Quali mai possono essere le aspettative per un titolo che ha come protagonista la mascotte di un gruppo telefonico? Docomo è infatti una delle più grosse compagnie telefoniche nipponiche ed il simpatico funghetto protagonista del titolo ne è proprio il personaggio simbolo. Un po’ come se da noi una nota casa ci proponesse un titolo con protagonista Megan Gale!
contiene delle meccaniche che un po’ più rifinite avrebbero portato ad un piccolo capolavoro
Ma quant'è simpatico questo funghetto!
Giusto per farvi continuare a leggere sappiate che questo titolo non è poi affatto male ed anzi contiene delle meccaniche che un po’ più rifinite avrebbero portato ad un piccolo capolavoro. Boing! Docomodake ricorda infatti in più punti un piccolo gioiello della ludoteca DS, quel Mario vs Donkey kong 2: La marcia dei MiniMario che tanto ha appassionato chi l’ha provato. Anche in questo caso il protagonista viene seguito da una schiera di piccoli esseri, qui rappresentati da funghetti, utilizzabili per procedere lungo i livelli di un piattaforme a puzzle. Pure in questo titolo i piccoli “Mini” possono morire, ma non sono effettivamente da salvare tutti, quanto piuttosto proprio uno strumento indispensabile per portare a compito la missione. Si possono infatti utilizzare per creare delle scale, riempire dei blocchi vuoti, lanciare contro i nemici, usare come contrappesi, formare apposite forme in determinate griglie, schiacciare interruttori e molto altro ancora. Tutti i livelli presentano infatti un punto di arrivo ben preciso, per nulla semplice da raggiungere, e sono disseminati di casse da raccoglie, alcune contenenti un “mini” aggiuntivo altre semplicemente punti multipli, e un numero più o meno grande di monete. Alla conclusione del livello viene attribuito l’ormai canonico punteggio in base ai bonus raccolti ed al tempo in cui abbiamo portato a termine il tutto. I tranelli che si trovano sanno essere abbastanza vari, utilizzando stratagemmi legati al peso, alle dimensioni e alla forza di Docomodake. Infatti man mano che dal protagonista vengono estratti “mini” questo perde gradualmente le caratteristiche riportate. Un funghetto di piccole dimensioni può infilarsi in passaggi angusti, ma difficilmente riesce a spostare blocchi di grandi dimensioni o a far scendere piattaforme a livelli sufficientemente bassi da poter essere utilizzate.
Ma anche il giochetto non è poi male...
Tutto questo viene gestito con un sistema di controllo abbastanza funzionale anche se a volte un po’ impreciso. Si utilizza infatti la croce direzionale, o i tasti se siete mancini, per muovere il personaggio. Premendo in su si esegue un salto, fa molto “vecchia scuola”, mentre premendo in giu si possono “scavare” determinati blocchi. Tutte le altre operazioni vengono effettuate, come ormai prassi su DS, via pennino. Toccando infatti il protagonista questo emette un “mini” che si può poi afferrare a piacimento e utilizzare per tutti gli scopi sopra elencati. Ticchettando due volte sul “mini” questo si trasforma in una palla da lancio, mentre appoggiandolo su un suo compagno si crea una scaletta, che può anche non essere del tutto verticale. Tutto funziona molto bene fino a quando non ci si trova in spazzi angusti, cosa tra l’altro molto frequente nel gioco, in cui riuscire a far compiere le azioni volute ai rispettivi funghetti risulta a volte difficile e richiede diversi tentativi. A complicare piacevolmente il sistema di controllo ci mette anche lo zampino il fatto che i “mini” non sono indistruttibili neppure quando sono in balia dello stilo. Questo comporta la presenza di divertenti e simpatici percorsi da far affrontare con la massima precisione a magari più di un funghettino. La struttura dei livelli è comunque improntata sul più classico schema dei puzzle game, pur non mancando qualche buona dose di piattaforme e salti vari. Capita spesso di dover ricominciare da capo dopo essere incappati nel classico vicolo cieco soprattutto nei livelli più avanzati. Docomodake deve attraversare tutte queste difficoltà, distribuite in cinque mondi, suddivisi in otto sezioni ognuno, per ritrovare tutti i membri della sua famiglia, ma a dire il vero, storia e narrazione sono l’aspetto curato in maniera minore e decisamente più marginale del gioco.
... peccato che sempre rimanga un giochetto.
Tirando le somme Boing! Docomodake si presenta sorprendentemente come un titolo solido e divertente nonché ricco di idee fresche e innovative. Tutti i livelli sono piacevoli e ben costruiti anche se non mancano degli alti e bassi o delle piccole cadute qualitative. Strutturalmente è quindi molto ben curato e presenta sempre dei puzzle molto intuitivi e quasi mai frustranti. Questo anche alla luce del fatto che il titolo è rivolto ad un target abbastanza trasversale, sembra dedicato ai più piccoli, ma precisione e capacità di analisi richieste strizzano decisamente l’occhio ad un pubblico più adulto che, se gradisce il genere, non mancherà di apprezzare anche questo titolo. Graficamente risulta curato e piacevole pur non andando mai a spremere più di tanto il comparto tecnico del DS. Sempre molto chiari e piacevoli, i livelli non incappano mai nell’errore di confondere o di nascondere elementi importanti per il proseguire. Per contro i fondali sono talmente poveri che quasi non si vedono. Carine le animazioni anche se molto limitate in numero e varietà, per esempio quando si salta il cappello di Docomodake ruota, ma per il resto si limita a compiere il suo dovere senza andare troppo oltre. Le musiche invece sono poche, monotone e dopo un po’ fanno veramente venir la voglia di abbassare il volume audio. Insomma se siamo a livelli decisamente buoni per quanto riguarda il gameplay e la struttura di gioco, il comparto tecnico riporta il gioco nella mediocrità non andando più in la del devo farlo e quindi lo faccio. Non manca tra l’altro la necessità di qualche elemento in più che spezzino la monotonia e l’azione. Non sarebbe stata una brutta idea inserire qualche livello bonus o alcuni mostri di fine livello o qualche modalità secondaria per variare l’azione. Tutti questi piccoli difetti non consentono a questo titolo di andare oltre la media e di diventare qualcosa in più di un gioco, comunque piacevolmente ben fatto, dedicato alla mascotte di una casa telefonica.
Commento
Come già detto è un po’ un peccato non aver riscontrato un maggior impegno e rifinitura in questo titolo. Molte idee sono veramente piacevoli se non geniali, ma una certa mancanza di linearità e quel continuo retrogusto di “sono comunque un titolo di serie B cosa puoi pretendere ancora di più da me?” non possono che far sperare in qualcosa di più per un (improbabile?) seguito che cerchi in qualche modo di salire di categoria. Merita comunque una prova se in passato si sono apprezzati titoli come il già citato Mario VS Donkey Kong.
Pro
- Ottime idee di base
- Meccaniche piacevoli e divertenti
- Mai frustrante o troppo complesso
- Manca qualche deviazione dal tema principale
- Aleggia sempre quell'aria da titolo di serie B
- Realizzazione tecnica piatta