I più giovani, trovandosi sullo schermo del proprio smartphone la recensione di Monster Rancher 1 & 2 DX, probabilmente si chiederanno: "e che diamine sono?" Non si tratta di una polemica generazionale: a differenza di Pokémon, Digimon e pochi altri nomi noti, quello di Monster Rancher, in Italia, fu un fenomeno intenso, ma assai passeggero. Probabilmente ricorderete soprattutto la serie anime, trasmessa nel nostro paese nel corso del 2001, e articolata in due stagioni molto piacevoli. Difficilmente saprete, invece, che l'intero franchise cominciò non con il cartone animato, ma con una serie di videogiochi estremamente prolifica, la quale vanta a oggi ben quattordici titoli.
Ora, il primo Monster Rancher per PlayStation 1 in Italia neppure ci arrivò: Monster Rancher 2 invece sì, grazie a una saggia operazione commerciale che lo accostò proprio alla serie animata. Nei negozi, nel periodo 2000 - 2003, era facile trovare anche i giocattoli a tema. Dato che viviamo nell'epoca segnata dal "fattore nostalgia", poteva forse mancare un bel Monster Rancher 1 & 2 DX, considerando tra l'altro le prime venticinque candeline spente da Genki e compagnia?
Il pacchetto comprendente i due titoli rimasterizzati è ora disponibile su PC, Nintendo Switch, Android, iPhone e iPad. Anciamo a scoprire come se la sono cavata nella recensione di Monster Rancher 1 & 2 DX.
Collezionare mostri
Lo scopo principale di Monster Rancher 1 & 2 DX è quello di collezionare mostri, il che ha sempre portato i giocatori ad accostare questa serie ai vari Pokémon e Digimon. In realtà il paragone è sensato più con i secondi che con i primi, perché a ben guardare le modalità e le strategie di gioco si rivelano profondamente differenti da quelle dei mostriciattoli di Game Freak. Vero è che in Monster Rancher, a prescindere dal capitolo della saga, sia appagante scoprire tutti gli esemplari nascosti dagli sviluppatori, e possedere ciascuno di essi nel proprio ranch almeno una volta. Poi, però, bisogna anche prendersene cura, come in una versione estremamente più complessa e variegata del classico Tamagochi.
Esiste persino una trama, come ben sapranno i cultori dell'anime. I mostri convivono con gli esseri umani da tempi relativamente recenti. Molti secoli fa una serie di disastri devastò il supercontinente, prima che quest'ultimo si separasse in quelli attuali: gli uomini chiesero aiuto a Dio. Quest'ultimo - non si sa perché - creò nuove forme di vita affinché aiutassero gli uomini: i mostri, appunto. Solo che alla fine anche i mostri si misero a combinare un bel po' di pasticci e guerre, e allora Dio, giustamente spazientito, li sigillò in dischi di pietra circolari.
A distanza di anni e ad anni, in cui si era persa anche la memoria di questi eventi, gli uomini hanno ritrovato i dischi di pietra, scoperto il loro funzionamento e riportato in vita i mostri, organizzato fattorie, allevamenti e tornei basati sugli stessi.
Lo scopo del giocatore quindi, è innanzitutto quello di ottenere un nuovo mostro, allevarlo all'interno del proprio, nuovissimo ranch, poi seguirlo nel suo debutto nelle competizioni ufficiali che si tengono in determinati periodi del mese. L'obiettivo a lungo termine consiste nell'ottenere tutti i mostri, soprattutto i più potenti, e nel trionfare nei quattro tornei più prestigiosi e difficili al mondo, diventando così l'allevatore per eccellenza. Impresa certo non semplice, ma - come sempre - più dell'obiettivo a contare è il viaggio.
Gameplay: dalle stalle alle stelle
Il percorso proposto da Monster Rancher 1 & 2 DX è quello dalle stalle alle stelle: allenare i propri mostri, inizialmente sconosciuti e debolissimi, per poi farli diventare dei veri campioni, potenti e noti presso il largo pubblico. La gestione del ranch, nella quale consiste la maggior parte del gameplay, è affidata a decisioni prese tenendo conto dello scorrere del tempo: ogni settimana di ogni mese può essere "occupata" con una sola mansione. Si può obbligare il proprio mostro a partecipare ad allenamenti specifici, farlo riposare, premiarlo con del cibo, oppure portarlo direttamente in arena. L'importante è ricordarsi che ogni volta che scegliamo una di queste azioni trascorre una settimana. In tutto ciò, le attività presentano dei costi e possono ricompensare con una certa quantità di denaro: dunque è bene tenere costantemente d'occhio le proprie finanze.
