Muscoli e sudore
Nba live non si può certo affermare che sia cambiato in questi (tanti) anni, migliorato senza dubbio ma lo sport che rappresenta in fondo non ha subito modifiche sostanziali. Le regole alle base del basket sono sempre quelle: due squadre in campo, un pallone e due canestri, chi fa più punti in quattro tempi di gioco vince. Ne più, ne meno. E quindi l’operazione che annualmente EA si ripropone è quella di rendere il gioco sempre più realistico, di migliorare l’IA e la risposta dei comandi, rendere più plausibili le animazioni dei giocatori, avvicinare il giocatore anche al piano strategico di questo splendido sport e, ultimo ma non meno importante, cercare sempre nuove modalità per allargare il più possibile il fattore ‘rigiocabilità’. In questo Nba Live 06, oltre alle solita modalità di campionato composto dalle canoniche 82 giornate e playoff finali, viene ampliata la sezione relativa alla tre giorni legata all’all-star game: sarà possibile gareggiare nella gara dei rookie, prendere parte alla gara tra stelle della western conference contro quelle della eastern, oppure semplicemente cimentarsi in una veloce sessione di gara da tre punti o di schiacciate. L’all-star weekend sarà raggiungibile sia attraverso la maniera tradizionale, cioè giocandosi tutte le partite da inizio stagione fino ad arrivare alla fatidica settimana di febbraio, oppure selezionadolo direttamente dal menù principale; che ci si arrivi in un modo piuttosto che in un altro il risultato cambia leggermente: arrivandoci da un campionato in corsa il giocatore potrà avere la soddisfazione di avere dalla sua le statistiche realizzate fino a quel momento nella stagione, ne consegue che le votazioni del pubblico per le convocazioni all’all-star saranno in gran parte frutto delle partite giocate fino a quel punto della stagione. Un’interessante novità di questo 2006 è l’inserimento di una modalità chiamata Superstar Challenge che metterà il giocatore davanti ad una vera e propria serie di scenari da completare che spazieranno dal far segnare un determinato numero di punti a un certo giocatore nei 3 minuti che rimangono della partita, fino ad arrivare alle prove che metteranno a dura prova la difesa in un ultimo arrembante attacco della squadra avversaria. Questa modalità, assente nelle controparti casalinghe, è da sola probabilmente il miglior terreno d’allenamento di tutto il gioco, forzando il giocatore ad esercitare i fondamentali in attacco e difesa e ad imparare l’utilizzo delle strategie di gioco nei momenti più critici per portare vittoriosamente la squadra a fine partita.
la modalità superstar challenge è da sola probabilmente il miglior terreno d’allenamento di tutto il gioco, forzando il giocatore ad esercitare i fondamentali di attacco e difesa
Muscoli e sudore
A queste modalità si aggiunge il multiplayer ad hoc giocabile via wi-fi tra due psp nello stesso ambiente. Per quanto riguarda l’adattamento di questa versione PSP va segnalata l’effettiva poca comodità del sistema di controllo: la disposizione dei tasti poco si adatta ad un tipo di gioco del genere e spesso può risultare fastidioso (o perlomeno complesso) muoversi con lo stick mentre si tenta di eseguire complesse azioni offensive o una semplice corsa in difesa per recuperare il terreno perso nei confronti dell’avversario in transizione. Per via della mancanza del doppio stick al tasto quadrato è stata assegnata la funzione di trick in fase di gestione di palla portando a livelli forse troppo semplicistici quella che nelle precedenti versioni si era rivelata come una delle mosse più imprevedibili e che discriminavano in breve tempo un giocatore creativo da uno macchinoso. In fase difensiva va invece segnalato il solito problema che affligge Nba Live ormai da tempo: la gestione del salto; anche un giocatore alle prime armi troverà incredibilmente semplice stoppare i giocatori avversari in qualsiasi tipo di situazione, e questo, mescolato al pressapochismo del tasto di trick renderà la vita davvero difficile a chi vorrebbe non appoggiarsi a continui tiri da tre punti.
La telecamera ‘televisiva’ utilizzata sfrutta a pieno il formato panoramico dello schermo della PSP rendendo bene la profondità di campo e permettendo al giocatore allo stesso tempo una certa visione di insieme del campo e una buona visuale per difendere all’interno dell’area. Visivamente il risultato finale non ha nulla da invidiare alle sue controparti casalinghe, lo schermo della PSP rende bene l’azione di gioco e le animazioni dei giocatori ricordano fin nei piccoli particolari le loro controparti reali (facce, tatuaggi, dimensioni delle braccia, postura di corsa, azioni preferite, la precisione di EA come al solito sfiora la maniacalità), il gioco è stato ottimizzato al meglio e scorre fluido e senza rallentamenti di sorta, per via della sua struttura e dell’ottima conversione si candida probabilmente ad una delle versioni di Nba di maggior rilievo per via delle abitudini da console portatile che ben si sposano con quello che offre il gioco: in una lunga stagione da 82 partite si può trovare il tempo di giocare uno o due match in pausa o semplicemente sui mezzi pubblici. Il comparto sonoro, come qualsiasi altra produzione EA, non delude, una serie di pezzi r’n’b e rap accompagnano i momenti di pausa tra una partita e l’altra e la modalità pocket trax permette di trasformare la psp in un lettore mp3 in grado di riprodurre a piacimento i pezzi inseriti nel gioco. La telecronaca della partita è stata messa in mano a due veterani del campo come Steve Kerr (grandissimo tiratore da tre punti dei Chicago di Micheal Jordan e dei San Antonio di Tim Duncan) e Marv Albert storico commentatore di basket della Nbc.
La serie Nba Live debutta su PSP nel miglior modo, integrando alla perfezione le dinamiche di uno sport come il basket e l'elemento portatile della consolina Sony. Animazioni, giocabilità e fluidità non hanno nulla da invidiare alle controparti casalinghe e la modalità challenge dona al gioco una spinta ulteriore alla giocabilità. Il vero problema resta il sistema di controllo che male si adatta ai tasti della PSP e ne limita a tratti l'esperienza di gioco.
- Pro:
- Tutti i roster aggiornati al campionato 05/06
- Appagante e divertente
- Graficamente di ottima fattura
- Contro:
- Problematico il sistema di controllo in alcune occasioni
- A volte troppo semplice la gestione della difesa
Per qualsiasi persona al mondo l’incedere degli anni viene scandito dall’inesorabile ripresentarsi delle festività tradizionali, per il popolo dei videogiocatori il primo segnale del passaggio dell’anno è ormai segnato dalla rituale uscita di tutta la linea sportiva Electronic Arts. Si era appena entrati negli anni novanta quando un producer Canadese diede inizio a quello che sarebbe diventato l’appuntamento fisso dell’anno, il vero termine di paragone per misurare l’anzianità di un giocatore: chi si consumava le mani già le mani su titoli sportivi come Pga, Nfl e Fifa nel 1993 ora ha ben dodici anni in più e puo tranquillamente cominciare a fare stretching alle dita, il 2006 è alle porte. Col passare del tempo in EA sono aumentate le serie annuali fino ad arrivare ad un numero che sfiora la decina, i precursori e punte di diamante rimangono comunque sempre gli stessi e tra questi Nba Live, che aggiornata la lista dei roster si prepara all’anno nuovo debuttando su PSP. Non rimane che vedere se EA ha dalla sua un tiro vincente...