Multiplayer.it ed Etrom
Il nostro sito ha dedicato nel corso degli ultimi due anni molte delle proprie attenzioni sul progetto dei PM Studios, attraverso anche alcune chiacchierate con i membri del team di sviluppo.
Un intero universo
Ispirato alla versione italiana del capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick, Shining, dove il figlio del protagonista leggeva angosciantemente questa parola, il nome di questo gioco (e del suo protagonista) rappresenta in qualche modo l’atmosfera stessa che i PM Studios hanno creato: a fare da sfondo ad Etrom c'è infatti un mondo oscuro dove i conflitti sono all’ordine del giorno e la militarizzazione di tutte le città è ormai diventata una cosa normale, così come il controllo di pochi potenti sulla popolazione, completamente asservita al potere e controllata anche in termini di riproduzione. Il tutto è collocato in un futuro del nostro stesso pianeta Terra, o meglio in uno dei futuri immaginabili, dove l’intera superficie terrestre è diventata deserto e la popolazione si raccoglie in poche aree urbane da milioni e milioni di abitanti, chiamate Megacity. Quelli che potremmo definire i nuovi continenti, in perenne guerra tra di loro, sono chiamati Sighund, Hitland, Ursaton e Sakrum. Il bene più prezioso è il Chroma, utilizzato anche per produrre armi di grandissimo potere energetico ma enormemente costose, cosa che ha spinto buona parte degli eserciti a ritornare ad armi bianche come spade, scudi e asce. Il minerale viene però anche utilizzato per la costruzione di respiratori grazie ai quali è possibile recarsi all’esterno delle Megacity in quello che è chiamato Deserto Morente, dove l’aria una volta all’interno dei polmoni provoca nell’uomo il cosiddetto Male Oscuro.
Spiegare in poche parole l’intero background di Etrom è un’impresa pressoché impossibile data la varietà di elementi ed il grandissimo lavoro di caratterizzazione che è stato fatto per qualsiasi cosa componga il suo universo: del resto se sono in cantiere anche altri progetti come fumetti ed addirittura un gioco cartaceo capirete che questo titolo non ha nulla da invidiare come ambientazione ad altri prodotti celebri. Di fatto comunque Etrom si svolge in un mondo tecno-fantasy dove elementi mistici e magici si fondono con altri ipertecnologici e moderni.
Un intero universo
All'interno del mondo descritto poco fa, troviamo il protagonista del gioco: ex-ufficiale della H.W.D. (Human World Defence), durante una missione nei Deserti Morenti Etrom viene a contatto con un oggetto magico, l'Essenza Astrale, la quale penetra all'interno del suo corpo provocando nella sua mente visioni ed interrogativi ai quali egli non sa dare risposte ed una forza sovraumana culminante nella possibilità di scatenare il Demone Interiore, attraverso il quale egli diventa invincibile per un determinato lasso di tempo. Ma come dicevamo poco fa, ridurre l'intero background del gioco al solo protagonista sarebbe estremamente riduttivo in quanto anche i caratteri secondari non sono stati lasciati senza un'adeguata caratterizzazione soprattutto attraverso il sito ufficiale del gioco: ne rappresenta un esempio la figura di Johan, cioè colui che all'inizio dell'avventura assumerà il ruolo di guida spirituale di Etrom, conducendolo attraverso delle vere e proprie predizioni (anche se molto difficili da interpretare) alla verità.
