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Soulbringer

RECENSIONE di La Redazione   —   30/04/2001
Soulbringer
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Scende la neve, ma che fa..

La storia prende forma durante l'età Oscura di Rathenna, durante la caduta del regno di re Horath. L'intera città di Talendrah è stata distrutta e con essa i nobili della città. La Corona è sottratta e con la scomparsa dell'ultimo Warlock Tamaran la magia presente nel continente sparisce a sua volta.
Come se non bastasse, dopo poco tempo Re Horath VII muore, lasciando il regno e quel poco che ne resta a Rafaela, sua figlia. Dopo la misteriosa scomparsa della nuova reggente la dinastia reale termina, lasciando le città di Ravenscar, Madrigal e Shadowguard in rovina alla mercé dei briganti.
Da parte sua ci si mette anche il cardinale Mortan, che impazzisce e assassina i suoi adepti e gli scolari che frequantavano gli studi presso di lui a Ravenscar, con il potere del male crea un armata di non-morti che fanno della città il loro "quartier generale" occupando incontrastati tutti i centri abitati della zona. La città di Madrigal confinante a sud attraverso il passo tra le montagne erige una barriera che isoli per sempre Ravenscar, ormai maledetta.
Dopo cinquant'anni pare che il male abbia lasciato definitivamente Rathenna ma (c'è sempre un ma) nell'oceano riaffiora Galdon Thor, come testimoniano i marinai che l'hanno intravista tra i flutti. Essa fu in tempi remoti il centro di potere della potente Lega dei Sei.

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Scende la neve, ma che fa..

Il male è ormai ridisceso sul mondo dei mortali, come testimoniano i frequanti attacchi alla città di Tortalan portati da un'armata di vampiri capeggiati dal crudele re Lightstealer, che con il passare del tempo consolida sempre di più il suo potere sulle terre adiacenti. La stessa imperatrice Cerebella si tramuta da sovrana giusta in terribile tiranna, privando la terra delle sue risorse, e gettando le basi per una guerra di proporzioni devastanti.
Sembra che, proprio come Harbinger, il mondo abbia bisogno di un eroe che possa scacciare il male definitivamente e guidare i popoli di Rathenna versp una nuova età di pace e prosperità.
E chi potrà essere? Bravi ci siete arrivati, infatti...
"...era il più freddo di tutti gli inverni, e io mi trovavo al capezzale di mio padre morente. - Và da mio fratello...ecco la mappa della città di Madrigal...- Ed eccomi così in viaggio, partendo da Kalaran verso una terra lontana e sconosciuta, armato soltanto del mio coraggio..." Ecco in breve gli eventi che vi introducono al gioco e se non distinguiamo certo una grande originalità, essi lasciano comunque un punto interrogativo: chi è la figura che combatte contro un demone in una torre misteriosa che turba il vostro sonno? Questi ed altri dubbi si insinueranno in voi durante il gioco e questo non può che essere un punto positivo, dato che è dura resistere senza conoscere il perché di tanti eventi misteriosi...ecco un buon motivo per andare fino in fondo.
Ma ora il vostro primo obiettivo è trovare zio Andrus, vostro nuovo tutore. Così, dopo aver ringraziato il traghettatore che vi ha dato un passaggio fino al molo di Madrigal, vi accingete a partire per la vostra avventura.

Soulbringer
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E' finita la storia

Soulbringer si presenta come dark RPG con spunti Adventure: l'atmosfera oscura che aleggia nella terra di Rathenna è condita da colpi di scena nel dipanarsi della trama che si prospetta intricata e lunga.
Lungo il corso del vostro peregrinare incontrerete e affronterete diversi nemici, attinti dal classico "bestiario" fantasy, quindi briganti e assassini ma anche creature malvagie come i gargoyles, i vampiri e mostri di roccia ai quali si affiancheranno schiere di non-morti sotto forma di zombie e scheletri.
Tutto qui? Affatto: ci sono anche i boss della Lega dei Sei, esseri molto potenti emersi da una passato dimenticato pronti a fare del mondo il loro banchetto della festa.
Per iniziare avrete sullo schermo tutto ciò che vi occorre per tenere sotto controllo il vostro personaggio.
La schermata di gioco è divisa in tre parti: la finestra di gioco vero e proprio con visuale ruotabile a piacimento, un menu in basso dove trovano spazio la bussola, l'icona di accesso all'inventario, le 2 classiche barre salute/aura (mana) rispettivamente di colore rosso e blu (c'è spazio anche per quella della salute dell'avversario che stiamo affrontando...utile!), un pulsante per le opzioni e l'icona per accedere alla schermata delle caratteristiche del personaggio. Infine c'è una barra verticale sulla destra chiamata barra delle azioni, sulla quale vale la pena spendere due parole in più.
Infatti da questo menu potrete interagire con ogni oggetto in vostro possesso, compiendo tutte le azioni previste per esso. Ipotizziamo di selezionare l'icona del cibo: in alto comparirà, ad esempio, del pane e automaticamente sotto MANGIA; selezionate l'icona degli oggetti particolari, vedrete una chiave e più sotto APRI, e via dicendo.

