650 milioni di download e incassi per tre miliardi di dollari: non c'è alcun dubbio che il successo di Call of Duty: Mobile su iOS e Android sia stato straordinario, e a fronte di risultati simili è chiaro che Activision abbia subito fatto partire i lavori per portare su mobile anche la versione battle royale del suo popolarissimo sparatutto.
Si parla del progetto già da quattro anni, sebbene l'annuncio ufficiale sia arrivato solo nel 2022. Chi immaginava tuttavia un lancio a stretto giro di posta è rimasto deluso: complice la volontà di introdurre funzionalità molto particolari, come il supporto per ben 120 giocatori, lo sviluppo ha richiesto più tempo del previsto e l'uscita è stata anticipata da una lunga fase in soft launch.
Ora però finalmente ci siamo: questa è la nostra recensione di Call of Duty: Warzone Mobile.
Impatto iniziale, fra struttura e sorprese
Come detto, l'intenzione di Activision era quella di confezionare una riduzione di Call of Duty: Warzone che potesse vantare caratteristiche davvero interessanti, per certi versi esclusive, che dopo un brevissimo tutorial (nonché un corposo, ma opzionale download aggiuntivo, che però si può anche eseguire in background) trovano posto all'interno dell'interfaccia principale, anche stavolta non proprio a misura di smartphone.
Prima di lanciarsi nell'azione, è infatti possibile selezionare una fra le diverse modalità già disponibili: Battle Royale a squadre da quattro o da due su Verdansk per 120 giocatori, Royal Mobile a squadre o in solitaria su Verdansk per 78 giocatori, Rebirth Ritorno a squadre su Rebirth Island per 36 giocatori e le playlist multiplayer Moshpit per 12 giocatori e Shoot the Ship per 12 giocatori all'interno di otto differenti mappe.
Come avrete notato, Call of Duty: Warzone Mobile ha mantenuto alcune importanti promesse: da un lato il supporto per i 120 giocatori, dall'altro la presenza della mappa di Verdansk, che nelle edizioni PC e console del gioco manca ormai da parecchio tempo e pare non verrà reintrodotta a breve. Unitamente alle divertenti playlist in multiplayer, alla possibilità di organizzare partite private con differenti stipulazioni e ai progressi condivisi, il pacchetto di lancio appare senza dubbio completo ed entusiasmante.
Certo, parlare di struttura in un free-to-play come questo senza menzionare le microtransazioni sarebbe impossibile, ma bisogna sottolineare che non sono presenti dinamiche pay-to-win e tutto l'impianto dedicato alla monetizzazione si limita agli oggetti estetici, con il Battle Pass che costa 1100 punti COD (9,99€) e lo sblocco degli Operatori che richiede dai 1400 ai 2000 punti COD, per arrivare infine ai vari bundle più o meno ricchi e convenienti.
Gameplay: il vero Call of Duty, ma con qualche limite
Call of Duty: Warzone Mobile riesce a portare su iOS e Android l'autentico gameplay della serie, e già soltanto questo aspetto pone il gioco al di sopra della maggior parte dei pur validissimi sparatutto disponibili su App Store e Google Play. La qualità del gunplay, il sistema di movimento, il design delle mappe, i gulag, le interazioni e una formula assolutamente collaudata concorrono a dar vita a un'esperienza davvero solida e coinvolgente.
A supportare l'impianto troviamo poi la già citata abbondanza di modalità e varianti, con l'importante presenza di Verdansk oltre a Rebirth Island e il supporto per 120 giocatori, nonché controlli touch pressoché perfetti e personalizzabili in vari modi. La funzione autofire, in particolare, è stata impostata in modo da non aprire il fuoco immediatamente, ma far passare qualche istante, nel tentativo di bilanciarla rispetto al comando manuale ed evitare di farci individuare per errore.
È ovviamente possibile utilizzare anche un controller e anzi si tratta in assoluto del modo migliore per giocare al battle royale di Activision, in combinazione con l'ampio schermo di un tablet. Il problema è che, quantomeno per il momento, sul fronte del matchmaking non vengono effettuate le necessarie distinzioni e così ci si ritrova in partita con giocatori evidentemente avvantaggiati dal sistema di controllo.
Se ricordate la nostra recensione di Call of Duty: Mobile, inizialmente il supporto al controller era stato disabilitato dagli sviluppatori proprio in attesa di un sistema che potesse distinguere gli utenti in base all'input utilizzato, e immaginiamo che lo stesso accadrà nei prossimi giorni con Warzone. Contestualmente crediamo verrà risolto anche il problema dei bot impiegati come "riempitivo" per velocizzare il matchmaking: quello che abbiamo fra le mani è pur sempre il primo passo di un percorso che ci accompagnerà per diversi anni.
Realizzazione tecnica: ottima ma con qualche compromesso
Sul piano della realizzazione tecnica Call of Duty: Warzone Mobile si presenta molto bene, ma ricorre ad alcuni compromessi piuttosto evidenti. È vero, la tecnologia utilizzata da Activision promette una grafica capace di migliorare col passare del tempo, sulla base di un meccanismo di streaming degli asset che si adatta al dispositivo utilizzato, ma è chiaro che arrivare a supportare 120 giocatori ha pesato sulla qualità generale.
Giocando su di un iPad Air con processore M1 abbiamo avuto accesso al famigerato preset "picco", quello che su Android sta scatenando le ire di tanti utenti, e possiamo dire che rispetto all'impostazione "alta" si nota un effettivo miglioramento dell'effettistica e del dettaglio, sebbene il prezzo da pagare sia salato e vada a incidere sulla fluidità di un frame rate che raggiunge i 60 fotogrammi solo nelle situazioni meno confusionarie.
Pur comprendendo la volontà di portare su mobile caratteristiche avanzate e una struttura davvero ricca fin dal lancio, approdare sui dispositivi iOS e Android con un'esperienza così esigente sul piano hardware (e capace di consumare la batteria nel giro di pochissimo tempo), a fronte peraltro di una qualità grafica effettiva tutt'altro che straordinaria, non crediamo si ponga come il compromesso migliore.
L'audio, infine, può contare sul bel tema principale di Warzone e su di un'effettistica convincente, che va sperimentata preferibilmente in cuffia così da sfruttare il valore strategico del posizionamento spaziale dei rumori, che si tratti di spari o di passi, magari in combinazione con la chat vocale per coordinare le azioni della propria squadra.
Conclusioni
Call of Duty: Warzone Mobile punta a diventare il migliore sparatutto disponibile su iOS e Android e si presenta al lancio con un impianto già solidissimo, tanto sul fronte del gameplay quanto su quello delle modalità e dei contenuti. Verdansk, i 120 giocatori contemporanei, le playlist multiplayer, la cross-progression e il supporto per il controller si pongono come caratteristiche entusiasmanti, sebbene al momento ci siano diversi spigoli da smussare: una sfida non da poco per Activision, ma la strada è lunga e il potenziale evidentissimo.
PRO
- È Call of Duty: Warzone su mobile
- Tante modalità, 120 giocatori, Verdansk e cross-progression
- Ottimi comandi touch, controller supportato
CONTRO
- Bilanciamento del matchmaking da sistemare
- Molto pesante, necessita di ottimizzazioni
- Interfaccia ancora piuttosto intricata