0

Batman Vengeance

Dopo averlo visto su Playstation 2 ed Xbox, il pipistrello mascherato approda anche su Nintendo Gamecube. Volete sapere cosa ne pensiamo della versione Gamecube di Batman Vengeance? Ce lo dice Stefano Russo....

RECENSIONE di La Redazione   —   15/05/2002
Batman Vengeance
Batman Vengeance
Immagini
Batman Vengeance
Batman Vengeance

Il cubo nell’oscurità

Ovviamente le affascinanti avventure del nostro eroe non potevano non solleticare “l’appetito” delle software house che dalla notte dei tempi dei videogiochi non hanno certo mancato l’appuntamento con tie-in ispirati alle avventure di Batman: indimenticabili Batman- The Movie della Ocean su Amiga 500 e C-64 (ed il gioco omonimo di Sunsoft su Nes e Megadrive), così come Batman Returns e The Adventures Of Batman and Robin (entrambi Konami) su Super Nintendo; degni invece di essere chiusi nell’inferno dei (videogiochi) dannati il Batman per Pc Engine (console ad 8 bit mai distribuita ufficialmente nel vecchio continente ndr), Batman Returns di Sega, nonché il simil racing game da poco approdato su Psone, forse il peggiore del lotto.
Ispirato ad una recente serie di cartoni animati, Batman Vengeance (già rilasciato, lo scorso Ottobre, su Playstation 2 e, da poco, Xbox), si presenta su Gamecube con tutte le carte in regola per essere il miglior tie-in delle avventure dell’uomo pipistrello, forte del salto dalle 2 dimensioni alla (oramai irrinunciabile per le software house) grafica poligonale, vessillo della cosmesi di un videogame, come il trend imposto da Playstation e Saturn vuole.

Storyline

Una notte come tante altre in quel di Gotham City, Batman è come al solito in azione per sventare le azioni delittuose della feccia della città, soprattutto se è il Joker il nemico per eccellenza di questa produzione Ubisoft.
Grazie ad una telefonata anonima, Batman trova una giovane donna imbavagliata e, vicino, una bomba. Il tempo di fuggire dalla zona (con i credits che fanno capolino, come se fosse l’inizio di un episodio) e la terribile esplosione squarcia il silenzio della città. A quanto pare, il figlio di questa gentil donna, tale Mary, è stato rapito dal grottesco Joker che vuole un riscatto di 5 milioni di dollari per aver salva la vita del pupattolo.
Mano a mano che la storia si dipanerà, Batman capirà che le cose non stanno esattamente così, anzi, forse neanche lui poteva capire quale terribile trappola il suo arcinemico stava architettando con la sua degna Harley Quinn e tante facce note (per chi conosce l’universo di Batman), come Ivy e Mr. Freeze.

BATtiamo le MANi?

I tie in ispirati a Batman, generalmente, sono stati sempre platform, picchiaduro o una commistione dei 2 generi (non nominiamo il sopracitato racing game per la console a 32 bit Sony, perché indegno del titolo di videogioco). Per la prima apparizione del mitico eroe mascherato in poligoni e textures, si è scelto un platform, miscelato a fasi molto beatem’up style e, udite udite, stealthiane, come il buon Snake (o dovremmo dire Raiden? ndr) ha fatto scuola. Batman dispone, com’è ovvio che sia, di un invidiabile agilità, della possibilità di planare, come un vero pipistrello, dalle piattaforme più alte, grazie al suo (fighissimo) mantello, menare tutta l’accozzaglia di criminali grazie alla sua proberbiale conoscenza delle arti marziali ed usufruire dei suoi famosi gadget, come il bat rampino (importantissimo nell’economia del gioco), i classici batarangs (qui anche elettrici) e via dicendo; ovviamente immancabili, per la gioia di tutti i fans, la Bat Mobile e il Bat Aereo.

Batman Vengeance
Batman Vengeance

BATtiamo le MANi?

Qualcosa però è andato storto e la giocabilità ne risente parecchio: molte volte è difficile, per la telecamera, un po’(err) ubriaca, seguire i repentini movimenti di Batman, soprattutto in caso di salto improvviso da grande altezza che si traduce, molto spesso, in un volo di almeno 30 metri. Il sistema di gestione degli armamenti è, senza un po’ di pratica iniziale (per fortuna c’è un discreto tutorial allestito dal buon Alfred), un po’confusionaria. I nemici, un po’ tutti troppo simili fra loro, non godono dell’implementazione di ruotine d’intelligenza artificiale quantomeno soddisfacenti (ciò che rende mitici i nemici di Halo, anche qui non tantissimi in quanto a varietà). In soldoni, il gameplay di Batman Vengeance (come nelle altre release) non offre quel divertimento che ci si potrebbe invero aspettare; ciò che più irrita è che con qualche limatura qua e là ed aumentando un po’ la varietà delle situazioni, adesso non staremmo qui a scrivere queste (tristi) righe ma a consumare le polpastrelle sul comodo pad Nintendo.

