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Fatal Inertia - Recensione

Velocità, riflessi, ostacoli e missili. Vediamo come se l'è cavata KOEI con quello che è il vero simbolo del videogioco nell'immaginario comune.

RECENSIONE di Mattia Armani   —   05/10/2007
Fatal Inertia
Fatal Inertia
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Brillante idea

Visto che il circo massimo non passa mai di moda, la gente ha sempre bisogno di sfogarsi sulla pelle altrui e visto che non c'è più bisogno di litigare con le produttrici di pneumatici avendo per le mani macchine volanti, alcune grandi corporazioni hanno avuto la brillante idea di creare un nuovo sport che preveda la distruzione di veicoli costosissimi in men che non si dica. Futuro, tecnologia, decadenza. Eppure mancano i neon, questo colpisce subito, e ci sono un sacco di alberi da tutte le parti. Si corre infatti su terreni in gran parte naturali magramente addobbati dagli organizzatori con piattaforme che distribuiscono armi e bagagli e con freccione luminose piazzate laddove le curve del tracciato rasentano l’impossibile geometrico. Fortunatamente KOEI ha disegnato un gran numero di mappe, ognuna delle quali ha differenti tracciati che la attraversano. Purtroppo le ambientazioni, da simil tropicale a desertico, finiscono per farli rassomigliare drammaticamente a seconda della fascia climatica di appartenenza.

Fatal Inertia - Recensione
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Fatal Inertia - Recensione

Primi passi

Come di consueto ogni veicolo, al di là dell'aspetto estetico, è classificato in base a velocità, accelerazione, manovrabilità e resistenza. Nella modalità carriera si parte con la classe più leggera, in pratica moscerini piuttosto rapidi e fragili, alcuni dei quali inizialmente ingovernabili, e si comincia col prendere confidenza su tracciati brevi. Questa modalità è ovviamente essenziale perché permette di sbloccare veicoli e di attrezzarli con motori migliori, alettoni migliori e in generale tutte quelle parti meccaniche utili a cui si può apporre l'aggettivo migliore. Sono sufficienti pochi giri di pista e un cervello mediamente allenato si rende conto che la manovrabilità è la caratteristica fondamentale per poter usufruire di tutte le possibilità che Fatal Inertia ci propone.

la manovrabilità è la caratteristica fondamentale per poter usufruire di tutte le possibilità che Fatal Inertia ci propone

Primi passi

La formula base si chiama infatti Combat Racing e si tratta di un mix tra corsa e combattimento dove è si importante arrivare alla fine ma per farlo è necessario adoperare tutta una serie di armi e ammenicoli che si acquisiscono passando sopra ad alcuni punti caldi rappresentati da un disco di metallo che emette una vistosa luce azzurrognola. Il combat racing e la possibilità di personalizzare il veicolo si legano al meglio con la modalità multigiocatore che permette a 8 giocatori di sfidarsi online e di tentare la scalata alla classifica mondiale.

Fatal Inertia - Recensione
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L'importanza di chiamarsi manovrabilità

Come anticipato l'utilizzo corretto delle armi a disposizione, tolto il sovrascudo energetico, dipende dalla manovrabilità del mezzo. Sparare semplicemente a un avversario generalmente produce un sacco di esplosioni inutili sul terreno anche utilizzando missili guidati. A dirla tutta, per utilizzare gran parte delle armi, che comportano il lancio di un oggetto A verso un bersaglio B, è consigliabile ottenere e utilizzare un particolare dispositivo che rallenta il tempo. Alla difficoltà di utilizzo delle armi si unisce la possibilità, o meglio necessità, di scagliare proiettili e mine anche dalla parte posteriore del veicolo sperando di rallentare o eliminare gli inseguitori magari sul finale di una gara concitata. Per fortuna non tutte le armi e i bonus seguono la logica distruttiva.

Per fortuna non tutte le armi e i bonus seguono la logica distruttiva

L'importanza di chiamarsi manovrabilità

L'arsenale di Fatal Inertia comprende missili che, se sparati alle spalle del veicolo, si trasformano in un boost impressionante, a questo si aggiungono magneti a inseguimento che seguono effettivamente il bersaglio e rallentano o spediscono fuori strada gli avversari, e infine troneggia il già citato dispositivo che dilata il tempo rallentando i nemici. Niente di particolarmente innovativo fino ad ora e qua spunta il piatto forte di Fatal Inertia. In determinate corse appare il cavo magnetico che, a parte il colore, proviene direttamente dagli A-Wing di Guerre Stellari. L'uso principale prevede la medesima modalità di impiego e anche se non ci sono Quattropodi Imperiali da schiantare al suolo ci sono però veicoli nemici da inchiodare alle rocce. Tuttavia KOEI ha ben pensato di sfruttare a dovere la propria trovata e ha considerato anche a situazioni estreme come agganciare il capo di un cavo a un avversario e l'altro capo a un altro per godersi lo schianto o all'utilizzo del cavo come molla per proiettarsi in avanti o per farsi trainare da un concorrente più rapido per poi falciarlo e superarlo sul finale.

