Escape From Butcher Bay, si colloca a livello cronologico, antecedentemente al film di Riddick uscito quest’anno
Per chi non sapesse nulla di questo personaggio e della sua storia, si può dire che in un futuro molto remoto più o meno possibile, dove i viaggi interstellari sono più semplici di non trovare traffico sul Raccordo Anulare, Riddick è un soggetto piuttosto peculiare, fortissimo, furbo, svelto, capace di vedere di notte (il perché ve lo scoprite da soli vedendo Pitch Black…) con un solo problema: vive in costante fuga da mercenari che lo vogliono catturare per avere una lauta ricompensa (e non vi dico di più per non rovinarvi la sorpresa). Iniziando quindi a parlare del videogioco in sé, arrivato su PC dopo pochi mesi dalla prima uscita su XBOX, tutto parte proprio quindi da Butcher Bay, un penitenziario di massima sicurezza in cui il nostro alter ego digitale viene rinchiuso. Ma Riddick non è uno che si dà per vinto e lo dovremo aiutare quindi ad evadere e riassaporare la libertà. Di ostacoli ce ne saranno a bizzeffe ma quest’uomo ha veramente la pellaccia dura…
L’avventura si apre in modo molto “Halflaffiano” (perdonatemi il pessimo neologismo) con un Richard. B. Riddick ammanettato che mesto mesto se ne entra in carcere, accompagnato dalle “presentazioni di rito” ad opera del molto poco raccomandabile direttore del carcere Hoaxie. Mentre ci guardiamo intorno e scorrono i titoli su schermo, come se stesse iniziando un film, è il momento di prendere contatto con la dura vita del carcere che anche in un futuro così remoto non ha cambiato le sue angoscianti caratteristiche, compreso un lessico molto crudo, clan pronti a farci la pelle, corruzione delle guardie et similia. Caratteristiche decisamente perfette per una struttura che ricorda molto da vicino un RPG, visto che ad alcuni passaggi obbligati, si accompagneranno un buon numero di sottoquest da poter affrontare a scelta, oltre che una interazione molto ampia con una serie di personaggi con cui potremo stabilire relazioni diverse, comprare oggetti ed informazioni utili per il sogno di libertà del nostro Riddick.
Riddick solo in minima parte si può considerare un gioco di ruolo visto che si rivelano molto più consistenti le caratteristiche riprese da FPS e Stealth
Ma Riddick solo in minima parte si può considerare un gioco di ruolo visto che si rivelano molto più consistenti le caratteristiche riprese, in modo alternato, da FPS e Stealth. In un certo senso, i giocatori saranno quasi completamente liberi di interpretare buona parte del gioco (in alcune parti non c’è possibilità di scelta) come un massiccio shooter (ma dovremo affrontare anche dei combattimenti senza armi da fuoco) o un più fine ed ingegnoso stealth. L’atmosfera molto cupa che contraddistingue buona parte delle locazioni si prestano in modo perfetto alla capacità speciali di Riddick, che non ha alcun problema a vedere nel buio le sue “prede” e scattare nel momento esatto alle spalle, come e più violentemente faceva il caro vecchio Sam Fisher. La commistione di genere si può dire perfettamente riuscita ed appagante, complice anche l’ottimo contorno sensoriale. Le controindicazioni sono solo per tutti coloro che si definiscono “puristi” dei generi e non vogliono contaminazioni tali per cui sia difficile inserire un’opera videludica in una specifica casella di appartenenza.
Vin, non ci posso credere!!!