Cosmesi e colonna sonora tenebrosa

Graficamente Batman Vengeance si presenta con una deliziosa veste in flat shading che ricorda da vicino (e non poco) la serie tv da cui questo videogioco è tratto. Il numero dei poligoni su schermo non è elevatissimo ma la sensazione di stare sulla poltrona e vedere un episodio è quasi palpabile con mano, anche grazie ad una fludità quasi costante di 50 fps (il doppio della versione Playstation 2), il motion blur che ogni tanto fa capolino, i bellissimi effetti di luce ed ombra che ammantano fondali e sprite, gli azzecatissimi effetti speciali (come le fiamme) e animazioni semplicemente stupende: Batman e tutti i nemici principali godono di un elevatissimo numero di animazioni che innalza ulteriormente la nostra ottima impressione sulla (di per sé già buona) cosmesi del titolo Ubisoft.
L’unico rammarico è che andando più a fondo con il chipset video di Ati, ci saremmo potuti aspettare un prodotto ancor più valido, sebbene la conversione non sia stata, per fortuna, pedissequa al 100%.

Batman Vengeance
Batman Vengeance

Cosmesi e colonna sonora tenebrosa

Le musiche di Batman Vengeance si sposano benissimo con la grafica e tutto ciò che accade su schermo, anche perché per fortuna sono le stesse che componogono la colonna sonora originale. Se qualcuno di voi ha mai visto la serie a cartoni animati in lingua originale, si emozionerà ulteriormente alla notizia che i doppiatori ivi presenti sono gli stessi già sentiti sul piccolo schermo. E’ possibile selezionare i sottotitoli in varie lingue, tra cui anche l’italiano, nel caso non vi troviate a vostro agio con la lingua d’Albione.
Gli effetti sonori, infine, sono eccellenti, non per nulla sono riciclati anch’essi dalla famosa serie.

Bat conclusioni

Batman Vengeance è, a conti fatti, un buon videogioco. Graficamente è molto valido ma un miccino inferiore a quel che il Gamecube ha dimostrato di saper fare (Rogue Leader anyone?ndr); le musiche, il doppiaggio originale e gli ottimi effetti sonori si uniscono alla buona realizzazione visiva per calare il giocatore in un vero e proprio cartone animato, peccato che la giocabilità, la cosa più importante, non sia stata altrettanto curata, visto che una volta che la ventina di livelli sarà stata consumata dall’avido videogiocatore, bramoso di sapere come si evolverà l’intricata storyline, il gioco finirà su uno scaffale impolverato per non essere mai più ripreso. Sarebbe bastato qualche altra seduta di testing per limare i difetti espressi un paio di paragrafi più in alto, ma anche con il livello qualitativo ivi proposto, Batman Vengeance sarà un vero e proprio invito a nozze per i fan del cavaliere oscuro. Tutti gli altri gli diano quantomeno un occhiata, senza aspettarsi un capolavoro.

    Pro:
  • Sembra di vedere e sentire una puntata del cartone animato
  • Batman è fighissimo….
    Contro:
  • ……ma alle volte frustra non poco
  • Molti neanche lo finiranno
  • Realizzazione tecnica non eccellente per un Gamecube

Il cubo nell’oscurità

Al contrario di parecchi super eroi, Batman è, assieme a Spider Man, una di quelle icone che difficilmente si possono odiare o ignorare: se per esempio molte persone, giovani o anziane, per citare qualche esempio, ancora ignorano chi siano gli X-men, non hanno mai sentito parlare di Iron Man o pensano che Capitan America sia un nuovo rivale per Capitan Findus, è quasi impossibile trovare qualcuno che non conosca l’uomo pipistrello, il tenebroso character inventato da Frank Miller tanti e tanti anni fa.
D’allora, Bruce Wayne alias Batman di strada ne ha fatta tantissima: migliaia di fumetti, albi speciali, crossover con altri super eroi, una serie di telefilm (indimenticabile Robin che esclamava sempre “Gosh”!! ndr), una serie a cartoni animati, tonnellate di gadgets e 4 film per il grande schermo, con la regia firmata Tim Burton per i primi 2, Joel Schumacher per le restanti 2 pellicole ed una parata di star hollywoodiane come Micheal Keaton, Val Kilmer e George Clooney chiamate a vestire i panni dell’eroe mascherato mentre a Jack Nicholson, Danny De Vito, Uma Thurman ed addirittura Arnold Schwarzenegger l’onore di vestire i panni dei nemici giurati dell’uomo pipistrello come Joker, The Penguin, Poison Ivy e Mr. Freeze.
Il fascino di Batman è di sicuro da ricercarsi nella complessa psicologia del personaggio: il piccolo Bruce, da bambino, vide, davanti ai suoi occhi innocenti, l’assassinio dei suoi genitori da parte di alcuni squilibrati (nel primo film tale macchia viene attribuita al Joker) e d’allora giurò di porre fine al crimine impazzito nella (gotica per Burton, solare per Schumacher) Gotham City, la città dove le avventure di Batman (e, col senno di poi, Robin e Batwoman), a notte oramai calata, si svolgono.
Per sua fortuna Batman ha il massimo della tecnologia a portata di mano, partendo dalla Bat caverna piena zeppa di computer e strumenti indispensabili per aiutare il nostro eroe, passando per la classicissima Bat Mobile (che tante volte ha visto cambiare il suo look) sino ai poco visti Bat Aereo/Motoscafo e via dicendo.