Mi ricordo percorsi verdi e le corse di una bambina.
Everybody’s golf già dalle prime schermate non nasconde la vena scherzosa con cui va preso questo sport: teste grosse in puro stile anime, personaggi che corrono alla velocità della luce per recuperare le palline, animazioni che strizzano l’occhio al disegno caricaturale, balloon ed esclamazioni in stile fumetto. Per quanto riguarda la parte tecnica, come altro gioco del genere, everybody’s golf ruota interamente attorno allo swing: il famoso movimento golfistico che permette al giocatore di colpire la palla e lanciarla quanto più vicino possibile alla buca; facilitando l’approccio a questo difficile sport presenta una serie di espedienti grafici che aiutano il gioctore -anche alle prime armi- a districarsi tra le 18 fatidiche buche. Nella schermata principale da cui si diramano tutte le modalità, la prima possibilità offerta è il classico torneo da 18 buche: sarà possibile scegliere tra 13 diversi percorsi internazionali selezionabili in ogni diversa stagione dell’anno (ovviamente la stagione influenzerà la fisica della pallina) per dare un controllo completo al videogiocatore nel momento della scelta. Stabilita la destinazione è tempo di scegliere il golfista: nelle prime partite la scelta sarà abbastanza obbligata per via dei pochi personaggi presenti nel carnet (i personaggi totali, 34, si sbloccheranno proseguendo nel gioco) e dei pochi costumi utilizzabili. Ogni personaggio si differenzia dall’altro per una serie di paramentri come ‘potenza’ ‘swing’ ‘affidabilità’ per dare al giocatore un maggiori possibilità di adattarsi al proprio stile di gioco. Una volta stabiliti percorso e personaggio è ora di imbracciare la borsa delle mazze e cominciare a calcare il terreno di gioco: l’interfaccia grafica del gioco è semplificata e diretta, nella parte bassa dello schermo verrà indicato il terreno su cui staziona la pallina (fairway, bunker o rough) e una barra di energia segnerà la potenza con cui verrà colpita la pallina. Il cambio delle mazze effettuabile tramite la pressione dei trigger R1 e L1 permetterà al giocatore di variare l’ampiezza del raggio di lancio e un comodo indicatore segnalerà approssimativamente il punto di arrivo della traiettoria stabilita. In tutto questo, prima di lanciare, sarà sempre utile verificare la presenza di vento (segnalato da un’ icona di facile intuizione in alto a destra) e l’eventuale presenza di pendenze deleterie per il conseguimento del lancio. Le modalità di swing presenti nel gioco sono sostanzialmente due: una facilitata rappresentata da una comune barra energetica dove bisognerà premere solo a fine corsa per determinare la potenza di lancio, e una seconda più complicata dove servirà un tempismo maggiore per premere in un particolare intervallo di tempo ed evitare che la pallina venga svirgolata o addirittura mancata. Nel momento in cui si passa da fairway a green purtroppo però arrivano i primi problemi: pur avendo una rappresentazione grafica assolutamente perfetta per quanto riguarda le pendenze del green nella fase di putting (una serie di pallini intermittenti corrono lungo le linee di una griglia indicando la percorrenza del terreno) il giocatore si troverà disorientato nel momento del tiro a causa della totale mancanza di reali punti di riferimento che lo aiutino nel momento più importante della pista, procedendo a tentoni fino a sviluppare un approssimativo intuito che gli permetta di concludere. La modalità torneo oltre ad avere una vita longeva nel single player è anche l’unica che permette le sfide multigiocatore: sarà possibile sfidarsi fino a otto giocatori con una sola ps2 oppure collegarsi a internet per partecipare a tornei fino a 50 giocatori; il golf essendo uno sport abbastanza statico si presta perfettamente a sessioni di gioco online che permettono la presenza di diversi giocatori e la presenza di un multiplayer così ben supportato è indubbiamente un punto a favore di questa versione ps2 e che fa rimpiangere la mancata presenza di questa modalità nella versione -praticamente contemporanea- su PSP.
Albatross, eagle, birdie, par, bogey, double bogey, retire.