Scusate, ma sono l’unico a vedere una somiglianza clamorosa fra il muscoloso attore protagonista della saga di Riddick ed il simpaticissimo Aldo del trio Aldo, Giovanni e Giacomo? A parte tale somiglianza, Vin Diesel è forse il nuovo “eroe” dei film d’azione più popolare al mondo. La sua carriera inizia nel lontano 1990 ma il successo internazionale arriva ben 10 anni dopo con l’adattamento cinematografico di Pitch Black (nato come film TV). L’anno successivo, la fortuna continua a girare dalla parte di VD che sbanca i botteghini con il “tamarrissimo” e rumoroso Fast & Furios, divenuto un punto di riferimento anche per le produzioni videoludiche in campo automobilistico. Sempre nel 2001, ha un importante ruolo anche in Compagnie Pericolose in cui recita a fianco di attori come John Malkovich e Dennis Hopper. Ma il fenomeno Vin Diesel scoppia con forza grazie ad XXX, una versione più moderna e americana di James Bond, in cui il nostro omone ne combina veramente di tutti i colori. Se questo è stato l’anno delle “Chronicles of Riddick” (film + videogiochi), a breve lo dovremmo vedere nei panni di Annibale, il mitico condottiero cartaginese che spaventò i Romani con gli elefanti. L’attore newyorchese è anche un amante dei videogiochi tanto che ha fondato una sua software house, la Tigon Studios che sembra stia lavorando ad un progetto, dal nome provvisorio di Secret Agent, in collaborazione con Bryan Singer (il regista de i Soliti Sospetti e dei due X-Men) e l’ex agente della CIA Mark Feigin.
PC vs XBOX
I lettori più attenti probabilmente avranno notato che nella versione PC di Riddick, rispetto a quella XBOX, nel nome è stata aggiunta la dicitura “Director’s Cut”. Il motivo è presto detto: negli extra supplementari presenti su PC è sbloccabile un “commentary mode” che ricorda da molto vicino quelle tracce audio presenti nei film su formato DVD in cui registi, attori ed altri soggetti che hanno preso parte ad una certa produzione, commentano la visione del film. In Riddick avviene esattamente la stessa cosa ma, in questo caso, si tratta di un videogioco, con tutte le caratteristiche peculiari che un medium diverso porta con sè. La trovata è veramente piacevole e forse qualche utente XBOX che è andato in estasi per il gioco, potrebbe fare la “follia” di rigiocarlo per PC solo per questo motivo. L’altra novità più rilevante di questo porting, oltre all’utilizzo della classica combinazione mouse + tastiera per i comandi, è l’inserimento di un nuovo livello, decisamente spettacolare, in cui avremo a disposizione un’armatura completa e ricca di una potenza di fuoco veramente devastante. e che nel corso del gioco saranno, ahi noi, usate anche dai nostri nemici. Su PC poi sarà poi possibile, come tradizione vuole, salvare il gioco in ogni momento (su XBOX c’era invece solo il sistema a checkpoint).Un altro particolare di non poco conto è il prezzo con cui è stato commercializzato il titolo, più basso di circa 10 € rispetto a quello XBOX. I possessori di console Microsoft però potranno sventolare il manuale di istruzioni che nella versione PC si è ridotto un misero foglio con i comandi principali. Che Half Life 2 cominci a fare scuola anche in questo campo?
Un film o un videogioco?
Come e più (se avete un PC capace di farlo girare con tutti i parametri grafici settati al massimo senza problemi di frame rate) della versione XBOX, Riddick su PC esalta veramente la tecnica del Normal Mapping (la stessa adottata in Doom 3 e che permette di ottenere dei risultati finali veramente strabilianti per le textures con uno sforzo computazionale non eccessivo) che, unita ad un ottimo uso di effetti luce e di ambientazioni soddisfacenti, rendono il titolo Vivendi uno dei pochi FPS capaci di poter essere almeno paragonati ai lor signori Half Life 2 e Doom 3. Secondo la mia personalissima opinione (lo sottolineo per evitare polemiche di sorta visto che nel forum, il topic su questo gioco già bolle…), Riddick rimane di un gradino più sotto ai due titoli appena citati ma, tecnologicamente parlando, è comunque a livelli decisamente elevatissimi. Dalla sua l’opera degli Starbreeze Studios ha pure un ottimo sonoro, sia per quanto riguarda i temi musicali adeguatamente d’atmosfera., che per un’opera di doppiaggio eseguita da veri attori professionisti, fra cui non poteva chiaramente mancare Vin Diesel nella parte di Riddick. Purtroppo però, come nella versione per la console di casa Microsoft, non è stata apportata alcuna opera di localizzazione neppure per i sottotitoli e così purtroppo l’inglese piuttosto “slangato” che usano i protagonisti non sarà di immediata e totale comprensione, neppure per chi detiene una conoscenza media dell’idioma anglosassone. Un vero peccato anche perché i contenuti dei dialoghi sono stati realizzati con un’attenzione veramente cinematografica.
