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Homeworld 3: la recensione di un seguito quasi all'altezza dei suoi predecessori

Dopo più di vent'anni, torna Homeworld 3 con il suo ineguagliabile gameplay. Sarà abbastanza per soddisfare i nuovi fan ed essere all'altezza del passato?

RECENSIONE di Francesco Serino   —   14/05/2024
Homeworld 3: la recensione di un seguito quasi all'altezza dei suoi predecessori
Homeworld 3
Homeworld 3
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Dopo più di vent'anni dal prequel, ecco a voi la recensione di Homeworld 3. Un seguito particolarmente atteso non solo perché i primi due Homeworld sono riconosciuti capolavori, ma anche perché in tutti questi anni non è uscito nulla che si avvicinasse a quei due illustrissimi giochi. Che tra l'altro sono ancora perfettamente giocabili grazie alla curatissima Remastered Collection che potreste prendere in considerazione prima di lanciarvi in questo terzo capitolo.

L'eredità

Questa è la qualità grafica di Homeworld 3 con tutti i dettagli al massimo
Questa è la qualità grafica di Homeworld 3 con tutti i dettagli al massimo

Gli Homeworld originali divennero un successo soprattutto per questi tre motivi: stile grafico fuori di testa, strategia a trecentosessanta gradi con un'interfaccia in grado di tenerla a bada e tanta libertà concessa al giocatore nell'approcciare ogni singola missione. In questo seguito, spoiler, ritroverete soltanto due di queste tre caratteristiche. Homeworld 3 è un titolo senza dubbio bellissimo da vedere: il ray tracing che pennella le ombre, gli enormi elementi scenografici che riempiono il vuoto dello spazio, le immancabili scie lasciate dalle astronavi e i tanti dettagli, e le altrettante animazioni, che colorano la scena, lo rendono davvero uno degli strategici più appariscenti in circolazione. Le musiche non sono da meno, e donano ad ogni frame una sacralità che rende ancora più avvincente l'esperienza. Un po' mancano i colori vibranti, quasi cel shading, dei primi due giochi che avevano quel look un po' acido del finire degli anni novanta, ma ce ne possiamo fare una ragione. Homeworld 3 è bellissimo, più credibile, ma anche molto meno reazionario.

Copertura Zero

I livelli di Homeworld 3 sono caratterizzati da enormi elementi scenografici
I livelli di Homeworld 3 sono caratterizzati da enormi elementi scenografici

Anche il gameplay è stato rispettato: questo è Homeworld 3 e non uno squallido tentativo d'imitazione, o una sconclusionata operazione revival. La nostra astronave più grande è anche la nostra base dove costruire e riparare le navi da battaglia, quelle per la raccolta risorse e dove potremo ricerca nuove tecnologie. Se perderemo questa, sarà game over. Fortunatamente potremo difenderci in diversi modi, il più importante è creare delle flotte composte dalle migliori navi da battaglia. Ogni flotta potrà essere composta da mezzi di classe diversa e sarà possibile assegnargli una diversa formazione. Le navi che sopravviveranno agli scontri aumenteranno d'esperienza, e avere in formazione dei veterani non è una cosa da sottovalutare. Il gioco, come dicevamo, è essenzialmente lo stesso di sempre: in questo terzo capitolo si sono rivelate molto utili le torrette, da piazzare sugli asteroidi limitrofi, e naturalmente il nuovo sistema di coperture che permette di utilizzare lo scenario a proprio vantaggio durante i combattimenti. Il tutto avviene in tempo reale, e verso ogni direzione! Inizialmente è un po' caotico ma non temete: è possibile mettere in pausa per riorganizzare le idee e lasciare che il gioco scorra in un poetico e utilissimo slowmotion.

