La prima cosa che si nota di Hard To Be A God è che ha qualche problema d’instabilità di troppo. Già farlo partire su Vista non è stato facile. Poi, consultando il forum ufficiale, abbiamo scoperto che su alcune configurazioni va eseguito con privilegi da amministratore e siamo riusciti a giocarci. Purtroppo i problemi non sono finiti perché provandolo, il computer si è impallato più volte rendendo lo schermo viola e costringendoci a riavviare. Prima di scrivere queste righe ci siamo informati e abbiamo scoperto che anche altri hanno avuto problemi simili, soprattutto gli utenti di Vista, e per questo li riportiamo. Siete avvisati, insomma.
La storia inizia in un campo di addestramento e da qui si dipana lungo una serie di missioni concatenate che formeranno il quadro generale dell’avventura. Nelle prime ore di gioco non sarà chiarissimo chi è il nemico e per quale motivo stiamo giocando. Forse parte del disorientamento è dovuto al non aver letto il libro di Arkadi e Boris Strugatzki che fa da background alle nostre avventure (Hard To Be A God parte qualche anno dopo gli eventi narrati nel libro omonimo… se qualche lettore di Multiplayer.it lo ha letto, ci faccia sapere), resta comunque il fatto che di moventi per andare avanti ce ne sono pochini. La primissima sezione del gioco è il tutorial che consente di fare pratica con i vari comandi e le azioni possibili dentro un campo d'addestramento. Basta questo per rendersi conto che l’interazione con lo scenario è limitatissima e che l’ambizione degli sviluppatori ha mirato a realizzare un Diablo leggermente più complesso e articolato senza andare troppo oltre.
Non è così difficile essere delle divinità
Il primo impatto con l’interfaccia di gioco è inquietante. Il combattimento è in tempo reale, con i tre tasti del mouse che permettono colpi differenti. Combattere a piedi è, inizialmente, un vero e proprio suicidio visto che anche i nemici più deboli, i lupi, possono fare un male cane (capita la battuta?) considerando ancheo che l’energia non risale se non mangiando cibo o bevendo le classiche pozioni rosse, inizialmente molto rare. Per questo motivo conviene esplorare la prima mappa usando un cavallo. I cavalli danno tutta una serie di vantaggi che conviene sfruttare sin da subito: potenziano i nostri attacchi, sono più veloci e assorbono i colpi dei nemici al posto nostro. Peccato che, stando a cavallo, gli attacchi diventino inspiegabilmente viscidi e che spesso vadano a vuoto anche se sembrano ben portati. Per superare la frustrazione bisogna farci l’abitudine, anche se, soprattutto nelle fasi più concitate, l’imprecisione si è rivelata letale in più di un caso. Combattendo a piedi le cose migliorano da questo punto di vista, ma peggiorano da altri. Il sistema di rilevazione dei colpi fa acqua da tutte le parti e spesso ci si trova basiti davanti a sequenze di cinque o sei colpi nemici andati a segno a fronte di una sola animazione. Questo, soprattutto nelle fasi iniziali, rende gli scontri un inferno, creando la necessità di usare continuamente la tattica “toccata e fuga”, oltretutto non sempre efficace, visto che per motivi ignoti spesso i danni vengono conteggiati prima dell’inizio dell’animazione del colpo e si viene feriti anche quando si pensa di essere abbastanza lontani dal pericolo.
Dopo un po’ di scontri passati a chiedersi come funziona il tutto, ci si fa l'abitudine, ma difficilmente si arriva a trovare appassionanti queste meccaniche, soprattutto quando le cose vanno complicandosi e le difficoltà aumentano, incrementando esponenzialmente anche il fastidio.
Andiam, andiam, andiamo ad esplorar
Ma Hard To Be A God non è soltanto combattimenti; in realtà c’è molto da esplorare… anche se ogni tre passi si incappa regolarmente in qualche nemico. La visuale di gioco è assurda. La telecamera è posizionata alle spalle del protagonista, ma non nella posizione canonica a cui siamo tutti abituati e, soprattutto, non è movibile liberamente. Gli sviluppatori hanno scelto di metterla a circa quarantacinque gradi sopra il protagonista, precludendo quindi gran parte del campo visivo. Zoomando all’indietro (l’unica modifica possibile) si ottiene sì una visuale più vasta delle zone circostanti, ma la telecamera si posiziona a circa novanta gradi sopra il nostro eroe andando a stringere ulteriormente il campo visivo invece di ampliarlo.
Il problema non è, ovviamente, soltanto estetico ma influisce direttamente sul gameplay. Prendiamo la prima mappa: in una quest secondaria ci viene richiesto di parlare con dei banditi travestendoci come uno di loro. Purtroppo il travestimento da bandito offre una difesa limitata rispetto a una buona corazza e quindi decidiamo di cambiarci d’abito quando avremo i tipi in vista. La banda però riesce a individuarci quando noi, per colpa della visuale, non siamo ancora riusciti a capire dov'è rintanata. L’unica soluzione è scappare e ritentare o ricaricare il salvataggio più recente per riprovare tenendo conto del fattore inquadratura (vabbé che anche uccidendoli la quest va lo stesso a buon fine). Un altro caso di frustrazione da inquadratura fissa viene in una quest della terza mappa: dobbiamo cercare dei bambini in una foresta, peccato che non possiamo muovere l’inquadratura e che, quindi, è difficile individuarli in mezzo alla fitta vegetazione che ostruisce la visibilità; senza contare i nemici che ci attaccano di sorpresa nel bel mezzo della ricerca.
Décollage
Commento
Ci sarebbero altre critiche da fare al gioco (ad esempio l’impossibilità di scegliersi la classe del personaggio che limita di molto la varietà), ma lo spazio è tiranno e, comunque, crediamo che abbiate capito: lasciatelo perdere. L’unico motivo per acquistarlo potrebbe essere una profonda crisi d’astinenza da GDR che non vi fa prendere sonno se non parlate con un oste prima di andare a dormire. Comprate un peluche a forma di orco e il gioco è fatto.
Pro
- Buono il sistema di travestimento
- Longevo
- Bella la confezione
- La telecamera è posizionata in modo pessimo
- Il sistema di combattimento
- La storia ha inizialmente poco mordente
Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Processore: Pentium 4 a 1.6 GHz o AMD equivalente
- RAM: 1 GB
- Scheda Video: compatibile con le DirectX 9.0 e dotata di 128 MB di memoria
- Sistema Operativo: Windows 2000/+Xp/Vista
- DirectX 9.0C
- 2 GB di spazio su disco rigido
- Processore: Intel Quad-Core Q6600
- RAM: 3 GB
- Scheda Video: GeForce 8800 GT con 512MB di memoria