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SEGA Presents: Touch Darts - Recensione

Cos'hanno in comune un pub inglese ed il Nintendo Ds? Beh, in entrambi si può giocare a freccette!

RECENSIONE di La Redazione   —   04/09/2007
SEGA Presents: Touch Darts
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SEGA Presents: Touch Darts - Recensione
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Il mio regno per una freccetta!

SEGA Presents: Touch Darts -questo il nome del gioco- nient'altro è che un simulatore di freccette ad opera di un piccolo sviluppatore inglese (probabilmente la vera madrepatria di questo gioco), che mescola uno stile grafico fumettoso e colorato con una giocabilità allo stesso tempo intuitiva e tecnica. La modalità principale del gioco è ovviamente dedicata al campionato mondiale di freccette: costruendo il proprio alter-ego virtuale scegliendo nome, viso e tipologia di freccetta, si comincia la propria carriera di lanciatore dalla categoria più bassa -rookie, principiante- all'interno di ambientazioni tipicamente casalinghe e sprovviste di pubblico come ad esempio camere da letto e locali cantina. Mano a mano che si battono gli avversari e si compiono passi verso il professionismo, al giocatore viene data la possibilità di prendere parte a competizioni a livello nazionale e mondiale all'interno di locali rinomati che, grazie ad un convincente comparto sonoro permettono al giocatore di sentirsi parte della sfida, con urla schiamazzi, frasi di approvazione ed applausi nel caso di colpi particolarmente riusciti. Le regole di gioco del campionato sono le classiche legate al mondo delle freccette con gare da 301(principiante) o 501(professionista); il giocatore sfida il suo avversario a punteggio, lanciando le freccette e scalando i punti ottenuti dal massimo residuo. Per farla ancora più semplice i due giocatori partono da un punteggio massimo (301 o 501) e mano a mano che segnano punti questi si sottraggono al totale, il primo che arriva a zero vince un round. Arrivare a vincere la partita però non è così semplice come sembra, perchè l'obbligo del giocatore è quello di arrivare ad un punteggio di zero spaccato tirando tutte le proprie freccette, e per di più utilizzando la fascia esterna a punteggio doppio per riuscirci. Per proseguire nella propria carriera ed avanzare a grandi passi verso il professionismo il primo ostacolo è però rappresentato da uno dei due macro difetti del gioco: l'IA degli avversari. Come avrete intuito dalle poche righe sopra, riuscire ad arrivare a 0 preciso come punteggio non è un lavoro per nulla facile, soprattutto contando che lo si deve raggiungere con le caselle a punteggio doppio, oltre a questo tipo di difficoltà balistica va aggiunto purtroppo il fatto che gli avversari controllati dal computer pur avendo un ritmo decisamente più tranquillo (capiterà di rado che questi comincino ad imbroccare una serie di centri perfetti in fila) hanno l'innata capacità di azzeccare praticamente sempre i tiri decisivi, rendendo le partite a tratti frustranti e fortemente comandate dalla fortuna.

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L'arte del volo

La cosa migliore di questo Touch Dart restà però il sistema di controllo che -seppur in minima parte- riesce ad emulare decisamente bene la sensazione tattile legata al lancio di una freccetta. Per compiere il proprio lancio su Ds è necessario puntare il pennino in una particolare parte dello schermo, far scorrere la punta verso il basso caricando il tiro e rilasciare la freccetta compiendo un ultimo movimento verso l'alto. La somma della posizione di partenza, del movimento di carico e della spinta di rilascio di fatto compone il tiro finale ed il suo risultato. Per la presenza di una traiettoria di carico e di rilascio è a scelta del giocatore lanciare freccette con più forza (e quindi tendenzialmente dritte) o con meno potenza ed una traiettoria più parabolica. Ovviamente al lancio sarà possibile dare anche una direzione (in caso contrario sarebbe stato il gioco di freccette meno simulativo del mondo). Le modalità che completano il gioco sono rappresentate da una serie di minigiochi basati su altrettante modalità del mondo reale delle freccette o semplicemente basati su alcuni giochi da carte da portare avanti comunque tramite il lancio delle stesse. Chiude il cerchio la modalità multiplayer che rappresenta di fatto il secondo macro difetto del gioco, non dando al giocatore la possibilità di giocare in wi-fi ma solo ed unicamente facendo 'girare' il Ds da giocatore a giocatore e così fino alla fine della partita.

SEGA Presents: Touch Darts - Recensione
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L'arte del volo


Il gioco, come precedentemente accennato, si presenta in una veste grafica decisamente cartoonistica, con uno stile dei personaggi che ricorda molto da vicino quello usato da codemasters per il suo MicroMachines. Le schermo di gioco nel corso delle partite è suddiviso in tre fondamentali parti: in alto a sinistra viene segnalato il punteggio a scalare, in alto a destra un televisore mostra continui replay dei colpi migliori ed ovviamente nello schermo inferiore viene rappresentato il bersaglio di gioco ed utilizzato per il lancio delle freccette. Musicalmente abbastanza scialbo (musiche ripetitive e molto in stile 16bit), Touch Darts si salva soprattutto per quello che riguarda il comparto legato agli effetti sonori, in alcune occasioni davvero in grado di farti sentire parte di una gloriosa competizione di freccette!

Touch Darts è effettivamente una sorpresa. Con una buona dose di tecnicismo mescolata ad un interfaccia decisamente accatticavante e che si prende poco sul serio, questo gioco di freccette supera di gran lunga l'altro suo -semi- concorrente presente in 42 classici senza tempo, dimostrando ancora una volta che il touch screen se utilizzato con precisione ed intelligenza può tranquillamente rappresentare un ottimo trampolino di lancio per sport e competizioni non propriamente nate per essere casalinghe. Rimangono purtroppo evidenti le mancanze in fase di multiplayer e la pessima taratura della difficoltà in single player.

    Pro:
  • La sensazione di giocare a freccette, c'è
  • Rappresentazione grafica adatta e leggera
  • Decisamente longevo
    Contro:
  • Pessima taratura dell'IA
  • Musiche non sempre all'altezza della situazione
  • Assenza ingiustificata del Wi-fi

Se esiste uno sport (o per meglio dire una competizione) che probabilmente è sempre stata l'antitesi del videogioco, quello è sicuramente rappresentato dal gioco delle freccette. Come praticamente in ogni bar/pub del mondo, l'aria quando si gioca con le freccette è pesante, traboccante dei più variegati aromi provenienti dalle molte pinte di birra che sovrastano i tavoli dei partecipanti; non troppo distante il tavolo da biliardo circondato da un alone di fumo e odore di gessetto. Come dicevamo poco prima, l'ambiente naturale del bersaglio per freccette è la cosa più distante da un comodo salotto dotato di mobile con vetrinetta e lcd attaccato alla parete. Sega ha voluto però fare un tentativo per riuscire a portare questo passatempo nelle case -o meglio nei ds- di tutti i videogiocatori del mondo, e sapete cosa? Hanno fatto centro al primo colpo!