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Spartan - Recensione

"Va' a dire agli Spartani, straniero che passi, che qui, obbedienti ai loro ordini, noi giaciamo".

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   04/10/2005
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Inizia la guerra!

Come ogni gioco dotato di un minimo di complessità, anche Spartan ha i suoi tutorial, da fare rigorosamente prima di intraprendere le campagne maggiori per capire come funzionerà poi la gestione del nostro esercito. Le guide a nostra disposizione coprono discretamente il gameplay, anche se andando più avanti nel gioco ci si rende conto che in quanto imparato all’inizio erano presenti alcuni buchi, così come nel manuale.
Una volta imparato come muovere i primi passi è il caso di scegliere se prendere ulteriormente pratica sfruttando la mappa “libera” per provare eserciti e tattiche, lanciarsi in una delle 8 campagne possibili oppure sfidare un altro essere umano in modalità multigiocatore. Proprio per quest’ultima modalità Siltherline ha creato il cosiddetto sistema MSA (Multigiocatore Sempre Attivo), per cui se il nostro avversario in modalità multiplayer dovesse andare in guerra contro una nazione controllata dal computer, durante il conflitto saremo noi a guidare le truppe di quest’ultima contro le sue, in maniera da non restare mai inattivi aspettando che l’altro concluda la propria battaglia. Rimanendo in tema di battaglia in tempo reale, ci troviamo di fronte ad un sistema abbastanza approssimativo e scarso, molto lontano dall’apice raggiunto da Rome: Total War.

Rimanendo in tema di battaglia in tempo reale, ci troviamo di fronte ad un sistema abbastanza approssimativo e scarso, molto lontano dall’apice raggiunto da Rome: Total War.

Inizia la guerra!

Dopo aver impostato inizialmente il proprio esercito ed aver impartito loro degli ordini di formazione ed avanzamento, è praticamente impossibile cambiare queste disposizioni durante la battaglia dato che gli unici ordini impartibili durante questa sono il raggruppamento e la ritirata, per cui ci si limita quasi ad essere degli spettatori, escludendo la possibilità di mettere in atto strategie particolarmente complesse, senza contare che in questo modo ci si affida totalmente all’IA del gioco, i cui errori diventano così incorreggibili da parte del giocatore. Il risultato di tutto questo sarà che molto presto invece di scegliere la battaglia manuale il giocatore preferirà far risolvere automaticamente al computer lo scontro, concentrandosi maggiormente sul lato diplomatico-economico del gioco. Proprio questo è, alla luce di quanto detto finora, il vero e proprio cuore del gameplay di Spartan: partendo da una mappa generale dell’Antica Grecia, è possibile selezionare in dettaglio le città controllate e vederne gli edifici attraverso un’altra inquadratura più dettagliata. Non potendo costruire villaggi a proprio piacimento all’infuori delle città controllate, presenti dall’inizio della campagna, è fondamentale gestire con accuratezza la produzione delle materie prime, organizzata tra i vari centri urbani. I beni da accumulare in Spartan sono ben 9: oro, cibo, ferro, mattoni, cavalli, marmo, rame, legname ed argento saranno tutti quanti fondamentali per lo sviluppo del vostro impero, non solo perché permettono di costruire nuovi edifici e produrre nuove unità, ma anche perché una volta venduti tutti i beni frutteranno argento, la valuta del gioco attraverso la quale comprare le materie prime di cui siamo a corto.

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Lavorare, sempre lavorare

Oltre al sistema economico, anche la parte diplomatica svolge un ruolo fondamentale in questo gioco: addestrando ambasciatori è infatti possibile inviarli in altre nazioni, con lo scopo di ingraziarsi chi comanda per ottenere un’alleanza con noi, oppure ottenere importanti informazioni come l’eventuale spostamento di truppe nemiche verso i nostri confini. Allo stesso modo ci troveremo con l’andare avanti del gioco, ad affrontare anche l’entrata sul nostro territorio di ambasciatori stranieri, i quali fruttano alle nostre casse 50 unità d’argento a turno ma potrebbero anche fare gioco sporco, tentando di disturbare la quiete della nostra nazione. In questo caso, dopo aver deciso di espellerli, dovremo anche decidere come farlo, cioè se rimandarlo indietro tutto intero oppure no. Un’altra figura presente nel gioco è quella dell’assassino, attraverso il quale uccidere generali nemici in modo da diffondere malcontento e paura tra le truppe e portare a compimento missioni di sabotaggio come la deturpazione dei templi, fonte di felicità per gli abitanti della città.
Ad aggiungersi a quanto detto finora va anche il campo della ricerca, attraverso cui migliorare le varie tecnologie impiegate nel proprio impero. Con l'ausilio di 9 “sliders”, ognuno associato ad una delle materie prime citate prima, abbiamo infatti la possibilità di scegliere in quale settore incentrare il proprio impegno, in modo da ottenere il passaggio del livello tecnologia per quello che si è scelto. La cosa migliore da fare è alternare gli sforzi in base alle necessità, a seconda per esempio che ci si trovi in un periodo di guerra o di relativa pace.

