Uno dei lati che più si apprezza durante il passare dei livelli è l’abilità degli sviluppatori nel riuscire a mascherare le molte scene crude e violente, grazie al carisma di Conker, ed il contesto in cui si svolgono le vicende, che non si dimostrano mai troppo esagerate o pesanti. Le cut-scene, a differenza di alcuni titoli in cui diventano più un peso che un piacevole intermezzo, sono tra le più divertenti apparse su un titolo Xbox, ricche di situazioni quasi grottesche e decisamente non politically correct.
Inutile cercare di descrivere il gioco cercando di fare qualche esempio, con un semplice testo scritto non si riuscirebbe minimamente a dare un idea della situazione. La struttura stessa degli engimi non è molto aperta, la maniera di superare determinati passaggi è sempre univoca e quindi alcune volte si sente la mancanza di una seconda possibilità, per adattarsi meglio al proprio stile di gioco.
In Conker oltre alla modalità principale c’è un’altra area dedicata al single player, ovvero il “Capitolo X “ in cui si potranno preparare gli scontri multi giocatore, allenandosi contro dei bot in vari livelli di difficoltà.
Due scoiattoli sono meglio di uno…
L’altra metà di Conker: Live&Reloaded è rappresentata dal supporto multiplayer in tutte le sue modalità, a partire dal supporto al System Link ed allo Split Screen fino a 2 giocatori. Il supporto generale arriva fino ad un massimo 16 giocatori, le mappe disponibili per la modalità multiplayer sono 8, forse un numero un po’ limitato, nonostante l’estensione di certi stage sia veramente notevole. Conker in ogni caso ha il supporto per download di contenuti aggiuntivi, quindi in un futuro potremo avere qualche add on direttamente da Rare.
Le aree del multiplayer sono divise in Future War e old War, ma non cambieranno le modalità o le regole di gioco, si tratta semplicemente di un differente level design. Nel multiplayer vi sono due fazioni, quella dei Tediz (orsetti) e gli SHC ovvero i cloni di Conker. Scegliere una o l’altra razza non porterà alcuna differenza, presenti invece nelle sei diverse classi di soldati. Si passa infatti da quello semplice fino ad arrivare a cecchini o demolitori. Ogni classe ha un armamento e delle abilità particolari, inoltre vi sono altri due fattori da considerare, per quello che riguarda la meccanica di gioco in multiplayer. Il primo è rappresentato dalla possibilità di migliorare tramite add on ed upgrade le potenzialità del nostro combattente ed in particolare delle armi utilizzate. L’altro fattore interessante è costituito dal poter cambiare classe di personaggio durante le partite, anche se questa operazione, effettuabile solo in determinate aree esposte ai nemici, richiederà alcuni secondi in cui il personaggio rimarrà indifeso.
Nonostante vi siano parecche variabili ed opzioni per riprodurre nei vari match un sistema di gioco ottimale, sono presenti alcuni problemi di bilanciamento nella modalità in multigiocatore. Primo tra tutti l’efficacia di alcune armi, ad esempio il Bazooka in mano ai demolitori, che è fin troppo esagerata, inoltre è consigliato entrare in match dove vi sono parecchi giocatori attivi, l’estensione ed il design stesso delle mappe non esalta le partite con pochi soldati. Presente anche la possibilità di utilizzare veicoli durante gli scontri in multigiocatore, anche in questo settore però bisogna far notare che ogni mezzo è legato ad una classe di appartenenza e quindi non accessibile da tutti i giocatori. Molto ben implementato è invece il sistema di classifiche e statistiche, che traccia ogni minimo dettaglio delle nostre partite e delle nostre performance.
Tecnicamente Parlando ..
Il reparto in cui non si può muovere alcuna critica a Rare è sicuramente quello tecnico, senza dubbio tra i migliori su Xbox come resa ed impatto grafico. Il meglio viene a galla durante la campagna single player, con ambientazioni e livelli pieni ulteriormente di dettagli ed effetti rispetto la realizzazione delle mappe in multigiocatore. Nel motore grafico non c’è più nulla di derivato dalla versione per N64, e anzi si fanno apprezzare i modelli poligonali, effetti come il fur shading o il bump mapping in simbiosi e texture ottimamente realizzate, anche se il vero punto di forza è riconducibile agli effetti di luce ed alle ombre dinamiche. Da lodare anche la pulizia su schermo ed il frame rate, che rimane sempre stabile ad eccezione di alcuni match in split screen oppure in situazioni al limite. Menzione speciale anche per la colonna sonora, che riesce ad enfatizzare ogni singolo passaggio in Conker. Per quello che riguarda la localizzazione, i dialoghi sono in inglese mentre testi e sottotitoli sono stati tradotti in italiano.
In definitiva Conker Live & Reloaded è un ottimo titolo e, probabilmente su Xbox, il migliore nel genere. Ottimo titolo che però non entra nell’olimpo degli “impedibili” per alcuni problemi di bilanciamento nelle modalità multiplayer, e per qualche aspetto del single player forse un po’ datato ai giorni nostri.
Ad ogni modo L&V rimane tutt’ora unico nel suo genere grazie proprio al tocco di Rare,che ha creato un’atmosfera atipica forse, ma sicuramente non ancora eguagliata.
- Pro:
- Grafica Superba
- Single Player
- Ambientazione
- Contro:
- Bilanciamento nel multiplayer
- Poche differenze rispetto alla prima versione su N64
- Poche mappe nel multiplayer
Conker Live & Reloaded fu annunciato su Xbox un paio di anni fa e inizialmente sarebbe dovuto essere un titolo incentrato sulla componente multiplayer, per ricreare una sorta di Counter Strike integrato nell’universo di Conker. Rare durante lo sviluppo ha però modificato in parte questo concept, spezzando in due le aree di attenzione, riedizione del titolo originale uscito su Nintendo 64 da una parte, ed una corposa modalità in multigiocatore dall’altra.
Tutto comincia quando un bizzarro scoiattolo, di nome Conker, si risveglia dopo una colossale sbornia, sperduto in un ambiente non troppo conosciuto..Il mondo ed il comportamento stesso di Conker sono un misto di humor, citazioni da film come Dracula, Alien, Terminator, Martrix tanto per fare qualche nome, ed irriverenza allo stato puro.
La campagna principale dura in tutto tra le 10 e le 15 ore, ed inizia all’insegna dei platform vecchio stile. Durante i livelli avanzati, la meccanica di gioco si modifica acquistando una componente di azione maggiore, per via di un numero sempre maggiore di combattimenti in terza persona. Il passaggio è graduale quasi come un crescendo del ritmo, fino al termine dell’avventura. Il metodo di controllo è estremamente intuitivo, forte anche della presenza di un tasto contestuale (il pulsante B di default), il cui effetto varierà a seconda della situazione e del luogo in cui si troverà l’antieroe fatto scoiattolo. Per il resto abbiamo l'utilizzo dei grilletti per utilizzare le armi e poi il tasto per gestire gli immancabili salti, in vario stile, che non possono mancare in un qualsivoglia gioco di piattaforme. Le diverse aree di gioco sono intervallate da schermate di caricamenti, mai troppo lunghe, bisogna inoltre sottolineare l'ottimo lavoro fatto dagli studi Rare nella cura dei più piccoli dettagli sparsi per i vari livelli, unito ad un aspetto grafico ai vertici della categoria.