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Chromehounds - Recensione

Possenti giganti di metallo si fronteggiano seminando distruzione: chi non ha mai sognato di combattere a bordo di un mech completamente creato a nostro piacere? From Software ci dà ancora una volta la possibilità di farlo, per la prima volta su Xbox 360, per la prima volta next gen...

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   21/07/2006
Chromehounds
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Un po’ di storia

L’area dei Balcani è storicamente considerata la “polveriera d’Europa”, e evidentemente basandosi su tale definizione From Software ha deciso di piazzare proprio da quelle parti il background storico di Chromehounds. La trama è cronologicamente divisa in due tronconi: lo Story Mode, affrontabile nella modalità giocatore singolo, narra le questioni socio-politiche che porteranno alla Neroimus War, scenario delle battaglie online. In Single Player ci troveremo dunque arruolati all’interno della squadra mercenaria Rafzakael, una vera e propria leggenda nei combattimenti, per la grande capacità dimostrata dai suoi componenti, il curriculum dei suoi comandanti e soprattutto per avere per prima raffinato l’arte della guerra a bordo di nuovi e rivoluzionari mezzi corazzati: gli hounds.

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Un po’ di storia

Essendo mercenari, ci troveremo a combattere indistintamente da una o dall’altra parte delle fazioni in gioco, seguendo le offerte di lavoro e conseguentemente facendoci un’idea generale di tutte le questioni che porteranno al vero e proprio scoppio della guerra nel territorio. La Neroimus War scoppierà quindi tra le tre nazioni coinvolte nei tumulti della zona, ovvero Sal Kar, Tarakia, e Morskoj, che si contenderanno nella campagna online il dominio di tutto il territorio. Durante il gioco offline la trama si svolge in maniera rigorosa, narrata attraverso la “voce fuori campo” che introduce alle varie fasi, i capitani e i compagni di battaglia che ci guideranno e accompagneranno durante le fasi combattimento. Per quanto riguarda invece la guerra online, essendo basata su una struttura persistente, gli eventi si svolgeranno conseguentemente all’andamento delle battaglie tra le squadre online, appartenenti alle fazioni prescelte e indirizzate ognuna alla conquista di sezioni di mappa. In questa fase l’andamento cronologico e gli eventi storici vengono narrati attraverso una sorta di notiziario, che informa sull’andamento globale della Neroimus War.

Mezzo complesso, controlli semplici

Dicevamo che alla complessità della fase di assemblaggio dell’Hound fa riscontro una relativa semplicità nei controlli, questo ha riscontro sia nella padronanza dei movimenti del mezzo, che nelle informazioni da tenere sotto controllo sullo schermo. Un piccolo radar segnala i movimenti a corto raggio nell’angolo in basso a destra dello schermo, in alto a destra troviamo una finestra con la visuale dall’arma, per inquadrare meglio il bersaglio, mentre poche altre informazioni, come il tempo dal termine della partita, la quantità di munizioni e l’energia sono le altre essenziali informazioni fornite. Per quanto riguarda i controlli, si basano su una struttura ben rodata: con lo stick analogico di sinistra muoviamo l’Hound, mentre con quello di destra la visuale. Il classico grilletto di destra è il tasto di fuoco, mentre i dorsali consentono di cambiare arma. Una pressione sullo stick di destra consente di attivare l’utilissima visuale dell’arma (normalmente relegata all’angolo in alto a destra dello schermo), ovvero un mirino a full screen dotato di uno zoom più o meno potente a seconda del tipo di arma a cui è associato.

