Diciamocelo: nonostante i bei giochi di avventura usciti negli ultimi anni, i titoli della LucasArts ci mancano parecchio. Non per niente si fa continuamente riferimento allo "stile Lucas" quando si cerca di definire un certo modo di concepire il genere. Inoltre, va detto che le avventure non hanno compiuto grossi passi in avanti da allora, soprattutto per quel che riguarda le interfacce di gioco, e quindi appaiono ancora legatissime a quella visione primeva, da cui non riescono a staccarsi.. e chissà se riusciranno mai a farlo completamente e, soprattutto, se vogliono veramente farlo.
A Vampyre Story viene annunciato nel 2004 da un ex-Lucas, Bill Tiller, che per continuare a realizzare titoli punta e clicca ha fondato una sua casa di produzione (Autumn Moon Entertainment), dopo che è stato costretto ad abbandonare un progetto abortito da Lucas. A lui dobbiamo soprattutto The Curse of Monkey Island, il terzo
capitolo della saga con protagonista l'ingenuo Guybrush Threepwood, di cui ha curato tutta la parte grafica (probabilmente l'aspetto più riuscito del gioco). Il suo stile visivo, una via di mezzo tra il pittorico e il cartoon, è ben riconoscibile anche in questa sua ultima fatica, che i fan di tutto il mondo hanno atteso come la manna dal cielo, sperando in un rilancio in grande stile del genere ma, soprattutto, in un nuovo capolavoro da giocare.
In A Vampyre Story si vestono i panni di Mona De La Fitte, un'aspirante cantante d'opera vampirizzata e rinchiusa in un castello della Draxsylvania, da un malvagio barone nano e megalomane: Shrowdy Von Kiefer. La donna vampiro sogna di riuscire a fuggire per tornare a calcare i palcoscenici di Parigi. Per farcela potrà contare soltanto sull'aiuto del pipistrello parlante Froderick, suo inseparabile compagno di viaggio, e sull'insperata morte del barone.
Visione radicale
La visuale di gioco è in terza persona, quindi nello stile classico di Lucas, e anche l'interfaccia è molto classica, con il tasto sinistro del mouse che serve per interagire con gli oggetti e con gli elementi dello scenario; interazioni che, come genere comanda, variano a seconda del contesto. Il tasto destro del mouse, invece, serve per accedere all'inventario e per passare velocemente da una locazione a un'altra, senza aspettare ogni volta che Mona compia tutta la strada. Il giocatore è chiamato, ovviamente, a raccogliere e usare oggetti, magari dopo averli combinati nell'inventario, e a parlare con i personaggi, il tutto per risolvere i molti enigmi che lo dividono dal finale. Nonostante lo stile volutamente radicale, che non concede nulla ad alcune delle trovate tanto invise agli avventurieri più avvelenati (i sottogiochi arcade... brrrrr, ci scorre un brivido lungo la schiena solo a citarli), spesso infilate a forza soltanto per cercare di rendere un'avventura più appetibile alla massa (con risultati dubbi), qualche novità è presente. In realtà, più che di novità, possiamo parlare di "prestiti". Consideriamo ad esempio il ruolo di Froderick, il quale deve essere utilizzato come fosse un oggetto per la risoluzione di alcuni enigmi; ai giocatori più attempati verrà subito in mente Sam & Max: Hit the Road (l'originale di Lucas, non la serie più recente). Altra trovata, anch'essa già sperimentata in un'avventura di Lucas, consiste nel non far raccogliere a Mona gli oggetti più ingombranti, i quali vengono inseriti nell'inventario sotto forma di ricordi, comunque accessibili come normali oggetti nel momento del bisogno. Essendo una vampira, Mona dispone di alcuni poteri che l'aiuteranno nella fuga, ovvero può trasformarsi in pipistrello e, più avanti nel gioco, potrà mordere gli umani. La sua natura notturna è però causa di alcuni problemi, come una certa allergia per l'aglio e per le croci, che vengono sfruttati in alcuni frangenti.
Curiosità
Sì lo sappiamo, il gioco era già stato recensito tempo addietro. La novità è che ora Multiplayer.it Edizioni ne ha preso in mano la distribuzione, in un nuovo pacchetto comprensivo dei sottotitoli in lingua italiana, così da permettere a chiunque di giocare questa ottima avventura grafica. Enjoy... ehm, godetevela!
Stile e bug
Visivamente parlando, A Vampyre Story non delude le aspettative, rendendo sin da subito riconoscibile e preponderante lo stile di Tiller. A degli scenari disegnati in uno splendido 2D, si associano dei personaggi in 3D che, nonostante le più pessimistiche previsioni, non staccano troppo e risultano ben amalgamati. I molti anni di sviluppo hanno permesso di realizzare un titolo dotato di una compattezza stilistica notevole, senza cadute repentine di qualità o scenari meno curati di altri. Qualcuno potrà trovare antipatica la protagonista, ma va considerato che certi suoi atteggiamenti sono voluti, in onore alle sue origini e alla sua ambizione: in fondo è un'annoiatissima aspirante cantante d'opera parigina che sta tentando di fuggire da un castello, dove ha soltanto un pipistrello come amico. A bilanciare la situazione è Froderick stesso, con cui Mona crea una coppia comica perfetta capace di siparietti fulminanti.
L'umorismo di cui è intriso il gioco è stracolmo di citazioni (il titolo stesso lo è). Sono talmente tante che scoprirle è un gioco nel gioco. Certo, nel caso non si riescano a coglierle il quadro complessivo perde un po' del suo fascino, ma si tratta di un rischio calcolato. A essere meno calcolati sono alcuni bug che infestano il prodotto. Nonostante l'uscita di una patch, alcuni problemi non sono stati risolti. Ad esempio non ci è stato possibile vedere il finale con l'antialiasing impostato al massimo (basta disattivarlo prima della sequenza finale e va tutto liscio come l'olio), oppure a volte i modelli tridimensionali sono apparsi corrotti per brevi momenti. Niente d'insormontabile in realtà, ma visti gli anni di sviluppo certe imprecisioni si potevano evitare. Comunque un'ottima avventura grafica che merita di essere giocata e che farà felici gli appassionati del genere.
Conclusioni
A Vampyre Story è l'avventura che molti aspettavano da anni. Non crediamo che riuscirà a rivitalizzare il genere (sarebbe pretendere troppo), ma sappiamo che merita di essere giocata dall'inizio fino alla fine. Scritta molto bene, piena di situazioni tutte da vedere, presenta degli enigmi ben strutturati, ma non insormontabili, ed è adatta anche ai giocatori meno esperti. Decisamente una grande prova di Bill Tiller. Speriamo solo di non dover aspettare altri quattro anni per vedere il suo prossimo lavoro.
PRO
- Stilisticamente eccellente
- Ben strutturati gli enigmi
- Dialoghi ben scritti
CONTRO
- Qualche bug di troppo
- Non dura moltissimo
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 250 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista
Requisiti minimi
- Requisiti Minimi
- Processore: Intel Pentium 1.6 GHz o equivalente
- RAM: 512 MB
- Scheda video: qualsiasi con 256 MB di memoria grafica e compatibile con le DirectX 9.0c
- Sistema operativo: Windows XP SP 2 o Windows Vista
- DirectX: 9.0c o superiori
- Hard Disk: 3,0 GB
- Scheda audio: compatibile con le DirectX 9.0c