The story so far...
[attenzione, contiene spoiler]
Pur riuscendo a riportare agli antichi fasti la saga di Prince of Persia, una delle cose ancora oggi più complesse di tutto il gioco risulta essere la trama. Per quanto scontata e cristallina sia per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di giocare e terminare tutti e tre i capitoli, esiste una folta schiera di persone che si sono perse nei passaggi del tempo. Dopo aver combattuto la sua prima battaglia, l'assedio alla città del maharajah, il principe viene ingannato dal Gran Visir e con un pugnale magico rompe la clessidra del tempo, liberandone così le sabbie. Scampato alla trasformazione in creatura mostruosa, il principe giunge alla sommità del palazzo del maharajah dove usa di nuovo il pugnale con la clessidra per riavvolgere il tempo e tornare ai momenti prima dell'attacco alla città, sconfiggere il Gran Visir e fermare il suo piano malefico. Prince of Persia Spirito Guerriero, si svolge sei anni dopo il primo capitolo, e racconta le vicende del principe alle prese con Dahaka, l'incarnazione del destino, che lo cerca per ucciderlo. Per evitare di finire due metri sotto terra il protagonista intraprenderà un lungo viaggio sino al momento della nascita delle sabbie del tempo, nel tentativo di fermarne la creazione e salvarsi la pelle. Qui farà l'incontro di Kaileena, imperatrice del tempo, la cui morte scatenerà appunto per errore la creazione delle sabbie, con conseguente ulteriore viaggio nel passato per mettere una toppa all'ennesimo danno alla linea del tempo. Con Dahaka sconfitto e la principessa Kaileena sana e salva, il principe fa finalmente rotta verso Babilonia, il suo regno. A questo punto comincia Rival Sword, con la città di Babilonia in fiamme ed il triste destino del principe pronto a compiersi di nuovo sotto il segno delle sabbie del tempo.
Principi di equilibrismo
Lo scopo del gioco è lo stesso di sempre, con un gameplay costruito su di un solido mix tra stealth game, platform e picchiaduro a scorrimento, il principe si ritroverà a percorrere le vie di Babilonia alla ricerca del suo più grande nemico, combattendo orde di servitori del Visir ed arrampicandosi sulle sfarzose e diroccate mura della sua città natale. Sin dalla sua rinascita nel 2003, la saga di Prince of Persia si è ripresentata ai videogiocatori come un classico videogioco dalla struttura action dove a farla da padrone sono in gran parte le evoluzioni del protagonista tra le architetture delle ambientazioni, e anche questa riproposizione su PSP non viene a mancare sotto questo aspetto: l'azione di gioco è fluida, come se saltare da un palazzo all'altro, roteare intorno ad un'asta e scivolare già per uno stretto passaggio sia di fatto un solo movimento ben orchestrata, la spettacolarità delle azioni è sempre andata di pari passo con la facilità di controllo del personaggio all'interno dell'ambientazione. Basteranno praticamente solo un paio di tasti per riuscire ad avere ragione dei controlli del principe; uno dei punti di forza del gioco è sempre stato rappresentato infatti dall'immediatezza dei controlli e anche questa nuova versione per psp non fa eccezione: tramite le pressione di X il principe si tufferà, rotolerà e si arrampicherà sulle sporgenze offerte da Babilonia, con il dorsale R potrà correre sui muri, con L si guarderà liberamente intorno alla ricerca della strada migliore da seguire, mentre praticamente tutti gli altri tasti saranno utilizzati nelle fasi di battaglia contro i nemici. I combattimenti, pur restando fedeli alle basi della serie con tutta una serie di combo basate su veloci ed acrobatici movimenti, seguono l'influenza stealth che i programmatori hanno voluto dare al gioco, dando al giocatore sia la possibilità di affrontare faccia a faccia il proprio avversario che colpirlo alle spalle senza che nessuno se ne accorga (che sia nata da qui l'idea dietro ad assassin's creed?), scivolando tra le architetture babilonesi e colpendo letalmente. Questo particolare modo di combattimento sarà utilizzabile se il giocatore sarà dotato di abbastanza tempismo: per eseguire nella sua perfezione la combo mortale, sarà necessario premere il pulsante Quadrato in prestabiliti momenti (indicati da un breve effetto blur), momenti che se persi interromperanno la combo con il risultato di attirare tutte i nemici nei dintorni.