E' tempo di battaglia
Appartenendo al genere degli action RPG, Etrom ne assume fondamentalmente la maggior parte delle caratteristiche, alle quali si aggiungono alcune soluzioni ideate dal team di sviluppo. La prima cosa da sapere è che, in quanto discendente di Diablo, in questo gioco i combattimenti si riassumono nel cliccare forsennatamente sul proprio nemico, presente sempre in massa su schermo, fino a quando questo non cade morto stecchito: se da un lato tutto ciò è sempre quanto di più appagante ed adrenalinico possa esistere, dall’altro alla lunga potrebbe stancare dato anche che il lavoro della Blizzard è ormai videoludicamente lontanissimo dai nostri giorni. A spezzare almeno in parte la monotonia di questo tipo di combattimento, i PM Studios hanno ben pensato di dotare Etrom dell’Ascia Astrale, un’arma da corpo a corpo proveniente dall’Essenza Astrale che ha pervaso il corpo del protagonista, ma non solo: egli avrà infatti a sua disposizione un arsenale di tutto rispetto di armi energetiche come pistole, fucili d’assalto, mitragliatrici, lanciamissili ed anche un indovinatissimo fucile da cecchino con tanto di modalità obiettivo, la quale permetterà di uccidere i nemici in maniera in tutto e per tutto simile a quanto normalmente succede negli FPS. Avanzando nel gioco comunque, ci si accorge ben presto come l’arma principale e più potente, tranne in alcuni rari casi, sia proprio l’Ascia Astrale, grazie anche ai vari poteri che essa guadagnerà, assolutamente indispensabili per sconfiggere gran parte dei nemici anche attraverso l’utilizzo dell’attacco di forza, soprattutto in modalità Demone, in grado di produrre danni semplicemente devastanti.
La prima cosa da sapere è che, in quanto discendente di Diablo, i combattimenti si riassumono nel cliccare forsennatamente sul proprio nemico.
È tempo di battaglia
Mettiamo in chiaro che Etrom non è un RPG vero e proprio, pertanto se ci si dovesse aspettare tutto un sistema particolare di attributi si potrebbe rimanere delusi: le uniche proprietà riguardano infatti il potere e l'abilità di utilizzo dell'Ascia Astrale, la precisione negli attacchi a distanza, il numero di punti vita e quelli di punti astrali (i corrispondenti del mana, sostanzialmente), aumentabili a proprio piacere ad ogni passaggio di livello del personaggio (30 in totale) ma che sin dall'inizio sarà meglio incrementare in maniera abbastanza omogenea. In più abbiamo anche un valore chiamato difesa astrale, al quale però non si possono assegnare i punti a scelta.
Il sistema di power-up utilizzato in Etrom è quello classico a cui siamo abituati: attraverso delle droghe, chiamate power drugs, il protagonista potrà riguadagnare punti vita e punti astrali oltre ad alcuni bonus come difesa maggiorata ai vari tipi di attacco e potenza incrementata all'interno dei combattimenti.
Tutti gli oggetti fin qui citati vanno ovviamente tenuti da qualche parte, ed è qui che entra in gioco l'inventario: abbiamo a disposizione dodici slot per gli oggetti comuni, tre per le armi pesanti (compresa quella in uso) e le armature e dieci per le power drugs, più sette per i vari tipi di caricatori. Nonostante ad una prima occhiata questi numeri possono sembrare tutto sommato adeguati ci troveremo spesso e volentieri nella condizione di dover scegliere quale oggetto buttare via per prenderne uno che ci interessi maggiormente, il che è legato anche al fatto che è abbastanza macchinoso andare ogni volta a svuotare l'inventario tra la cassa (anch'essa comunque limitata) ed il negozio di armi, dove è possibile anche vendere i propri oggetti.
Due poteri molto speciali
L’intenzione di voler attribuire ad ogni cosa un perché, in modo da rendere quanto più avvolgente e profondo l’universo di Etrom, ha portato il team di sviluppo a far rientrare anche il salvataggio della partita tra i poteri a disposizione del protagonista: in pratica attraverso la pressione del tasto T è possibile, tranne che in alcuni casi, accedere al tempio, una sorta di base vera e propria dotata anche di una cassa dove riporre gli oggetti che al momento non servono ma che potrebbero tornare utili in futuro. Solo ed esclusivamente all’interno di tale tempio è possibile salvare la partita, ma una specie di porta spazio-temporale rimarrà aperta per tornare indietro anche se si dovesse provenire da un luogo distante chilometri e chilometri; attenzione però a non uscire dalle altre due porte del tempio che conducono al negozio di armi ed al quartiere GW7 di Sighundia in quanto questo farebbe chiudere la porta temporanea aperta con l’utilizzo del Potere del Tempo. Quest’ultima considerazione conduce purtroppo ad una serie di problematiche, in particolar modo riguardanti l’equipaggiamento a nostra disposizione: dato che molto spesso arriveremo al tempio da luoghi remoti, è cosa buona e giusta tenere una scorta di power drugs sempre disponibili all’interno della cassa del tempio, dove recarsi nel caso in cui queste dovessero scarseggiare all’interno di un dungeon, stesso discorso anche per i caricatori delle armi energetiche. Sappiate che il gioco non è per niente facile, anzi i nemici metteranno spesso a durissima prova la vita di Etrom provocandone anche spesso la morte, quindi perdete ogni tanto del tempo ad effettuare il salvataggio della partita e non lesinate in spese al negozio di armi, soprattutto per quanto riguarda le armature ed i files segreti, i quali sono fondamentali in quanto rivelano dettagli utilissimi sui tipi di nemici che ci troviamo ad affrontare e sulle loro debolezze da sfruttare spesso con un determinato potere dell’Ascia o un’arma.
