Modalità di gioco
Oltre allo story mode, Golden Axe: Beast Rider ci offre la possibilità di giocare gli stage già completati, singolarmente, nella modalità "sfida" (in tale frangente, potremo utilizzare le armi e i costumi extra guadagnati nel corso dell'avventura) oppure di cimentarci con "le prove di Tyris", ovvero sei arene molto impegnative, piene zeppe di nemici che arrivano a ondate, come in una sorta di survival.
Tutti pazzi per Tyris Flare
In occasione di questo remake, la trama dell'originale Golden Axe è stata praticamente riscritta da zero: la bella ma letale Tyris Flare vede sterminare la propria tribù dall'esercito del potente Death Adder, che non contento della distruzione arrecata cattura anche il drago bianco protettore delle amazzoni. Motivata dal desiderio di vendetta, la guerriera parte quindi alla ricerca del malvagio tiranno: solo ucciderlo potrà placare la sua ira. Ma come si può uccidere quello che a tutti gli effetti è un essere sovrannaturale, proveniente dagli inferi? La risposta viene fornita da lord Gilius Thunderhead, il più forte combattente che i nani abbiano mai avuto: Gilius consegna a Tyris la leggendaria Golden Axe, un'arma magica e straordinaria, che è stata ridotta in vari frammenti dallo stesso Death Adder ma che può essere ricomposta per recuperare il proprio potere. Al comando dell'amazzone, dovremo quindi affrontare tredici stage divisi in varie sezioni, sterminando tutti i nemici che ci troveremo di fronte e approfittando dell'aiuto di alcune bestie che potremo talvolta cavalcare. Come recita il titolo del gioco, infatti, in alcuni casi avremo la possibilità di saltare in groppa a quattro tipi di creature molto differenti: una sorta di lucertola capace di sputare fuoco e di colpire gli avversari roteando la coda (proprio come quella dell'originale Golden Axe); uno strano incrocio tra un caprone e una tigre, che può rendersi invisibile e sparare saette dalle corna; un'enorme bestia simile a un rinoceronte, che può sbaragliare qualsiasi cosa si trovi sulla sua traiettoria e creare devastanti onde d'urto sul terreno; infine, un essere simile a un gigantesco gorilla, che con la sua forza può letteralmente fare a pezzi i nemici e creare dei vortici con i pugni. Ogni bestia dispone di una barra dell'energia indipendente da quella di Tyris, che però può essere disarcionata con relativa facilità e che può contare sul supporto delle creature solo per brevi periodi: difficilmente riusciremo a completare gli stage rimanendo sempre in sella al nostro mostro preferito.
Difficilmente riusciremo a completare gli stage rimanendo sempre in sella al nostro mostro preferito.
Colpi di qua, colpi di là: cosa accadrà?
La struttura di Golden Axe: Beast Rider si basa fondamentalmente sui combattimenti, visto che l'esplorazione è ridotta ai minimi termini e gli unici puzzle presenti sono piuttosto semplici e non portano via più di qualche minuto. Gli stage sono divisi in varie fasi, ognuna contraddistinta dall'incontro con un gruppo di nemici, che si fanno via via più forti e numerosi. Per difenderci potremo contare su tre tipi di attacco (colpo di spada "leggero", colpo "pesante" e calcio) combinabili in un certo numero di modi, nonché eseguibili durante il salto. Basterà una combo per condire il terreno con il sangue e le interiora degli avversari più insignificanti (il gioco è visivamente molto violento), ma a un certo punto diventerà fondamentale imparare le manovre di parata e schivata, che si azionano tramite i tasti dorsali superiori. Quando i nemici attaccano, producono una scintilla di colore differente: se è blu, allora dovremo parare il colpo; se è gialla, dovremo schivarlo; se è verde, potremo fare l'una o l'altra cosa. Rispondere agli attacchi con una manovra evasiva ci permetterà di contrattaccare immediatamente e in modo davvero efficace: il nostro fendente sarà attraversato dalle fiamme e infliggerà un grave danno al nemico di turno, tagliando addirittura a metà quelli meno resistenti. Il problema è che quasi sempre ci troveremo ad affrontare più avversari contemporaneamente, dunque subire dei danni diventerà inevitabile e il sistema di controllo non ci verrà incontro: benché i "suggerimenti" dicano che possiamo interrompere una combo per ricorrere alle azioni evasive, in realtà ciò non accade e bisogna di volta in volta inventarsi qualcosa per resistere alla carica di truppe sempre più pericolose. Come nel Golden Axe originale, in alcuni momenti verranno fuori degli gnomi e potremo colpirli per raccogliere cibo, monete e vasi blu: questi ultimi vanno a riempire un indicatore posto nella parte bassa dello schermo, che regola la nostra capacità di lanciare incantesimi di fuoco. Ne avremo due a disposizione: uno leggero e direzionabile, che ci vede lanciare una palla di fuoco verso un obiettivo che si trova di fronte a Tyris, e uno "a zona", che colpisce tutti i nemici vicini. La terza "magia" disponibile riguarda l'evocazione della Golden Axe, che seppure incompleta può essere utilizzata come arma da lancio, eventualmente per distruggere statue che fungono da interruttori per l'apertura di cancelli e portoni.
