Non c'è dubbio che il primo passo verso la realizzazione di un videogioco di successo sia la consapevolezza di cosa è stato fatto prima, di quali siano le migliori esperienze appartenenti al genere con cui vogliamo cimentarci e, in generale, delle soluzioni trovate da altri sviluppatori per risolvere determinati problemi.
Ebbene, i ragazzi di Playgendary si sono forse spinti un po' oltre, prendendo in prestito (diciamo così) la struttura e alcuni elementi dell'interfaccia di Clash Royale, con le sue carte potenziabili e i suoi quattro slot per l'apertura delle casse premio, miscelandoli con un impianto sparatutto molto simile a quello che abbiamo visto di recente in Gun & Dungeons, con il suo peculiare approccio "stop and shoot".
Il risultato finale è un titolo inevitabilmente derivativo in alcuni dei suoi aspetti, che comincia in maniera forse un po' lenta ma che poi riesce a esprimersi bene e a incollarci allo schermo dello smartphone. Perché? Ve lo spieghiamo nella recensione di Crash Heads.
Gameplay: fermati o mamma spara
Ambientato in un mondo fantasy, Crash Heads ci mette alla guida di un gruppo di personaggi che devono farsi largo all'interno di arene collocate nell'ambito di sequenze man mano più complesse, eliminando di volta in volta tutti i nemici presenti e procedendo verso l'uscita. Tutte le unità a nostra disposizione sono ranged, ovverosia colpiscono dalla distanza, ma si dividono in circa venti classi differenti, da sbloccare man mano per la composizione di una sorta di mazzo composto da sei combattenti.
Ci sono dunque gli arcieri, i guerrieri armati di lance, i cavalieri con i loro martelli da guerra, le amazzoni con i coltelli, i dinamitardi che lanciano bombe e così via: ogni classe vanta caratteristiche diverse in termini di danno per secondo, frequenza di fuoco, portata del tiro e così via. All'inizio di ogni spedizione dovremo scegliere un gruppo di unità e usarle per superare la prima fase, dopodiché a ogni stage completato potremo aggiungere un'ulteriore squadra e formare dunque un party numeroso e tremendamente efficace.
Dicevamo di un gameplay simile a quello che abbiamo descritto nella recensione di Gun & Dungeons, dunque uno sparatutto in arena che dovrebbe attingere alle meccaniche dei twin stick shooter, ma che invece adotta un approccio che si potrebbe definire "stop and shoot", con i nostri personaggi che attaccano non appena smettiamo di spostarli nello scenario: una scelta che ben presto si rivela in linea con il bilanciamento della difficoltà.
All'inizio la lunga campagna di Crash Heads sembra infatti parecchio banale, poi però le cose si fanno più impegnative, quando i nemici cominciano a diventare tanti e i loro attacchi, laddove non evitati, infliggono grossi danni, andando ad assottigliare le fila della nostra squadra e dunque a diminuire l'efficacia generale dei colpi che lanciamo. A quel punto potrebbe salvarci un indicatore che si riempie lottando e che consente di scegliere fra alcuni bonus istantanei, ad esempio palle di fuoco che si schiantano sugli avversari.
Struttura: le carte di Clash Royale ma non solo
L'impianto del gioco firmato Playgendary acquista sostanza solo dopo aver sbloccato le prime due zone, dunque l'esperienza parte lentamente per poi crescere, sebbene si percepisca talvolta il rischio di una formula destinata a diventare un po' ripetitiva, oppure vulnerabile rispetto a meccanismi freemium che a un certo punto, inevitabilmente, cominceranno a farsi sentire, spingendoci verso il grinding o le microtransazioni.
Ebbene, la struttura di Crash Heads fornisce qualche aiuto in tal senso, grazie al sistema degli eventi con i loro premi, ma soprattutto agli achievement e alle ricompense che è possibile ottenere completando i vari capitoli, con le casse premio da aprire e le carte "doppione" che, in combinazione con una certa quantità di monete, permettono di potenziare le unità in nostro possesso e aumentarne l'efficacia in campo.
Realizzazione tecnica
Dal punto di vista grafico il gioco si difende molto bene, pur non raggiungendo la pulizia e la maturità artistica del già citato Clash Royale. I personaggi di Crash Heads sono carini e molto ben differenziati, tanto nei colori quanto nelle animazioni, mentre gli scenari pagano un po' dazio per via del fatto che si cambia ambientazione solo ogni dieci missioni e capita dunque di sentirsi sempre nella stessa arena, se non si presta attenzione ai dettagli.
Il comparto audio accompagna l'azione in maniera piacevole, con musiche dal taglio "eroico" che ben si adattano a ciò che viene rappresentato sullo schermo, mentre gli effetti sonori lasciano un po' a desiderare sul campo di battaglia, a causa di un'eccessiva semplicità che si traduce, anche nei vari spacchettamenti, in una generale mancanza di mordente.
Conclusioni
Crash Heads è sicuramente molto derivativo in alcuni aspetti e ci sono elementi dell'interfaccia praticamente rubati a Clash Royale, ma dopo qualche missione il curioso impianto in stile "single stick shooter" messo a punto da Playgendary diventa piuttosto interessante, la sfida si fa più consistente e così comporre al volo la squadra per vederla diventare man mano più forte si rivela un'esperienza molto piacevole, specie per fare una partita ogni tanto.
PRO
- Il gameplay ingrana lentamente ma poi funziona
- Campagna molto lunga, tanti personaggi da sbloccare
- Bella grafica, belle musiche
CONTRO
- All'inizio molto banale, può diventare un po' ripetitivo
- I meccanismi freemium a un certo punto si fanno sentire
- Effetti sonori debolucci