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Hitman: Contracts

Agire nell'ombra, monitorare l'obbiettivo, seguire la preda. Come reinventarsi killer in questo terzo capitolo di una illustre saga.

RECENSIONE di La Redazione   —   03/05/2004
Hitman: Contracts
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Hitman: Contracts
[***dati incompleti: scheda gioco o num immagine mancante***]

Natural Born Killer

IO Interactive in questi mesi di ‘incubazione’ di Hitman: Contracts non ha mai fatto mistero della volontà di mantenere saldi tutti i cardini del franchise, senza osare né, tanto meno, cercare soluzioni alternative. Abbandonando tutti i propositi innovativi hanno così proposto una sorta di chronicles del loro killer. Troveremo dunque il nostro Agente 47 in una mefitica stanza d’albergo, ferito e probabilmente sotto l’effetto di qualche stupefacente. La latente lucidità porterà il nostro eroe, se così si può definire, a rimembrare le missioni del passato. Missioni che logicamente dovremo portare a termine noi. Così, fra un full motion ed un obbiettivo da raggiungere, riusciremo a ricomporre i tasselli di un puzzle narrativo che, sin dai primi fotogrammi, riuscirà ad incuriosire ogni giocatore desideroso di scoprire le sorti dell’agente. Una volta passata la sequenza filmata si entra in azione. Ogni missione sarà presentata a grandi linee da un addetto della sezione logistica, che illustrerà gli obbiettivi da portare a termine senza troppo dilungarsi nei dettagli. Agente 47 avrà a disposizione una minuziosa mappa, dalla quale potrà ottenere preziose informazioni e seguire ogni passo della vittima del caso ed i suoi accoliti. Analizzare a dovere la mappa è una delle chiavi principali per portare a termine ogni ‘sporco’ lavoro, ovviamente se si predilige l’azione stealth. Già, perché proprio come i precedenti episodi anche questo Contracts lascerà al giocatore il potere di decidere come affrontare ogni situazione. Un approccio stealth al gioco sarà quello più gratificante, ma al contempo impegnativo, mentre perseguire la sanguinaria strada della carneficina porterà soddisfazioni prettamente legate ad un certo tipo di sadismo ludico. In altre parole, la totale libertà di essere il sicario che più si desidera. Alla fine di ogni missione la propria indole verrà visualizzata sotto forma di barre, con tutte le statistiche del caso ed un indicativo commento da parte dei coder sul comportamento tenuto sul luogo del delitto.

Hitman: Contracts
Hitman: Contracts

Differenze? Tutti sul ring

Avendo potuto testare sia la versione Xbox che quella Ps2, possiamo con certezza dire che le differenze che intercorrono fra le due realizzazioni sono ridotte ai minimi termini. Quasi impercettibile, ma presente, una maggiore presenza di aliasing sulla console Sony, che dal canto suo offre una lieve nitidezza dell’immagine in più rispetto alla controparte Xbox. Sulla qualità delle texture, che in generale è piuttosto buona, diamo qualche punto in più alla realizzazione di casa Microsoft. Impercettibili differenze per un gioco che comunque, a prescindere dalla console utilizzata, offre un impatto visivo di tutto rispetto.