Realizzazione tecnica
Come per tutte le ultime produzioni SEGA, il gioco utilizza il motore Havok e ci mostra delle location di stampo tipicamente fantasy tra villaggi, montagne, fortezze e pianure deserte. Purtroppo il livello di interattività è ridotto ai minimi termini, infatti l'unica cosa che potremo distruggere sono le casse che contengono cibo o vasi magici, nonché talvolta i cancelli che separano una zona dall'altra. C'è anche una sovrabbondanza di barriere invisibili, che di fatto reprimono qualsiasi velleità esplorativa: in Beast Rider dovremo semplicemente andare avanti e combattere, senza pensare ad altro. Quantomeno, potremo goderci dei modelli poligonali di tutto rispetto: la protagonista è molto ben disegnata, e lo stesso si può dire dei numerosi avversari che troverà sul suo cammino: le tipologie di nemici sono diverse e sempre contraddistinte da una certa cura. Alcuni guerrieri addirittura indossano un'armatura che bisogna rompere pezzo per pezzo prima di riuscire ad affondare i colpi. È davvero un peccato che durante le situazioni più concitate (ad esempio quando sono coinvolte due o più creature insieme a qualche personaggio a terra) si verifichino dei pesantissimi rallentamenti, che unitamente all'instabilità del frame rate (che passa dall'essere molto fluido agli scatti) indicano un lavoro di ottimizzazione davvero troppo superficiale. Per quanto concerne il sonoro, non c'è molto da dire: le musiche sono un po' anonime, gli effetti svolgono il proprio lavoro in modo dignitoso e alcuni riprendono i suoni originali di Golden Axe, cosa che strapperà quantomeno un sorriso ai nostalgici.
Commento
I videogiocatori sono abituati ai remake poco rispettosi degli originali, purtroppo. Si tratta di operazioni che andrebbero svolte con maggiore cura e attenzione, nel rispetto dei tempi che furono; e invece ci ritroviamo con prodotti che non solo nulla hanno a che fare con le serie originali a cui si ispirano, ma che risultano qualitativamente al di sotto della media. Nel caso di Golden Axe: Beast Rider, abbiamo un action game in terza persona valido sotto il profilo del character design, ma tecnicamente inadeguato a causa dell'instabilità del frame rate e della insufficiente interattività con l'ambiente. Il sistema di combattimento ha un suo perché finché si fronteggia un avversario alla volta, ma nelle mischie finisce inevitabilmente per diventare frustrante e limitato. E cosa dire della mancanza di una qualsiasi modalità multiplayer? L'originale Golden Axe forniva un importante esempio in tal senso, e non è pensabile realizzarne un remake in cui si gioca soltanto in singolo. Insomma, il nuovo titolo SEGA delude un po' tutti, nostalgici e non: se desiderate un prodotto appartenente a questo filone, per fortuna la concorrenza è agguerrita e di grande qualità.
- Pro
- Character design ben fatto
- Cavalcare le bestie può essere divertente
- Contro
- Sistema di combattimento molto limitato nelle mischie
- Frame rate instabile
- Spesso frustrante
- Multiplayer assente