Che le carte fossero state rimescolate era cosa ovvia da un bel pezzo. Intel arriva a un nuovo, immancabile appuntamento con l'avanzamento tecnologico forte di una situazione non immutabile ma ancora di grandissima forza. Ormai ci siamo affezionati ai 14nm: è dai tempi di Broadwell che si viaggia a vista e la spiaggia dei 10nm è ancora lontana. L'attuale regia, comunque, per quanto ancora disinteressata a far proseguire i modelli noti, è saldamente affidata a Santa Clara: è Intel che direziona il tiro ancora una volta verso il gaming, vero fulcro comunicativo e concettuale di un'eredità - quella di Coffee Lake - piuttosto leggera. Quello di Ottobre 2017 è stato un refresh importante ma appare chiaro come la maturità arrivi ora: il processo produttivo a 14nm sta depositando l'ultimo tassello sul proprio percorso, in attesa di passare il testimone ai 10nm di Cannon Lake. Arriverà nel 2019? Vedremo, la compagnia ha sistemato alcuni problemi produttivi che ne hanno rallentato lo sviluppo, inoltre la corsa nel mezzo ha di nuovo visto l'arrembaggio di AMD con una seconda generazione di Ryzen decisamente interessante. Siamo arrivati alla serie 9: l'i9 9900K è una punta di diamante incredibile, un ottimo passo in avanti anche rispetto all'8700K che dodici mesi fa si dimostrava leader nel campo dei processori gaming.
Chip 390
Sedata la faida dei chipset, lo Z390 si è rivelato una buona evoluzione rispetto al 370: supporto nativo alle USB 3.1 Gen 2 fino a 10 Gbps, Wi.Fi 802.11ac integrato, Bluetooth 5.0 e fino a 24 piste PCIe, ora utilizzabili anche per SSD. E' logico che la prima analisi del 9900K va fatta con la propria eredità, più in generale con l'approccio aggressivo di Intel nei confronti dei processori per PC desktop mainstream. Siamo di fronte al primo processore Intel i9 a 8 core e 16 thread per le masse, uno stacco importante rispetto ai 6 core e 12 thread della punta su serie 8.
C'è da dire che la compagnia ha spinto l'asticella in su per tutta la gamma, eliminando l'i3 e partendo direttamente dai 6 core e 6 thread dell'i5. La crescita del 9900K rispetto all'8700K avviene in varie declinazioni: a parte la mera quantità di core logici e fisici, la tecnologia Turbo Boost consente ai 3.6GHz del clock base di raggiungere i 5GHz su singolo core, uno scarto di 300MHz rispetto alla serie 8. Il quantitativo di SmartCache L3 sale a 16Mb contro 12, IPC superiore, la capacità di mantenere i 4.7GHz su tutti i core contro i 4.3GHz dell'8700K rappresentano altri importanti fattori che portano in alto la CPU e le permettono di attuare un solco visibile, concreto. Andando più nel dettaglio, i 5GHz vengono mantenuti fino a 2 core, per poi passare a 4,8 fino a 4 core e 4,7 in successione. E' una stabilizzazione concreta: Intel ha operato per mantenere molto alte le frequenze La disposizione elettrica è stata sensibilmente migliorata, rendendo la die in grado di bloccare il TDP a un massimale di 95W, esattamente come l'8700K che invece cresceva di circa un 4% rispetto al 7700K. Questo non è un elemento banale: il perfezionamento maturato nella gestione dei 14nm ha portato benefici a questo punto difficilmente sovrascrivibili da analoghi processi produttivi, risultando in un mantenimento di carico che beneficia del nuovo socket, in relazione, più di quanto avvenuto nel rapporto serie 8 e Z370. Forse, al tempo, la fretta di controbattere Ryzen o magari semplicemente la volontà di tenere i fuochi d'artificio per un altro momento hanno portato la compagnia di Santa Clara ad agire di proporzione; oggi, invece, la serie 9 accresce le prestazioni senza aumentare proporzionalmente l'assorbimento, risultando in temperature sicuramente importanti - esattamente come lo erano su serie 8 - ma in grado, per l'appunto, di consegnare risultati decisamente migliori.
La configurazione di prova
Per testare il 9900K abbiamo utilizzato una Asus ROG Strix Z90-E Gaming e un kit DDR4 3600MHz HyperX HX436C17PB3AK2/16 Predator composto da 2 moduli DDR4-3600 CL17 SDRAM da 8Gb. Trovate qui recensione e dettagli ulteriori.
