Versione testata: iPad, iPhone
Le cause scatenanti possono spaziare dalla (ri)nascita degli sviluppatori da cameretta al boom del mercato mobile, ma il fatto che negli ultimi anni ci sia stato un secondo Natale per estetiche retrò e tipologie di gameplay arcaiche è sotto gli occhi di tutti. Su App Store proliferano cloni di Battlezone e Asteroids, escono ogni giorno giochi in pixelart o in wireframe, vecchi classici vengono riproposti sottoforma di vere e proprie raccolte, mentre Jeff Minter continua a essere Jeff Minter anche trent'anni dopo l'uscita di Tempest. C'è anche chi prova a rinnovare meccaniche demodé, ed esattamente come Super Crate Box ha reinventato il primo Mario Bros. semplicemente dando al giocatore la possibilità di sparare, Forget-Me-Not prova a fare lo stesso rinfrescando la formula di quello che è il maze-game più famoso di sempre. Il gioco mobile di Brandon Williamson è infatti una riuscita unione tra le meccaniche di Pac-Man e quelle di giochi come Wizard of Wor, il tutto presentato attraverso uno stile grafico estremamente (e volutamente) obsoleto.
Waka waka waka bang!
Riuscire a creare un personaggio caratteristico e riconoscibile attraverso una figura semplicissima non è facile, ma Forget-Me-Not neanche ci prova e mette il giocatore nei panni di un anonimo quadrato bianco che deve spostarsi in un labirinto generato proceduralmente cercando di raccogliere tutti i fiorellini al suo interno, evitando i nemici e mangiando frutta per aumentare il proprio punteggio. Tutto suona esattamente come in Pac-Man, se non fosse che il protagonista spara un flusso costante di proiettili con i quali può sbarazzarsi dei nemici che si trova davanti. Si tratta tuttavia di un'arma a doppio taglio, poiché i lati dello scenario sono talvolta collegati tra loro, e il rischio è che il giocatore venga colpito dai suoi stessi proiettili.
Come se questo non bastasse, anche i nemici sono in grado di sparare dalla distanza, il che spinge a muoversi continuamente e a cambiare direzione non appena si incrocia lo sguardo di un avversario. Ogni creatura ha un comportamento a sé e l'azione diventa più frenetica man mano che lo schermo comincia a popolarsi di mostriciattoli, ma il loro muoversi lentamente e il loro comportamento anarchico fa purtroppo svanire quell'incessante serie di inseguimenti che rendeva l'iconico gioco di Namco allo stesso tempo stressante e divertente. Ad aggiungere ulteriore complessità ci pensa una chiave da raccogliere, la quale ha il duplice scopo di aprire l'uscita del labirinto e di proteggere la propria schiena dai proiettili avversari, ma che di tanto in tanto può essere rubata da un dispettoso nemico e portata a spasso per l'intero scenario. Forget-Me-Not si fa purtroppo apprezzare solo dopo una decina di livelli, quando cioè la varietà e la quantità di nemici aggiungono più pepe all'azione e rendono necessario un approccio più strategico e attento da parte del giocatore. Il rischio che subentri la noia viene in parte mitigato dal recente aggiornamento alla versione 2.0, il quale ha introdotto una serie di migliorie che, nel complesso, rendono il maze-game di Williamson sicuramente più ricco e più bilanciato: la nuova modalità Arena, in particolare, catapulta il giocatore all'interno di un enorme labirinto e lo vede intento ad eliminare quanti più nemici prima dell'arrivo di una nuova e più numerosa ondata; per chi trova il gioco troppo semplice è stato poi aggiunto un nuovo livello di difficoltà, con avversari più pericolosi e veloci. La seconda modalità inedita si intitola Seed e si differenzia da quella classica per la forma delle mappe proposte, non più generate casualmente ma identiche per tutti i giocatori e diverse giorno dopo giorno. In realtà, Forget-Me-Not nasconde diverse meccaniche di gioco piuttosto interessanti, come un sistema di combo per aumentare il proprio punteggio o la possibilità di entrare in una sorta di modalità berserk effettuando una particolare tecnica chiamata grinding: peccato che il tutto non venga spiegato chiaramente al giocatore, e che la schermata delle istruzioni sia relegata in un angolo poco visibile nel menù principale. A questo si aggiunge un sistema di controlli intuitivo ma poco adatto ai momenti più frenetici: spostarsi fregando il dito nella direzione in cui ci si vuole muovere sembra inizialmente la soluzione più adatta, ma quando la situazione comincia a farsi bollente e la mappa si riempie di proiettili e nemici, la lentezza dell'azione potrebbe rivelarsi spesso fatale. Molto gradita è invece la possibilità di giocare in compagnia di un amico su uno stesso dispositivo, aggiunta che, sebbene sia accessibile sia su iPhone che su iPad, si riesce ad apprezzare soprattutto sul più ampio schermo del tablet di Apple.
La versione testata è la 2.0
Prezzo: 1,59€
Link App Store
La versione per Windows e MacOS X è scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale
Conclusioni
È chiaro che Forget-Me-Not voglia essere qualcosa di più che un nostalgico tributo a Pac-Man e ai vecchi maze-game, e le novità introdotte con l'ultimo aggiornamento del gioco dimostrano chiaramente le intenzioni dell'autore. Una volta presa totale confidenza con tutte le meccaniche e superata la lentezza dei primi livelli, l'azione frenetica prende il sopravvento e cattura completamente il giocatore, sebbene sia proprio in quel momento che comincia a pesare la lentezza nei controlli.
PRO
- Una riuscita variante alle meccaniche di Pac-Man
- Livelli generati proceduralmente e mai uguali
- Supporto a due giocatori
CONTRO
- Ci mette un po' a ingranare
- Sistema di controlli non adatto alle situazioni più frenetiche
- Alcune meccaniche importanti non vengono esplicitate