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2D? 3D?

Una delle prime cose che colpisce di Spartan è la possibilità di scegliere se giocare la battaglia in tempo reale con una visuale 2D o 3D, ovviamente in modo da permettere anche a chi non ha un PC di ultima generazione (ma anche di penultima, dato che i requisiti minimi comprendono un Pentium 366Mhz) di vedere le proprie forze combattere contro il nemico. Se questa scelta è elogiabile, sicuramente il livello della grafica in 3D non lo è: una mappa limitata al solo piccolo terreno di battaglia, un dettaglio molto approssimato ed alcune animazioni non propriamente al passo coi tempi fanno impallidire Spartan di fronte ai classici del suo genere. Per quanto riguarda invece la modalità gestionale siamo su livelli discreti.

una mappa limitata al solo piccolo terreno di battaglia, un dettaglio molto approssimato ed alcune animazioni non propriamente al passo coi tempi fanno impallidire Spartan di fronte ai classici del suo genere

2D? 3D?

Il sonoro accompagna abbastanza bene l’azione ed è divertente sentire le proprie truppe rispondere in greco agli ordini impartiti: non avendo localizzato le voci sicuramente ciò è più apprezzabile di un parlato in lingua inglese.

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Spartan si porta dietro un anno di vecchiaia, e si vede. C’è da dire però che anche se questa recensione fosse stata scritta nel 2004, il dettaglio grafico 3D sarebbe risultato inadeguato se confrontato non solo con Rome: Total War ma addirittura con Medieval: Total War, uscito nel videoludicamente lontano 2002. Come abbiamo già avuto modo di vedere nel corpo della recensione, la battaglia in tempo reale risulta dopo pochissimo tempo noiosa, costringendo il giocatore a propendere per la risoluzione automatica della battaglia.
Per quanto riguarda invece la parte gestionale possiamo sicuramente affermare che è in questo ambito che Spartan dà il meglio di sé, non aggiungendo tuttavia nulla di nuovo a quanto visto in altri titoli. Probabilmente l’innovazione vera e propria di questo gioco è l’ambientazione: se infatti da anni state cercando un gestionale/RTS ambientato nell’Antica Grecia è finalmente arrivato il momento di farvi sotto, considerando anche che il gioco viene venduto al rispettabilissimo prezzo di 19,90€ (anche all’interno del nostro shop); se invece siete alla ricerca di un qualcosa di innovativo o comunque vi sentite dei generali in erba e non prevalentemente dei diplomatici, il consiglio è quello di provare quantomeno questo titolo prima di effettuarne l’acquisto.

Pro

  • Buon numero di campagne giocabili
  • Livello gestionale profondo…
Contro
  • …ma con alcuni buchi
  • Grafica 3D obsoleta
  • Assenza di strategia durante i combattimenti in real time

Un po' di storia

“Più di 2000 anni fa esisteva una città chiamata Sparta. Aveva solo due obiettivi: addestrarsi alla guerra e combattere le guerre per cui si addestrava. Col tempo Sparta divenne famosa per i suoi guerrieri, i più combattivi e disciplinati del mondo allora conosciuto. Il suo momento più grande fu probabilmente nel 480 AC, quando, al passo delle Termopili, un pugno di Spartani condotti dall’eroico Re Leonida si sacrificò per ritardare l’invasione della Grecia da parte di Serse e della sua Orda Persiana”. Quanto avete letto finora non è tratto da un libro di testo delle scuole superiori ma dall’introduzione che il manuale di gioco fa a Spartan, finalmente arrivato sui nostri schermi dopo aver fatto il proprio ingresso sul mercato internazionale circa un anno fa. Ambientato nella prima metà del primo secolo AC, quando le città-stato greche erano al massimo del loro splendore, questo gioco ci dà la possibilità di rivivere le vicende guidando proprio Sparta (al tempo conosciuta come Laconia) oppure altri centri come Atene, il tutto attraverso un’impostazione in stile Total War, amalgamando cioè insieme elementi caratteristici dei gestionali con quelli degli strategici in tempo reale: non ci resta che scoprire a questo punto se, dopo tanti duri addestramenti, vale la pena diventare uno spartano.