco è disponibile per il download tramite il servizio Xbox Live
C'è veramente da domandarsi per quale motivo il mondo dei videogiochi abbia trascurato così a lungo la Lucha Libre, visto il fascino innegabile che la permea. Cioè, a parte il celebre Rey Mysterio, qualche lottatore inserito in roster di picchiaduro con tutt'altro tiro e poche altre divagazioni, se ne sa veramente poco da queste parti di questa disciplina sportiva che pare mischiare il fascino delle tradizioni mistiche messicane agli spettacoli popolari da paese in festa. O almeno questa è la visione che ci si può fare senza conoscere profondamente l'argomento, ma è comunque una visione piena di fascino. Si tratta di un soggetto che sembrerebbe prestarsi bene ad interpretazioni alternative della lotta, magari romanzate, umoristiche, indubbiamente colorate e sanguigne, proprio come la disciplina in questione, memori anche dell'esperienza del grande Jack Black di Nacho Libre.
Allora un gioco che sceglie un soggetto del genere attira naturalmente l'attenzione, soprattutto perché va a pescare proprio quell'atmosfera che più incuriosisce della Lucha Libre, ovvero il sostrato messicano spinto qui alla parodia estrema, tra maschere stravaganti, lottatori caricaturali, polli e umorismo demenziale. Anche per questo motivo, Lucha Fury non è un gioco che passa inosservato, nonostante la produzione di dimensioni modeste e il suo onesto rilascio su Live Arcade senza il corredo di strombazzanti battage pubblicitari. L'altro motivo d'interesse è il genere a cui il gioco appartiene, quel beat'em up che dopo gli anni gloriosi degli arcade e poi delle console a 16 bit si è praticamente estinto, portandosi dietro gli interrogativi sull'apparentemente impossibile coesistenza del genere con la grafica 3D o, più probabilmente, con un mercato che si è così raffinato e complicato nel giro di una ventina d'anni. Purtroppo, non è questo l'alfiere del picchiaduro a scorrimento di nuova generazione. Non è tanto la semplicità del gioco o la modestia della produzione - d'altra parte il genere sembra proprio poter rinascere all'interno del panorama in digital delivery, come dimostrano Castle Crashers, Scott Pilgrim e diversi altri titoli - quanto piuttosto delle evidenti lacune in termini di gameplay che rendono questo prodotto Punchers Impact un esperimento piuttosto fallimentare.
Energy drink e polli spennati
La trama si basa su una folle storia di bevande scomparse e cospirazioni internazionali, ma è semplicemente un pretesto per tentare di dare un senso alle lunghe scarpinate dei protagonisti per le varie strade che compongono i livelli di gioco, con un taglio giustamente umoristico. Di fatto, si tratta di menare tutto quello che ci si para innanzi durante il percorso, proprio come nella vecchia tradizione di Final Fight o Double Dragon. Il problema è che, nonostante la sincera meraviglia che inizialmente destano i rigogliosi scenari e i personaggi in cel-shading, le magagne risiedono tutte nella meccanica stessa del gioco. Ci sono degli evidenti problemi di "legnosità" nei controlli, che in un gioco basato sulla velocità di esecuzione degli attacchi diventano fatali in diverse occasioni, uniti ad una certa lentezza nei movimenti dei protagonisti. L'assenza di manovre difensive come parate o schivate appiattisce tutto il sistema di combattimento nell'azzeccare l'istante giusto per innescare la combo e soprattutto trovare l'allineamento perfetto per colpire il nemico, cosa non sempre semplice vista la necessità di essere perfettamente piazzati a contatto con gli avversari perché il colpo vada a buon fine, pena ovviamente il dover subire inermi il puntuale contrattacco. C'è poi una strana insistenza sullo scuotimento dello stick analogico durante l'intero gioco, visto che diverse situazioni richiedono questa pratica piuttosto fastidiosa perché richiede sostanzialmente di cambiare la presa sul controller e rende il protagonista ulteriormente esposto agli attacchi, innescando in certi casi un circolo vizioso veramente distruttivo. Poco convincenti anche i nemici, che nella maggior parte dei casi non richiedono particolari strategie di attacco differenziate e in tal modo non contribuiscono a variare la meccanica di gioco, o in certi casi costringono a pattern talmente difficoltosi da risultare frustranti.
Obiettivi Xbox 360
Lucha Fury contiene i classici 12 obiettivi sbloccabili per il solito totale di 200 punti, come tutti i Live Arcade. Diversi di questi achievement si raggiungono semplicemente avanzando nel gioco e completandolo, altri invece richiedono una dedizione particolare in determinate performance. Se il gameplay riesce a prendervi, non dovrebbero esserci particolari problemi nella raccolta completa.
Mucha lucha
C'è un certo senso di progressione nel gioco, al di là della sequenza dei livelli portati a termine, dato dalla conquista di nuove mosse e combo da assegnare ai combattenti. Si tratta di aggiunte preimpostate che consentono di raggiungere una notevole varietà di attacchi, sebbene non sia lasciata molta libertà al giocatore sulla personalizzazione del protagonista scelto (nessun "negozio" in-game dove poter spendere i punti guadagnati, insomma). Altro problema, la relativa inutilità delle mosse più complesse, visto che la struttura tende a premiare maggiormente l'utilizzo di mosse veloci e immediate come quelle base, cosa che appiattisce ulteriormente il gameplay sui binari del puro e semplice button masher.
In mezzo a tanti problemi, ci sono comunque lati positivi in Lucha Fury: la possibilità di affrontare il gioco in multiplayer cooperativo ovviamente aumenta in maniera esponenziale il divertimento, sebbene anche qui ci sia da registrare l'enorme mancanza del multiplayer online, così come non si può non menzionare il bel comparto grafico che caratterizza l'intera produzione, dagli artwork alla grafica in-game passando dalle scene d'intermezzo. E' davvero un ottimo lavoro quello svolto in questo senso da Punchers Impact, in grado non solo di rendere piacevole il gioco alla vista, ma anche di caratterizzarlo in maniera carismatica grazie ad un'ottima interpretazione dell'iconografia classica messicana, filtrata attraverso un'ottica da fumetto. Il cel-shading adottato per rappresentare il gioco è veramente di ottima fattura e si associa in maniera organica al particolare stile adottato dai grafici per gli artwork e per la creazione dei quattro personaggi protagonisti. Meno accurato l'accompagnamento sonoro, che propone le opportune musichette in stile messicano interessanti da ascoltare sulle prime ma ben presto stancanti a causa di una ripetitività piuttosto pronunciata.
Conclusioni
800 Microsoft Points non sono moltissimi, ma l'offerta di ottimi videogiochi al medesimo prezzo è ormai talmente ampia sui vari digital delivery da rendere veramente difficile prendere in considerazione l'acquisto di un gioco incerto come Lucha Fury. Nonostante un solido comparto grafico che riesce a distinguerlo dalla massa, il gioco Punchers Impact presenta lacune sostanziali nel gameplay, dove invece un picchiaduro a scorrimento dovrebbe mostrare i veri muscoli, memore di una granitica tradizione di genere. La risposta ai controlli, i pattern di attacco e difesa, la varietà dei nemici e (secondo la scuola più moderna) la personalizzazione dei combattenti, tutti elementi che dovrebbero rappresentare i punti di forza di un beat'em up, si presentano insufficienti in Lucha Fury, affossando la valutazione complessiva del gioco.
PRO
- Ottima realizzazione grafica
- In multiplayer guadagna punti
CONTRO
- Assenza di multiplayer online
- Incertezze nel sistema di controllo
- Level design alquanto lacunoso