Out of control

Controllare i veicoli è impegnativo anche una volta aumentato considerevolmente il grado di manovrabilità. Alchè per avere la possibilità di curvare in tempo utile, oltre alla scelta dei tempi, è necessario prendere possesso di due mezzi. Uno è l'alettone che si attiva con i grilletti e facilita la curva nella direzione desiderata e l'altro consiste in una sorta di freno istantaneo che arresta il veicolo lasciando il motore a piena potenza, in questo modo ci permette di girare a mezzaria per qualche attimo e di ripartire di scatto una volta rilasciato garantendoci una minima perdita di velocità. Nonostante la mole di bonus, controlli e customizzazioni dei veicoli può risultare ancora complicato gestire i bolidi di Fatal Inertia che proprio non ne vogliono sapere di dar retta al pilota e i pochi oggetti distruttibili nella mappa complicano la faccenda perché questi bolidi tendono a rimbalzarci letteralmente contro buttandoci in testacoda poco sensati fisicamente e ludicamente. A questo punto interviene il tasto reset che ci riporta al centro della pista istantaneamente. Un tasto reset che non comporta alcun tipo di malus? Ebbene si, e il motivo non tarda a presentarsi. Purtroppo come per le curve, le collisioni e le armi, anche questa caratteristica tende a giocare brutti scherzi e non esita a piazzarci di fronte a un pilastro, un salto nel vuoto o una zona in cui è inevitabile finire incastrati con la necessità di premere nuovamente il tasto reset.

Fatal Inertia - Recensione
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Fatal Inertia - Recensione

Evidentemente modesto

In generale le linee dei veicoli sono piacevoli, nonostante alcuni modelli ricordino molto da vicino alcune varietà di vasche da bagno rovesciate. I poligoni non si sprecano, gli oggetti distruttibili latitano e le piste sono piuttosto scarne. L'acqua è piacevole da vedere ma è terribilmente immota nelle sue increspature. Insomma si può dire che Fatal Inertia faccia un utilizzo piuttosto rilassato dell'Unreal Engine. Non ci sarebbe niente di scandaloso per un titolo ostentatamente modesto, se il tutto non fosse accompagnato da rallentamenti evidenti e dalla comparsa in ritardo di grosse porzioni della mappa, anche se entrambi i fattori sono meno pesanti rispetto a quanto accadeva nella terribile demo pubblicata sul market place. Il profilo audio non morde ma nemmeno abbaia. Tranne il boost di velocità gli effetti sonori sono piuttosto fiacchi e non colpiscono l'attenzione. La colonna sonora ricorda, da molto lontano, la tecno music prima maniera e presenta un paio di pezzi orecchiabili ma decisamente inadeguati, poco potenti e sulla lunga distanza decisamente ossessivi.

Fatal Inertia - Recensione
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Commento

La mancanza di racing futuristici di nuova generazione e l'introduzione del cavo magnetico sono due elementi che possono far considerare l'acquisto di Fatal Inertia. Eppure non ce la sentiamo di consigliare apertamente questa possibilità a nessuna categoria di videogiocatore. KOEI ha sprecato alcune idee potenzialmente interessanti ponendo scarsa cura sia nel feeling di guida, sia nel design delle mappe, sia nella godibilità del suo prodotto che è minata da trascuratezze in grado di allontanare anche il videogiocatore più pacato.
Pro

  • buona l'idea del cavo magnetico
  • gameplay articolato.....
Contro
  • ...ma applicato grossolanamente
  • sviluppato superficialmente
  • tecnicamente insufficiente

Fatal Inertia è disponibile per Xbox 360 ed uscirà anche per PlayStation 3.
La versione testata è quella per Xbox 360.

Obiettivi 360

Completare gli obiettivi di Fatal Inertia è una questione di tempo. Per poter gestire buona parte degli obiettivi, che vanno dalla distruzione di 1 o più avversari fino ai 1000 punti di combattimento, è necessario avere un veicolo ben carrozzato, progredire di serie in serie nella carriera e correre svariate centinaia di gare. In più serve una sana dose di pazienza supplementare visto che ci sono i canonici obiettivi che prevedono un tot (20) di partite vinte per ogni modalità di gioco e una serie di vittorie in multiplayer.

Corse futuristiche, grandi corporazioni, gusci cromati e neon infiniti. Considerandolo nel suo insieme il racing futuristico non si può definire un filone fortunato, condannato dall'apparente semplicità di sviluppo a essere selvaggiamente abbordato da chi pensa che sia sufficiente produrre un "giochino" per entrare nel mondo dei videogiochi. Eppure, nonostante sia un genere spesso valutabile un tanto al kilo, è il simbolo stesso del videogioco, del dinamismo ludico e del videogioco non simulativo e questi fattori, affiancati ad un team capace, sono in grado di dare vita a manifestazioni di pura giocabilità come le pietre miliari Wipeout e F-Zero o le perle occasionali come Pod.