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Rise Of Nations

Bryan Reynolds, padre di giochi del calibro di Civilization II e Alpha Centauri, ci propone un nuovo titolo, che si propone di spostare più lontano il confine dei giochi di strategia. Alcune idee innovative, un'intelligenza artificiale davvero competitiva e un sistema di gioco che si propone di essere all'avanguardia sotto molti punti di vista.

RECENSIONE di La Redazione   —   16/06/2003
Rise of Nations
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I Fatti principali

Rise of Nations, al pari di tanti altri giochi di strategia sui simili, ci proietta in una dimensione della Storia lunga secoli interi, durante i quali, il nostro compito principale sarà quello di colonizzare il Mondo, da soli o in compagnia di qualche (fedele?) alleato gestito interamente dall'intelligenza artificiale del programma. Nell'immensa Campagna del gioco a giocatore singolo, battezzata "Conquer The World Campaign", il progredire del tempo durante la Campagna è scandito dalle "ere" la cui partenza viene stabilita all'inizio di ogni turno di gioco, durante il quale possiamo effettuare alcune scelte fondamentali per il nostro successo finale. Queste scelte, che saranno di pura casualità nelle fasi iniziali, sono così identificate: invasione militare, una richiesta di alleanza, l'acquisto di terreni non occupati militarmente, oppure in caso di invasione militare, ci viene concessa la possibilità di ricevere particolari "vantaggi" nell'uso di specifiche carte bonus acquistate in precedenza. Queste fasi inziali di pianificazione hanno la tendenza col progredire del gioco, a diventare piuttosto monotone, ma soprattutto tendono a non rispecchiare la reale situazione di dominio impressa dalla nostra abilità diplomatica e dalla nostra strategia di condottiero; talvolta, è preferibile entrare immediatamente in conflitto, premiando così la nostra abilità strategica, piuttosto che scegliere di saltare il nostro turno di gioco.
Brian Reynolds, padre fondatore di questo gioco, ha cercato di inserire elementi presi dai suoi precedenti lavori (Civilization II e Alpha Centauri) ma a mio avviso non è riuscito del tutto ad integrarli perfettamente come ci si sarebbe aspettato.
La modalità a turni manca di un valido approfondimento strategico, limitandosi a decisioni prettamente militari che riguardano la scelta su quale paese invadere, mentre le fasi a carattere diplomatico restano incompiute, e non interferiscono ad esempio sulle scelte economiche nè sugli effettivi ruoli politici internazionali, che avrebbero potuto esercitare un ruolo decisamente più appagante e socialmente più importante, data la natura della lunga Campagna di gioco.
Il gioco, soffre della mancanza di appropriati effetti sonori, i quali non regalano la consapevolezza di essere possessori delle più moderne tecnologie in campo audio, lasciandoci quella sensazione di "vecchio" e di "già visto" che inevitabilmente accompagna il nostro videogiocare e purtroppo la stessa sorte è dedicata alle musiche, che non brillando per originalità passano inevitabilmente in secondo piano.

Rise Of Nations
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Battaglia o gameplay?

La scelta di entrare in conflitto con una nazione vicina ci proietta inevitabilmente a giocarci la partita, in tempo reale e come da migliore tradizione, sulla tipica mappa da gioco cui tutti noi siamo ormai da tempo abituati. A seconda del territorio invaso, sia esso appartenente ad una natura tipicamente nordica, desertica o equatoriale, la mappa disegnerà in conseguenza la controparte in textures, sulle quali noi prenderemo confidenza con lo straordinario gameplay del gioco, assolutamente di primo piano. I ragazzi di Big Huge Games ci regalano una profondità di gioco veramente appagante, lo straordinario controllo delle truppe avviene con una estrema facilità nell'interazione con il nostro mouse; il programma riconosce le truppe militari da quelle civili, evitando, in presenza di numerosi sovraffollamenti e in modo automatico, la selezione di questi ultimi e permettendo l'immediato controllo senza inutili click di deselezione. Su schermo avremo a che fare un numero impressionante di unità e non mancheranno gli assedi, che in più di una occasione ci daranno parecchio filo da torcere, cotringendoci a delle ritirate repentine, o a veloci azioni di scorribanda per disorientare il nemico. L'assalto alla capitale della nazione nemica, fondamentale nell'economia del gioco,non avviene con la semplice distruzione dell'edificio, ma con una precisa occupazione da parte delle unità di fanteria e il successivo mantenimento attraverso un inesorabile "countdown" finale, la cui durata è stata fissata nel limite massimo di due minuti, alla fine dei quali verrà determinato il successo o il fallimento (in caso perdessimo l'edificio) della nostra occupazione militare. Menzione particolare per l'intelligenza artificiale implementata nel gioco: a seconda del grado di difficoltà selezionato, non possiamo che riscontrare vere soddisfazioni nell'interazione. In particolare è stata infatti sviluppata una "routine" artificiale con un senso del "mordi e fuggi" da parte del nostro antagonista "virtuale" davvero sprprendente, non mancheremo di accorgerci di quanto sia abile nel "pizzicare" il nostro sistema difensivo da un lato del confine, ritirandosi nel proprio una volta assolto il proprio dovere di "guastafeste", per poi punirci da tutt'altra parte con una poderosa aggressione nel lato più sguarnito del nostro sistema difensivo, costringendoci a dei veri e propri giochi di prestigio nel tentativo di evitare il peggio.
Uguale trattamento viene riservato alle unità civili, che godranno della possibilità di decidere automaticamente a seconda del fabbisogno specifico di una particolare risorsa, soddisfando in questo modo le necessità del villaggio e lasciandoci la piena libertà di controllare il nostro esercito e lo sviluppo delle tecnologie militari, civili, commerciali e scientifiche della nostra nazione.
Un'altra particolarità introdotta nel gioco (oltre alla possibilità di giocare una "quick battle" o alcune missioni specifiche a tempo) è una funzione molto particolare ed originale chiamata "danni da logoramento"; si tratta a tutti gli effetti di una tecnologia che permette di implementare dei danni supplementari, nel momento in cui unità nemiche varcano il nostro confine: i danni subiti sono indicati con particolari bagliori di colore rosso che circondano le unità colpite.
Sono inoltre presenti tutte le caratteristiche tipiche dei giochi di strategia, rispettivamente sono implementati i comandi per i punti di tragitto lungo uno specifico percorso e i diversi atteggiamenti delle unità, che variano dal difensivo all'aggressivo, oltre alle barre di condizione, che mostrano in tempo reale lo stato di salute delle nostre truppe.

