E alla fine Blizzard l'ha lanciato, questo suo benedetto Overwatch 2, che è stato attesissimo per anni, finché a un certo punto non lo è stato più, inghiottito da un mercato sempre più competitivo e spietato, ormai saturo di sparatutto a squadre. Overwatch 2 arriva alla fine di una lavorazione lunga e travagliata, che è passata per le magagne legali di Blizzard Activision e per la dipartita del creatore del primo capitolo, Jeff Kaplan, sostituito al timone da Aaron Keller. Forse è proprio per questo che ci si aspettava di più. Il franchise, alle spalle, ha un immaginario stupendo, un'infrastruttura solida, una League multimilionaria, eppure Overwatch 2 arriva su PC e console senza la tanto desiderata campagna e in un formato free to play che sta sollevando parecchie polemiche.
Funestato da problemi tecnici a pioggia nelle prime ore di vita, tra code inesauribili e bug spiacevoli, il "nuovo" hero shooter di Blizzard non è un titolo facile da recensire proprio per la sua natura, che merita un discorso più complesso. Per questo vi invitiamo a leggere attentamente la nostra recensione di Overwatch 2, che vi spiegherà cosa ci ha convinto e cosa no di questo sequel che non è un sequel.
Questioni di numeri
Partiamo dal presupposto che Blizzard ha reclamizzato Overwatch 2 come un seguito, ha cambiato il logo, ha cambiato il modello di distribuzione, ha programmato una data di uscita: Overwatch 2 è un gioco nuovo, ma allo stesso tempo non lo è. Non è certo un sequel. È un aggiornamento, una patch importante, ma chiamarlo sequel è esagerato a dir poco.
A livello di gameplay, non è cambiato quasi niente rispetto al giorno in cui Overwatch è diventato Overwatch 2. Anche il passaggio dalla formazione da sei con due tank a quella da cinque con un solo tank è un cambiamento che, superate le prime partite, si sente molto meno di quanto avremmo creduto. Complice una revisione generale di ruoli e parametri, la nuova dinamica promuove uno stile di gioco più dinamico e aggressivo, ma anche più ragionato in termini di posizionamento e teamplay.
L'asticella si sposta dunque nella direzione delle famigerate "dive comp", il ché può piacere o non piacere, ma sicuramente riduce con forza il rischio di stallo, che poi è la ragione per cui Blizzard ha eliminato dalle rotazioni le mappe in modalità Conquista come Hanamura o Tempio di Anubi.
Al loro posto subentrano le nuove mappe Scorta, che esprimono efficacemente non solo la nuova filosofia di gameplay, ma anche l'attenzione con cui lo sviluppatore di Irvine ha disegnato i nuovi scenari. Le nuove mappe sono molto più articolate e strategiche, tra saliscendi, defilamenti e nascondigli che garantiscono un'enorme varietà situazionale, ma sfoggiano anche i muscoli del comparto tecnico rinnovato nel conteggio poligonale, nell'illuminazione e nell'effettistica sonora.
Blizzard ha praticamente ridisegnato ogni singolo personaggio, conferendogli un nuovo look, che però si confonde con la moltitudine di modelli alternativi vecchi e nuovi, ma lo sforzo c'è, e si vede non solo nella modellazione 3D, ma anche nella revisione dell'interfaccia, ora molto più snella, e delle schermate fuori partita.
Overwatch 2 resta quindi uno straordinario shooter a squadre: è fantasioso, creativo e frenetico, ma anche immediato e intuitivo, con una rosa di personaggi selezionabili che può soddisfare ogni aspettativa. Il lancio ne aggiunge tre, uno per ruolo: abbiamo trovato poco ispirata Sojourn, ma molto più interessanti e sorprendenti Kiriko e Regina dei Junker. È ovviamente troppo presto per parlare di meta, visto che la stagione competitiva è appena cominciata, ma con un tank in meno e i tanti cambiamenti possiamo già prevedere delle sorprese.
Peccato, però, che questi cambiamenti hanno interessato solo una manciata di personaggi vecchi. Eccezion fatta per qualche ritocco qua e là, sono praticamente solo tre gli eroi che Blizzard ha approfonditamente ridisegnato: Doomfist, che è diventato ufficialmente un tank; Orisa, che ha perso la Barriera e le sue abilità da tank statico per diventare una specie di ariete; Bastion, che adesso è molto più mobile ma anche vulnerabile. Tutti gli altri eroi sono rimasti praticamente gli stessi, coi loro punti di forza e i loro svantaggi. Ma su trentacinque eroi in totale, tre inediti e tre rework sono un po' pochini per un rilancio che vuole essere un nuovo gioco.
