E qui entrate in scena voi…
Il gioco si presenta come un misto tra azione, platform e sparatutto, ma presenta delle peculiarità che lo distinguono dalla massa tra cui il netto contrasto tra la violenza presente nel gioco ed il modo in cui è rappresentata su schermo. Vediamole più nel dettaglio. Scelto il vostro alter ego tra i sei animaletti disponibili, comincerete con un mini corso d’addestramento (facoltativo) tenuto da un buffo tricheco fantasma e da una zebra esperta di tecniche di combattimento. Questo primo livello vi servirà per prendere confidenza coi comandi e per assimilare la caratteristica principale del gioco, ovvero la possibilità di impersonare ciascuno dei sei Fur Fighters. In alcuni punti delle aree di gioco troverete dei teletrasporti che vi permetteranno di prendere il controllo del peluche raffigurato sul teletrasporto stesso, permettendovi di usufruire di nuove caratteristiche ed abilità proprie di ogni personaggio. A questo punto mi sembra doveroso fare la conoscenza dei sei protagonisti cominciando dal cane Rufus, il duro della situazione; poi c’è Juliette, la gattina esperta di arti marziali in grado di arrampicarsi su alcune pareti (contrassegnate dalle impronte di gatto), seguono Bungalow il canguro in grado di raggiungere piattaforme elevate con i suoi balzi e Rico, una specie di pinguino in grado di muoversi sott’acqua; infine ci sono Chang, un procione che può infilarsi negli spazi più angusti e Tweek, un traghetto sputafuoco in grado di planare per mezzo delle sue piccole ali. La meccanica di gioco si avvale in continuazione della possibilità di “switchare” tra i vari personaggi e scegliere il giusto componente della squadra si rivela fondamentale se volete arrivare fino alla fine. E si, oltre a sparare ai nemici per mezzo di una delle venti armi a disposizione (alcune davvero curiose come il lanciamucche!) e saltare su qualche piattaforma, dovrete anche capire quale personaggio è il più adatto per superare determinate situazioni: infatti il gioco prevede che ogni cucciolo debba essere liberato solo dal proprio genitore. In verità avrei voluto una maggiore libertà d’azione visto che il gioco non presenta percorsi alternativi per arrivare a destinazione. Comunque i livelli sono ben progettati e gli enigmi complicati al punto giusto; ad esempio nel primo livello ci sarà un pellicano che non vi permetterà di usare un ascensore fondamentale per accedere alle aree successive. Come fare? Basta prendere il controllo del gatto ed arrampicarsi sulle lancette dell’orologio spostandole; a questo punto il pellicano crederà che sia arrivata la fine del suo turno e andrà via liberando il passaggio. Enigmi di questo tipo sono piuttosto frequenti nel gioco ma non voglio svelarvi di più per non rovinarvi la sorpresa. La varietà non manca e la voglia di andare avanti non vi abbandonerà mai, aggiungete dei nemici con un minimo di I.A. che permette loro di nascondersi e di cercare di schivare i colpi (anche se di norma vi verranno incontro con le armi spianate) e avrete un’idea di quello che il gioco vi offre. Se poi siete stanchi di giocare da soli potrete sfidare altri tre amici nella modalità multiplayer, divertentissima sezione blastatoria in cui fraggare gli altri giocatori come nel più classico FPS (Se avete visto Quake 3 sapete di cosa parlo) in alcune arene appositamente adibite. Finora ho potuto testare solo la modalità a due giocatori, ed è risultata appagante nonostante l’inevitabile perdita di dettaglio per mantenere costante il frame rate. Non credo che in quattro la situazione possa peggiorare. La longevità è assicurata dai trenta livelli suddivisi in sei mondi e dai numerosi sottogiochi che troverete sparsi qua e là.
L’angolo del tecnico
A livello tecnico Fur Figthers si difende abbastanza bene. Salta subito all’occhio il particolare stile adottato per personaggi e fondali che vede i primi rappresentati in simil-2D mediante l’uso del sempre più apprezzato “cell shading” e i secondi caratterizzati dalla particolare scelta cromatica che fa sembrare il tutto una sorta di cartone animato interattivo. Per la verità si notano un uso abbastanza limitato di poligoni (forse eredità della versione Dreamcast, più avara di poligoni rispetto a PS2), ed anche textures di non eccellente fattura (per la verità alcune non “sfigurerebbero” su PSone!). Per il resto la fluidità è buona e non ci sono grossi difetti tipo pop-up o fogging eccessivo. Le animazione dei vari personaggi sono spassose, ma anche quelle dei nemici non sono da meno, anche se la varietà lascia un po’ a desiderare. I filmati non sono eccezionali visto che sono realizzati con lo stesso motore del gioco ma aiutano ad immergere il giocatore nella storia e spesso forniscono indizi utili ai fini del gioco. Stesso discorso sugli effetti speciali, ben realizzati ma con alti e bassi; Si apprezzano in particolare il fumo dei razzi usati dai cuccioli quando vengono liberati e l’imbottitura che fuoriesce dai nemici al posto del sangue quando vengono colpiti. Discorso diverso per l’acqua, normalmente resa molto bene, ma bruttissima in un caso: ho aperto la porta di una stanza piena d’acqua e il risultato è stato un ammasso di triangoloni semitrasparenti! Certo non stiamo parlando di MGS2 (ma avete visto la scena dell’allagamento della nave?) ma avrebbero potuto fare meglio correggendo, dato che c’erano, anche alcuni bug presenti qua e là e la gestione della telecamera non sempre all’altezza della situazione. La musica e gli effetti speciali sono nella norma e non disturbano le sessioni di gioco.
E’ la fine?
Tirando le somme si tratta di un gioco più che discreto, con alcune trovate divertenti e una notevole longevità (che non guasta mai) aiutata dalla modalità multiplayer che vi terrà incollati allo schermo per un bel pò (almeno fino all’uscita di Gran Turismo 3!). Insomma non è un capolavoro ma io mi diverto e non vedo perché non possiate farlo anche voi!
- Pro:
- Look davvero azzeccato!
- Divertente da soli…
- …molto di più in compagnia!
- Contro:
- Grafica non eccezionale
- Gestione della telecamera
- Qualche bug di troppo
Che bello tornare bambini!
Che bei tempi quelli dell’infanzia a giocare tutto il giorno con i vostri amati giocattoli, senza problemi e, soprattutto, senza recensioni da portare a termine. Ricordo che tra i miei giocattoli preferiti c’era il mio orsetto di peluche, compagno di mille avventure nei verdi campi della mia fantasia. Qualcuno starà pensando che forse è arrivato il momento per una visita dallo psichiatra, ma cambierà idea perché stò per parlarvi di un gioco che ha come protagonisti proprio i simpatici animaletti amici di tutti i bambini. Seguito del precedente episodio destinato alla sfortunata console di Sega (il Dreamcast), “Fur Fighters: Viggo’s revenge" vi farà entrare nel colorato mondo dei pupazzetti di peluche ma, un momento, siamo in un videogioco e quindi è d’obbligo che ci sia il solito cattivone (in questo caso un enorme gatto bianco di nome Viggo) che vuole diventare il padrone assoluto del mondo. Il gattone in questione fà rapire tutti i cuccioli per evitare che i Fur Fighters gli mettano il bastone tra le ruote ma , evidentemente, ha fatto male i conti visto che il team composto da sei peluche, guidato dal cane Rufus, decide di entrare in azione per porre rimedio alle sue malefatte.