Strada segnata
A livello concettuale, ciò che traspare è il completo raggiungimento di un percorso - e un disegno - iniziato tempo fa. In un'architettura simile per specifiche a quello che è lo stesso socket di Kaby e poi modificato nella disposizione dei pin di Coffee, Intel è riuscita a condensare un incremento verticale che sembra difficilmente bissabile. L' i9 9900K è un vero mostro in mano alle masse: abbiamo fatto un po' di test con i più famosi benchmark sintetici. Accompagnato da una ROG Strix 1070 Gaming e RAM Kingston Predator 3600, 3dMark ci regala un roboante punteggio di 10411, un incremento di circa il 20% rispetto alle serie 8. Il nostro octa-core in Cinebench R15 supera i 2000 punti, sopra del 30% rispetto all'8700K e di un 15% rispetto al 2700X di AMD, segno che la serie 9 guarda ora dall'alto anche la seconda generazione di Ryzen. CPU-Z continua a dare soddisfazioni con 500 punti in single core, staccando in maniera assolutamente attesa di poco l'8700K e superando anche il 2700X, ma è il multi-thread che supera in modo molto netto la serie 8: 5070 punti sono tanti per un processore consumer, un punteggio che si lascia poco dietro anche l'octa-core di AMD. Il 9900K supera quindi a pieni voti prove ormai di routine volte a mostrare senza timidezza la potenza bruta degli otto core equipaggiati, in grado - grazie alla nuova consapevolezza energetica - di mantenere frequenze elevatissime anche in multi-core.
Questo ci porta alla prima conclusione: il chip Z370 appare oggi nitidamente come un ponte necessario, un momento in cui Intel ha scelto - anche se con logiche comunicative talvolta annebbiate - di fare un passo più corto del preventivato e lasciare così all'iterazione successiva il compito di accendere i motori. Per questo, a un anno di distanza, il Z390 è il chipset che a fine 2017 doveva essere ma che per forza di cose - complici anche problemi di approvvigionamento - non poteva essere. Visti i risultati nei confronti della seconda generazione di Ryzen, la seconda conclusione è che Intel abbia scelto di avanzare piano proprio per far mostrare le carte all'avversario di sempre: avere nel periodo pre-natalizio il claim di miglior processore per il gaming è un traino che Santa Clara vuole ardentemente marchiare nelle menti dei consumer che magari, per i motivi sopra indicati, non sono saltati su serie 8, non hanno cambiato scheda madre e hanno atteso una situazione più chiara. Oggi Intel vuole parlare proprio a loro in quella che è, tra l'altro, una fase calda anche e soprattutto dal punto di vista gaming.
Ci siamo fatti un giro con alcuni dei più importanti titoli del 2018, certi anche molto esosi fronte CPU: il 9900K supera effettivamente l'8700K a qualsiasi risoluzione. Shadow of the Tomb Raider, anche con slider al massimo dei preset e TAA, viene digerito splendidamente pure a 2k, risultando in un flusso costante anche in situazioni concitate. L'avanzamento è chiaramente esponenziale rispetto a CPU più datate, ma anche nei confronti della serie 8 il gioco Eidos cresce in maniera apprezzabile. Kingdom Come: Deliverance, gioco decisamente esoso di specifiche, con una 1070 risulta leggermente più godibile nonostante il peso purtroppo intrinseco: a FullHD e 2k notiamo una sensibile variazione percentuale rispetto all'8700K. Stesso incremento negli ultimi due Assassin's Creed, il nuovo corso dei giochi Ubisoft: per quanto ben programmati, non sono giochi leggeri ma il 9900K si comporta bene, distanziando - più su Origins che su Odyssey- l'8700K di 2-3%. Al di là dei numeri il concetto alla base è semplice: l'i9 9900K è effettivamente il miglior processore consumer per il gaming.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.0
Intel arriva al consueto appuntamento con coraggio e forza grazie a una consapevolezza rinnovata: la serie 9 convince in generale, ma il 9900K stupisce per riuscire a portare ancora più ai limiti l'architettura a 14nm, che si pensava a fine 2017 al palo ma che evidentemente è ancora in grado di dare ottime soddisfazioni. Un refresh invisibile di socket predispone una distribuzione elettrica evidentemente più performante: nonostante il mantenimento del socket LGA 1151 e la compatibilità con serie 8, l'i9 9900K - a parità di TDP - funziona in maniera incredibile con benchmark stock e gaming. Il nuovo octa-core cancella qualsiasi ostacolo anche di fronte a titolo esosi sul fronte CPU, confermandosi - per chi era pronto a fare il salto in avanti - un ottimo motivo per cambiare in un colpo solo scheda madre e processore e garantirsi un biglietto bianco per giocare benissimo per un numero consistente di anni, a patto di spendere una cifra non banale. Vista la risposta alla seconda generazione di Ryzen, a questo punto la curiosità forte è capire come cambieranno i giochi con l'arrivo di Cannon Lake, ma è uno sfizio che per ora viene ampiamente soddisfatto dalla nuova punta di diamante della serie 9.
PRO
- Processore completo sotto ogni punto di vista
- Performance sopra le aspettative
- Maturazione finale dei 14nm
- Frequenza elevata anche in Multi-thread
CONTRO
- Prezzo più alto del previsto