Vita da pilota mercenario

Tutto il gioco ruota intorno all’elemento-cardine rappresentato dagli hounds. Questi mezzi corazzati di diversa tipologia, possono essere costruiti partendo da zero e successivamente ampliati continuamente con nuove aggiunte che vanno dalla struttura basilare del mech (unità semovibile inferiore, cockpit, generatore e sensori vari) all’armamentario e alle strumentazioni più o meno particolari come radar aggiuntivi, armature e vari sistemi di rilevazione fino ad arrivare alle decalcomanie da applicare sulla corazza. La cura maniacale riposta nella fase di customizzazione del mezzo si riflette in un’infinità di combinazioni diverse per assemblare il proprio distruttivo hound, sempre nel limite di particolari parametri da seguire come il bilanciamento, il consumo di energia e il peso complessivo del mezzo. Ogni singolo componente applicabile sull’esoscheletro si porta dietro un’enorme quantità di dati inerenti a consumi, dimensioni, peso, prezzo di manutenzione, durabilità, calore generato ed eventuale potenza d’attacco, sia per le armi pesanti che per le singole munizioni (tutte selezionabili da un ricco elenco) da applicarvi. A tale proposito va menzionata anche l’intenzione di Sega e From Software di fornire gratuitamente nuovi accessori e componenti via Xbox Live, la prima mandata dei quali è peraltro disponibile da pochi giorni su Marketplace, che dovrebbe contribuire a mantenere alto nel tempo l’interesse per questo gioco. Questa accuratezza nella fase dell’assemblaggio, e il relativo comportamento diverso di ogni mech in base ad esso, rappresenta la componente più puramente simulativa presente nel gioco, a cui fa riscontro una sezione ludica sorprendentemente semplice e intuitiva per quanto riguarda i controlli e la gestione strategica delle partite.
Gli hounds si suddividono in 6 tipologie diverse, dette Role Types (RT) ognuna con ruoli e caratteristiche proprie: lo Scout addetto alla ricognizione, il Defender adatto per difendere la base, il Soldier, combattente bilanciato per scontri a breve distanza, l’Heavy Gunner specializzato nell’armamento pesante, il Commander responsabile delle comunicazioni all’interno della squadra e della gestione della mappa e delle disposizioni tattiche e l’immancabile Sniper, il cecchino addetto al combattimento nella lunga distanza. La modalità storia consente di provare un po’ tutti i vari tipi di hound, e le missioni impiegate in uno o in un altro ruolo vanno ad influenzare il nostro profilo di combattente, ma è nella modalità online che possiamo maggiormente caratterizzarci e specializzarci su un RT a nostra scelta, soprattutto in base all’assetto della nostra squadra.

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Vita da pilota mercenario

La struttura di gioco generale si basa fondamentalmente su poche regole: l’obiettivo è la distruzione degli avversari o del quartier generale nemico, e per fare ciò è necessario assicurarsi il controllo della mappa attraverso la conquista di particolari stazioni radio, chiamate Combas, che ampliando la gittata dei radar e delle comunicazioni forniscono un grande vantaggio strategico durante le battaglie. La modalità storia ovviamente propone variazioni e obiettivi differenti, ma il nocciolo del gioco rimane quello: protezione della propria base e distruzione dei nemici. Le battaglie avvengono proprio come è lecito attendersi da una simulazione di mech: furibondi scontri a fuoco da diverse distanze (a seconda del ruolo caratteristico dei mezzi coinvolti) in cui è la scelta delle armi impiegate, la tempistica e il gioco di squadra a decretare per lo più il vincitore, oltre ovviamente all’abilità nel creare un Hound il più possibile potente e resistente. Chiaramente, ci troviamo alla guida di mezzi colossali e pesantissimi, non propriamente in un FPS, e da questo deriva la relativa goffaggine nei movimenti e nelle manovre, che in un primo momento potrebbe spiazzare.

La guerra persistente

Appare palese che la modalità di gioco in singolo sia una sorta di enorme tutorial, una fase propedeutica per preparare il giocatore alle battaglie online, vero fulcro del gioco. Una volta entrati nella sezione online ci troviamo di fronte alla mappa rappresentante l’intera zona coinvolta dalla Neroimus War, con tutte le zone calde, impegnate in battaglie, potenzialmente attaccabili o a rischio di cattura ben segnalate da bandierine. Ci viene richiesto di scegliere con quale delle tre nazioni (Sal Kar, Tarakia, e Morskoj) schierarsi (scelta che può essere cambiata in seguito), e di inserirsi in una squadriglia già esistente oppure crearne una nuova. Dopo di che saremo liberi di entrare in battaglia oppure di elaborare con calma il nostro hound.

Appare palese che la modalità di gioco in singolo sia una sorta di enorme tutorial, una fase propedeutica per preparare il giocatore alle battaglie online, vero fulcro del gioco

