Cieli di piombo
Ad Hannah e Barbera devono aver fischiato le orecchie quando le prime immagini ed informazioni di Freaky Fliers hanno cominciato a fare il giro della rete. Il titolo di Midway trae ispirazione in maniera evidente dalla serie animata che vede protagonisti Dick Dastardly, Matly e tutto il resto della combriccola delle Wacky Races che già animarono l’omonimo cart game su Dreamcast. Qui però le meccaniche di gioco sono simili alle sezioni di volo di Diddy Kong Racing e i soli mezzi a disposizione sono velivoli più o meno probabili. Grandissime attenzioni sono state rivolte al design ed alla caratterizzazione dei protagonisti, ognuno con la sua storia, narrata da cut scene in full motion video divertenti e ben fatte. Gli stage sono gli stessi per ciascuno dei personaggi, ma per sbloccarli tutti e con loro segreti e sotto giochi annessi, bisogna terminare il titolo con ognuno degli aviatori a disposizione. Come avrete intuito la longevità di Freaky Fliers è grande, ma bisogna sottolineare come purtroppo la maggior parte dei giocatori ne prenderà atto senza neanche tentare l’impresa di terminarlo in ogni aspetto. La struttura di gioco è infatti minata da una scelta in sede di game design che col tempo potrà dare fastidio. Si procede nello story mode piazzandosi nelle posizioni via via richieste e superando i sotto giochi che vengono proposti ad intervallare le corse vere e proprie, utilizzando scorciatoie, power up ed armi disseminate nei fondali che sono davvero vasti e ricchi di sorprese. Per completare i percorsi al 100%, però, si devono portare a termine delle sotto missioni che non sono sempre facilmente affrontabili: alcune perchè oggettivamente difficili, altre perchè semplicemente ne risulta poco chiaro l’esatto contenuto. Il problema è che queste sottomissioni non vengono registrate come completate una volta vinta la gara, ma vanno superate tutte in una volta ad ogni singolo tentativo, mentre si deve anche riuscire a superare gli altri avversari e piazzarsi sul podio. Dopsdafsdafsadfasdo l’iniziale frustrazione, in tanti abbandoneranno il tentativo, accontentandosi dello story mode, dei sotto giochi e del multiplayer fino a quattro giocatori in split screen. Il risutato è che si perde gran parte del lavoro svolto dai game designer e che si appiattisce l’intera esperienza di gioco. Un grande bacino d’ossigeno avrebbe potuto essere la possibilità di giocare Freaky Fliers sulla rete tramite Xbox Live, ma così non è e il titolo Midway resta destinato ad un’esperienza esclusivamente offline.
Tra canyon assolati e distese di neve...
Un cartoon al contrario, ecco cosa m’ha colpito di Freaky Fliers. Solitamente in questo genere di produzioni grandissima attenzione e dettaglio, anche poligonale, vengono riservati ai personaggi principali che si stagliano su fondali un pò scarni, a risaltarne la personalità. Nel titolo Midway, invece, le controparti in game dei protagonisti sono un pò troppo essenziali e le diverse caratterizzazioni, così azzeccate nelle cut scene in full motion, si perdono un pò evidenziando le origini multi piattaforma di un gioco comunque graficamente piacevole. I fondali sono i veri protagonisti, vasti, complessi e pieni di dettagli animati e non. Il frame rate resta inchiodato ai 60 fps, tra luci e esplosioni di ogni sorta, ma senza fare uso di nessuna delle feature grafiche che la console Microsoft si èdimostrata in grado di gestire senza difficoltà nel corso della sua esistenza. Il risutlato è comunque solido e il cartoon interattivo si muove su video in modo buffo e attraente. Ad essere sicuramente al di sopra della media è il commento musicale con alcune chicche che vi troverete a fischiettare anche a televisore spento. Il funky della schermata principale e lo swing dello stage ambientato nell’america anni 50 sono alcuni brani di un’ensemble molto buono che esplode con il tex med dello stage dove sarete chiamati a salvare il vostro fortino dall’attacco di temibili banditi messicani. Stando attenti a non colpire un complessino di musica folcloristica, che suona imperterrito un esilarante motivetto non curante della carneficina che esplode tutt’intorno.
Commento
Freaky Fliers è un gioco discreto, sicuramente destinato agli appassionati del genere che non siano a caccia di innovazioni e che cerchino un titolo che si faccia giocare fin dal primo istante senza scossoni. Non sarà il primo della classe, ma è comunque un degno rappresentante dei kart racing e si lascerà giocare da chiunque abbia voglia di lanciarsi in folli inseguimenti per i cieli di improbabili paesaggi, animati dalle creature più strampalate. Il multiplayer aiuta la longevità di un titolo che in solitaria potrebbe risultare un po’ frustrante e un po’ macchinoso nella gestione delle sottomissioni che fanno da corollario ai singoli stage. Fosse stato compatibile con Xbox Live, Freaky Fliers avrebbe davvero potuto lasciare il segno nella line up della console Microsoft. Così com’è resta un piacevole passatempo per appassionati, ben lontano dai capostipiti del genere, ma sicuramente appetibile dato anche il prezzo ridotto di commercializzazione.
Pro:
- Grafica accattivante e fluida
- Buona caratterizzazione dei personaggi
- Longevo ed impegnativo
- Pochi guizzi di creatività nel game design
- Gli obiettivi da conseguire nelle sottomissioni non sono sempre chiari
- Il sistema con cui queste sono implementate risulta frustrante
Le sorprese positive spesso arrivano in silenzio, qualcuna finisce davvero per seguire fino in fondo la scia luminosa dei barlumi che emanano dalla confezione di un gioco quando la si apre (sicuramente Yager di TDK nell’ultimo anno), qualcun'altra si perde per strada e non arriva a destinazione. Freaky Fliers di Midway fa sicuramente parte di quest’ultima categoria di giochi e, se da un lato può interessare i tanti appassionati dei Kart Racing cartonosi, dall’altra probabilmente non ha le qualità per catturare altri utenti, nonostante il prezzo d’acquisto sia sicuramente allettante.