Oltre al ritorno delle sabbie del tempo, utilizzabili un altra volta per riparare ai propri errori nelle fasi sia di combattimento che di esplorazione delle rovine (esiste un'unica strada, un qualsiasi errore di valutazione può essere letale), fa il suo debutto la versione malvagia ed oscura del principe, un essere che si nutre di morte che riaffiora dalla testa del protagonista in seguito al ripresentarsi del suo triste destino. Il Dark prince, armato di una spada molto simile a quella di Ivy (Soul Calibur, quelle specie di spada che si trasforma in frusta), è molto più potente della sua nemesi, più agile e letale, ma deve la sua sopravvivenza alla morte dei suoi avversari: la maledizione che pende sulla sua testa vuole che questo uccida per mantenere la sua energia ad un livello di sicurezza. Parallelamente alle novità che gravitano intorno al principe, all'interno del gioco sono state inserite anche delle vere e proprie sezioni di corsa con l'utilizzo di bighe lungo percorsi cittadini. In aggiunta alla modalità principale legata alle vicende del principe di persia, Rival Sword permetterà fino a due giocatori di sfidarsi via wireless su di alcune mappe realizzate ad hoc. Queste mappe forniranno ai giocatori differenti percorsi più o meno difficili (e quindi più o meno lunghi) lungo i quali sarà possibile ostacolare direttamente il proprio avversario attivando trappole e tranelli per rallentarne la corsa verso il "traguardo".
Grigio, marrone, giallo
Purtroppo nonostante tutte le buone possibilità che Price of Persia è capace di offrire, l'esperienza di gioco si scontra con una bassa ottimizzazione del software con una fluidità altalenant e contemporaneamente una buona struttura grafica ed una tra le peggiori realizzazione di texture (e scelta delle palette dei colori) che si siano mai viste su psp: le ambientazioni sono piatte, trovare gli appigli è spesso questione di fortuna e i nemici sono difficilmente riconoscibili l'uno dall'altro. Rival Sword conferma dopo Revelations, che portare un gioco come Prince of Persia su portatile è un lavoro incredibilmente complesso: per quanto moltissimi elementi funzionino alla perfezione anche sull'hardware di psp, sono diversi gli aspetti del gioco che non sono all'altezza delle controparti su console da casa. Prince of Persia si dimostra in tutto e per tutto un gioco di equilibri: l'azione di gioco basa il suo solido gameplay sulla capacità del principe di muoversi leggiadro qualsiasi sia l'ambiente che percorre (sia verticalmente che orizzontalmente), ed il comparto tecnico è la perfetta fusione di un gioco di equilibri tra grafica, sonoro e fluidità; per quanto la lezione dell'equilibrio del principe sia stata imparata da psp, ancora non ci siamo sul fronte tecnico.
Prince of Persia Rival Sword, pur contenendo tutto (e anche di più) quello che si era visto e giocato ne "I due Troni" su console appena un anno fa, a conti fatti risulta un prodotto "incompleto" a causa di tutta una serie di problemi dal punto di vista tecnico che minano fortemente l'esperienza di gioco. Gli sviluppatori hanno saputo fare un passo in avanti per quello che riguarda il gameplay e l'effettiva accessibilità alla sessione di gioco ma non sono riusciti a muovere un mezzo passo sul versante della qualità tecnica. Il gioco rimane comunque una discreta esperienza di gioco per chi non avesse avuto la fortuna di vivere le avventure del principe su console, per tutti gli altri resta -purtroppo- più di un'opzione. Provaci ancora, Principe!
- Pro:
- Comandi semplici ed intuivi
- Gameplay vario e poco ripetitivo
- Nuovi extra per la versione psp
- Contro:
- Ottimizzazione rivedibile
- Graficamente scialbo
- Poco longevo
La generazione di ragazzi vissuti a cavallo degli anni '80 ha capito un'importantissima e basilare lezione di vita: non si scherza con il tempo. I tre film legati alla saga di Ritorno al Futuro ci hanno dimostrato come gli equilibri cosmici siano assolutamente labili di fronte ad un eventuale modifica del passato. Marty McFly ha passato tre film rincorrendo i suoi errori dovuti ai viaggi nel tempo, e sotto questo elemento è assimilabile all perfezione con un altra grande icona di quegli anni, riportata in auge da Ubisoft: il Principe di Persia. I due Troni (questo il nome dell'ultimo capitolo per console da casa) sbarca su portatile con un nome diverso -Rival Sword- ma che anticipa ancora una volta il dualismo imperante nel corso del gioco, dualismo arricchito da una serie di extra studiati apposta per questa versione. Ubisoft ha colpito nel segno un'altra volta o anche per loro è finalmente arrivato il momento di portare indietro il tempo e cancellare i propri errori? All'hardware di psp l'ardua risposta.