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Galleon

Toby Gard, creatore di Lara Croft, torna dopo anni d'assenza a calcare le scene con questo titolo di sicuro interesse.

RECENSIONE di La Redazione   —   18/06/2004
Galleon
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If I ever lose my faith in you

Ambientato in un mondo fittizio e nell’epoca delle grandi battaglie marine, Galleon riporta la storia di un coraggioso ed affascinante capitano di nome Rhama Sabrier. Chiamato da un vecchio lupo di mare venuto alla scoperta di chissà quale mistero e richiamato dall’odore d’avventura, il nostro prode eroe porterà il suo veliero e la sua ciurma al cospetto delle prosperose lande di un arcipelago tanto meraviglioso quanto criptico. Da qui ha inizio una storia piuttosto scontata ma capace di catturare il giocatore grazie agli stessi protagonisti, che saranno in grado di regalare emozioni in virtù di una spiccata caratterizzazione caratteriale. Ci sarà logicamente anche una gentil donzella che, sempre logicamente, innescherà la scintilla del colpo di fulmine con Rhama. Una storia ‘presumibilmente’ d’amore ma anche pregna d’intrighi farà dunque da sfondo alla mille peripezie del capitano senza macchia, trastullando ed incentivando il giocatore a addentrarsi alla scoperta di un mondo che in molteplici casi trasuda magia. Tutto condito da inevitabile sarcasmo e quella sottile ironia inglese che non guasta mai.

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Ecco the captain

Come detto l’esplorazione in Galleon avrà un ruolo pressoché fondamentale. Gli ambienti di gioco regaleranno, oltre a background terrestri da vivisezionare anche ad altezze imbarazzanti, anche immense locazioni marine nelle quali immergersi. In tal senso la sezione subacquea attinge a piene mani dal re degli abissi marini, nientemeno che quel Ecco the Dolphin che tanto stupì all’epoca del Dreamcast. Rhama, una volta immersosi nelle cavità marine, riuscirà a destreggiarsi fra le acque con la stessa disinvoltura del famoso delfino, cambiando velocità secondo le evenienze. Il risultato, manco a dirlo, è ottimo.

Aye aye capitano!

Le prime battute con Galleon riportano alla mente quel primo, ineguagliato, episodio della fortunata serie Tomb Raider; la mano di Toby Gard si sente in ogni minuzia proposta nel gioco. Ben presto ci si accorge che Gard & soci si sono voluti spingere ben oltre la reminescenza di una vecchia gloria. Questo frutto di anni ed anni di sviluppo è un adventure piuttosto canonico, incentrato sull’esplorazione di ambienti vasti e la risoluzione ‘step by step’ di enigmi d’ogni genere perlopiù collegati alle indagini proposte nelle varie quest. A questo proposito i coder hanno studiato un ingegnoso sistema dai principi elementari. Su schermo saranno visualizzati tutti gli indizi dell’indagine, che inizieranno a lampeggiare progressivamente in parallelo all’avvicinamento di Rhama ad uno di questi. Una sorta di fuochino-fuoco-incendio per intenderci attingendo ai giochi che si facevano un tempo fra compagni di merenda. Le prime sorprese si avranno in concomitanza con i primi movimenti imposti al personaggio, con un sistema di controlli notevolmente sopra le righe e all’avanguardia proprio per alcune trovate di sicuro interesse. Sostanzialmente la cruna dell’ago risiede nella possibilità di muovere camera e personaggio con lo stesso stick analogico, ruotando la prima con movimenti orizzontali della levetta e il secondo sfruttandone l’asse verticale. Il giocatore non muoverà quindi il personaggio, ma ruoterà la camera per poi indirizzarlo verso il punto prefissato. Tale feature svincola il giocatore da ogni onere di resettare la camera, che in tal maniera sarà sempre alle spalle di Rhama. Inoltre darà libertà assoluta alla levetta analogica di destra, che fungerà da intuitivo menù in real time. Il nostro alter ego d’epoca potrà avvalersi di un set di mosse sicuramente ampio che non lascerà mai ‘scoperta’ nessun tipo di situazione. Dovremo dosare la pressione sullo stick per accelerare e decelerare il passo, questione fondamentale per non rischiare di cadere da spazi angusti.

Galleon

Se procedendo ad un’andatura lenta non incapperemo mai in sgraditi capitomboli, effettuando una corsa prenderemo progressivamente velocità influenzando la nostra capacità di salto. La maggior parte degli ostacoli vedrà il protagonista reagire autonomamente ed automaticamente, e questo porterà il giocatore a concentrarsi sulle cose davvero impegnative. Sbalordisce la facilità estrema nel compiere ogni tipo d’azione; le stesse arrampicate e corse sui muri saranno tutt’altro che ostiche da compiere.

Sostanzialmente la cruna dell’ago risiede nella possibilità di muovere camera e personaggio con lo stesso stick analogico

Chi trova un amico… trova un amico

Nel corso del gioco si avrà la possibilità di portarsi appresso alcuni compagni di viaggio, facendosi aiutare sia per la risoluzione di enigmi studiati apposta sia sfruttando le loro apposite peculiarità a proprio favore. La prima ad aiutarci sarà Faith, la bella e fragile rossa con cui si avvertirà sin dalle prime battute il feeling col protagonista. Le sue spiccate doti curative faranno comodo in più di una circostanza, ovviamente quando sarà insieme con noi. Il primo enigma ‘a due’ vedrà la prosperosa ragazzetta alle prese con quattro leve ed incalzata da Rhama, che le indicherà quale tirare al fine di muovere determinati carrelli su cui poi il nostro capitano dovrà saltare. L’idea è ineluttabilmente figlia del concept meraviglioso di ICO, ma è altrettanto vero che è una piacevole aggiunta ad un gioco già ricco di suo.

