Dopo l'ottimo Opposing Fronts, Relic tenta di deliziarci con una nuova espansione del pluripremiato Company Of Heroes.
Proprio come Opposing Fronts anche Company of Heroes: Tales of Valor viene commercializzato sotto forma di espansione stand-alone. Ciò significa che si potrà comprare il gioco anche senza possedere il titolo originale, pur dovendo sottostare ad alcune limitazioni come quella, piuttosto ovvia, di non poter intraprendere le missioni appartenenti ai due episodi precedenti.
Corto non e' bello
Sul fronte single player, Tales of Valor ci mette di fronte a tre mini campagne composte ciascuna da una manciata di missioni, per un totale di nove, incentrate sulle gesta di valorosi (appunto) uomini che, grazie alle proprie eroiche gesta, sono riusciti a segnare la vita dei propri commilitoni e, perché no, a influenzare lo stesso corso della storia.
L'inizio di Tiger Ace, per esempio, ci mette al controllo di un celeberrimo carro armato Panzer Tiger I appartenente alla 101° Battaglione Carri Pesanti SS, sopravvissuto alla Campagna di Russia per ritrovarsi a intrecciare il cammino della Settima Divisione Britannica, proprio durante il D-Day, nei pressi del villaggio di Villers-Bocage, sulla via per Caen. Quella che viene ricordata come una delle battaglie tra mezzi pesanti più cruente e celebrate della storia, viene quindi riprodotta da Tales of Valor attraverso una manciata di missioni che ripercorrono - con numerose licenze poetiche, a dir la verità - tutta la linea di eventi che portò all'importante (sebbene inutile ai fini dell'andamento della guerra) vittoria delle armate tedesche. In Causeway ci paracaduteremo nelle campagne della Normandia proprio nelle ore successive allo sbarco nel D-Day e in Falaise Pocket torneremo ad indossare i panni della Wehrmacht nel disperato tentativo di arrestare l'avanzata degli Alleati.
Ludicamente, tutti e tre gli episodi si caratterizzano per il fatto di presentarsi come esperienze tanto brevi quanto intense. Il mix tra grafica ancora al passo con i tempi, unito alla presenza di scenari (quasi) completamente distruggibili che si fregiano di un'ottima implementazione del motore fisico Havok, dà vita a momenti a dir poco spettacolari ed adrenalinici. Per non parlare dei sub-woofer dei vostri impianti 5.1 che verranno messi duramente alla prova.
Purtroppo, anche ai livelli di difficoltà più alti, sarà possibile portare a termine le nove missioni in un paio di pomeriggi di gioco neppure troppo intensivo. Da questo punto di vista, serve davvero a poco il fatto che il passaggio tra una missione e l'altra si "ricordi" delle costruzioni demolite e distrutte in precedenza. La cosa assume più un aspetto estetico che non direttamente finalizzato alla tattica, azzerando quindi del tutto il fattore rigiocabilità.
In un certo qual modo piu' significativa - quantomeno ai fini del multiplayer - l'introduzione dell'inedito sistema di controllo del fuoco diretto. Proprio come già succede in Men of War della misconosciuta Digitalmindsoft, adesso sarà quindi possibile sostituirsi all'intelligenza artificiale prendendo direttamente il controllo di mezzi e unità per mirare e quindi sparare. Una volta provato sul campo, il sistema funziona molto bene con la fanteria e un po' meno con i carri armati. In quest'ultimo caso infatti, vista la relativa lentezza della torretta nell'allinearsi all'area di fuoco indicata dal puntatore del mouse si rende praticamente indispensabile l'utilizzo delle scorciatoie da tastiera per l'attivazione dei vari comandi, in modo da non sviare il puntamento della bocca di fuoco.
Strategico d'azione
Meno avara la controparte Multiplayer, non tanto per la presenza esorbitante di contenuti inediti, quanto per l'introduzione delle tre nuove modalità di gioco che unitamente alle nuove unità (Schwimmwagene e Staghound su tutti) riescono a ravvivare un titolo comunque gia' completo e nel pieno della propria maturità. Si parte con la modalità Assalto, forse quella più tradizionalista, dove due fronti nemici si scontrano fino a quando una delle due fazioni non riesce a distruggere il proprio obiettivo.
In Stonewall assieme ad altri tre giocatori (quindi quattro in totale) si dovrà far fronte a ondate di attacchi nemici di forza sempre maggiore, mentre in Panzerkreig si prende il comando di un singolo carro armato cercando di distruggere, in un tutti contro tutti dal sapore anni '80, il maggior numero di avversari. Come già detto, lo stesso controllo del fuoco diretto, trova suo naturale complemento proprio in questo ambito. La natura vagamente arcade e votata all'azione delle nuove modalità di gioco si sposano infatti alla perfezione con le meccaniche previste dall'inedito sistema di controllo. A margine, rimane piuttosto inspiegabile il fatto che le unità aggiuntive non siano utilizzabili negli Skirmish, così come ci sono apparsi un attimo esagerati gli 8 GB e rotti che vi dovrete sorbire nel caso decidiate di comprare il gioco tramite i canali di Digital Delivery.
Conclusioni
Dopo un più che ottimo Opposing Fronts, Company of Heroes: Tales of Valor non può che lasciare l'amaro in bocca. Lo stesso fatto di essere venduto come espansione stand-alone a conti fatti non aiuta certo a risollevare le sorti, visto che i giocatori non avvezzi alla serie dovrebbero comunque indirizzarsi verso il titolo base o quantomeno, verso la prima espansione. Le pur fresche e simpatiche modalità online da sole riescono solo parzialmente a far perdonare una controparte a singolo giocatore che definire minimalista è poco. In soldoni: consigliato solo agli irriducibili della saga.
PRO
- Multiplayer fresco e divertente
- Tecnicamente ancora al passo con i tempi
CONTRO
- Le 9 missioni durano poco. Molto poco.
- Innovazioni al gameplay poco incisive
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Processore: Pentium 2 GHz o Athlon equivalente
- RAM: 512 MB XP / 1 GB Vista
- Scheda Video: 64 MB compatibile DirectX 9.0c e Pixel Shader 1.1
- Spazio su disco: 8,5 GB
- Lettore: DVD-ROM
- Scheda audio compatibile DirectX 9.0c
- Processore: AMD Athlon64 X2 4200+
- RAM: 4 GB
- Scheda Video: ATI HD4850 512MB