Versione testata: Xbox 360
Non deve essere stato semplice per Ubisoft realizzare Assassin's Creed Revelations, il terzo capitolo del franchise con protagonista Ezio Auditore da Firenze: tantissime sono le domande nate nelle menti dei fan della serie che necessitano di una risposta e troppe sono le necessità di innovazione richieste a gran voce per un gameplay che rimane fortemente ancorato al suo prototipo di ormai quattro anni fa. E non sorprende quindi vedere nei titoli di testa ben sei divisioni del publisher francese collaborare a questo enorme progetto, quello che dovrebbe chiudere l'arco narrativo di una storia che ha contrassegnato questa generazione di console ed è entrata a far parte della vita di moltissimi giocatori che in Altair prima ed Ezio successivamente hanno ritrovato dei veri e propri personaggi in taluni casi addirittura da idolatrare.
Ci preme quindi evidenziare che non sarà semplice evitare alcuni spoiler essenziali per spiegare l'evoluzione della trama e allo stesso tempo ci sentiamo di segnalare da subito che a nostro parere Revelations non può essere goduto adeguatamente da chi non ha giocato ai precedenti esponenti della serie. Proprio per questo motivo daremo per scontato che chi legge questa recensione non è nuovo alle avventure di Desmond, Altair ed Ezio ma anzi le ha seguite con una certa attenzione indicando invece a chi è a digiuno della serie, di avvicinarsi prima a Brotherhood, se non addirittura ad Assassin's Creed 2, e quindi di prendere in mano Revelations.
Tre storie in una
Desmond Miles è in stato comatoso, attaccato in fretta e furia all'ultima release dell'Animus nel disperato tentativo di tenere in vita la sua mente completamente devastata dal contatto con la mela dell'eden. Siamo stati costretti a pugnalare a morte Lucy senza avere il reale controllo del nostro avatar sul finire di Brotherhood e ora vediamo la terribile scena ripetersi davanti ai nostri occhi poco dopo l'inizio di Revelations. Siamo all'interno di uno scenario surreale con le onde del mare che si infrangono su una spiaggia popolata da enormi monoliti grigi e nel cielo sculture di roccia che fluttuano. Il nostro primo contatto nei panni dello spaesato Desmond è con il soggetto 16 che in qualche modo ci fa da Cicerone per spiegarci il significato di questa Black Room dove sono attive soltanto le funzioni basilari dell'Animus e dove il nostro protagonista dovrà rivivere le azioni dei suoi antenati, ancora una volta, per cercare dei giunti mnemonici, delle entità astratte in grado di scindere la personalità di Miles da quella di Ezio e Altair e fargli così riprendere coscienzaanche nel mondo reale. È questo l'incipit di Assassin's Creed Revelations.
Rimanendo ancora per un attimo nei panni di Desmond, avremo la possibilità di giocare cinque missioni sbloccabili raccogliendo i frammenti di Animus disseminati lungo il gioco. Queste rappresentano una delle grandi novità del sequel: delle meravigliose sezioni puzzle giocate interamente in prima persona dove viene data soltanto la facoltà di saltare o di costruire dei piccoli blocchi di due differenti forme. E con questi pochi elementi di interazione dovrà superare ostacoli di ogni tipo all'interno di una ricostruzione virtuale del linguaggio macchina dell'Animus, il tutto mentre Desmond narra i ricordi della sua vita, dall'infanzia fino alla cattura da parte dell'Abstergo con cui si apriva il primo Assassin's Creed. Naturalmente il grosso del gioco è focalizzato su Ezio Auditore. Revelations racconta le gesta dell'assassino a circa 12 anni di distanza da quanto visto in Brotherhood.