E va anche bene così. Moltissimi eroi sono perfetti così come sono, altri restano migliorabili, ma nella stragrande maggioranza dei casi non c'era ragione di andare a ritoccare un equilibrio già sul filo del rasoio solo per giustificare il suffisso nel titolo.
Overwatch 2 è un titolo di qualità, se parliamo di gameplay nudo e crudo, ma è Overwatch con una nuova patina, qualche aggiunta e qualcosa che manca rispetto alla versione precedente. È soprattutto un titolo fuori tempo massimo, in un momento in cui la concorrenza ha fatto passi da gigante e offre una varietà di contenuti qualche volta anche più ampia e sorprendente.
Overwatch 2, oltre alle partite competitive, a quelle personalizzate e a quelle non classificate a Coda ruoli o Coda aperta, propone sempre le solite modalità. Eroi misteriosi e Deathmatch TCT sono state spostate nella categoria delle partite non classificate, ma al loro posto, in modalità Arcade, troviamo le solite rotazioni di modalità specifiche, tipo Caos totale, Nessun limite, 3v3 Eliminazione e così via: pur cambiando ogni giorno, sono modalità che abbiamo visto e stravisto, e che a dirla tutta non erano granché originali neppure prima.
Si sente la mancanza di quella Campagna che Blizzard aveva promesso ai fan del gioco, e a quelli che si erano innamorati della sua direzione artistica incredibile e del suo carismatico cast di protagonisti, e che ad oggi non sappiamo quando arriverà, né come sarà visto che a Irvine cambiano idea ogni settimana e non sembrano avere le idee chiare sulla direzione che vogliono far prendere a questo progetto. Per questo valutare Overwatch 2 con un gelido voto numerico è sostanzialmente ingiusto. Il gioco è lo stesso; se vi piaceva prima, vi piacerà anche ora, e resta lo shooter da 9 che abbiamo recensito nel 2016. E per certi versi è pure meglio.
Ma Blizzard, scegliendo di pubblicarlo come un nuovo capitolo, ha intrapreso una strada tortuosa, perché a questo Overwatch 2, che a noi ha divertito quanto il primo, si avvicineranno anche tutti quei nuovi giocatori che, attratti magari dalla formula free to play, scopriranno una quantità risicata di contenuti che si appoggia a un sistema di monetizzazione che definire controverso sarebbe un eufemismo.
L'inghippo del Pass Battaglia
Essendo passato a un modello free to play - non si paga niente per giocare, il download è assolutamente gratuito - Overwatch 2 ha dovuto necessariamente abbracciare un sistema di monetizzazione che, in teoria, dovrebbe sostenere il supporto di Blizzard sul lungo termine. La soluzione del Pass Battaglia non è davvero nulla di nuovo: sono ormai sempre più numerosi i giochi che adottano questo sistema a microtransazioni per agganciare il giocatore, ricompensarlo per le ore che trascorre sul gioco e, magari, indurlo a comprare qualcosina. Il problema è che non tutte le aziende riescono a trovare un compromesso accettabile, e nel caso specifico Blizzard ha fatto il passo più lungo della gamba con un meccanismo assai divisivo.
Premettiamo subito che queste considerazioni non hanno influenzato la nostra valutazione del gioco in sé e per sé. Nulla di ciò che offre il Pass Battaglia cambia la percezione che abbiamo di Overwatch 2, che resta uno shooter fantastico anche senza modelli aggiuntivi, emote, pose vittoriose e altre amenità. Semmai, ha cambiato la nostra percezione di Blizzard.
Il Pass Battaglia e il Negozio, infatti, vanno a sostituire i vetusti Forzieri del primo Overwatch. Sulla carta, era un cambiamento opportuno: i Forzieri erano assimilabili a una forma di gioco d'azzardo, e incoraggiavano i collezionisti a spendere soldi reali su ricompense del tutto casuali. Ora è possibile scegliere direttamente un modello o un pacchetto di collezionabili a tema dal Negozio e acquistarlo con le Monete di Overwatch, una valuta che si può accumulare in quantità settimanale limitata anche soltanto giocando, o che si può comprare in diverse taglie per soldi reali.
Il Pass Battaglia, dal canto suo, è una collezione di contenuti che si sbloccano scalando i vari gradi: il giocatore guadagna punti esperienza a ogni partita, con bonus più o meno generosi che dipendono dalle sfide eventualmente superate, e ogni nuovo grado rappresenta anche una ricompensa sotto forma di modelli, audio, emote, eccetera. Naturalmente esiste un Pass Battaglia gratuito, per chi non vuole spendere assolutamente niente, e un Pass Battaglia Premium, che offre un maggior numero di gradi e ricompense a chi decide di investire sul titolo Blizzard.
