“Gli amici tieniteli stretti, ma i nemici ancora di più”
America, anni ’40. New York è nelle mani di cinque Famiglie mafiose che si spartiscono, non senza spargimenti di sangue, i vari quartieri della città: i Corleone a Little Italy, i Tattaglia a Brooklyn, gli Stracci nel New Jersey, i Cuneo ad Hell’s Kitchen e i Barrese a Midtown.
Tutto comincia con un antefatto che ha luogo diversi anni prima l’inizio della vicenda, ovvero quando alcuni sgherri dei Barzini uccidono un collaboratore di Don Vito Corleone pestandolo a morte, e facendo saltare in aria la sua panetteria. Ad assistere alla scena ci sono la moglie ed il figlioletto Aldo.
Nove anni dopo, la mamma di Aldo approfitta del matrimonio di Conie Corleone per chiedere un favore al Padrino: aiutare lo scapestrato figlio invischiato nei loschi affari di una banda di delinquenti. Favore a cui il “magnanimo” Don Vito non si sottrae, ordinando ad un suo subalterno di arruolare Aldo tra le proprie fila.
“Gli amici tieniteli stretti, ma i nemici ancora di più”
Al giocatore sarà dunque data la possibilità di impersonare Aldo, oppure di personalizzarlo a piacimento nel nome e nell’aspetto tramite il “MobFace”, editor già padroneggiato in Fight Night Round 3. La varietà di parametri è notevole, e permette una perfetta ricostruzione del mafioso dei “vostri sogni”.
“Un uomo che sta troppo poco con la famiglia non sarà mai un vero uomo”
Una volta superato un breve tutorial verrete catapultati nell’universo de Il Padrino. Lo scopo del gioco è molto semplice: guadagnare gerarchie all’interno dei Corleone, fino a diventarne il Don e controllare l’intera città di New York. Per farlo, avrete molte possibilità. Oltre al portare a termine le missioni principali, che delineano lo storyline, potrete cimentarvi nelle numerose missioni secondarie, che variano dalla commissione di omicidi, fino ai favori più variegati, come il corrompere un commissario di polizia, o il gambizzare un rivale.
Uno dei punti focali delle side-quest è l’estorsione. Sarete infatti chiamati ad intimidire i negozianti di New York al fine di farvi pagare il famoso “pizzo”. I metodi per piegare la volontà dei negozianti sono molteplici, e starà al giocatore intuire il punto debole di ogni persona: alcuni possono essere particolarmente sensibili alla distruzione della mobilia, mentre altri soffriranno in special modo l’intimidazione prettamente fisica, come pugni, calci o testate. A complicare il vostro lavoro, oltre alle bande rivali, ci sarà una barra che, se da una parte vi farà capire su quale tipo di intimidazione insistere, dall’altra rischia di mandare all’aria i vostri piani: se infatti l’indicatore della tensione supererà il limite, potrete dimenticarvi il pagamento.
“Un uomo che sta troppo poco con la famiglia non sarà mai un vero uomo”
Un altro modo facile per arricchire le casse di Famiglia è impadronirsi di un racket. In questo caso, il problema maggiore sarà scovarli, dato che, essendo attività illecite, spesso sono imboscate nei retrobottega. Una volta convinto il boss del racket che farà affari migliori lavorando coi Corleone, potrete ottenere una quota degli incassi.
Portando a termine i vostri compiti, verrete ricompensati non solo in denaro, ma anche con dei punti esperienza spendibili per migliorare le caratteristiche del protagonista. Starà a voi decidere se privilegiare la prestanza fisica, piuttosto che la padronanza delle armi da fuoco o le doti di persuasione. Particolare importanza è anche adibita alla corruzione. I soldi permettono di realizzare i sogni delle persone, e non sorprendetevi se, con pochi spiccioli, riuscirete a guadagnarvi l’indifferenza dei poliziotti di quartiere. Della serie: Occhio non vede…
Stessa cosa dicasi per i giornalisti: l’ultima cosa di cui avrete bisogno è che in giro si parli troppo di voi. Dovrete farli capire, con la dovuta “gentilezza”, che è meglio per loro se tengono la bocca cucita.