Forte di un level design curato nei minimi particolari e ricco di segreti in ogni dove, in Galleon vengono posti accenti rilevanti anche per ciò che concerne il sistema di combattimento. Nel corso delle nostre (dis)avventure avremo dunque modo di menare le mani, eccome se lo avremo. A suon di pugni o armati di spada -in sporadici casi anche di pistola- potremo affrontare i nemici seguendo iter ben precisi. Confounding Factor ha dato fondo ad esosi sforzi nello studio dei combattimenti della sua creatura, smussando spigoli e cercando i dovuti compromessi. Sostanzialmente grazie a combo visualizzate anche durante gli scontri potremo affrontare numerose orde di nemici. Impugnando la spada ci batteremo all’insegna del fioretto classico del tempo, mentre disarmati adotteremo una sorta di atteggiamento non troppo distante dalle arti marziali. Per la pistola il discorso è diverso, proprio per la caratteristica delle armi da fuoco del tempo che potevano portare in canna un solo colpo. Si potrà inoltre afferrare i nemici per poi scaraventarli giù da un burrone, oppure innescando una sorta di effetto bowling.

Confounding Factor ha dato fondo ad esosi sforzi nello studio dei combattimenti della sua creatura

La parte più altalenante del gioco è sicuramente la realizzazione tecnica, sicuramente sottotono per certi aspetti. Galleon senza alcun dubbio gode di uno stile originale, ed il character design non è che la punta dell’iceberg. Anche le animazioni –splendide come le espressioni facciali- contribuiscono ad avvalorare un titolo stracolmo di fascino. Purtroppo le ambientazioni non hanno lo stesso dettaglio dei personaggi principali, denotando gravi carenze sia in termini di poligoni sia per qualità/varietà delle texture. Assente anche ogni forma di ombra, salvo qualche eccezione in cui sotto il personaggio compare l’ormai vetusto bollino. Pochi ma graditi gli effetti luminosi. Qualche sporadico problemuccio di frame rate e clipping chiudono questa rassegna non troppo edificante di valutazioni. Sonoro invece che si avvale di un doppiaggio sopra la media ed un comparto musicale senza infamia e senza lode. Totale assenza di localizzazione in italiano.

Galleon
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Commento

In sede di giudizio abbiamo tirato fuori la bilancia e, dando il giusto peso ad ogni pro e contro del caso, abbiamo osservato come questa pendesse inesorabilmente verso un giudizio più che positivo. Certo, qualche poligono in più avrebbe fatto comodo, così come ne avrebbe beneficiato il gameplay della totale assenza di bug. Ma a conti fatti ci si ritrova fra le mani una perla, un gioco coccolato da chi l’ha prodotto e da amare. Una scommessa vinta, ecco cos’è Galleon. Questo titolo Confounding Factor è l’ennesima riprova che le idee giuste, se implementate a dovere, hanno sempre partita vinta su ogni tipo d’avversità. Perché di idee, nuove o adottate che siano, Galleon ne è zeppo. Questo non fa altro che elevarlo, in compagnia di Beyond Good & Evil, al vertice delle migliori produzioni adventure presenti su Xbox. Un gioco vibrante d’atmosfera e da quello spirito pionieristico, oramai in disuso, che contraddistinse le vecchie generazioni console. Per gli amanti del genere è un acquisto pressoché d’obbligo; mentre una prova pad alla mano è consigliabile per tutti quelli che non disdegnano un buon adventure, ma che vogliono anche vedere totalmente sfruttata la macchina marchiata di verde.

    Pro:
  • Ottimo level design.
  • Tante soluzioni nuove ed assimilate in un gameplay ricco e profondo.
  • Un mondo affascinante da esplorare con personaggi parecchio ispirati.
  • Alcune chicche grafiche...
    Contro:
  • ...in un contesto purtroppo un po' povero.
  • Nessuna traccia di traduzione in italiano.

Il cuore. Il cuore inteso non come primario muscolo del corpo umano, bensì come quell’anacronistica forma espressiva e figurativa effige della forza morale. Avere cuore, quel tipo di cuore, è alla base di ogni successo. Facile a dirsi. Ora, questo breve messaggio, tanto somigliante ad uno di quei pensieri che si trovano nei cioccolatini, non vuole essere un insegnamento di vita, ma più semplicemente introdurre un gioco edificato sulle basi dei sani principi con cui abbiamo inaugurato questo articolo. Quel Galleon tanto atteso – si parla di ben 5 anni- e che ora si appresta ad infoltire gli scaffali d’ogni qualsivoglia store, non avrebbe avuto modo di vedere la luce se non fosse stato per la tenacia e la forza di volontà dei suoi creatori. Capeggiati da Toby Gard, ideatore di Tomb Raider e padre della famosa Lara Croft, i Confounding Factor ne hanno davvero passate di cotte e di crude in questi anni. Come si dice? L’importante è il risultato finale. Teoria valida solo in parte; perché nel lungo periodo d’attesa Galleon ha visto scemare l’hype intorno a se, attanagliato negli ultimi tempi da un gap tecnico troppo oneroso per i palati dei giocatori grafica-dipendenti. Per fortuna è arrivato finalmente il momento di giocare. Basta filmati e screenshot, basta con la storia non troppo dissimile ad un romanzo noir di Confounding Factor. Si apre il sipario. Si gioca.

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