Una crociera sugli U-Boat non si scorda mai, soprattutto se tornate vivi
La schermata di gioco principale rispecchia l’interno del sottomarino con grande dovizia di dettagli e una notevole pulizia grafica. Scorrendo con il mouse avrete una panoramica completa della vostra crew, mentre con un semplice click si può accedere al ponte esterno, alla sala di comunicazione o a quella di comando. Per dare ordini agli ufficiali non dovrete far altro che servirvi di pratici menù con le relative icone, ed è qui che si snodano i diversi approcci al gioco. E’ possibile infatti ridurre al minimo gli accorgimenti manuali rendendo l’interazione il più arcade possibile, mentre i più navigati (ehm…) possono calcolare l’angolo della traiettoria dei torpedo, la velocità, la quantità di ossigeno e tantissimi altri parametri. Tra un estremo e l’altro (no non dirò “c’è di mezzo il mare”), ogni giocatore può trovare il proprio equilibrio e modificare l’esperienza di gioco con il passare del tempo. A dimostrazione di quanto davvero Silent Hunter III sia stato realizzato con amore, un magnifico tutorial vi istruirà in poco tempo sulla complessa attività di un sottomarino, con tanto di file video che mostrano “nella pratica” quanto avete appreso dalle istruzioni teoriche, per poi passarvi in mano i comandi per ottenere una serie di patenti. Il momento chiave di tanti sforzi è naturalmente quello in cui il bersaglio affonda; vi posso assicurare che esulterete sulla sedie brindando con la ciurma virtuale per tutte le maledette volte che qualcosa è andato storto. La progressione dei missili verso il dannato scafo nemico è un momento carico di quella tensione che provereste aggirandovi nella giungla vietnamita. Almeno questo è quello che ho potuto provare in decine di giochi bellici. Buona parte del lavoro consiste nel colpire l’obiettivo, su questo non c’è dubbio, ma bisognerà poi portare a casa la pelle e il nemico ha sviluppato negli anni un’Intelligenza Artificiale di altissimo livello, rendendovi la vita quanto mai difficile. Di sicuro una nave mercantile è una ghiotta preda che male che vada può sfuggirvi, ma tutt’altra cosa è una squadra di aerei anti-sommergibile o una flotta in pieno assetto da guerra.
Dopo un po’ di pratica però, vi troverete a voler prendere in mano tutti i comandi personalmente e le soddisfazioni aumenteranno di pari passo con la vostra bravura
Una crociera sugli U-Boat non si scorda mai, soprattutto se tornate vivi
Non solo però la sfida contro il computer è di alto livello, ma anche le stesse missioni ho notato che permettono un reale approccio personale all’azione, così che non vi sentiate costretti a raggiungere gli obiettivi seguendo una strategia piuttosto che un’altra e tutto a vantaggio della soddisfazione personale. Il punto chiave da comprendere è quello che un sottomarino non è invisibile e lo diviene ancora meno quando naviga con i propulsori al massimo regime o quando apre il fuoco su di un convoglio nemico. D’altronde in certi casi è inevitabile dover emergere, perché la quantità d’ossigeno è limitata e altri fattori vi impediscono di rimanere occultati all’infinito sotto i mari. Una volta in superficie è vero che potete affidarvi ai cannoni del ponte, ma diverrete un bersaglio facile per nemici che saranno in netto vantaggio su di voi. Vi dovrete quindi affidare ad una barra che indica quanto siete invisibili ai rilevatori sulla base di diversi fattori, alcuni dei quali li abbiamo già elencati. Riuscire ad affondare un’imbarcazione e poi scomparire nell’oscurità prima di essere tempestati dalle bombe di profondità è il miglior risultato che possiate conseguire.
Commento
Non c’è nulla di meglio in questo campo di Silent Hunter III che già di per sé è un titolo di grande valore: ricco di dettagli per ogni vero appassionato ma gestibile anche da chiunque voglia provare un gioco diverso dalla media, carico di tensione e ambientato in un contesto inusuale. Tanto amore per la simulazione non ha impedito agli sviluppatori di arricchirlo con cinematiche di altissimo impatto, accompagnate da una brillante veste grafica pulita e attenta ai dettagli. Il suo difetto principale resta forse quello legato alla natura particolare e alla meccanica che potreste benissimo non amare, per una certa monotonia in alcune fasi e per il contesto stesso del sottomarino, che non miete proseliti tra le masse. Detto questo sarebbe un peccato se anche chi non vive per il genere non prendesse in considerazione questa alternativa, che potrebbe anche finire per entusiasmarlo. Gli appassionati naturalmente dovrebbero averlo già comprato prima di essere arrivati in fondo a questa pagina.
- Pro:
- Simulazione adattabile per qualunque esigenza
- L’esperienza del sottomarino è affascinante
- Divertente e bellissimo da vedere
Come ombre mortali nelle profondità dei mari
Certi giochi si presentano bene fin da subito: un’immagine di copertina convincente, una cartina geografica con le relative indicazioni riferite al contesto della Grande Guerra e un cartoncino con il riassunto dei comandi che riproduce tutta la vostra tastiera. Sì, più o meno tutta e in effetti mi sono messo le mani nei capelli pensando di dover passare le ore sulle carte nautiche, mentre in realtà Silent Hunter III offre un’esperienza adatta a chiunque, con un livello personalizzabile di immersione (è il caso di dirlo…) modificabile per tutte le esigenze. Dopo un po’ di pratica però, vi troverete a voler prendere in mano tutti i comandi personalmente e le soddisfazioni aumenteranno di pari passo con la vostra bravura. Se non aveste ancora dato un’occhiata alle foto ve lo dico io che Silent Hunter è un simulatore di sottomarini, probabilmente l’unico sul mercato in grado di farvi rivivere con tale approssimazione un’esperienza così intensa come quella dei sommergibili. In effetti giocandolo con le luci spente ho provato l’angoscia di essere chiusi al buio schiacciati dall’oceano, durante i silenzi carichi di tensione per sfuggire alle individuazioni. Si potrebbe paragonare un sottomarino a un tiratore: entrambi attendono a lungo, letali se non visti e molto vulnerabili una volta scoperti. Credo di aver reso l’idea, perciò vediamo con precisione lo scenario di Silent Hunter III, nel quale potrete scegliere di entrare in gioco nella modalità carriera durante due nodi chiave della Seconda Guerra Mondiale, il 1939 o il 1943, alla guida di un famigerato U-Boat tedesco. In entrambi i casi vi fermerete com’è naturale al 1945, ma le situazioni saranno nelle due date completamente differenti, rispecchiando il reale andamento della guerra. Per la modalità campagna è stato previsto uno svolgimento dinamico che influenzerà il corso degli eventi in base alle decisioni che porterete avanti durante le missioni. In questo modo due carriere non saranno mai uguali le une alle altre.