I controlli sono particolarmente intuitivi: gli scontri a mani nude e quelli con armi contundenti sono interamente gestiti dalla levetta analogica destra, che permette una buona varietà di combinazioni. Inoltre, è stato sfruttato a dovere il sensore di movimento, utile per scaraventare a terra i nemici, appenderli ai muri oppure fracassarli la testa contro tavoli o registratori di cassa.
Altra feature inedita è rappresentata dalla possibilità di reclutare fino a 4 scagnozzi per il compimento delle missioni più pericolose. Scelta dettata soprattutto dalla complessità dei livelli più avanzati, in cui l’I.A. che gestisce i nemici si dimostrerà un' ostica rivale.
L’incremento della difficoltà è anche dovuto alla presenza dell’indicatore di “Vendetta”. Infatti, uccidendo i membri delle Famiglie rivali si otterrà non solo il rispetto, ma anche la crescita di odio nei vostri confronti. Nel caso si esagerasse con la pioggia di piombo, la vendetta potrebbe toccare picchi insostenibili, scatenando una temibile guerra tra clan. A quel punto, tutti i delinquenti con qualche legame con la Famiglia nemica verranno a cercarvi, e non sarà certo una visita di cortesia.
Da escludere, in ogni caso, che la frustrazione la faccia da padrona, merito anche dei check point che salvano la posizione ogni qual volta completerete uno degli obiettivi della missione.
Grafica e sonoro
Tecnicamente parlando, Il Padrino risente fortemente del suo status di poting da console di vecchia generazione. Intendiamoci: l’alta risoluzione, il maggior numero di poligoni, e le texture più dettagliate (specie dei volti dei personaggi, molto vicini alle controparti reali) lasciano intendere di trovarsi di fronte ad un gioco molto più curato a livello grafico. Tuttavia, è impossibile non respirare l’atmosfera ibrida tra i “vetusti”128 bit, e l’ormai dominante Next Gen.
Ottimo, invece, il comparto audio. Le musiche, tra le quali merita una menzione d’onore lo splendido “theme” originale del film, contribuiscono ad accrescere l’immedesimazione del giocatore, mentre il doppiaggio, completamente in italiano, è sicuramente ben riuscito, anche se il consiglio è di optare per la versione in inglese, che può fregiarsi della partecipazione dello stesso Marlon Brando, chiamato a registrare poco prima della morte per tornare a rivestire, a distanza di 30 anni, i panni di Don Vito Corleone.
Da segnalare, invece, l’assenza di Al Pacino, che non avendo concesso i diritti all’EA ha obbligato i programmatori a realizzare il personaggio di Michael Corleone in modo anonimo, privo di somiglianza sia a livello visivo che vocale.
Il Padrino, pur non raggiungendo la maestosità di GTA, si conferma gioco all’altezza del nome che porta. La buona varietà di situazioni, unita all’incredibile atmosfera, rendono il titolo EA particolarmente appetibile soprattutto per coloro che amano le pellicole di Francis Ford Coppola, ed in generale il periodo storico narrato. I pochi che non hanno mai goduto della magnificenza del film, potranno invece correre ai ripari rivivendo le scene clou (in lingua originale coi sottotitoli in italiano) grazie all’inevitabile cineteca sbloccabile portando a termine le missioni.
Pro
- Vario e longevo
- Atmosfera impareggiabile
- Tutti i personaggi sono facilmente riconoscibili...
- ...tranne Al Pacino che non ha concesso i diritti
- Graficamente sottotono
- Nessuna componente online
Non solo pizza e mandolino. L’Italia, è inutile negarlo, è anche Mafia.
Luoghi comuni a parte, e a distanza di 35 anni dal primo, indimenticabile film della trilogia de Il Padrino, approda su Playstation 3 un brand che ben si era comportato nelle versioni per Xbox360, PlayStation 2 e così via.
Le novità, sottolineate dal sottotitolo (The Don’s Edition) aggiungono sale ad un gioco che, pur non raggiungendo i livelli di GTA, regalerà ore e ore di sano divertimento agli amanti del Free Roaming e, in generale, a tutti coloro che sono rimasti affascinati dall’atmosfera e dalla cruda sceneggiatura di Francis Ford Coppola.
In fondo, quale sentimento dà più soddisfazione della vendetta?