Dritti alla vittoria

Le battaglia spaziali di Homeworld 3 richiedono di agire e pensare a trecentosessanta gradi
Le battaglia spaziali di Homeworld 3 richiedono di agire e pensare a trecentosessanta gradi

L'unica grande differenza col passato è nel design delle missioni che tendono ad essere più lineari che in precedenza. Ogni incarico è uno spettacolo sia per gli occhi che da giocare, inoltre spesso è il pretesto per introdurre nuove navi da costruire, nuove tecnologie da ricercare, ma cosa fare è abbastanza chiaro e ha sempre a che vedere con il tema del livello. Come nei giochi precedenti, quello che avremo alla fine della missione precedente è quello che ci ritroveremo all'inizio della missione successiva. Questa è una meccanica che in Homeworld 2 poteva cambiare radicalmente l'approccio all'incarico seguente, ma in questo terzo capitolo ci sono sempre abbastanza risorse per rimediare agli errori passati. Non è per forza un peggioramento: la campagna sarà anche meno rigiocabile, ma propone situazioni davvero strabilianti. In mezzo però non ci sarebbero stati affatto male dei livelli ambientati nello spazio profondo, più simili all'esperienza originale e di conseguenza meno guidati.

Giochi di Guerra

In questo livello una nebulosa traglia lo spazio in due: chi sta sotto non vede chi è sopra e viceversa
In questo livello una nebulosa traglia lo spazio in due: chi sta sotto non vede chi è sopra e viceversa

A livello medio, la campagna si attesta all'incirca sulla quindicina di ore. È un bel giocare, non vedi l'ora di scoprire quale sarà la missione successiva, ma per quel che riguarda la narrazione c'è da mettersi le mani nei capelli: la storia è mal raccontata, poco immaginifica, inutilmente difficile da seguire. Eppure bastava poco: un pretesto per lanciare la gigantesca astronave base Khar-Kushan alla deriva nello spazio perché è in quel contesto che il concept dà il meglio. Non a caso è proprio la premessa della modalità Giochi di guerra, praticamente un Homeworld 3 roguelike da giocare da soli o con un amico. Giochi di guerra è divertente, addirittura potenzialmente devastante se non fosse che al momento non è proprio ricchissima di variabili. È un extra incentrato prevalentemente sul combattimento, ed è un peccato perché se ben gestito avrebbe meritato persino un ruolo da modalità principale.

Sicuramente gli appassionati si lanceranno senza pensarci due volte nella modalità schermaglia, dove fino a sei giocatori potranno sfidarsi schierando le loro flotte, accuratamente personalizzate nei colori e negli emblemi. In multiplayer è possibile impostare diversi parametri come la durata massima del match, il numero di risorse iniziali, le condizioni di fine partita e naturalmente se comandare la Flotta hiigaran e quella degli Incarnati. Le due fazioni hanno alcune caratteristiche proprie, ma il loro bilanciamento è prevalentemente speculare: appaiono diverse, ma non lo sono così tanto. Del resto Homeworld non è mai stato Starcraft, che invece si basa molto di più sull'asimmetria delle sue tre razze. Anche la modalità schermaglia appare un po' tirata via e non gli avrebbero fatto male una maggior numero di contenuti, incluse le mappe, e opzioni.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (25)
8.6
Il tuo voto

Non sarà perfetto, o proprio come lo voleva ciascuno di noi, ma Homeworld 3 è un grandissimo gioco che, nonostante uno scivolone e qualche scelta controversa, vi terrà impegnati un bel po' di ore. Le missioni sono sempre spettacolari, grafica e sonoro spalancano la bocca mentre le vostre astronavi piroettano sotto una valanga sterminata di laser nemici e voi cercate forsennatamente di capire come averne la meglio. Il gioco è tradotto in italiano, propone due diverse modalità di comandi (classica e moderna) e ha un sistema di mod interno che potrebbe riservare grosse e inattese sorprese. Quel che non ci è piaciuto è la trama della campagna, la mancanza di missioni più aperte anche solo scenograficamente, e la modalità roguelike cotta a metà.

PRO

  • Grafica e sonoro eccezionali
  • È un vero Homeworld
  • Missioni davvero spettacolari

CONTRO

  • Missioni sempre molto lineari
  • Modalità roguelike cotta a metà
  • La trama promette poco e comunque non mantiene