Appesantito dall'età e dal lungo peregrinaggio, Ezio si ritrova così a sbarcare a Istanbul - o Costantinopoli che dir si voglia - nel 1511 dove farà la conoscenza di alcune figure storiche realmente esistite, in primis il principe Solimano, futuro Sultano dell'impero Ottomano e Manuele Paleologo, pretendente al trono bizantino e nuova guida dei templari. L'avventura del nostro protagonista nella meravigliosa città di confine tra Europa e Asia ci permetterà di conoscere due comprimari che accompagneranno Ezio per gran parte della sua permanenza a Costantinopoli: Yusuf, il mentore della gilda locale degli assassini e Sofia, libraria studiosa di antichi testi. E ovviamente in tutto questo strato denso di storia non poteva mancare proprio lui, Altair ibn La-Ahad, che ritroveremo in Revelations in una manciata di missioni a lui dedicate che ci faranno rivivere le sue gesta a Masyaf. Come nel caso delle missioni di Desmond, si tratta di sequenze piuttosto guidate dove molto poco è lasciato all'autonomia del giocatore e dove concretamente ci sarà ben poco da esplorare. Si tratta in fin dei conti di un eccezionale fan service dove è ben evidente l'abile maestria nella regia di Ubisoft in grado di far confluire le tre storie parallele in un finale scoppiettante e melanconico che pur lasciando aperto un filone narrativo, riesce a soddisfare gran parte dei videogiocatori. E giusto a titolo informativo, abbiamo impiegato circa 15 ore di gioco secondo il contatore interno per raggiungere il 70% di completamento. Non fatichiamo a immaginare che chi vorrà completare ogni singolo elemento di gioco difficilmente impiegherà meno di 20-25 ore.
Tutta mia la città
La struttura di gioco di Revelations rimane estremamente simile a quella dei suoi due predecessori con una manciata di piccole, ma sostanziali differenze e novità. Ci troviamo quindi al cospetto di un gameplay free roaming dove il giocatore è libero di perseguire una quantità piuttosto corposa di obiettivi secondari che si vanno ad affiancare alle classiche missioni essenziali per portare avanti la storia del gioco, ancora una volta suddivisa in diverse sequenze di DNA.
Sarà quindi possibile scalare i vari punti di osservazione per sincronizzare la mappa di gioco e restaurare le botteghe sparse attraverso i quattro distretti in cui è suddivisa Istanbul. Non mancheranno ovviamente monumenti storici che potranno essere riportati al loro antico splendore e le classiche sedi di fazione con le cortigiane sostituite dagli athingani che permetteranno di sbloccare le varie prove e una serie di piccole missioni aggiuntive. Rimane valido anche il reclutamento di nuovi assassini già visto in Brotherhood e che si attiva incendiando i vari covi dei templari disseminati per la città una volta ucciso il capo che li gestisce. Ritorna anche la battaglia per il controllo del Mediterraneo, che ci consentirà di utilizzare i nostri seguaci in tutta una serie di missioni che modificheranno la forza del dominio dei templari in diverse città cruciali dell'Europa. Rispetto però al titolo precedente, non solo sarà possibile anche conquistare a tutti gli effetti i vari agglomerati urbani ma, a seconda della percentuale di possesso, vedremo confluire in modo periodico nelle tasche di Ezio quantitativi di moneta via via crescenti e avremo accesso a forniture costanti di componenti per le bombe (e su queste ritorneremo più avanti).
Inoltre facendo guadagnare esperienza agli assassini, ci verrà offerta la possibilità di metterli a capo di uno dei covi liberati in città sbloccando delle ulteriori missioni secondarie. Se insomma da un lato abbiamo assistito a malincuore alla perdita delle cosiddette quest esotiche che portavano Ezio in giro per il mondo per completare le richieste di Leonardo e Machiavelli, dall'altro abbiamo notato una maggiore rifinitura nell'offerta accessoria alla trama principale. In altre parole contenuti più compressi ma di qualità sicuramente maggiore e senza quegli alti e bassi che contraddistinguevano invece le parti secondarie del prequel.
Pad alla mano
Ma arriviamo a parlare delle introduzioni più corpose. Partiamo dal sistema di allerta completamente ripensato. Ora la notorietà di Ezio in città non crescerà più soltanto commettendo omicidi e importunando le guardie ma anche eseguendo le azioni di restauro, acquistando merci, armi e componenti dell'armatura e anche svolgendo le varie missioni. Ma anche se i comportamenti delle guardie saranno molto meno influenzati dal grado di "crimine" raggiunto rispetto in passato, sarà essenziale tenerlo sempre sotto controllo corrompendo i banditori o uccidendo i funzionari in pattuglia (sono fortunatamente scomparsi i manifesti da strappare) pena l'assalto dei templari a un covo da noi liberato in precedenza. Raggiungendo infatti il livello massimo di allerta, un territorio diventerà conteso e dovremo recarci sul posto per dare il via a una sorta di mini-gioco essenziale per risolvere la disputa sul controllo. In una sorta di tower defence dovremo gestire una risorsa, il morale, per popolare alcuni tetti di svariate tipologie di combattenti con l'unico compito di bloccare un determinato numero di ondate di templari.
