Chettte lo dico a fare?
“Ehi hai detto qualcosa? Stai parlando con me? Smamma se non vuoi guai!”. Distinti signori, vestiti sempre di tutto punto che parlano come scaricatori di porto, che usano le mani, più che la lingua, e che sono rispettati e temuti da tutti, polizia compresa. Di chi stiamo parlando? Degli uomini d’onore e delle gang mafiose italo americane, che, purtroppo, hanno reso l’Italia famosa nel mondo (la vecchia associazione italia-pizza-mandolino-mafia è sempre valida). Il gioco di Take Two, sviluppato da Illusion Software, ci porta a contatto proprio con questi soggetti nell’America degli anni ’30, in una città inventata di nome Lost Heaven. Il nostro personaggio, di nome Tommy Angelo, dopo aver aiutato i “bravi ragazzi” di don Salieri, vedrà cambiare la propria vita di semplice e tranquillo tassista e si troverà coinvolto in una guerra tra bande rivali. Lungo le circa 20 missioni dovremo guadagnarci la stima del boss, prima come autisti e poi come veri uomini d’azione.
Mafia, per circa il 60% del gioco, ci vedrà, infatti, impegnati a bordo di molte auto diverse, tutte ben ricreate e caratterizzate da un buon modello dinamico, che si differenzia leggermente di vettura in vettura. Oltre a sfrecciare al limite delle 60 Mph (sì non è uno scherzo, ricordatevi che siamo negli anni ’30) svolgeremo la restante parte del titolo a piedi, armati di tutto punto e il gioco si trasformerà in un action in terza persona con la telecamera alle spalle di Tommy, ma orientabile a piacimento. Gli obiettivi saranno i più svariati: raccogliere il “pizzo”, fare il lavoro sporco, bruciando delle auto, gareggiare negli autodromi, fare la festa ai gangster rivali sempre comunque perseguendo gli interessi della “famiglia”. Ciò che più risalta è l’incredibile atmosfera che, seppur piena di cliché triti e ritriti, riesce a catturare il giocatore, grazie anche ad un taglio molto hollywoodiano, e a trasportarlo in quel mondo, carico sì di terrore ma anche di rispetto. Il paragone con GTA regge, ma solamente fino ad un certo punto, dato che in Mafia ci muoveremo con libertà in una città, non proprio pulsante di vita, ma comunque abbastanza attiva, seguendo gli ordini del nostro boss, senza però poterci distogliere dal nostro obiettivo principale, compiendo sub quest o missioni alternative. Prevale dunque la parte cinematografica di Mafia e la linearità che non ammette deroghe al copione. La pura e semplice violenza non basta, dunque, per associare due prodotti abbastanza diversi tra loro, oltre che per ambientazione, anche per le scelte d’impostazione.
Prevale dunque la parte cinematografica di Mafia e la linearità che non ammette deroghe al copione.
Chettte lo dico a fare?
Le missioni in macchina risultano ben realizzate e ci permetteranno di sbloccare nuovi mezzi, fedeli ricostruzioni dalle controparti reali del 1930, che potremo poi utilizzare nella modalità Giro Libero per la città di Liberty City e nella modalità Gara. Oltre a questo, potremo leggere tutte le informazioni necessarie per conoscere il nostro veicolo nell’autopedia, una sorta d’enciclopedia sui mezzi disponibili nel gioco. Guidando per la città, dovremo inoltre stare sempre attenti a non dare troppo nell’occhio, a non commettere infrazioni, a non provocare incidenti: la polizia, anche se corrotta, non perdona e dopo alcune multe verremo arrestati con conseguente fallimento della missione.
Sei solo chiacchiere e distintivo
Fino a questo punto, non si può che essere soddisfatti di Mafia: una buona ambientazione, una storia un po’ stereotipata, ma interessante, gameplay di certo coinvolgente. Non può però sfuggire alla nostra analisi la parte tecnica del titolo di Illusion Software. Nel preambolo traspariva la speranza di una buona conversione, date le strutture hardware di Xbox e Personal Computer, ma purtroppo tale operazione non è riuscita come ci si aspettava e il prodotto finale, pur migliore di quello per l’hardware Sony, non è comunque all’altezza del titolo originale per PC.
