La saga Total War è caratterizzata da una combinazione vincente di strategia, tattica militare e politica; in più in essa si fondono fondamentalmente due concepì molto diversi tra loro, capaci, se sfruttati con la dovuta esperienza, di completarsi in un prodotto per l’appunto “totale”. In sostanza alla base di tutti e tre i titoli principali che costituiscono la saga fino ad oggi vi è l’obiettivo di fornire al giocatore gli strumenti per gestire la situazione politica e militare del passato in tutte le sue forme, andando a toccare ogni singola sfaccettatura dell’arte di fare la guerra. Un gioco capace di stillare gocce di saggezza e massime militari, in grado di riprodurre le più piccole sfumature del Ping Fa, l’antichissimo trattato di guerra cinese scritto dal generale Sun Tzu, applicandole con estrema facilità alla totale godibilità di un videogioco che si arricchisce delle più moderne tecnologie del campo per riprodurre con estrema fedeltà le situazioni tipiche della guerra.
Per non disorientarsi
Come già detto il gioco è profondamente legato ai titoli precedenti, ma, come era ovvio aspettarsi, sono presenti alcune sostanziali novità che vale la pena di citare. Innanzitutto il dislocamento delle unità sulla mappa strategica ha definitivamente abbandonato il sistema “a zone” a favore di una politica per così dire, posizionale. Ogni unità infatti, una volta selezionata, farà comparire la propria area di azione, entro la quale potrà essere spostata, dunque non si ragionerà più a regioni, ma a esatte posizioni delle unità.
Inoltre, totalmente inedito è il ruolo che il Senato romano ricopre nei confronti del giocatore qualora esso volesse intraprendere la partita nei panni di una famiglia romana. Infatti inizialmente il Senatus, sotto la sigla classica S.P.Q.R .(Senatus PopulusQue Romanus), offrirà la propria protezione affinché possa arricchirsi e fregiarsi delle conquiste del giocatore, per poi scatenare una congiura nei suoi confronti nel momento di massimo splendore della gens in questione. Un’altra serie di piccole migliorie a livello di interfaccia vanno a completare quanto fosse rimasto in sospeso nei precedenti capitoli, come la semplice, ma comoda possibilità di selezionare con il tasto sinistro le unità (sia su mappa strategica che su quella tattica) e di spostarle sul territorio mediante il tasto destro, o di muoverle a battaglia sempre attraverso il medesimo tasto. Infine la presenza di un massiccio tutorial e del mentore (una sorta di guida parlata che illustra tutti i segreti del gioco) chiudono in bellezza la schiera delle novità. Infine deve essere citata l’ottima localizzazione del prodotto che nella versione in italiano può contare su un ottimo doppiaggio, sia nelle fasi del tutorial che nei discorsi di preparazione alla battaglia, davvero imponenti.
Total War è sempre Total War
Come detto la struttura caratteristica della serie rimane invariata, ed il gameplay, pur essendo più evoluto rispetto ai predecessori non tradisce le aspettative. In poche parole Rome: Total War propone una serie di esperienze al giocatore in modo da far rivivere le più grandi battaglie dei tempi degli antichi romani. Il gioco offre le massime potenzialità attraverso le campagne, che ripropongono la ricostruzione storica dell’epopea romana, fin dal quarto secolo Avanti Cristo. A beneficio di tutti coloro che non hanno mai avuto la fortuna di giocare ai precedenti titoli della saga, vale la pena di presentare perlomeno la struttura del gioco. Nella modalità di campagna il giocatore si trova di fronte ad una mappa dell’Europa antica, divisa nelle province del tempo della grande Roma; su di essa è possibile individuare le principali città ed una serie di unità militari sparse su di essa che rappresentano le forze schierate dalle varie fazioni.