Teo 77 pronto all’azione

Veloce, invisibile e preciso. Questi sostanzialmente sono i requisiti per chi vorrà diventare un perfetto assassino. Nel corso delle sessioni di gioco il nostro Agente 47 potrà mutare la sua apparenza come un camaleonte, indossando i vestiti delle vittime. Questo fattore risulterà ben presto chiave per riuscire ad agire indisturbato in alcune situazioni, a patto d’avere abbastanza sangue freddo per non suscitare sospetti nello scagnozzo di turno. Infatti, in una barra appositamente posta affianco all’energia del nostro alter ego, troveremo un indicatore della tensione nervosa. Nelle situazioni di particolare impiccio sarà necessario, ad esempio, non soffermarsi troppo sugli sguardi vigili delle sentinelle, pena la copertura che salta. Da qui tutta una serie di stratagemmi per eludere la sorveglianza e per poter completare i vari obbiettivi che cesellano ogni missione. La IA si dimostra buona nella maggior parte delle occasioni, anche se restano irrisolti alcuni problemi soprattutto di origine concettuale. Un esempio su tutti: cercare di entrare disarmati in un luogo ‘blindato’ porterà le guardie a reagire col fuoco piuttosto che tentare un allontanamento. Vanno a monte i piani di agire nell’oscurità? Nessun problema, si passa allo scontro armato. Con un arsenale che andrà a rimpinguarsi con l’avanzare della missione, il nostro alter ego potrà colpire con le armi più opportune. Le sessioni di combattimento a fuoco sanno molto di shooter matrice Pc, soprattutto per un sistema di controlli perfetto sia in situazioni concitate, che in quelle più ordinarie. Perfetta è anche la coesione fra stile e design degli ambienti di gioco che, diciamocelo, finalmente presentano una giusta varietà di paesaggi. Le nostre gesta passeranno infatti attraverso un manicomio, una discoteca sadomaso, un porto e locali di ogni genere. Spaziando fra località sparse un po’ per tutto il mondo. Anche il comparto tecnico, dal canto suo, rende giustizia ad un gioco che offre più luci che ombre. La modellazione poligonale dei nemici e del protagonista risulta buona, così come le animazioni. Magnifica la fisica implementata sui cadaveri che, trascinati dal nostro Agente 47, si bloccheranno contro gli ostacoli cambiando opportunamente traiettoria e comportandosi in maniera molto realistica. Con un engine grafico stabile in ogni circostanza, Hitman: Contracts stupisce anche per le sorgenti di luce. Ricordiamo che è pur sempre un titolo multipiattaforma, ed infatti, come volevasi dimostrare, la fisica implementata alle masse fluide funziona a stenti. Nulla di compromettente, per carità, soprattutto se ad accrescere i consensi ci pensa un comparto sonoro sempre puntuale ed adeguato alle circostanze.

Hitman: Contracts
Hitman: Contracts

Commento finale

Hitman: Contracts sta a IO Interactive come un greatest hits sta ad un cantante. Questo terzo episodio della saga Hitman è un signor upgrade, con tutti i pro e i contro del caso: infatti, per chi ha giocato almeno un episodio precedente, la mancanza di qualche spunto innovativo si avverte eccome. Tuttavia viene rimpianto solo in minima parte, poiché alla base c’è un gioco di spessore. E se da un lato si poteva e si doveva far di più per la IA dei nemici, dall’altro si apprezza lo sforzo profuso dagli sviluppatori per variegare il più possibile le ambientazioni di gioco. Consigliato a tutti i fan della serie e a chi è alla ricerca di un buon titolo. Chi invece non ha apprezzato i predecessori difficilmente cambierà idea con questo Contracts.

    Pro:
  • Tecnicamente curato.

  • Buona varietà delle ambientazioni.

  • Sistema di controlli pressoché impeccabile.

    Contro:
  • IA migliorabile.

  • Nessuna innovazione apportata.


Solleticate per un secondo il neurone dell’immaginazione e tenetelo sveglio almeno per le prossime righe. Immaginatevi ora un’allegra e felice famigliola -formata da genitori ed uno sparuto ragazzetto- immersa nel verde della loro abitazione di campagna. Immaginatevi una mattinata fresca ma soleggiata, una tavolata all’aperto ricca d’ogni bene culinario. Quindi i canonici discorsi genitore-figlio, e dopo i quesiti basilari fatti da un papà apprensivo giunge LA domanda: “Cosa vorresti fare de grande?” Pensate ora nuovamente all’atmosfera di quel meraviglioso posto e fate un ulteriore sforzo nell’immaginare le conseguenze di una risposta del tipo: “Papà, da grande farò il sicario”. Se avrete usato a dovere la vostra fantasia, ora sarete in grado di vedere anche il sorrisetto orgoglioso ed inebetito del ragazzo, così come le espressioni basite dei poveri genitori. Non sarà esattamente andata così per l’Agente 47, ma questo poco conta. Quello che conta invece è aver finalmente fra le mani il nuovo lavoro di IO Interactive, il terzo capitolo della saga legata al killer più ingrugnato della storia dei videogiochi: Hitman: Contracts.