La guerra persistente

La caratteristica peculiare che contraddistingue la modalità online, è il fatto di fornire uno scenario persistente ai giocatori: ovvero, la Neroimus War è una guerra globale, che coinvolge tutti i giocatori collegati al server di Chromehounds, e come in un MMORPG, questa continua e si evolve a prescindere dal fatto di trovarsi collegati o no al gioco. Ogni volta che ci connettiamo veniamo aggiornati sull’andamento della guerra, veniamo a conoscenza degli esiti delle numerose battaglie, informati su particolari accadimenti socio-politici occorsi e, dipendentemente dalla nazione con la quale ci siamo schierati, ci vengono date istruzioni sulle zone più critiche della guerra e informazioni strategiche su dove è maggiormente richiesto l’apporto di truppe. E’ possibile ovviamente anche creare partite online staccate dal contesto della Neroimus War (presenti gli immancabili deathmatch e vari derivati da "capture the flag"), ma la prospettiva di essere inseriti all’interno di un contesto globale è indubbiamente più allettante. Un minimo di due giocatori basta per costituire una squadra è non è necessario avere coperti tutti e sei i diversi ruoli previsti per i combattenti. E’ necessario tuttavia che un membro assuma la parte del comandante, ma è l’unica restrizione imposta, anche se in squadre con più di tre compagni diventa consigliabile distribuire le forze in campo in ruoli (RT) diversi. La comunicazione via microfono durante il gioco online avviene solo attraverso i membri della squadra, anche nella lobby pre-partita, e continua per tutta la fase di combattimento, laddove la copertura dei COMBAS lo consenta, cosa che tende ad aumentare la compattezza dei compagni e crea un certo distacco nei confronti dell’avversario. Al termine della battaglia il nostro risultato viene sommato in tempo reale a quello degli altri scontri in corso, e contribuisce a determinare l’andamento globale della guerra, aumentando la penetrazione nel territorio da parte della nostra nazione o viceversa cedendo terreno (e punti esperienza personali, tra l’altro) agli avversari. Quando una delle tre nazioni raggiunge il 100% del territorio conquistato, questa vince e si conclude la Neroimus War: bottino di guerra e medaglie vengono distribuiti alle squadre alleate con tale nazione e a quel punto si chiude una fase di gioco. Il server viene poi riavviato e la guerra ricomincia da capo, con una ciclica, perenne (e anche un po’ inquietante a dire il vero) riproposizione del conflitto globale. La quantità di dati collezionati nel gioco è grande, con la possibilità di visualizzare classifiche globali o avulse riguardanti il rendimento di ogni singolo giocatore o squadra, così come le medaglie e gli obiettivi raggiunti da ognuno.
C’è da dire che il gioco online non è propriamente esente da problemi gestionali e di connessione, che anzi si presentano alquanto spesso impedendo la corretta connessione alle partite e costringendo spesso a ripetuti tentativi prima di poter accedere ad una battaglia. Sono problemi che, ci auguriamo, vengano risolti quanto prima con un potenziamento del server, anche se la gestione di un’ambiente di gioco online persistente senza sottoscrizione aggiuntiva potrebbe in effetti risultare ostica.

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Metallo scintillante

Tecnicamente Chromehounds è alquanto convincente, almeno nella cura riposta nella realizzazione dei mezzi, che appare evidente fin dalla prima occhiata dentro al garage personale. Il design degli hounds è bello e verosimile, con le diversità tecnologiche che caratterizzano le tre nazioni in guerra che si riflettono in un diverso stile dei componenti confezionati da esse. E’ impressionante notare, nella costruzione del mezzo, come tutti gli elementi si incastrino perfettamente tra loro (dove la configurazione geometrica lo consenta, ovviamente), dando la possibilità di creare un’infinità di hounds diversi, customizzabili a piacere. Non è difficile farsi prendere dalla foga modellistica, ed è estremamente facile finire col passare all’interno del garage la metà del tempo impiegato complessivamente nel gioco. Le texture utilizzate sono estremamente realistiche e restituiscono appieno la sensazione dei vari materiali di cui sono composti gli esoscheletri corazzati, in particolare con effetti di riflessi e luce sulle parti metalliche tra i più convincenti visti negli ultimi titoli per Xbox 360, e anche le animazioni contribuiscono a donare una grande fisicità agli hounds, con il loro incedere credibilmente pesante e i particolari semovibili di ogni giuntura. Dall’altra parte, gli scenari appaiono piuttosto minimalisti. Ampie radure, deserti o distese innevate, se da una parte consentono di mantenere una buona fluidità e un frame rate pressoché costante anche online, dall’altra non fanno propriamente gridare al miracolo, con veramente pochi poligoni su schermo e ben poco curati, anche se gli effetti di luce e i riflessi del sole e delle esplosioni sono molto gradevoli. E’ anche vero che data la struttura di gioco avere un orizzonte ampio e una grande profondità di visione aiuta a scorgere i nemici anche da lontano, e può dunque rivelarsi un vantaggio strategico, così come, viceversa, offre però pochi elementi con cui nascondersi ed effettuare imboscate. Solo i livelli ambientati nelle grandi città in effetti si discostano dalla regola, offrendo un campo di battaglia caratterizzato da strade ed enormi palazzi (tutti chiaramente disponibili ad essere distrutti) a coprire un po’ l’incedere dei vari combattenti sulla mappa. In generale, sprazzi di next gen compaiono negli effetti di luce e nella resa dei materiali esclusivamente per quanto riguarda gli hounds, mentre il resto appare alquanto sottotono. Il sonoro si attesta nella norma, con effetti standard per esplosioni, spari e movimenti meccanici e musiche che alternano brani piacevoli (come il tema che accompagna la presentazione e la schermata iniziale) ad altri assolutamente anonimi o al limite del fastidioso, come durante le fasi di preparazione nella modalità online o quella sorta di motivetto in stile midi che compare alla chiusura di una Neroimus War.

