La serie God of War è ormai da tempo una delle più amate di sempre del panorama videoludico mondiale. Nel corso di sette anni ha riscontrato un incredibile successo di pubblico e critica, scalando velocemente la classifica dei migliori action-game di tutti i tempi. Questo grazie a una serie di elementi che combinati assieme hanno consentito alla saga di stabilire nuovi standard qualitativi per il genere, sia dal punto di vista ludico che tecnico. Trama avvincente, un personaggio carismatico e un gameplay straordinario, sono questi in linea di massima gli ingredienti del successo di God of War. Proprio la giocabilità sopraccitata è il fiore all'occhiello della produzione Sony, col suo perfetto bilanciamento che propone in ogni episodio un livello di sfida sempre adeguato, unito a una progressione di gioco spettacolare, all'assenza di caricamenti tra una sezione e l'altra e alle sequenze temporizzate quicktime, utilizzate in numero abbondante, ma senza abusarne, per finire i nemici e i boss più ostici.
La cosa incredibile è che pur passando di mano in mano a livello di direzione da David Jaffe a Cory Barlog per arrivare infine a Stig Asmussen (ogni episodio ha visto capitolare il suo Game Director per cause mai completamente chiarite. Il team invece è rimasto sempre lo stesso per la serie principale, Santa Monica Studio), ma anche di console in console, rigorosamente però Sony, la serie non ne ha risentito minimamente, al punto che anche i capitoli per PSP si sono rivelati due autentici gioiellini. Affidati per l'occasione ai Ready at Dawn, un altro gruppo di sviluppatori, che sono riusciti nel difficile compito di restare fedeli alle atmosfere e al feeling dei capitoli per PlayStation 2 e PlayStation 3, Chains of Olympus e Il Fantasma di Sparta, questi i titoli dei prodotti PSP, si sono dimostrati infatti due dei migliori giochi mai usciti sul vecchio "portatile" Sony, in grado persino di camminare tranquillamente a testa alta al fianco dei due episodi maggiori.
Chains of Olympus
Non c'è quindi da stupirsi che, esattamente com'è accaduto con i due episodi per PlayStation 2, Sony abbia deciso di raccoglierli entrambi con tutti i contenuti extra che già possedevano, compreso un documentario con tanto di dietro le quinte e interviste, rimasterizzarli in alta definizione e riproporli in un corposo Blu-ray per PlayStation 3 intitolato God of War Collection II (God of War Origins Collection in USA).
Prima di addentrarci in quelli che sono gli aspetti tecnici generali introdotti dagli sviluppatori appositamente per questa edizione speciale, migliorie grafiche comprese, che analizzeremo in un paragrafo a parte, partiamo con l'analizzare singolarmente i due giochi ripercorrendone trama e gameplay. Partiamo da Chains of Olympus che dal punto di vista della storia narrata si posiziona idealmente poco prima del capitolo originale per PlayStation 2, e dopo che Kratos era stato salvato da Ares, il dio della guerra. Il forzuto guerriero spartano è ora al servizio forzato degli dei dell'Olimpo allo scopo di espiare le proprie colpe e liberarsi degli incubi che lo affliggono in maniera perenne. La sua avventura parte dalla città di Attica, dove viene inviato proprio dalle divinità greche allo scopo di difendere i suoi cittadini dall'armata persiana. Sconfitta quest'ultima per il nostro eroe si apriranno le porte di una avventura che lo condurrà fino nelle profondità dell'Ade, contro nemici potenti come Caronte e Persefone, e in cui un ruolo determinante verrà svolto da Morfeo, che cercherà di affermare l'oscurità e la morte impossessandosi di Elio, dio del sole e conduttore del carro solare, simbolo del manifestarsi della vita. Parlando dal punto di vista prettamente giocoso, il titolo si conferma di buona fattura anche in questa trasposizione in alta definizione, col suo misto di azione, esaltata dalla fluidità dei 60 FPS costanti, e risoluzione di enigmi, con il progredire degli eventi come sempre caratterizzati da combattimenti mozzafiato e inframezzati da sequenze non interattive assolutamente spettacolari.
Bello ma un po' breve
Kratos, come tradizione impone, dispone della capacità di compiere salti, attacchi fisici leggeri e pesanti, prese cruente e parate. Queste possono essere potenziate nel corso dell'avventura dallo scudo solare e dai favori garantiti dagli dei, che arricchiscono tra l'altro il campionario di magie a disposizione dello spartano con tecniche inedite quali ad esempio la forza di Efreet, in grado di creare un'onda d'urto infuocata, la Collera di Caronte, che danneggia e immobilizza temporaneamente i nemici più deboli, e la Luce dell'Alba che consiste in una sfera solare in grado di distruggere a distanza e con notevole precisione i nemici.
