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Overland, la recensione

La recensione di Overland, ovvero di come imparammo a sopravvivere a delle creature aliene senza curarci dei cadaveri lasciati per strada

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   27/09/2019
Overland
Overland
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Overland non ha mantenuto molte delle sue promesse, come vedremo nel corso della recensione. In breve è uno strategico a turni in cui il giocatore guida uno o più sopravvissuti in un viaggio disperato per gli Stati Uniti d'America. Delle strane creature aliene sono apparse dal nulla e hanno decimato la popolazione. Non c'è alcuna speranza di eliminarle tutte: l'unica possibilità è scappare verso ovest, anche se non si sa bene verso cosa. Se non lo si è capito ci troviamo di fronte a un classico scenario post apocalittico che prende il là da The Road di Cormac McCarthy e tutto ciò che ne è seguito, in cui la fuga perpetua è l'unica soluzione praticabile per rimanere vivi, in un mondo in cui non c'è più niente da salvare.

Overland Art

Sopravvivenza e interfaccia di gioco

Overland è formato da singoli scenari generati proceduralmente, da affrontare uno alla volta dopo averli selezionati dalla piantina usata per il viaggio. Affrontarli serve per cercare del carburante per l'auto utilizzata per la fuga, oppure risorse utili per sopravvivere (armi, kit di pronto soccorso, scudi improvvisati, corazze, porta bagagli e così via) o ancora nuovi veicoli che rendono la missione più agevole. Ogni scenario è diviso in caselle quadrate, è contenuto in una singola schermata e ospita anche almeno una delle letali creature che ci danno la caccia. Muovendo i personaggi a turni bisogna quindi riuscire a recuperare più oggetti possibili, lì dove ce ne siano in giro di utili, evitando al contempo di essere uccisi. La risorsa più importante da ricercare è sicuramente il già citato carburante per le automobili. Spostarsi a piedi non solo non è una soluzione, ma costringe ad affrontare una sequenza infinita di scenari che si conclude o con la nostra morte, o con il recupero di una nuova auto.

Le creature hanno diverse caratteristiche che le rendono interessanti: quelle basilari, per quando orrende, si muovono di una casella alla volta e non sono molto resistenti, ma viaggiando nelle aree in cui è diviso il nostro viaggio, sette in totale, tutte con biomi differenti (città, montagna, deserto, campagna e così via) si sbloccano nuovi nemici più agili e forti, che pongono nuove difficoltà. Uccidere tutto ciò che si muove non è una soluzione, perché le creature vengono attirate dal rumore e, iniziando una colluttazione o anche uccidendone una, i suoni prodotti ne attirerebbero subito delle nuove di rinforzo, riducendo enormemente le nostre possibilità di sopravvivere. Impossibile vincere contro un flusso infinito di mostri. Del resto il gameplay di Overland è spietatissimo da questo punto di vista e a volte non offre alcuna via di fuga, al punto che in certe occasioni conviene sacrificare uno o più personaggi per riuscire a distrarre i nemici e far sopravvivere gli altri.

L'interfaccia di gioco è molto semplice: selezionato un personaggio abbiamo a disposizione un certo numero di punti azione per muoverci, aprire qualche contenitore, posare oggetti, attaccare e interagire lì dove possibile con alcuni elementi dello scenario.

Overland 05

Ad esempio è consentito accendere dei generatori per attirare i nemici con il rumore, oppure trascinare degli ostacoli per bloccar loro la strada. Il sistema è talmente semplice che non c'è neanche un tutorial a spiegarcelo: l'onere della scoperta è lasciato tutto al giocatore. Se vogliamo anche questa è una metafora di ciò che significa sopravvivere.

Meccaniche di gioco

Qui purtroppo finisce il bello di Overland, che ha un grosso problema di fondo: per mettere in difficoltà il giocatore, gli sviluppatori hanno fatto delle scelte narrative davvero irritanti. In particolare pensiamo alla gestione dell'inventario, ma anche alla generazione procedurale degli scenari, completamente squilibrata. Ma andiamo con ordine. Come già accennato, in ogni scenario i personaggi possono trovare delle risorse nascoste dentro ai vari contenitori (auto, cassonetti, secchioni, roulotte e così via). Ognuno di loro può trasportare contemporaneamente un massimo di due oggetti, con i restanti che vanno o gettati, o riposti nell'auto. Nonostante i limiti imposti, fin qui possiamo considerare accettabile il sistema. Purtroppo alcune meccaniche appaiono come delle immense forzature, che ottengono l'effetto paradossale di aumentare la difficoltà a scapito dell'atmosfera.