Total War è sempre Total War
La struttura di gioco nella modalità cosiddetta della “mappa tattica” è vincolata del sistema a turni, cosicché ogni mossa può essere presa con estrema calma e raziocinio, pesata con estrema cautela. Ogni turno copre un tempo relativo di sei mesi, durante i quali è possibile avviare la costruzione di edifici nelle città, gestire eventuali danni subiti in assedi o battaglie, occuparsi di politica interna, di diplomazia, di economia e addestrare nuove armate. Al contrario della maggioranza degli strategici il giocatore non veste i panni di un improbabile comandante immune agli effetti del passaggio del tempo, ma prende il controllo di una fazione romana controllandone i capi, i possedimenti e le armate. I generali, così come i governatori, figure cardine del gioco, invecchiano fino a morire di vecchiaia (allorquando la morte non sopraggiungesse a causa di altri incidenti, come la morte in battaglia o a causa di una pestilenza). Per mantenere dunque il controllo delle proprie città sarà opportuno garantire alla propria gens un futuro, basato sulla nascita di eredi capaci di trasmettere nei secoli il potere della famiglia. Di tanto in tanto le donne della propria gens partoriranno eredi maschi e figlie, in entrambi i casi si potrà contare sul futuro di questi giovani come valide risorse. I maschi, raggiunta l’età adolescenziale infatti saranno pronti ad affiancarsi ai parenti più anziani e agli altri generali, magari alla guida di un esercito, per poter tentare la scalata al poter ed ambire alle più alte cariche dello stato; le figlie invece saranno un ottimo mezzo per stringere alleanze con le altre gens e portare dalla propria parte figure eminenti non appartenenti alla propria famiglia.
Più gestione, più realismo
La gestione delle risorse ha un ruolo fondamentale, garantendo l’approvvigionamento per la popolazione ed il giusto compenso in sesterzi per la causa di Roma. La mappa è decisamente arricchita di particolari è ha guadagnato un aspetto tridimensionale, distante da quello proposto nei due capitoli precedenti, che preferivano una mappa in stile, stilizzata e priva di rilievi. Su di essa si muovono le pedine che rappresentano le armate in movimento sul territorio. La decisione di abbandonare l’aspetto decisamente stilizzato, che poteva ricostruire l’atmosfera della scrivania di uno stratega del passato, ha lasciato spazio ad una nuova veste che sembra ispirarsi direttamente a Civilization III.
In questa fase del gioco si può godere dell’aspetto più pacato è riflessivo di Total War, i turni infatti non hanno limite di tempo in durata ed ogni mossa può essere fatta con estrema calma e cautela. Come nella realtà, infatti, l’invio di truppe lontano da una città, o lo spostamento di ingenti risorse umane, possono avere un peso notevole sulla gestione di un vasto territorio, ed è opportuno che il giocatore ponderi ogni sua mossa.
Lo sviluppo delle città comporta notevoli sforzi sia dal punto di vista strategico che da quello del controllo della popolazione. Una cattiva condotta della gestione urbana può portare la popolazione alla rivolta, con conseguenze disastrose per l’economia ed i possedimenti. Ogni città può ricevere un grande numero di migliorie, sessanta in tutto, capaci di trasformare il più piccolo dei villaggi in una potente capitale. Ogni costruzione ha la facoltà di aumentare determinate caratteristiche della città, sia dal punto di vista militare, che da quello del benessere della popolazione civile.
La violenza non è tutto
Per raggiungere il potere non sempre è necessario utilizzare la forza brutale delle armi, poiché sono disponibili unità in grado di sopperire a queste esigenze, come le spie, utili per comprendere le debolezze del nemico e i diplomatici, essenziali per venire a patti con il nemico. La trattativa politica può essere molto vantaggiosa, poiché riduce al minimo le perdite e crea canali di comunicazione alternativa con gli alleati e gli avversari. A questo proposito è fondamentale comprendere che ruolo hanno le caratteristiche dei personaggi notevoli come i generali ed i diplomatici. Esistono infatti una serie di caratteristiche che ne identificano il peso sociale e l’influenza; tali caratteristiche influiscono pesantemente sull’esito delle proposte diplomatiche e sulle offerte fatte. Dunque un diplomatico anziano, dotato di un certo prestigio sarà un ottimo alleato nelle trattative. Ma quando anche la migliore delle intenzioni pacifiche viene meno di fronte a di un nemico aggressivo o incapace di comunicare attraverso i canali diplomatici, o quando l’impellenza di nuove conquiste territoriali si fa impellente, allora si deve scendere in campo e muovere guerra, ovvero l’altra faccia di Total War. L’essenza puramente strategica offerta dalla mappa generale dei territori lascia spazio alla tattica militare quando si sceglie di combattere. E qui, incredibilmente, si fa ancora più grande il fascino offerto da questo titolo. I combattimenti infatti offrono in pieno la possibilità di godere di uno degli aspetti più affascinanti di una campagna. Il giocatore può scegliere in qualsiasi momento di poter saltare la fase del combattimento diretto optando per la risoluzione automatica della battaglia, che fornisce un dettaglio delle perdite e l’esito, di vittoria o sconfitta, in un attimo. Ma quando i pronostici sono sfavorevoli o incerti, e soprattutto quando una battaglia vale la pena di essere giocata, sia per la sua importanza che per l’imponenza delle forze messe in campo allora si può scegliere di comandare personalmente l’esercito, conoscendo una volta per tutte l’aspetto real time di questo gioco.