Qualche preoccupazione poteva esserci riguardo il sistema di controllo, visto che il team di sviluppo doveva adattare quello originale al DualShock di PlayStation 3. Ebbene, tutto funziona a meraviglia, ed eseguire combo, schivate e rapidi attacchi si rivela parecchio intuitivo e naturale. L'esperienza è quindi del tutto paragonabile agli altri capitoli precedentemente usciti per console casalinghe, e anche in questo caso il livello di difficoltà, disponibile in tre diverse varianti, è perfettamente bilanciato sia per i neofiti della serie che per i giocatori di lunga data. I difetti del gioco, se così possiamo definirli, permangono invece gli stessi dell'originale, e non poteva essere altrimenti visto che si tratta solo di una trasposizione in alta definizione del Chains of Olympus di PSP. Nel dettaglio, anche se il titolo resta divertente e ben bilanciato, presenta purtroppo una longevità bassa, pochi boss da affrontare e solo una manciata di puzzle da risolvere a spezzare il gameplay action. È però anche vero che portato a termine una prima volta l'avventura si possono sbloccare un nuovo livello di difficoltà e numerosi extra quali diverse modalità sfida, video e costumi. Elementi questi, che potrebbero far felici i giocatori più accaniti.
Trofei PlayStation 3
God of War Collection II introduce i Trofei per Chain of Olympus e Il Fantasma di Sparta. I due giochi ne hanno a disposizione quindici ciascuno, con in più un'altra ventina di segreti a testa. I premi conosciuti sono suddivisi in 1 di Platino, 5 d'Oro, 6 d'Argento e 3 di Bronzo. Per ottenerli bisogna come sempre soddisfare alcune richieste del gioco a difficoltà crescente. Per cui si va dalla richiesta di upgradare al massimo ogni arma per i Trofei minori, alla collezione di tutti gli occhi di Gorgone, all'esecuzione di almeno 1000 combo via via fino al completamento dei giochi in modalità hard e al raggiungimento dell'obiettivo massimo di sbloccare ogni segreto, per ottenere gli ambiti Platinum.
God of War: Il Fantasma di Sparta
L'altro titolo incluso nella raccolta God of War Collection II è God of War: Il Fantasma di Sparta, il più recente a vedere la luce su PSP. Stavolta la trama va a porsi, a livello temporale, tra il primo e il secondo capitolo della saga principale, ed è incentrata attorno alla ricerca da parte di Kratos del fratello Deimos, rapito dagli dei quando entrambi erano poco più che bambini. Come vuole la tradizione per la serie, nel corso del viaggio del protagonista ci si trova a incontrare tutta una serie di luoghi e personaggi della mitologia greca, partendo dalla mitica Atlantide. Per quanto riguarda il gameplay, come l'altro gioco citato in questa recensione, è praticamente identico a quello dei tre capitoli sviluppati da Santa Monica Studio: la progressione dell'avventura è lineare e guidata, ma non manca un particolare dinamismo nelle situazioni offerte. Inoltre il ritmo è sempre elevato e il sistema di combattimento e la crescita del personaggio sono gli stessi di sempre. L'unica vera novità va ricercata dunque altrove, nel nostro caso in una delle abilità di Kratos: si tratta di un potere che si può guadagnare dal titano Tera, e che consiste nella capacità di infuocare le Lame di Atena. Cosa alquanto utile non solo per poter superare alcuni passaggi specifici, ma anche per abbattere i nemici più ostici.
In tale contesto peccato che di mostri particolarmente difficili da sconfiggere e di grandi dimensioni ce ne siano davvero pochi, cosa questa che cozza contro la tradizione della saga che ha fatto delle differenze di dimensioni fra creature e eroe, con una scala di misure sempre a sfavore del protagonista, uno degli elementi cardine e più affascinanti dell'intero gameplay. Per quanto concerne il controllo del personaggio principale, anche in questo caso il DualShock di PlayStation 3 si comporta in maniera egregia e certo si conferma il fatto che con questo pad il titolo si gioca meglio rispetto alla controparte per PSP. Mentre in riferimento alla longevità complessiva, il titolo si rivela più duraturo rispetto a Chains of Olympus con circa sei-sette ore necessarie per il completamento della storia, a cui vanno poi aggiunte tutta una serie di sfide extra per chi desidera trattenersi ulteriormente nei panni dell'eroe spartano.
