Dover presentare Benoît Sokal, famoso disegnatore e sviluppatore di origine belga, pare quasi superfluo, ma probabilmente non può dirsi lo stesso per Amerzone: The Explorer's Legacy. Al pari degli altri giochi scritti da Sokal, ben più famoso per la serie Syberia, Amerzone: The Explorer's Legacy è un'avventura punta e clicca. Precisamente è la prima realizzata dall'autore, originariamente pubblicata nel 1999.
Sokal oramai non c'è più, ma Microids non vuole abbandonare la sua eredità e ha lavorato a un completo remake di Amerzone: The Explorer's Legacy. Nel giocare il titolo per questa recensione, eravamo curiosi di scoprire quanto il lavoro di restauro e ammodernamento realizzato dagli sviluppatori abbia migliorato quella che era un'avventura indubbiamente ricca di fascino, ma anche grezza e resa spigolosa da tutte quelle ingenuità e l'inesperienza di un'opera prima di un artista alle prese col mondo dei videogiochi.
Alla scoperta dell’Amerzone
Rimasta bene o male la stessa del gioco originale, la storia di Amerzone: The Explorer's Legacy ci mette nei panni di un silenzioso giovane giornalista, il cui obiettivo è intervistare uno studioso cacciato dalla comunità scientifica francese e che vive recluso in un faro. Quando lo raggiungiamo però, facciamo in tempo a sentire poche frasi prima di vederlo morire tra le nostra braccia. Il vecchio ci ha fatto una richiesta: prendere un uovo di una rara specie di uccello e raggiungere l'Amerzone, un Paese fittizio nel Sud America.
Con (troppa) facilità accettiamo e partiamo per un viaggio alla scoperta di una piccola nazione isolazionista che nessuno conosce realmente, diventando noi stessi una sorta di esploratore che segue le orme lasciate dal ricercatore e dai suoi compagni oltre 60 anni fa.
Amerzone: The Explorer's Legacy è un viaggio nei ricordi in un mondo praticamente morto, un insieme di rovine che hanno ceduto il passo alla giungla nel mentre la popolazione si è allontanata per vivere sotto il giogo delle modernità cittadina e del fascismo che da decenni dominano l'Amerzone.
Non si tratta certamente della migliore storia di Sokal, difficilmente appassionante eppure affascinante grazie al suo mondo tropicale che ci fa sentire veramente degli avventurieri. Sokal non ha optato per un esagerato realismo e ha inserito vari animali credibili ma immaginari, come giraffe di fiume, dei tapiri lucertola e non solo. Questa nazione costruita dai nativi e poi schiacciata da una cultura ispanica richiama la realtà del Sud America ma è diversa quanto basta per rendere curioso ogni scorcio e ogni frammento di narrazione.
Un remake denso di novità
Come già detto, Amerzone: The Explorer's Legacy è una avventura punta e clicca, ovvero richiede un semplice mix di esplorazione, raccolta di oggetti e utilizzo di questi ultimi per avanzare e risolvere enigmi.
La versione originale del 1999 è un gioco di piccole dimensioni e di bassa difficoltà. Quest'ultimo elemento non è completamente cambiato, ma il remake di Amerzone: The Explorer's Legacy fa di tutto per dare più solidità all'avventura.
Prima di tutto, praticamente ogni sezione è stata ampliata in termini di gameplay. Ci sono nuovi enigmi e quelli vecchi sono stati modificati e resi più interessanti. Si tratta di un lavoro tutt'altro che scontato e che riesce nel complicato compito di rimanere fedele all'opera di Sokal, senza mai snaturarla.
Questo rende il remake di Amerzone: The Explorer's Legacy un titolo più lungo, più soddisfacente da giocare e al tempo stesso mai complicato, soprattutto se lo si affronta al livello di difficoltà base. Potete tranquillamente evitare ogni aiuto se preferite, ma chi invece teme il genere - perché ha paura di bloccarsi in qualche punto un po' ostico o meno chiaro - non avrà problemi: non solo l'opera è sempre molto chiara, ma c'è un ottimo sistema di indizi interni al diario del protagonista.
Per ogni sezione è possibile chiedere vari suggerimenti che via via rendono più chiaro come avanzare, fino a svelare completamente la risposta. Ogni tipologia di giocatore troverà il livello di difficoltà adeguato, forse con l'esclusione dei più esperti che desiderano un'opera veramente complessa.
A cambiare è ovviamente anche la grafica. Amerzone: The Explorer's Legacy ha ricreato ogni singola sezione. Non solo i modelli sono stati rifatti, ma gli ambienti sono stati ripensati per diventare più densi di elementi e capaci di immergere veramente nelle ambientazioni che si vanno a esplorare, anche con l'aiuto di un'ottima componente sonora.
Amerzone: The Explorer's Legacy è bellissimo da vedere, aiutato ovviamente da un sistema di movimento che è stato mantenuto identico all'originale. Non si esplora infatti liberamente, ma si passa da un punto all'altro delle ambientazioni secondo un sistema di punti predefinito e ci si guarda attorno, per interagire con i vari elementi. Ottimo anche il lavoro sull'interfaccia grafica, che risulta chiara e piacevole mettendo da parte i vecchi menù arzigogolati a tutto schermo in favore di un piccolo selettore che mostra l'intero inventario senza occupare troppo spazio a schermo, rendendo più rapida e semplice l'interazione con l'ambiente. Il fatto inoltre che gli altri menù (quello degli obiettivi, dei collezionabili...) siano il diario del personaggio ci aiuta a sentirci nei suoi panni mentre prende appunti su come proseguire.
In conclusione, questo remake trova un proprio spazio nel mercato moderno grazie ai tanti rimaneggiamenti che trasformano un'opera originariamente non certo incredibile in un prodotto più completo e interessante. Ovviamente non è una rivoluzione totale, ma oggigiorno le avventure punta e clicca di questo tipo non sono comuni e il livello di rispetto e impegno profuso per questo remake lo trasformano in qualcosa di più di una semplice operazione commerciale per sfruttare il nome di Sokal. Se ve lo siete perso all'epoca e siete fan del genere che non pretendono un livello di difficoltà elevato, questo remake merita di essere preso in considerazione, soprattutto in caso di futuro sconto.
Conclusioni
Amerzone: The Explorer's Legacy è un ottimo remake, sotto ogni punto di vista. La grafica moderna rende giustizia alla visione di Sokal e soddisfa l'occhio dei videogiocatori d'oggi. Ogni sezione di gameplay è stata ampliata con nuovi enigmi. Inoltre, ci sono due livelli di difficoltà e un sistema di indizi graduali che permettono a ogni giocatore di non rimanere mai bloccato. L'opera originale non è la migliore di Sokal, questo è certo, visto che alcuni enigmi sono un po' troppo semplici persino per chi non è esperto del genere, ma questa è certamente la versione giusta da giocare per chi vuole riscoprire il primo videogioco di uno dei più apprezzati autori di avventure grafiche di sempre.
PRO
- Ottimo graficamente
- Enigmi originali ampliati
- Perfetto sistema di difficoltà e indizi
CONTRO
- Non adatto a chi cerca una avventura seriamente impegnativa
- La storia è sempre quella e non è poi così appassionante