Particolarmente intuitivo e divertente sulle prime, questa divagazione sul gameplay classico tende a diventare estremamente ripetitiva in troppo poco tempo e a nulla serve la varietà nelle unità attaccanti e in quelle difensive. Anche la soluzione tecnica di una visuale libera nella rotazione ma bloccata nello zoom e nello spostamento ci ha lasciato piuttosto interdetti. Dove invece i ragazzi di Ubisoft sono riusciti alla perfezione nel loro intento è nella volontà di rendere ancora più frenetica, rapida e fluida la navigazione di Ezio tra le vie e i tetti della città. A farla da padrone in questo caso è la lama uncinata, particolare arma che verrà consegnata da Yusuf al nostro protagonista praticamente all'inizio del gioco e che gli permetterà di scalare molto più rapidamente i palazzi, di saltare sulla schiena dei nemici durante una corsa, di demolire al volo le barricate di legno che costeggiano le case e infine di sfruttare i cavi che collegano alcuni tetti dei palazzi offrendo persino la possibilità di assassinare al volo le guardie che si trovano vicino al punto di arrivo. Diventa insomma molto evidente la volontà di Ubisoft di rendere ancora più piacevole la fuga o l'azione stealth, piuttosto che il combattimento vero e proprio che con Revelations raggiunge nuove vette di semplicità. Il publisher francese non ha voluto insomma tornare sui suoi passi modificando quello che per molti è l'unico vero elemento negativo del gameplay: i combattimenti rimangono uno contro uno e anzi ora più che mai è fortissima la sensazione di potenza che si prova controllando Ezio che tra armi da lancio, lame taglienti e bombe è a tutti gli effetti una vera e propria macchina da guerra immortale. Fortunatamente rimangono diversi elementi di sfida in grado di riportare verso l'alto la difficoltà del gioco come le numerose missioni dal sapore stealth dove farsi beccare dal nemico equivale alla sconfitta istantanea con immediata ripetizione del ricordo.
Arriviamo infine alle bombe. Combinando i numerosi componenti che possono essere raccolti dai cadaveri, guadagnati attraverso le missioni di Ezio e dei suoi assassini o comprati nelle varie botteghe, potremo creare tre diverse tipologie di bombe che andranno ad occupare altrettanti slot nell'inventario. Ci sono le bombe letali il cui scopo è quello di uccidere il nemico, le bombe debilitanti che servono a mettere il nemico in posizione di svantaggio durante il combattimento e infine le bombe diversive utili per attirare l'attenzione del nemico in una precisa zona prima che ci abbia individuato. In comune queste tre tipologie hanno la selezione della tipologia di involucro che spazia da mine a contatto, a bombe che esplodono all'impatto o dopo alcuni rimbalzi o ancora in grado di appiccicarsi al nemico e il tipo di polvere da sparo che determina l'area di azione dell'esplosivo ma differiscono poi per gli agenti utilizzati per determinare l'effetto. In totale avremo centinaia di diverse combinazioni tra cui poter scegliere per la felicità dei giocatori più tattici. Peccato soltanto che sia possibile portare un massimo di tre bombe per tipologia, cosa che costringe il giocatore a tornare con frequenza disarmante al banco di creazione per riassemblare la sua bomba preferita.
L'aumentato numero di armi a disposizione di Ezio ha costretto Ubisoft a ripensare parzialmente l'interfaccia per la selezione rapida e l'uso delle stesse in battaglia. Ora in pratica tenendo premuto il dorsale destro appariranno su schermo ben due ghiere per la selezione delle armi. È sempre possibile utilizzare le quattro direzioni della croce digitale per impostare e selezionare rapidamente gli oggetti ma ora sono diventati decisamente troppi obbligando il giocatore a interrompere costantemente il flusso dell'azione per selezionare la sua arma preferita in base alla situazione. Inoltre anche se da un lato si potrebbe rimanere felicemente sorpresi per la grande varietà offerta, in realtà guardando più nello specifico ci si accorge che moltissime armi sono ridondanti e di fatto non cambia nulla in base a quale si utilizza. Perchè ad esempio offrire i pugnali da lancio, la pistola e la balestra, quando tutti e tre fanno la stessa identica cosa, ovvero uccidono il nemico da lontano, senza alcuna differenza nel funzionamento? Non sarebbe stato più interessante offrire diversi valori di gittata, potenza o rumorosità per obbligare il giocatore a fare una scelta oculata in base alla situazione? Persino la differenza tra lama lunga, lama corta e lama celata tende ad annullarsi durante il combattimento.