L’altro potere utilizzabile nel tempio è quello legato al passaggio di livello del personaggio, il quale una volta raggiunto il livello necessario di punti dovrà porsi al centro del Circolo dell’Esperienza, in modo da attivare l’incremento dei valori caratteristici. Fino a quel momento anche superando la soglia necessaria per incrementare il livello questo resterà comunque fermo, mentre l’interfaccia del gioco provvederà a segnalare il livello “reale” da attivare recandosi al tempio.
I nemici
Ogni eroe che si rispetti ha una schiera di simpaticoni che in ogni istante vorrebbero ammazzarlo ed anche Etrom non è sicuramente da meno: la quantità di nemici, riportata anche all’interno del “mostrario” presente nel DVD del gioco, è decisamente elevata data anche la loro diversa natura. Ci troviamo infatti a fronteggiare personaggi umani come i criminali che popolano le varie città o gli eserciti a loro difesa, i quali ovviamente si differenziano a seconda del territorio in cui ci troviamo, ma anche alcune creature non-morte figlie di esperimenti di laboratorio o pervase da Chroma Oscuro, così come esseri demoniaci o con le sembianza di drago.
L’intelligenza artificiale delle unità è abbastanza buona, in particolar modo quelle dotate di armi a distanza cercheranno sempre di tenersi alla lontana da noi mandando avanti quelle che invece hanno spade e simili: starà quindi a noi elaborare una strategia di contrattacco per fare in modo che coloro che ci fanno il danno maggiore cadano prima. Nonostante i nostri sforzi, capita molto spesso che i nemici sentano i nostri passi anche da una distanza relativamente lontana o da dietro un muro o un palazzo ed occorre quindi fare molta attenzione a non ritrovarsi accerchiati, imparando ad utilizzare anche la modalità furtiva, la quale contribuisce a rendere un po’ più vario il gioco introducendo anche qualche fase stealth in cui evitare combattimenti che ci vedrebbero altrimenti sicuramente sconfitti. Last but not least, i PM Studios hanno pensato di non fermarsi qui, mettendo sul piatto anche il combattimento sui mech: ove consentito è infatti possibile, in pieno stile Mechwarrior, utilizzare questi bellissimi ammassi di ferraglia, attraverso i quali scatenare letteralmente l’inferno.
Il comparto tecnico
Pur non offrendo effetti speciali all’ultimo grido, il motore 3D di Etrom (il Pellicus 3D Game System, interamente sviluppato dai PM Studios) si fa apprezzare soprattutto per la sua solidità e per la sua versatilità su macchine non proprio recenti: su un Athlon XP 1700+, 1GB di RAM ed una Radon 8500 il gioco è praticamente andato alla perfezione, mostrando solo in qualche attimo alcune incertezze legate all’elevato numero di esplosioni presenti sullo schermo. Le texture sono molto gradevoli così come gli effetti di luce, mentre per i più sensibili è possibile scegliere il livello di sangue perso in seguito ad un colpo.
Dal punto di vista audio siamo al cospetto di una colonna sonora davvero niente male, che ci terrà compagnia per quasi tutto il tempo di gioco adattandosi perfettamente al contesto in cui ci troviamo e permeando nelle nostre menti quel senso di oppressione che contraddistingue un po’ tutto il mondo di Etrom. Il parlato è purtroppo per ora solo in inglese con sottotitoli in italiano per ovvie questioni di marketing, ma il team di sviluppo ha promesso che se le cose dovessero andare bene (e quindi con un po’ di pecunia in più a disposizione) verrà rilasciata una patch con il parlato in italiano oltre ad una riedizione completa del manuale cartaceo, visto che quello attuale lo vede sì in lingua italiana ma solo in versione elettronica all’interno del DVD, mentre nella confezione di gioco è presente una specie di guida immediata all’interfaccia e niente più.
