Un paio di centimetri sotto al cubo
L’installazione del Game Boy Player, rapida ed indolore, prevede l’inserimento della periferica sotto la base della console, collegata quindi alla apposita interfaccia; un paio di giri di vite, e tutto è pronto. A differenza dell’illustre predecessore però, il GB Player necessita anche di un software apposito per poter funzionare; questo, fornito ovviamente sottoforma di mini-cd, va caricato all’accensione del Gamecube e conduce direttamente alla schermata principale dalla quale è possibile selezionare tutti i comandi disponibili. Sì perché il GB Player non si limita ad essere una pedissequa trasposizione di un Game Boy Advance su schermo casalingo; al contrario, la periferica è capace di fornire un valore aggiunto sicuramente gradito a molti utenti. Anzitutto, viene offerta la possibilità di decidere se visualizzare i giochi a schermo intero o, piuttosto, a schermo ridotto; in quest’ultimo caso, l’immagine occuperà circa il 60% del tv color, permettendo di applicare attorno ad essa una cornice a scelta tra 20 temi diversi. Oltre alle dimensioni, la periferica consente anche di modificare la qualità dell’immagine, applicando due diversi filtri: “sfumata”, che assicura una minore nitidezza in favore di una fluidità superiore o “nitida”, ovvero l’esatto opposto della precedente. Per chi non vuole essere obbligato a tenere d’occhio l’orologio durante una sessione di gioco, il GB Player consente inoltre di impostare un periodo di tempo, alla fine del quale compare un avviso a schermo che informa l’utente; per ultimo, il menù permette di modificare la configurazione di tasti del controller cubico in base alle proprie preferenze. La gestione e l’utilizzo delle cartucce del GBA (o GB, ricordiamolo) è estremamente semplice: lo slot della periferica è facilmente accessibile, sia per l’inserimento che per l’estrazione delle stesse. In particolare, quest’ultima operazione è ulteriormente agevolata da un “grilletto” posto sul lato del GB Player. Va sottolineato, in aggiunta, che per sostituire i giochi non è richiesto lo spegnimento della console; ad una apposita opzione è infatti delegato il compito di permettere il cambio della cartuccia “al volo” e rapidissimamente. Tutte queste sono quindi le caratteristiche puramente “tecniche” del GB Player: ma come si comporta in realtà alla prova dei fatti? Molto bene, senza dubbio. Bastano infatti pochi istanti di gioco per far sciogliere come neve al sole tutte le preoccupazioni relative a spixellamenti o titubanze dello scrolling: giocare alla propria ludoteca portatile su un 32 pollici può sembrare un controsenso, ma la verità è che la qualità dei migliori giochi per GBA può tranquillamente tenere testa a quelli delle “vere” console casalinghe.
Mi serve o non mi serve?
Detto questo, risulta però difficile consigliare l’acquisto incondizionato del GB Player a qualsiasi possessore di Gamecube; se infatti è vero che alcuni potrebbero trovare nella periferica in questione una vera manna dal cielo, è altrettanto vero che per altri c’è il rischio che tocchi un valore di utilità vicino allo zero assoluto. Partiamo dalla prima categoria, nella quale potremmo tranquillamente inserire i possessori di GBA “classico”, assieme a coloro che al contrario non hanno mai considerato seriamente l’acquisto del portatile Nintendo; il GB Player infatti elimina, per ovvie ragioni, le grosse limitazioni che hanno fatto storcere il naso a più di qualche utente dell’handheld; su tutte, l’assenza di retroilluminazione che ha tarpato le ali a parecchie produzioni (Castlevania è l’esempio più eclatante). In secondo luogo, il prezzo di acquisto della periferica è di soli 60 Euro, il che potrebbe dare la spinta giusta a chi è sempre stato frenato dal costo dell’Advance e del suo successore. D’altro canto, il GB Player è difficilmente consigliabile a chi, col GBA SP, è già in grado di godere in maniera pressoché perfetta di qualsiasi gioco disponibile sul mercato; a questo va aggiunto che, se per alcuni il poter giocare sulla tv di casa ai giochi portatili è una comodità molto allettante, per altri così facendo si viene a perdere l’essenza stessa del divertimento tascabile, snaturandolo in maniera inaccettabile.
COMMENTO
Il Game Boy Player è, senza ombra di dubbio, una periferica di eccellente qualità complessiva tanto sul versante hardware quanto su quello software: la rapida installazione, la grande accessibilità e la validissima interfaccia dimostrano, se mai ce ne fosse stato bisogno, la indiscutibile e inattaccabile serietà di Nintendo. Le motivazioni quindi che possono frenare dall’acquisto del GB Player sono da ricercarsi non in deficienze del prodotto in sé, quanto dalla propria reale necessità e dall’attitudine verso questo genere di strumenti; sulla base di tali considerazioni infatti, si può tranquillamente ritenere la periferica tanto una idea geniale quanto, al contrario, un accessorio a dir poco inutile. Ciascuno è quindi libero di tirare le proprie conclusioni, consapevole del fatto che anche uno strumento di grande valore come questo GB Player, se inutilizzato, non è altro che un costoso soprammobile di cui si può certamente fare a meno.
- Pro:
- Ottima qualità costruttiva
- Software completo e privo di difetti
- Estremamente interessante per chi vuole avvicinarsi ai grandi titoli per GBA
- Contro:
- Del tutto inutile per alcuni utenti
- Potrebbe non piacere il nuovo aspetto del Gamecube
- In Europa l’unico colore disponibile è il nero
Che Nintendo ci tenesse particolarmente all’interconnettività tra Game Boy Advance e Gamecube, lo si era capito da tempo: pur con a dire il vero scarsi proseliti, la grande N ha infatti sempre cercato di spingere gli sviluppatori ad esplorare nella maniera più profonda possibile tale feature. Sull’onda di questa “convinzione”, ecco nascere proprio per mano della stessa grande N il Game Boy Player, periferica da installare sul fondo del 128 bit cubico e capace di renderlo di fatto totalmente compatibile con le cartucce del portatile. Come dite? Nulla di nuovo? In effetti, chi ha vissuto l’epoca dei 16 bit ricorderà che qualcosa di assolutamente analogo avvenne sul glorioso SNES con il Super Game Boy; ed infatti il concetto di base è del tutto identico, fatta eccezione ovviamente per i diversi hardware.