Soulbringer
Soulbringer

E' finita la storia

Contenti? Basta con i dubbi amletici tipo "Che faccio? tiro una mela all'avversario? Oppure cerco di scassinare una porta con una pozione curativa?" La vita è più facile con Soulbringer!
Un'altra idea che mi ha piacevolmente colpito è la possibilità di creare delle "combo", ossia delle sequenza di azioni da compiere in combattimento.
Entrando nell'apposito menu si può creare fino a 10 combo(per un massimo di 15 azioni ciascuna, intercambiabili a piacimento) trascinando con il mouse il nome dell'azione nella colonna centrale e il gioco è fatto!
La mia prima combo, ribattezzata per l'occasione "Contropelo" si compone di due colpi di taglio normale con il pugnale, un taglio basso e un affondo e vi garantisco che funziona..almeno all'inizio!
Il bello però è che la scelta delle azioni non è ristretta solo a quelle delle armi, se volete potete integrare l'evocazione di un incantesimo, l'uso di una pozione curativa, scoccare una freccia e altro.

Alla fine potrete richiamare le vostre sequenze semplicemente premendo i tasti da 1 a 0 della vostra tastiera. Molto comodo!
Badate bene che non si tratta solo di un diversivo per rendere il combattimento più interessante ma un fattore vitale per sopravvivere nelle brughiere infestate dai briganti. Infatti, quando vediamo un nemico cosa ci viene più naturale fare? Naturalmente cliccare a velocità folle per dargli tante belle mazzate...nulla di più sbagliato!
Ogni volta che cliccate il pulsante sinistro, che serve per compiere quasi tutte la azioni, tra cui lo spostamento e l'attacco, il sistema ricalcola il movimento da capo. In questo modo se mitragliate cinque clic sull'avversario non solo non gli mollate nemmeno un fendente, ma ve ne state lì immobili a farvi trapassare da parte a parte!
Per fortuna con il passare del tempo vi abituerete e scoprirete che combattere non è impossibile...il segreto sta tutto nel trovare l'arma giusta per il nemico giusto. Infatti cercare di infilzare uno scheletro non porterà a grossi risultati, ma colpirlo a colpi di clava cambierà nettamente l'incontro a vostro favore. Per fare ciò vi avvarrete delle strategie d'attacco e delle armi più disparate (sono davvero tante! Più di 50 armi in totale, fra normali e magiche).

Studia, cresci e lavora

Inizialmente non avrete conoscenze delle arti magiche ma potrete rifarvi presto, iniziando a leggere i libri degli incantesimi che troverete in luoghi particolari chiamati Manieri. Questi luoghi evocanti il mistero sono dispersi e nascosti da qualche parte e vanno ritrovati grazie ad una bussola speciale donata da zio Andrus che punta sempre verso uno di questi "centri del potere", quello che idealmente si trova più vicino a voi. Leggete questi libri avidamente avventurieri, e verrete iniziati alle arti magiche degli elementi: fuoco, terra, aria, acqua e spirito che formano assieme il vostro Seculorum, ovvero una sorta di equilibrio interiore che varia a seconda dell'energia magica convogliata su un dato elemento. Vedetela come una sorta di specializzazione che si rifletterà sulla vostra resistenza ad un dato elemento e alla magia ad esso collegata. Esistono anche libri del tutto speciali come il libro dei Coltelli e quello delle Frecce, che aggiungono sortilegi direttamente legati alla natura del loro nome.