Possiamo definire Etrom un titolo valido, che senza eccellere all'interno del proprio genere può offrire soddisfazioni ad una larga gamma di videogiocatori.
Il comparto tecnico
Commento finale
Giudicare un titolo come Etrom non è per niente facile: se da un lato abbiamo un'ottima ambientazione condita da una pari caratterizzazione di tutti i personaggi che vivono all'interno del suo universo, anche i più marginali, vedendo le cose da un'altra prospettiva qualcuno potrebbe storcere il naso davanti al macchinoso sistema di salvataggio o alla difficoltà un po' superiore rispetto alla norma anche a causa del difficile reperimento di alcuni oggetti necessari nei momenti del bisogno. A ciò si può sicuramente ovviare morendo qualche volta ma imparando le giuste strategie di gioco, ma la frustrazione e l'abbandono a metà del titolo potrebbero essere la reazione naturale di alcuni giocatori un po' meno pazienti, dato che tornare indietro può significare rifarsi interamente un dungeon.
Dal punto di vista dell'originalità del titolo abbiamo diversi elementi come i mech, la modalità stealth e la possibilità di utilizzare il fucile da cecchino, ma questi offrono poca profondità alla varietà di azioni che troppo spesso richiamano gli stereotipi dell'action-RPG: il team di sviluppo avrebbe probabilmente potuto osare un po' di più in questi termini.
Fatte queste considerazioni possiamo definire Etrom un titolo valido, che senza eccellere all'interno del proprio genere può offrire soddisfazioni ad una larga gamma di videogiocatori dato che al suo interno abbiamo elementi che richiamano i comics, il fantasy e la fantascienza, oltre alla possibilità di entrare in un mondo nuovo anche attraverso quello che sarà il gioco di ruolo cartaceo ed altre avventure videoludiche, dati gli innumerevoli spunti offerti dal background creato dai PM Studios: il lungo viaggio all'interno del mondo di Etrom insomma è partito, vi consigliamo di prenderne parte!
Pro
- Ottima ambientazione
- Interamente made in Italy
- Coinvolgimento molto alto
- Troppo vicino agli stereotipi del suo genere
- Un pizzico di difficoltà di troppo
- Macchinoso nei salvataggi
Italians do it better?
I motivi di orgoglio nazionale per gli abitanti della nostra penisola sono diversi: dalla culinaria alla moda passando per le imprese sportive e quant’altro vi venga in mente, il resto del mondo ci invidia non poche cose. Il campo in cui invece l’Italia ha sempre dovuto ricoprire un ruolo estremamente marginale è quello rappresentato dall’industria del videogioco: nel corso degli anni si sono infatti susseguiti pochi progetti all’interno dei nostri confini, molti dei quali poco validi o emarginati dal resto del mondo, lasciando di fatto lo strapotere in termini di quantità e qualità di produzione agli USA, al Giappone ed a poche altre nazioni europee.
Alcuni ricorderanno probabilmente il nome della Simulmondo, che negli anni ’90 produsse una serie di validissime avventure dedicate ai personaggi dei fumetti come Diabolik, Tex, ed in particolare Dylan Dog, la cui avventura chiamata “Attraverso lo specchio” fu un vero e proprio successo, relegato però come dicevamo prima alla nostra sola nazione e poco oltre. In tempi relativamente più recenti è stata poi la Milestone ad ottenere i maggiori successi grazie alla fortunata serie di giochi incentrati sul mondo dei motori a due e quattro ruote come Superbike, Screamer e Racing Evoluzione, sebbene quest’ultimo abbia un po’ deluso le grandi aspettative che si erano concentrate su di esso. Nel mentre però, altre società sono nate così come altre, ahinoi, sono fallite: non è questo però il destino della barese PM Studios, che dopo anni di produzione nel campo del web/multimedia e della grafica 3D ha deciso di lanciarsi nella produzione di Etrom, primo gioco per PC del team di sviluppo guidato da Fabio Belsanti, che tra l’altro aveva già creato un videogame per GBA chiamato Kien ma che ancora non ha visto la luce.