Il campo di battaglia
Proiettati all’interno del campo di battaglia si assapora immediatamente la grandezza e la finezza di questa modalità, forse la vera essenza di Total War. Innanzitutto grande spazio viene dato al realismo puro, a partire dalla ricostruzione geografica dell’ambientazione. Infatti la mappa, totalmente tridimensionale, rappresenta fedelmente il luogo sul quale ci si trovava fino a pochi secondi prima sulla stilizzata mappa strategica. Dunque, se per esempio ci si trovava nei pressi di un paesaggio montano, ritroveremo gli stessi monti, i boschi, i fiumi visti sulla mappa generale. A questo punto vengono mostrati gli schieramenti che prenderanno parte alla battaglia. Non sempre i due schieramenti interessati direttamente sono gli unici a prendere parte allo scontro, infatti se nella vicinanze fosse presente un’altra formazione, alleata o nemica, è possibile che questa scelga indipendentemente di prendere parte allo scontro, in qualsiasi momento. A seconda del tipo di battaglia che si sta per affrontare poi sarà possibile preparare le proprie truppe disponendole sul campo durante la fase precedente allo scontro vero e proprio. All’interno di determinati perimetri, limitati al lato del campo che si sta occupando, è possibile organizzare gli schieramenti in modo da poter studiare il piano migliore per spazzare via le forze nemiche, o quanto meno a respingerle costringendole alla resa. La qualità della ricostruzione è a dir poco mozzafiato, le panoramiche offerte dalla telecamera, unite alle animazioni di ogni singolo uomo disposto sul campo indipendenti l’una dall’altra, rendono perfettamente l’idea dell’atmosfera carica di pathos di una grandiosa battaglia campale. All’aspetto puramente bellico si unisce quello altrettanto gradevole della regia e della sceneggiatura. I comandanti dello schieramento durante le fasi di preparazione infatti spronano i propri uomini esponendo le ragioni della battaglia, i pregi della propria armata ed i difetti del nemico. Il fascino scaturito da queste ricostruzioni lascia davvero senza parole.
La guerra come forma di intrattenimento
Ultimate le fasi di preparazione alla battaglia giunge infine il momento di entrare nel vivo dell’azione. Ogni tipo di unità, disposta opportunamente sul campo seguendo i criteri della strategia campale, può essere comandata per plotoni, ad essi potrà essere impartita una formazione d’attacco. Il comportamento dei soldati è estremamente realistico, sia dal punto di vista della reazione agli attacchi e in risposta all’offensiva nemica, sia dal punto di vista della riproduzione degli scontri. Gli elementi scenici svolgono un ruolo fondamentale ed entrano a far parte dell’azione stessa. Ad esempio durante un assedio sarà possibile radere letteralmente al suolo gli edifici nemici o appiccare incendi, tutto questo avrà una ripercussione sulla futura conquista del territorio poiché si dovrà tenere in considerazione che si dovrà rimediare ad ogni danno fatto alle strutture una volta diventati governatori della città. La morfologia del territorio allo stesso tempo non deve essere sottovalutata in alcun modo poiché fornisce in ogni caso un elemento importante per i fini della battaglia. Avventurarsi in un anfratto o avvicinarsi incautamente ad un a parete scoscesa senza conoscere l’esatta posizione del nemico può difatti rivelarsi fatale, anche per l’esercito più agguerrito. Questo genere di cose deve essere costantemente monitorato per evitare spiacevoli sorprese nel bel mezzo di una battaglia che magari sembrava già vinta.
Se si può muovere un’unica critica a questa modalità e quella di risultare un po’ caotica nelle fasi concitate dello scontro, poiché le truppe tendono a confondersi con quelle del nemico e difficilmente si può mantenere il controllo della situazione. Ora, che questo sia un caso oppure no, possiamo anche rendere atto che il risultato è ancora più realistico, in quanto fornisce l’esatta situazione di uno scontro corpo a corpo fra centinaia di uomini. Pensate alle scene di battaglia campale di un film come Braveheart e avrete un’idea di cosa si sta parlando.
Non si può certo ignorare quanto peso abbia nel gioco la modalità di combattimento gestita, a tal punto che si può quasi definire Total War un gioco doppio, nel quale convivono due imponenti monoliti, quello della pura strategia e quello della tattica militare. Il giocatore volendo può finire un’intera campagna senza mai prendere direttamente parte allo svolgimento di una battaglia, scegliendo il calcolo automatico dell’esito; allo stesso modo, può totalmente ignorare la modalità strategica scegliendo di giocare unicamente le battaglie storiche proposte nell’apposita modalità.