Il problema sta nel divario che esiste tra i due Pass Battaglia, con quello free to play che non offre praticamente nulla di appetibile per cui valga la pena giocare. Anche completando le sfide, infatti, bisogna giocare veramente tantissimo per scalare tutti i gradi nel Pass Battaglia, un'impresa che potrebbe essere ardua anche per chi ha acquistato il Premium ma non ha tantissimo tempo per giocare: non a caso esiste la possibilità di acquistare i gradi del Pass Battaglia spendendo Monete di Overwatch, e quindi soldi reali. Sì, perché le Monete di Overwatch che si ottengono giocando sono pochissime, e comunque non sono poi così semplici da ottenere: è richiesta la costanza, più che la bravura, che comunque non dovrebbe fare la differenza, vale a dire che chi è meno bravo a giocare dovrebbe avere la stessa opportunità di un esperto.
L'idea è che il giocatore possa acquistare il Pass Battaglia Premium con le Monete guadagnate partita dopo partita, ma anche completando tutte le sfide settimanali, si arriverebbe a fine stagione con un numero insufficiente di Monete per acquistare un upgrade Premium. Chi non vuole strisciare la carta di credito, insomma, dovrà completare più o meno tutte le sfide settimanali di due stagioni solo per potersi permettere un Pass Battaglia Premium.
I nuovi eroi che Blizzard ha anticipato saranno disponibili una stagione sì una no a partire dalla terza stagione, sono vincolati ai gradi più alti del Pass Battaglia. Kiriko, per esempio, è la ricompensa livello 55 nel Pass Battaglia free to play della Stagione 1, e questo significa ci possono volere giorni, se non settimane, prima di riuscire a sbloccarla. L'upgrade al Pass Battaglia Premium, però, sblocca subito il nuovo personaggio - qualora sia previsto - e oltre ad aggiungere molte ricompense in più, e di maggior qualità, aggiunge anche un piccolo bonus ai punti esperienza guadagnati a ogni partita. Per un giocatore assiduo di Overwatch 2, insomma, il Pass Battaglia Premium è praticamente imprescindibile.
Tutto dipende anche dal valore che si dà a questi collezionabili. Se escludiamo i nuovi personaggi, che certamente hanno un valore intrinseco, ogni altra ricompensa è puramente estetica, e fondamentalmente inutile ai fini del gameplay. Nonostante questo, l'idea di ottenere un premio è sicuramente un incentivo a giocare un titolo che, per quanto divertente, sa essere spesso anche frustrante a causa di una community tossica e aggressiva.
A questo punto potremmo quasi rimpiangere i Forzieri di Overwatch 1. Il pensiero di aprire quella specie di Ovetto Kinder a fine partita, nella speranza di trovarci dentro un bel modello epico o leggendario, era uno stimolo sufficiente a giocare una partita ancora e un'altra ancora dopo, mentre col Pass Battaglia (Premium o no) sappiamo già quale sarà la ricompensa successiva, e nella maggior parte dei gradi è tutt'altro che entusiasmante. Se poi consideriamo che il nuovo Negozio avrebbe dovuto offrire una pletora di modelli e collezionabili per l'acquisto, salvo poi proporne una manciata, perlopiù vecchi, al costo delle risicatissime Monete di Overwatch, è chiaro che Blizzard dovrà lavorare duramente per migliorare un sistema di monetizzazione che, al momento, lascia davvero molto a desiderare.
Conclusioni
Overwatch 2 è un grandissimo shooter a squadre come lo era il primo Overwatch, semplicemente perché è proprio il primo Overwatch, solo che si è rifatto il trucco, ha cambiato qualcosina qua e là e ha invitato alla festa qualche nuovo personaggio: più un grande aggiornamento che il sequel tanto sbandierato da Blizzard, Overwatch 2 è sicuramente un'offerta ancora incompleta che manca di parecchie funzionalità e contenuti, e che si appoggia a un sistema di monetizzazione impopolare. Speriamo in un cambio di marcia, perché il gioco merita ancora, sebbene abbia esaurito il carisma della novità che lo caratterizzava fino a qualche tempo fa.
PRO
- È ancora uno dei migliori shooter a squadre sulla piazza
- Miglioramenti tecnici a tutto tondo, specialmente negli effetti sonori
CONTRO
- Il sistema di monetizzazione è semplicemente terribile
- Somiglia più a un grande aggiornamento che a un sequel vero e proprio