Obiettivi Xbox 360
Il gioco offre 49 obiettivi per un totale complessivo di 1000 punti. Dieci sono legati alla componente multiplayer, tutti di facile raggiungimento mentre ben quindici sono focalizzate sul completamente del single player con protagonisti Ezio e Desmond. Rimangono poi diversi achievement legati ad attività particolari all'interno del gioco e ai collezionabili come per esempio il completamento di tutte le missioni sulle bombe, il controllo di tutte le città nella battaglia per la liberazione del Mediterraneo o la scalata di Santa Sofia in meno di 25 secondi.
Un po’ di sano multigiocatore
In Revelations è scomparsa quella componente puzzle che arricchiva i due precedenti titoli con protagonista Ezio. Ora non ci sono più palazzi da esplorare alla ricerca di segni nascosti armati soltanto dell'occhio dell'aquila, tantomeno indovinelli da risolvere o problemi matematici da affrontare. A spezzare il ritmo free roaming tipico della serie ci sono le varie missioni con Desmond e Altair già citate in precedenza e una manciata di missioni dal sapore fortemente platform che in parte ricordano quanto già visto in precedenza nelle tane di Romolo di Brotherhood. Grazie alle ottime scelte di design di Ubisoft infatti ci troveremo a giocare sezioni molto movimentate dove lo scripting è forte ma sempre innestato su un gameplay ben conosciuto e la gestione della telecamera quasi esce dalle mani del giocatore grazie a inquadrature parzialmente automatiche, che in alcuni momenti ci hanno ricordato le scene migliori delle serie God of War e Uncharted. In termini di multigiocatore Revelations è a tutti gli effetti un'opera di pulizia e potenziamento di quanto già visto in Brotherhood; non aspettatevi quindi un pacchetto di contenuti in grado di alterare sensibilmente il valore del gioco nel suo totale ma è indubbio che questa componente di gioco è piuttosto oliata e bene innestata nella serie e riesce ad offrire più di qualche ora di divertimento aggiuntivo. Troviamo quindi, ovviamente, skin inedite per i personaggi legate alla nuova ambientazione e cinque mappe nuove di zecca con relative variazioni che si affiancano alle quattro prese da Brotherhood. E poi troviamo un corposo sistema di esperienza e configurazione del proprio personaggio legato al guadagno di crediti Abstergo essenziali per sbloccare ed acquistare i nuovi poteri. Il multiplayer di Assassin's Creed attinge infatti a piene mani da quanto visto negli shooter in prima persona più in voga del momento e permette al giocatore di utilizzare un paio di set pre-configurati oppure di creare il proprio. La configurazione avviene scegliendo due tra quindici abilità attivabili in combattimento e due tra dieci perk che rappresentano dei veri e propri bonus passivi. Non mancano infine gli streak, dodici per la precisione suddivisi in uguale misura tra kill e loss e che si attivano incasellando una serie di uccisioni o stordimenti oppure perdendo una serie di contratti di fila.
Questi ultimi in particolare assolvono alla funzione di aiuto soprattutto per i giocatori neofiti o per quando proprio non si riesce ad entrare in partita. Interessante è poi la scelta di Ubisoft di fornire anche il multiplayer di un accenno di trama completamente focalizzato sull'Abstergo e in grado di fungere ulteriormente da stimolo per il livellamento del proprio personaggio che potrà così scoprire nuovi segreti sulla corporazione. Un accenno anche alle modalità di gioco che vedono l'introduzione in primis del capture the flag qui rinominato in cattura l'artefatto sia in modalità libera che a squadre e poi del semplice deathmatch tutti contro tutti particolarmente rapido ma al tempo stesso molto tattico anche per la mancanza di un indicatore che punti in modo preciso all'avversario. Purtroppo il nostro testing è stato piuttosto limitato per questa parte di gioco ma possiamo tranquillamente dire di aver assistito a un matchmaking estremamente rapido ed a partite praticamente esenti da lag anche se l'ovvia mancanza del gioco sugli scaffali ci ha permesso di sfruttare server vuoti e particolarmente performanti.