Ovviamente la scelta di un'attività invece di un'altra deve essere motivata. Ogni mostro presenta dei parametri (attacco, difesa, abilità, salute, potere, e via dicendo), i quali possono essere aumentati (o diminuiti) proprio dedicandosi a particolari mansioni. Andare a lavorare in una maniera oppure aiutare i postini della città con le consegne aumentano, rispettivamente, parametri diversi, i quali devono essere studiati tenendo sempre presente lo specifico mostro a disposizione. E chiaramente non bisogna stressare troppo il partner, perché potrebbe ammalarsi o deprimersi, finendo così in ospedale (ciò comporta la perdita di diverse settimane di seguito).
I tornei costituiscono, oggi come allora, uno dei momenti più interessanti di Monster Rancher 1 & 2 DX. Primeggiare non è affatto facile, anche ai livelli più bassi di categoria (E); in sé, inoltre, le battaglie rappresentano anche l'offerta maggiormente dinamica della produzione. In pochissimi secondi bisogna infatti decidere se attaccare o difendersi, se avvicinarsi o allontanarsi al nemico, all'interno di un ambiente 3D dai movimenti comunque molto limitati (i mostri si spostano lungo una linea orizzontale). Neppure il fattore tempo è trascurabile: se il timer scade, vince il mostro in possesso, in quel dato momento, della salute maggiore. Vincere un torneo significa accumulare soldi e fama, quindi favorire la progressione del vostro compagno.
Un ritorno un po’ sottotono
Il ritorno di Monster Rancher 1 e 2 all'interno del pacchetto Monster Rancher 1 & 2 DX appare immediatamente un po' sottotono. Fondamentalmente gli sviluppatori hanno ripreso i titoli pubblicati alla fine degli anni Novanta sulla prima PlayStation arricchendo qualche texture qua è là, rivedendo un po' la risoluzione all'interno dell'arena e infiocchettando il tutto con una spruzzatina di alta definizione. A conti fatti il lavoro si rivela estremamente pigro e conservativo: qualitativamente ci si ritrova quasi alle prese con gli stessi identici titoli di venticinque anni fa. Soprassediamo volentieri sui filmati, sgranati e bruttini perché lasciati completamente a sé stessi, e sulla lingua di gioco, esclusivamente inglese; un adattamento minimo, pure se amatoriale, certo non avrebbe portato il publisher alla bancarotta.
Naturalmente Monster Rancher 1 & 2 DX non è mai stato presentato come remake e quindi era assurdo attendersi entrambi i giochi rifatti da zero: a parte i menu inediti e tempi di caricamento quasi azzerati, di attuale o moderno c'è davvero poco altro da notare. Del tutto assente, per ovvie ragioni, anche la meccanica di ottenimento dei mostri legata all'utilizzo di CD e DVD. Ricorderete infatti come nei primi Monster Rancher fosse possibile utilizzare CD da inserire manualmente all'interno della console, per sbloccare poi mostri diversi, simulando un po' la meccanica dei dischi dei mostri in pietra. Oggi i CD non si usano quasi più e di certo non si usano su Steam, Nintendo Switch, iPhone e iPad; peccato che il sistema d'inserimento manuale di titoli di dischi e autori di brani non sia altrettanto appagante. Non resta quindi che acquistare, dove possibile, i mostri al mercato cittadino della principale città, o combinare tra loro quelli già in nostro possesso per ottenerne di più potenti.
Conclusioni
Monster Rancher 1 & 2 DX rappresenta un'operazione legata alla nostalgia e poco più. Non c'è davvero un motivo valido per acquistare un pacchetto simile, se non quello di aver amato alla follia, a suo tempo, il Monster Rancher della prima PlayStation (che poi era il Monster Rancher 2 pubblicato in Giappone, perché da noi il primissimo titolo non è mai arrivato, ma tant'è). Qualitativamente parlando, parliamo di una remaster davvero sottotono e questo è un peccato perché di frecce al proprio arco Monster Rancher 1 & 2 DX ne avrebbe parecchie: collezione, allevamento, scontri, simulazione, ce ne sarebbe un po' per tutti i palati, premesse le ovvie limitazioni di titoli pubblicati originariamente oltre vent'anni fa. Valutate dunque voi un eventuale recupero. Considerando che non vi sono limitazioni di sorta tra le varie versioni, noi tenderemmo a consigliarvi quelle legate alla portabilità, quindi per Nintendo Switch, Android, iPhone e iPad. Chissà, magari scoprirete che proprio l'allevamento di mostri rappresenta il vostro futuro. Da Pokémon in poi, pare trattarsi di un mercato in crescita.
PRO
- Due giochi al prezzo di uno
- Il primo Monster Rancher arriva finalmente in Occidente
- Ore e ore di gioco
CONTRO
- Restauro abbastanza pigro
- I giochi sono praticamente identici
- La serie da noi è morta da tempo