Allo stesso modo la ripartizione dei punti di esperienza guadagnati risolvendo quest minori o uccidendo avversari dovrà essere il più accurata possibile, dato che le caratteristiche base del personaggio (forza, velocità, scontro, salute e magia) determineranno già dal secondo livello (si può arrivare fino a E' un gioco per palati fini, e lo capirete anche perché trattare con i mercanti è difficile. Non navigherete mai nell'oro anzi, per potervi permettere un'arma che non sia il vostro iniziale sbuccia-patate dovrete sudare sette camice per racimolare qualche soldino. Ma la strada verso la gloria non può essere lastricata d'oro, vero?

Soulbringer
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Graficamente

Con un pizzico di sarcasmo si può dire che se c'è una sensazione che gli ideatori di Soulbringer sono riusciti a trasmettere visivamente è quella della povertà e della solitudine nelle quali versa il mondo che vi circonda.
L'ambiente è spoglio e desolato e il motore 3D che lo crea potrebbe essere sfruttato di più, non limitandosi a qualche effetto di luce per gli incantesimi e un po' di interpolazione sui personaggi.
Intendiamoci, la visuale ruota fluidamente al vostro comando e sistema la "telecamera virtuale" sempre al posto giusto e c'è da dire a discolpa dei programmatori che una scelta simile non castra sul nascere la possibilità che il gioco venga utilizzato da chi possiede macchine meno potenti, quindi accessibilità ad un gran numero di persone.
Inoltre i movimenti dei personaggi sono in motion capture, una tecnica che farà felici quelli che come me prediligono movimenti snelli e precisi, anche in virtù di routine di collisione calcolate al millesimo.
Le texture che ricoprono il paesaggio sono talvolta approssimative, sia come colori (a volte pochi e ripetitivi) sia per come vengono trattate...potete anche alzare la risoluzione video ma avrete solo badilate di pixel che vi circondano ovunque andiate, ma finirete per dimenticarveli alle spalle, più ci giocate.
C'è poi il buio che si estende in tutte le direzioni a circa 20 metri da voi, oltre c'è il nulla. Un altro espediente già conosciuto per mascherare le carenze di un motore grafico che, seppur fluido, si rivela leggermente al di sotto della media.

I puristi della grafica pompatissima e coloro che inseguono l'ultima scheda 3d sul mercato potranno storcere il naso e mi pare giusto metterli in guardia sugli aspetti anti-estetici di questo RPG, ma va ricordato che comunque esso non fa dell'estetica "estrema" un punto di forza assolutamente necessario, privilegiando gli aspetti già discussi prima. Per ciò che concerne il sonoro penso che la musica un po' assente, tranne nei momenti chiave (e lì va molto bene) e gli effetti sonori vi accompagneranno sporadicamente.Il tutto però condito da un suono ambientale che vi circonderà (la tormenta attorno a Madrigal vi farà venire voglia di indossare un maglione...^_^). La localizzazione è completamente in italiano (testo e parlato) e nel complesso risulta godibile.
Per coloro che non si tirano indietro continuerò con le richieste minime di sistema: Pentium 233 Mhz con 32 MB di RAM, 500 MB di spazio su HD più solite cose. Consigliata una SB Live per il 3D sound..questi i dati ufficiali. Io dico che un P2 di fascia media basterà a far girare il tutto ma ritoccherei sensibilmente la RAM consigliandovi ALMENO 64 MB (la solita regola, più ce n'è, meglio è) e se potete, l'installazione completa da 1,3 GB che vi toglierà il continuo accesso al lettore CD per i dialoghi.

Soulbringer

In conclusione abbiamo per le mani un gioco che non fa gridare al miracolo per realizzazione tecnica e soffre in qualche punto di ritmi un po' lenti, ma se siete disposti a essere indulgenti quanto basta su questi punti, se siete persone pazienti e riuscite bene a calarvi nell'atmosfera giusta probabilmente andrete oltre il primo impatto, riscoprendo col passare delle ore un gioco intrigante e coinvolgente ritagliando quotidianamente uno spazio del vostro tempo libero per questo oscuro e dannatamente bello Soulbringer.

L'occasione mancata

Esiste una categoria di giochi conosciuta come "occasioni mancate".
Sono quei giochi che potrebbero ergersi a capolavori ma per colpa di diverse piccole pecche rischiano di passare inosservati. Vediamo di capire insieme perché Soulbringer fa parte di questo gruppo, e soprattutto perché non dobbiamo affatto lasciarlo stare.