Rimasterizzare, che passione
Tutte le migliorie di God of War Collection II sono a ogni modo indirizzate al comparto tecnico, che vede sinteticamente tre grossi miglioramenti: la risoluzione, che grazie all'abilissimo lavoro dei grafici che hanno praticamente aumentato il numero di poligoni per i personaggi e incrementato in dimensioni le texture, ridisegnate, è salita ora a 1080p (ma si può giocare ovviamente anche a 720p). Poi 60 frame al secondo costanti senza alcuna incertezza e il pieno supporto al 3D stereoscopico (a 720p). Il risultato è in generale sorprendente, con una risposta ai comandi ancora migliore e una resa su TV Full HD che si rivela piuttosto valida, segno che la risoluzione sia uno degli aspetti principali per fruire di un videogioco sugli attuali televisori, e dell'ottimo lavoro svolto dai grafici con i due God of War proposti per l'occasione.
Entrando meglio nel dettaglio, diciamo che nel primo capitolo, Chains of Olympus, vengono ovviamente alla luce delle mancanze rispetto all'attuale generazione di console, con una grafica che appare gradevole ma semplice, eppur capace di regalare qualche scorcio molto bello da vedere, supportato da fluidità e risoluzione di cui sopra. Le cose si fanno molto più interessanti con God of War: Il Fantasma di Sparta, che già su PSP aveva entusiasmato pubblico e critica grazie a una grafica esaltata da una splendida modellazione poligonale tanto dei personaggi quanto delle ambientazioni: in virtù di quanto appena descritto, in questo caso si registra un sostanziale aumento del dettaglio, degli effetti e della varietà che, uniti a un comparto artistico ricco di stile e colore, restituiscono un impatto estremamente piacevole. Sia chiaro, l'impressione è sempre quella di trovarsi davanti a un gioco nato su una console meno potente di PlayStation 3, ma nell'insieme la qualità visiva appaga l'occhio. L'unico appunto che si può muovere eventualmente da questo punto di vista è la mancanza di quell'antialiasing 2x presente nella precedente collection che, specie giocando a risoluzione 720p non avrebbe guastato. Al suo posto c'è un antialias più blando distribuito qua e là in alcuni elementi dello scenario o sui personaggi. Ma ciò che ci ha davvero lasciato sorpresi in positivo è, come già accennato in sede di preview, l'ottimo supporto al 3D stereoscopico per entrambi i titoli. Grazie a esso è possibile godere di un notevole senso di profondità nei vari scenari, in grado di esaltare ancora di più ogni singola azione compiuta da Kratos. Peccato che col 3D attivo si deve un po' rinunciare al framerate elevato tornando agli originali 30 FPS delle versioni per PlayStation Portable, ma è un "sacrificio" che si fa volentieri e che non inficia minimamente sulla fruibilità generale del prodotto. Nota finale per il comparto sonoro, altro punto di forza di sempre della saga, che rimane anche qui ad alti livelli per entrambi i titoli, con una colonna sonora impreziosita dal Dolby 5.1 e affiancata da un ottimo doppiaggio in italiano.
Conclusioni
God of War Collection II rappresenta a nostro parere un'azzeccata scelta commerciale da parte di Sony, con la riproposizione di due validi titoli immutati nei contenuti ma beneficiari di un potenziamento nel comparto tecnico che ne mette in luce tutti i pregi. Questa raccolta è pertanto caldamente consigliata a tutti i fan di Kratos senza distinzioni di sorta fra chi ha giocato già ai due giochi contenuti nella citata collection su PlayStation Portable, e chi invece non li ha mai potuti assaporare. Per i primi, la nuova veste grafica può costituire un valido incentivo per rivivere le emozioni e l'adrenalina delle avventure di Kratos, questa volta sulla tv di casa, mentre per i secondi la raccolta può rappresentare l'occasione di godere di due ottimi giochi che pur non offrendo nulla di nuovo rispetto ai God of War originariamente concepiti per i sistemi casalinghi, sono in grado comunque di garantire ore di assoluto divertimento nel mondo mitologico dell'eroe spartano più amato dai videogiocatori.
PRO
- Chain of Olympus e Il Fantasma di Sparta in un solo Blu-ray
- Giocabile e divertente come gli altri titoli per console "casalinghe"
- Buona implementazione dell'alta definizione e del supporto al 3D
- Ottima mappatura dei comandi per il DualShock
CONTRO
- Contenuti identici ai titoli originali
- Dal punto di vista del gameplay, nulla di nuovo