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Commento

Chromehounds è un gioco palesemente studiato per essere giocato online. Chi non è dotato di un abbonamento a Xbox Live, quindi, non è probabilmente in grado di assaporarne il vero potenziale. Il gioco in singolo appare infatti lento, monotono e noioso, se paragonato all’esperienza in rete, che gode oltretutto del fascino particolare dato dall’essere ambientato in un mondo persistente. Certo, i diversi problemi di connessione al server che occorrono spesso possono minare l'esperienza di giocoe, ma il problema non sembra eccessivamente grave per il momento, e speriamo venga comunque risolto. L’altro fulcro, oltre al Live, su cui Chromehounds fa leva è indubbiamente la passione modellistica di matrice puramente nipponica, che lo rende quasi un must per gli appassionati di mech. E’ tuttavia necessario avere almeno qualche affinità con la “mecha-cultura”, per poter accettare di buon grado la suddetta apparente macchinosità e goffaggine che caratterizza gli scontri, in corrispondenza della ricerca di un certo realismo nella guida di questi mezzi immaginari. Se siete in linea con i due punti qui riportati, Chromehounds rappresenta sicuramente un ottimo acquisto, altrimenti il consiglio è di provarlo, magari online, perché questo si rivela essere un titolo tipicamente “non per tutti”.

Pro

  • Grande profondità nell'assemblaggio e customizzazione degli hounds
  • Scenario di gioco online persistente di grande impatto
  • Convincente realizzazione tecnica degli hounds
Contro
  • Tutto tecnicamente sottotono al di là dei mezzi
  • Gioco offline in single player quasi inconsistente
  • Inadatto a chi cerca battaglie veloci e frenetiche

Obiettivi e medaglie

Chromehounds vanta una grande quantità di obiettivi sbloccabili, che fanno aumentare il punteggio del giocatore sulla gamercard personale. Questi possono essere ottenuti avanzando nella modalità storia, in single player, ma anche durante il gioco online. In quest'ultimo caso, gli obiettivi sono perlopiù associati alle medaglie ottenibili dipendentemente dal proprio comportamento in battaglia durante la Neroimus War, e la loro quantità è notevole. Sono moltissimi i parametri che entrano in gioco nell'assegnazione di una medaglia: si va dalle tradizionali medaglie assegnate a coloro che si distinguono per la quantità di nemici abbattuti a quelle dedicate alla capacità di coprire i diversi ruoli all'interno della squadra, fino a quelle più strane come la "medaglia al valore umanitario" assegnata a chi rientra più volte vittorioso da una battaglia pur non eliminando nessun avversario, tanto per fare un esempio.

Nel piano strategico elaborato da Microsoft per conquistare il Giappone (dal punto di vista del mercato videoludico, s’intende), un gioco basato sui mech rappresenta una pedina fondamentale. Lo sa bene Sega, che sia allo scorso Tokyo Game Show che al recente E3 ha puntato molto su questo Chromehounds, sviluppato dai veterani del settore From Software, già responsabili delle serie Armored Core su piattaforme Sony. Che le cose poi non si siano rivelate così rosee in territorio nipponico per Xbox 360 è cosa nota, ma alcuni dei titoli sviluppati per spingere le sue vendite presentano se non altro un genuino apporto di buon software alla lineup della console Microsoft, e tra questi sembra giusto piazzare anche Chromehounds, un simulatore di mech che trova nel gioco multiplayer online la sua migliore espressione.