Visioni orientali
Ubisoft ha continuato a lavorare senza sosta al suo engine Anvil alla base anche di questo quarto capitolo nextgen di Assassin's Creed. Le migliorie sono sottili ma è impossibile non notarle. Si parte dalle animazioni ancora più fluide e realistiche che muovono modelli potenziati sicuramente per conta poligonale. Sono da notare in particolare quelle facciali in grado di donare nuova espressività ai personaggi principali di Revelations su tutti, ovviamente, Desmond, Ezio e Altair. Peccato piuttosto per l'eccessiva ripetizione dei modelli secondari veramente poveri in termini di varietà. Ma, come per i precedenti capitoli della serie, la vera protagonista del gioco è la città, Costantinopoli, incredibilmente curata nelle sue mille vie, palazzi e monumenti e arricchita di alcuni scorci al chiuso dove il motore grafico viene spinto al massimo. Permangono purtroppo tutta una serie di difettucci che hanno fatto, anche loro, la storia del franchise e che non sono ancora stati eliminati del tutto.
Partiamo dall'immancabile tearing che, per quanto molto ridotto, è ancora presente qui e là a sottolineare le pochissime sezioni in cui il frame rate è leggermente più ballerino. C'è poi qualche minimo fenomeno di pop-up quando l'orizzonte visivo è più ampio del consueto e, proprio in questi frangenti, si notano le incertezze del motore in un rendering che si popola di qualche fenomeno di aliasing non adeguatamente coperto dalla classica nebbiolina. Naturalmente stiamo cercando il pelo nell'uovo visto che a colpo d'occhio Revelations riesce a convincere e talvolta persino, ancora, a stupire per il magnifico colpo d'occhio che è in grado di offrire al giocatore. Istanbul è viva delle centinaia di passanti che costantemente popolano le sue vie e arrampicarsi sull'imponente Torre di Galata per raggiungere la sua vetta e dare uno sguardo al dedalo di strade sotto i nostri piedi un attimo prima di lanciarsi nel classico salto della fede fa sempre il suo splendido effetto. Nota di merito anche per il doppiaggio italiano, ben recitato e dai toni sempre corretti oltre che abbondante per numero di voci diverse. Non manca tuttavia qualche frase che vi farà storcere il naso perchè magari scurrile in un modo che non ci saremmo aspettati date le situazioni raccontate e lo scenario di sfondo. Come di consueto invece la colonna sonora risulta essere piacevole, specie nel tema principale, ma decisamente poco incisiva durante il corso del gioco. Un maggiore lavoro da parte di Ubisoft in questo ambito ci avrebbe fatto piacere.
Conclusioni
Assassin's Creed Revelations assolve alla perfezione al suo scopo: quello di chiudere con maestria una trilogia che ha reso celebre il franchise e ha creato in tutto il mondo una schiera enorme di fan assetati di scoprire ogni dettaglio sulla storia degli assassini. Il gameplay continua a funzionare alla perfezione e pur non innovando nelle sue caratteristiche strutturali, propone diverse aggiunte in grado di offrire nuova varietà ai meccanismi di gioco, su tutte le piacevoli divagazioni offerte dalle missioni speciali legate a Desmond e Altair. Permane il (non) problema dei combattimenti ormai diventati dei semplici momenti coreografici ma d'altra parte questo aspetto è talmente connaturato allo stile di gioco da dover essere ormai quasi accettato a priori. Forse in termini di contenuti, sul totale, siamo leggermente al di sotto dell'offerta di Brotherhood ma quello che troviamo in Revelations, se si esclude il minigioco in stile tower defence, è sicuramente più oliato e più rifinito, realizzato in modo tale da evitare gli alti e bassi che contraddistinguevano invece i precedenti capitoli, specie in termini di missioni secondarie.
PRO
- Eccezionali le fasi ai comandi di Desmond e Altair
- La lama a uncino e le bombe riescono a dare nuova varietà e fluidità all'azione di gioco
- Istanbul è viva e adeguatamente varia nei suoi spazi all'aperto e al chiuso
- Molto alta la qualità delle missioni principali e secondarie
CONTRO
- Morire nel gioco è veramente un'impresa ardua e i combattimenti in questo senso sono esemplari
- Il minigioco dell'assalto al covo diventa presto ripetitivo e non aggiunge nulla al gameplay
- Permangono i piccoli difetti grafici del motore su tutti il tearing e il pop up