Il mondo di Everybody’s golf non si limità però solamente ai canonici tornei, fa invece del suo intorno ciò che lo distingue da pubblicazioni simili. Una prima modalità è quella chiamata par3 dove i giocatori si potranno confrontare in un gioco solo per occhi millimetrici e precisi: il par3 non è altro che un torneo a 9 o 18 buche tutte con par al terzo colpo; per fare un po’ di chiarezza occorre specificare che tutte le buche hanno -di regolamento- un numero di colpi che se eguagliato permette di restare in par (in parità, di fatto) con quello che è il record della pista. Per fare un esempio pratico se si troverà una buca da par5 per non perdere punti bisognerà portarla a termine in cinque colpi, nel caso in cui si chiuderà la buca con un colpo in meno, si segnerà un birdie, due colpi in meno un eagle e tre colpi in meno un albatross (va detto a scanso di equivoci, che l’abatross è praticamente impossibile e molte volte non è nemmeno inserito nei giochi di golf). Alla stessa maniera un colpo sopra il par sarà chiamato bogey, due sopra il par segneranno un double bogey e così via fino al limite massimo per la buca in questione. La questione del torneo par3 ora dovrebbe essere più chiara, si tratta di una serie di buche con par da tre colpi e che affineranno la sensibilità del giocatore verso aspetti quali il vento, l’utilizzo di particolari mazze e colpi ad effetto. A questa modalità si affianca la sezione minigolf: una versione goliardica e in miniatura del golf, che metterà il giocatore davanti a 9 buche: scopo primario del minigolf è segnare una serie di hole-in-one, il punteggio della buca sarà relativo alla lunghezza del percorso compiuto dalla pallina per finire in buca, sarà quindi divertente trovare gli espedienti più assurdi come pendenze, rimbalzi e salti, per realizzare il massimo punteggio possibile. Pratica comune di questo tipo di giochi per allungarne la longevità è riempire il gioco di segreti, bonus e personaggi sbloccabili; everybody’s golf non ne fa mistero e presenta addirittura una sezione chiamata ‘shop’ che permetterà al giocatore di spendere i punti guadagnati sul campo comprando personaggi (addirittura alcuni da famose serie di sony quali jak, daxter, ratchet,...), vestiti, set di mazze, nuove palline e vario materiale di gioco. La forte vena ironica del gioco mette in secondo piano anche elementi come la grafica e il sonoro che si attestano su livelli mediocri: molto ben fatte le animazioni e la resa stagionale delle piste, resta qualche dubbio sugli sfondi e la presenza di personaggi a bordo pista; dal punto di vista sonoro everybody’s golf non si discosta dalle produzioni di questo genere, con una serie di effetti sonori standard e poche musiche dannatamente ripetitive.
Sicuramente più complesso, sicuramente più completo, sicuramente più evoluto, sicuramente meno genuino. E' questo il giudizio giocando a questo nuovo capitolo di everybody's golf, la serie negli anni ha perso un po' per volta la semplicità, il modo diretto ed ingenuo che il primissimo capitolo aveva proposto praticamente quasi sette anni fa su psx. Rimane senza dubbio un prodotto di indubbio valore, un gioco che appassionerà anche grazie all'infinita longevità donata dalla modalità online. Se cercate un gioco di golf su ps2 che sia divertente e magari poco impegnato, allora questo everybody's golf rimane la vostra scelta definitiva: tante modalità di gioco, molti bonus e un impostazione sicuramente user-friendly, lo eleggono a controparte di mario golf su console sony.
Pro
- Il golf non è mai stato così divertente
- Longevo
- Finalmente c'è anche la modalità online
- Pessima gestione delle sezioni di putting
- Graficamente non eccelso
- Sonoro abbastanza ripetitivo
Sin dalla nascita delle prime console e dei primi videogiochi sono sempre esistiti due generi ben distinti che facevano riferimento al golf: uno legato alle grande icone di questo sport (Jack Nicklaus, Tiger Woods, Greg Norman, giusto per citarne alcuni) e un altro virato verso una visione più goliardica e semplicistica, atta ad avvicinare anche i noefiti. Everybody’s golf fa senza dubbio parte della seconda categoria descritta: con una grafica accattivante e cartoonesca si propone come baluardo di Sony Europe sui campi verdi di golf; la seria, nata su playstation, grazie all’apporto dei Clap handz si appresta a vivere la sua quinta incarnazione, la prima online. Non rimane quindi che imbracciare di nuovo la borsa delle mazze, chiamare il caddy di fiducia e prepararsi a vivere una altra volta le infinite distese verdi.