Overland 01

In particolare pensiamo al fatto che non è possibile organizzare gli oggetti o usarli fuori dal campo di battaglia. Per inciso: un personaggio è stato ferito? Lo si può curare con un medikit solo in azione e non nei momenti in cui il gruppo è accampato (succede ogni volta che si supera uno scenario in auto). Si è recuperata della benzina ma non si è fatto in tempo a versarla nel serbatoio? Lo si potrà fare nello scenario successivo, ma non nei succitati intermezzi, quando in realtà sarebbe più logico occuparsi di tutti questi aspetti collaterali. Insomma, più che sopravvivere ai mostri, spesso si fatica a sopravvivere a scelte di design così rigide e prive di senso, che spezzano enormemente il flusso e creano delle situazioni assurde, in cui il giocatore si chiede perché non può fare ciò che invece sarebbe logico fare proprio in quel frangente.

Ma torniamo ai personaggi e cerchiamo di capire come mai è così difficile provare la minima empatia nei loro confronti. Il fatto che siano generati casualmente li rende sempre diversi, quindi può capitarci davvero di tutto, tra uomini, donne, giovani e amanti degli animali. Purtroppo però manca una visione narrativa forte che li faccia diventare interessanti. Sostanzialmente sono dei pupazzi le cui storie senza peso vengono raccontate da linee di dialogo generiche e prive di qualsiasi sostanza. Difficile avere per loro il minimo trasporto quando li si lascia per strada o quando li si usa come esche per favorire la fuga degli altri o la raccolta di qualche oggetto utile.

Gameplay

Se vogliamo lo stesso avviene con gli elementi generati proceduralmente: Overland è un gioco che pone al centro la sopravvivenza e il dover fare scelte difficili per riuscire ad arrivare fino in fondo al nostro viaggio.

Peccato che non faccia nulla per equilibrare le partite e per far affezionare il giocatore ai personaggi, tanto che alla fine vengono percepiti come mere risorse da sacrificare alla bisogna. Probabilmente si tratta di qualcosa di voluto, ma il risultato finale è quello di straniare l'utente dal mondo di gioco, con l'obiettivo finale che diventa semplicemente quello di andare da un punto A a un punto B della mappa, preoccupandosi solo di compiere le scelte giuste per riuscire a farcela. Qui interviene anche la generazione procedurale degli scenari a complicare le cose. Come dicevamo è fortemente squilibrata. Lo è al punto che all'avvio di una partita può darci risorse così misere da compromettere il resto dell'avventura, oppure a gioco avviato può generare più scenari di fila senza risorse utili, tanto da condannarci a morte certa. Il risultato è che abbiamo passato tanto, troppo tempo a riavviare campagne, iniziando davvero a giocare solo quando ci veniva dato un personaggio con dell'equipaggiamento decente. L'alternativa sarebbe stata sprecare tempo nel tentativo di raddrizzare partite che non potevano essere raddrizzate. Inoltre, durante il gioco siamo morti più volte perché per diversi scenari di fila non abbiamo trovato nulla di utile. Anche in questo caso l'effetto può essere voluto, perché in fondo sopravvivere significa anche affrontare la mala sorte; peccato però che il tutto finisca con il generare nel giocatore una forte frustrazione. Non ci si sente mai completamente dentro al gioco, che si percepisce come un'entità superiore che può decidere della nostra vita a prescindere dalle abilità che abbiamo sviluppato.

Overland 02

Per fare un paragone: avete presente quando in un platform spunta un ostacolo improvviso che vi uccide senza che possiate fare nulla per evitarlo? Sicuramente alla partita successiva riuscirete a farcela, ma nella vostra testa non potrete evitare di percepire quella morte come ingiusta e frutto di cattivo design. Qui avviene spesso lo stesso. Fortunatamente la possibilità di ricominciare le campagne dalle zone raggiunte rende possibile la progressione nonostante le difficoltà da affrontare, ma onestamente nutrivamo altre speranze.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, GoG, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop, App Store
Prezzo 20,99 €
Multiplayer.it
5.5
Lettori (1)
3.2
Il tuo voto

Sinceramente siamo rimasti delusissimi da Overland, da cui ci aspettavamo ben altro. Provare a pensarlo come una messa in scena del giocatore incosciente, capace di perseguire solo i suoi obiettivi per farsi una dose di dopamina, a prescindere da quelle che saranno le conseguenze per i personaggi che sta guidando, lo nobilita un po'. Ma questo non basta a salvarlo dall'essere un tentativo poco riuscito di dire qualcosa di nuovo in un genere ormai inflazionatissimo.

PRO

  • Alcune cose funzionano
  • Il gameplay ha dei momenti affascinanti
  • Ben fatta l'interfaccia utente

CONTRO

  • Meccaniche troppo limitanti
  • Gestione dell'inventario assurda
  • La proceduralità non è sempre una cosa buona