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Rise Of Nations

Economia

Ogni civiltà, sull'esempio di altri giochi della serie, avrà delle unità dedicate o particolari vantaggi derivanti da una tecnologia specifica; il gioco ci offre la possibilità di scegliere una tra le 18 nazioni, tra le quali è stata compresa anche la gloriosa civiltà dell'Impero Romano. Non mancheranno altre civiltà la cui conoscenza è stata resa possibile dall'ormai vetusto "Age of Empires": coreani, giapponesi, cinesi, mongoli, inglesi, francesi, tedeschi, aztechi, inca, spagnoli, russi, greci, nubiani, egizi, turchi, maya e bantu, regaleranno, oltre l'imbarazzo della scelta, interessantissime sfide con civiltà divise da profonde differenze strutturali.
La produzione delle unità, degli edifici e la progressione dei potenziamenti nella Biblioteca è affidata all'accumulo di risorse, che in questo gioco si contano in numero di sei: cibo, legname, metallo, petrolio e ricchezza; oltre alla possibilità di accumulare "risorse rare" (tabacco, cotone, cavalli, minerali) che non sono altro che particolari beni preziosi da offrire alla nazione ricevendone in cambio ulteriori aiuti economici. Le risorse sono disseminate casualmente lungo tutta la mappa di gioco.
Lo sviluppo della nostra nazione si fonda sulla prima città edificata (la capitale) che rappresenta il cuore del nostro sistema economico- militare. L'impero si sviluppa scientificamente ed economicamente attraverso gli upgrade previsti nella biblioteca, e progredisce nella possibilità di edificare nuove città.
La creazione di nuove cittadine riveste una importanza fondamentale, poichè permette di espandere il territorio della nostra nazione, quindi un allargamento dei confini, di aumentare il numero complessivo delle unità e di stabilire nuove rotte commerciali al fine di incrementare ulteriormente la sesta risorsa fondamentale presente nel gioco: la ricchezza.
Le costruzioni che sarà possibile edificare possono essere di natura economica, militare oppure avere una funzione specifica, come le meraviglie del mondo e le biblioteche, oppure tutta una serie di edifici volti a migliorare l'incremento delle nostre risorse.