L’offerta in termini di popolazioni a disposizione e di territori da esplorare è davvero imponente. Falangi greche, legioni romane, orde barbariche, cartaginesi e tutti i più famosi popoli che ruotarono attorno allo splendore della grande Roma. L’interazione fra le varie popolazioni è in grado di riprodurre le tipiche situazioni storiche, come gli antagonismi con i Galli, le difficoltà di contenere le armate ribelli nella penisola italica e le successive fasi di espansione in tutta l’Europa.
L'immancabile angolo tecnico
Dal punto di vista tecnico Rome Total War può essere tranquillamente preso come esempio, per l’alto grado raggiunto nella realizzazione dei personaggi, delle ambientazioni e per la resa finale delle battaglie, davvero cinematografiche. La gestione della telecamera offre panoramiche impressionanti e zoom dettagliati, utili a gestire lo scontro in ogni situazione. Ogni singola unità contiene più di diecimila poligoni, il risultato, nella sua moltitudine può mettere alla prova le configurazioni hardware più ambiziose, pur non togliendo il gusto del gioco anche a soluzioni più modeste, grazie ad una gestione della grafica piuttosto dettagliata.
Rome Toal War è un gioco vivo, che già sta facendo impazzire migliaia di utenti in multiplayer (il servizio di gioco multi giocatore ufficiale è fornito dall’ormai onnipresente Gamespy). Addirittura è già disponibile una patch che va a calibrare i valori di alcune unità speciali (ad esempio quelle degli elefanti da assalto) giudicate troppo sbilanciate rispetto alle unità tradizionali. Il comparto sonoro è di tutto rispetto e può contare su una colonna sonora soddisfacente, con tracce dai temi rilassati durante le fasi di pianificazione strategica e più concitate durante le battaglie. Il supporto del suono 3D poi dona una pennellata finale di estremo realismo che completa in definitiva un’opera già grandiosa.
Commento
E’ sempre difficile concludere un articolo su di un gioco tanto grande e bello. Rome Total War è davvero il degno erede di una saga sorprendente, che appassiona di anno in anno sempre più giocatori in tutto il mondo. La sintesi di strategia e tattica militare attualmente non può trovare migliore espressione se in questo gioco. E’ un titolo adatto davvero a tutti, che offre un senso di totalità avvolgente, può rivelarsi estremamente complesso ma anche infinitamente semplice, tutto è messo nelle mani del giocatore che sceglie, per il gusto di vivere al massimo l’esperienza, di scontrarsi con tutti i problemi della gestione del potere nell’antichità.
- Pro:
- Possibilità di gestire battaglie con migliaia di unità in campo
- Scene di combattimento da colossal
- Complesso e profondo
- E' Total War
- Contro:
- Battaglie a volte troppo caotiche
- L'attesa di fine turno a volte si fa troppo lunga
- Alcuni cambiamenti rispetto ai titoli precedenti possono disorientare
LA VIDEORECENSIONE DI ROME: TOTAL WAR
Per Rome: Total War non potevamo accontentarci di una semplice recensione, perciò per tutti gli abbonati Premium Gold è disponibile anche la videorecensione con 5 minuti di video commentati da Matteo Evangelisti. Qui sotto trovate un piccolo estratto di 30 secondi per poter capire se vale la pena abbonarsi per vedere e sentire tutto il videoarticolo (e magari godere di tutti gli altri vantaggi dell'essere abbonati!). La videorecensione completa la trovate a questo indirizzo. [VIDEO=310.305.c.s]https://multiplayer.it/streaming/rometotalwar_promo.wmv[/VIDEO]
Finalmente i monitor dei nostri PC tornano a tingersi dei colori forti della guerra e della strategia attraverso un marchio che ha saputo imporsi nel corso degli anni, affermando una saga, quella di Total War, all’olimpo dei videogiochi più amati e seguiti di tutti i tempi. Il lungo cammino percorso da Shogun Total War, passando per Medieval Total War si è imposta di rispolverare il fascino carico di imponenza della storia antica. Una lenta e lunga evoluzione che conta più di sei anni di continuo sviluppo di un progetto che fin dall’inizio apparve come incredibilmente ambizioso, ma allo stesso tempo fu raggiunto con successi di volta in volta sempre più travolgenti.