Fatto… Già fatto?
L’altro tallone di Achille della produzione di Vivendi risiede nella longevità: difficilmente anche il giocatore meno avvezzo ad esperienze interattive del genere ci impiegherà oltre 10-12 ore per completarlo e neppure su PC è presente alcuna componente multiplayer. Chissà se un successo di vendita piuttosto elevato spinga gli sviluppatori a proporci in futuro qualche add-on per farci fraggare in compagnia di Riddick. Le premesse per una grande esperienza di gioco anche on line ci sono decisamente tutte.
Commento
Fortunatamente, per il popolo videoludico Pcista, il porting di Riddick è avvenuto a distanza di pochi mesi dal lancio estivo della versione XBOX e non si è fatto attendere per anni come nel caso di Halo. La notizia non può che essere accolta con gioia dagli amanti di FPS e stealth games visto che l’opera dei Starbreeze Studios si muove sulle coordinate dei due generi appena citati con alcune spruzzate di RPG e lo fa in modo eccellente, anche grazie ad una trama, un’atmosfera ed una narrazione (splendida l’idea del commento in stile DVD, sbloccabile in seguito) veramente cinematografici, capaci di rapire il giocatore esattamente come fa una pellicola filmica in sala. Non da meno, l’eccellente comparto tecnico, in cui il normal mapping già celebrato su XBOX dà il meglio di sé, arrivando a picchi sfavillanti con macchine adeguate a farlo girare con tutti i parametri grafici settati al massimo livello. Un peccato dover quindi rovinare questo quadro idilliaco a causa di una durata decisamente al di sotto degli standard (stiamo parlando di 10-12 ore di gioco) e per una totale mancanza di localizzazione in un gioco contraddistinto da molti e frequenti dialoghi per di più caratterizzati da un inglese “slangato” e di non facilissima comprensione immediata. Ci sarebbe da annotare anche la mancanza di un manuale (Half Life 2 comincia a fare scuola?) ma non vorremmo dare una prospettiva sbagliata alle nostre considerazioni. E allora è il caso di ribadire che The Chronicles of Riddick è un signor videogioco, imperdibile per gli amanti di Vin Diesel e della fantascienza e per chi apprezza le commistioni di più generi videoludici.
- Pro:
- Ottimo connubio di elementi FPS, Stealth ed RPG
- Trama, extra ed atmosfera veramente cinematografici
- Qualità tecnica superba
- Contro:
- Piuttosto breve
- Totale mancanza di localizzazione e di un manuale cartaceo
- I meltin' pot di generi potrebbero non piacere a tutti
Il prequel trend
Ricordate tanti anni fa, quando George Lucas dichiarò di voler realizzare una trilogia precedente agli Star Wars “classici”? Ebbene da quel momento, e non solo nel cinema (negli stessi videogiochi, nei fumetti e persino in letteratura) è stato un fiorire di prequel, una ricerca delle radici nel passato (più o meno dettata da motivi commerciali) di personaggi e intere saghe. A giudicare dai risultati, questo “trend” non ha nessuna intenzione di terminare. Ma c’è chi ha fatto ancora di più visto che il qui presente The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay, si colloca a livello cronologico, antecedentemente al film uscito quest’anno (e chiamato allo stesso modo, senza però il sottotitolo) che già era il prequel dell’ottimo e sorprendente Pitch Black. Un prequel di un prequel quindi, che vede un Vin Diesel virtuale (ma IDENTICO a quello “vero”) nei panni di Riddick come protagonista in questo universo immaginifico sci-fi tratto dall’opera letteraria originale di Alan Dean Foster, divenuto oramai oggetto di culto per molti milioni di fan.