C'era una volta...il 3D

Rise of Nations è stato sviluppato con un sofisticato motore grafico in "simil 3D" e adotta la classica visuale isometrica, per mezzo della quale l'unica operazione che è possibile compiere con la rotella del nostro mouse è lo zoom, il quale ha l'unico pregio di permettervi un migliore controllo delle vostre unità. Peccato che quando occorre controllare qualcosa, come 120 e più unità militari, durante cruenti e feroci scontri, la suddetta funzione serva davvero a poco, e non tarderete a mantenere la visibilità della vostra mappa di gioco a pieno schermo.
La forza di questo gioco non risiede certamente nella grafica e nella scelta delle textures utilizzate per "dipingere" il lungo lavoro di "Big Huge Games". Ogni artwork si presenta con colori e toni a tema, gli edifici risultano piacevoli nelle loro architetture e alcuni di voi non tarderanno a riscontrare delle somiglianze con quelli di "The Conquerors", le unità a seconda della nazione scelta si presentano con gli abiti di appartenenza, e anche i mezzi meccanici subiscono lo stesso effetto cromatico, così come gli ambienti nei quali saremo chiamati a combattere, saranno tipici delle località di appartenenza; di conseguenza avremo terreni desertici, isole bagnate dal mare e località montane totalmente innevate.
A lungo andare, però, tutte le mappe di gioco (soprattutto nella "Campagna") si assomiglieranno totalmente, privandoci del piacere di scoprire sempre delle zone nuove e il senso di "deja-vù" non tarderà a fare capolino dopo alcune ore di gioco.
Nonostante il prodotto di Big Huge Games, non brilli per le "coreografie" e per ricercate particolarità grafiche, cui le ultime novità in campo tecnologico ci stanno abituando, ho riscontrato una certa pesantezza anche nell'utilizzo di sistemi "medi", ad esempio durante la gestione di più città, senza arrivare a controllare enormi eserciti cui il gioco lentamente ci abitua, ritenendo che una buona scheda grafica e un ottimo processore siano caldamente consigliati soprattutto per gli appassionati dell'online, diversamente da quanto indicato nelle specifiche minime sulla confezione.
Probabilmente una migliore ottimizzazione dell'apparato grafico sarebbe stata gradita, non convince l'idea di avere tra le mani un gioco che non strizza l'occhio alle raffinatezze che le nostre schede grafiche vorrebbero, ma che necessita ugualmente per essere goduto appieno, di un computer molto potente.
Rise of Nations sviluppa gran parte delle proprie potenzialità nelle partite online, dove l'entusiasmo nell'affrontare agguerriti avversari umani rappresenta il vero fulcro (a mio avviso) del gioco. Questa volta però dovremo scordarci dei mai dimenticati server di Microsft Zone, per affidarci a quelli un po' meno efficenti di Gamespy, scelta sicuramente ponderata, ma quasi ingiustificabile ai più affezionati giocatori di prodotti Microsoft.
Il numero massimo di giocatori che è possibile sfidare sulla stessa mappa da gioco è contato in numero di otto, non manca la possibilità di sfidarsi attraverso una Rete locale (LAN) oppure come ultima offerta vi rimane sempre internet, attraverso una connessione con indirizzo IP.

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Conclusioni

Bisogna dare atto a Bryan Reynolds di avere provato a creare qualcosa di nuovo, i giochi di strategia probabilmente sono arrivati al giro di boa e necessitando di nuovo ossigeno. Orgogliosamente Rise of Nations riesce nell'intento di traghettare il giocatore nel nuovo mondo, all'interno del quale economia, diplomazia, rapporti economici e cultura, assumono un ruolo fondamentale.
Rise of Nations appassiona, e come una calamita prolungherà le vostre ore di gioco lontano nel tempo, regalandovi la sensazione di padroneggiare, nonostante qualche crash improvviso e qualche fastidoso bug una nazione, la vostra, che vi renderà protagonisti fino ai nostri giorni.
Scordiamoci le singole unità come assolute protagoniste del gioco, niente eroi, niente prime donne, nessuna storia raccontata: nel gioco il vero protagonista siete voi, a voi il compito di ridisegnare i confini mondiali, a voi il preciso dovere di strutturare a piacere la vostra nazione, a voi la totale gestione del vostro impero e l'onore delle armi.
Le potenzialità offerte da questo gioco sono innumerevoli, non faticherete a scoprirle da soli e chi pratica l'online come una religione avrà a disposizone offerte infinite per padroneggiare una nazione intera, purtroppo e lo dico da appassionato, è palpabile in questo lavoro una spiacevole sensazione di fretta, senza la quale un grandissimo capolavoro ci avrebbe fatto compagnia negli anni a venire.

Rise Of Nations
    Pro:
  • Gameplay intrigante, accattivante e assolutamente vincente
  • Il multiplayer potrebbe dare assuefazione
  • 18 nazioni, ognuna con le sue tipiche caratteristiche
  • Le ore per giocarci non basteranno mai...
    Contro:
  • Motore grafico poco ottimizzato
  • Un multiplayer a più giocatori necessita di grande potenza di calcolo
  • Qualche bug di troppo
  • Un capolavoro mancato: la fretta nel pubblicarlo ha avuto la meglio

...a spasso nel tempo

La sincronizzazione delle attività umane è un aspetto strutturale e fondamentale delle civiltà che si sono succedute nei secoli, delle quali ne abbiamo poi conosciuto le usanze, le religioni e le caratteristiche per merito dei numerosi storici e dei loro reperti archeologici tradotti. Con il termine Storia, si indica la narrazione dei fatti degli uomini, socialmente e politicamente costituiti; e viene solitamente suddivisa attraverso tre importanti definizioni: biografica, se narra la vita dei singoli individui; speciale, se narra i fatti di singole stirpi; e universale, se racconta i piu' importanti avvenimenti politici o sociali dai tempi piu' remoti.
Nei tempi moderni, è ormai assodato che la Storia, quella impressa nei testi scolastici e raccontata nei libri d'autore, sia ormai diventata un caposaldo di un'altrettanta forma di intrattenimento: quello raccontato nei videogame.
Una buona parte del fenomeno videoludico moderno, rivolge infatti le proprie attenzioni, per sviluppare e progettare un videogioco, ad avvenimenti, ad episodi o addirittura ad interi secoli nei quali l'umanità si è sviluppata: dalla Storia antica (476 d.c.) da quella medioevale fino alla scoperta dell'America (1492) a quella moderna (Rivoluzione francese-1789, o caduta di Napoleone-1815) terminando infine con la Storia contemporanea dei nostri giorni.