Tutto il comparto tecnico risulta sottotono: l’aliasing è decisamente presente, i modelli poligonali risultano particolarmente legnosi, l’orizzonte visivo non è molto ampio e i fenomeni di pop up sono purtroppo molto frequenti. Inoltre l’I.A. dei personaggi non giocanti lascia al quanto a desiderare, e non è difficile vedere un cittadino che, dopo essere stato investito, si rialza come se niente fosse, oppure vedere i gangster avversari che aspettano immobili invece di svuotarci addosso il caricatore delle loro pistole. Gli scontri a fuoco risultano inoltre frustranti a causa di un non perfetto settaggio delle collisioni, si rischia quindi di venire colpiti anche se nascosti dietro un muro e non è certo il modo migliore per lasciarci le penne. Su Personal Computer, ci si trovava calati in una città densamente popolata e ricca di dettagli, in poche parole viva, di cui non è rimasta quasi traccia nella versione Xbox. Non tutto è così sotto la media, il modello di guida, ad esempio, è ben riuscito e funzionale, in grado com’è di rendere bene l’idea di come deve essere stato guidare quelle automobili (altro che airbag e sospensioni intelligenti!). Il motore del gioco, seppur quindi insufficiente, dal punto di vista estetico, risulta fluido e stabile in ogni situazione e i caricamenti, per quanto presenti e un po’ fastidiosi, sono decisamente rapidi.
In fine, tornando a parlare di impatto cinematografico, vero cavallo di battaglia di questo titolo, non possiamo tralasciare il doppiaggio, totalmente in italiano, molto buono e capace di regalare più di un’emozione e, magari, anche qualche risata.
Commento
Il titolo di Illusion Software è capace di regalare svariate ore, circa una dozzina, di divertimento, ma solo se si è in grado di andare oltre il mero aspetto tecnico di questo prodotto. Il coinvolgimento è notevole, come pure l’ambientazione, il problema è l’amaro che lascia in bocca il pensiero di cosa avrebbe potuto essere una conversione all’altezza dell’orginale. Il voto, alla fine del nostro esame, non può che essere modesto, ma vi invitiamo comunque a provare il gioco che si presenta non solo come alternativa al GTA Double Pack, seppur con le differenze che abbiamo elencato, ma anche come originale avventura. Peccato, poteva essere una conversione impeccabile.
- Pro:
- Ottima atmosfera
- Buon modello di guida
- Ottimo doppiaggio
- Contro:
- Realizzazione tecnica sottotono
- Non eccessivamente longevo
- Non all'altezza dell'originale PC
Nel 2002 Take Two ha fatto esordire su Pc Mafia, un gioco controverso, ricco d’atmosfera, che, sulla scia di Grand Theft Auto di Rockstar Games, portava una ventata di nuove idee nel mondo dei personal computer. GTA era indubbiamente l’ispiratore del gioco, ma non il vero metro di paragone per Mafia, visto che il titolo Rockstar era ancora una solida esclusiva della console Sony. Dopo due anni e svariati riconoscimenti vinti nel mondo dei Pc, il gioco degli Illusion Softworks arriva in casa Microsoft, dopo aver esordito in modo piuttosto problematico nel pianeta console in versione PlayStation 2. Trasformare un titolo da Pc a Xbox, data la somiglianza dell’architettura hardware, è, senz’altro, impresa più semplice e restava solo da scoprire se l’esito sarebbe stato migliore. Siamo finalmente di fronte ad una conversione che rende giustizia alle origini di questo ottimo titolo o ad un’altra cocente delusione delle nostre aspettative? Leggete fino in fondo la nostra recensione e conoscerete la risposta.