I migliori videogame di solito sono quelli che sfruttano nel modo più intelligente le macchine su cui girano. Su Nintendo DS, Spectrobes non solo utilizzava il doppio schermo in modo funzionale, ma richiedeva anche l'uso combinato della stilo e del microfono, interpretando nel migliore dei modi la filosofia Nintendo relativamente al gameplay. Su cellulare gli sviluppatori non avevano a disposizione le medesime possibilità tecniche, e così hanno cercato di costruire l'appeal del gioco su una struttura molto particolare e sfaccettata. Ci troviamo in una sorta di story mode in cui i personaggi viaggiano nello spazio (letteralmente: abbiamo il controllo della loro navicella) e si fermano su di un pianeta piuttosto che su un altro seguendo gli eventi della trama, raccontata per dialoghi. Ad ogni fermata, dobbiamo selezionare uno degli Spectrobes a nostra disposizione e utilizzarlo nel combattimento con un'altra creatura. Ma non ci saranno colpi reali né turni di attacco: tutto si svolgerà attraverso un puzzle game in cui si spostano e si abbinano blocchi colorati. Eccessiva semplificazione? Tutt'altro.
Basta una partita, infatti, per rendersi conto che accostare blocchi variopinti e farli sparire quando se ne mettono insieme almeno tre identici è un'operazione che nasconde ben altro. Nella parte bassa dello schermo, infatti, possiamo vedere i due Spectrobes impegnati nel "duello" e una serie di barre: quella dell'energia (verde) e due, concentriche, relative all'attacco fisico e a quello energetico. Quando la barra dell'energia si azzera, la creatura muore. E l'energia cala quando si subiscono dei colpi, che partono una volta riempite le barre dell'attacco fisico o energetico. Ebbene, come si riempiono queste barre? Accostando e facendo sparire i blocchi dei rispettivi colori: quelli verdi aggiungono energia alla nostra barra vitale, quelli rossi rappresentano l'attacco fisico, quelli gialli l'attacco energetico. E ci sono poi blocchi di altri colori, che rappresentano in alcuni casi un connubio di attacchi, in altri delle armi speciali. È chiaro, dunque, che per vincere un combattimento non bisogna semplicemente far sparire tutti i blocchi, ma concentrarsi su colori particolari al momento giusto, facendo ampio uso del proprio ingegno e di un pizzico di strategia. La dinamica viene lievemente modificata quando non c'è un combattimento ma una fase di potenziamento: in quel caso bisogna comunque riempire delle barre colorate, ma non c'è alcun nemico a pressarci.
Con quattro modalità di gioco a disposizione (oltre alla Campagna, avremo la possibilità di cimentarci in duelli singoli, in partite veloci o in una sorta di survival) e addirittura un editor di livelli, Spectrobes su cellulare sembra davvero deciso a sfruttare il vantaggio territoriale che vede la mancanza di giochi dei Pokemon. Per quanto riguarda la realizzazione tecnica, l'operazione è per gran parte riuscita: il design dei personaggi è molto buono e la grafica, in generale, scrolla in modo agile e convincente. Non mancano alcuni difetti, però: la bassa risoluzione fa perdere molto dell'appeal delle varie creature, i dialoghi sono scritti davvero con caratteri minuscoli e il commento sonoro risulta ripetitivo e poco incisivo. I valori di giocabilità e longevità del prodotto, però, sono tali da oscurare queste mancanze...
Conclusioni
Spectrobes è un prodotto di grande sostanza, molto coinvolgente e piuttosto originale. Gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro, ripartendo da zero rispetto alla versione per Nintendo DS e creando un gioco che per primo porta mostriciattoli & affini sui cellulari in gran stile, grazie anche al supporto di Disney. Gli elementi strategici presenti nelle sessioni puzzle portano davvero un po' di aria fresca nel genere, rendendolo decisamente più profondo e nondimeno più impegnativo. Vivamente consigliato.
PRO
CONTRO
PRO
- Meccanica di gioco coinvolgente e divertente
- Ricco di spessore e di personaggi
- Piuttosto longevo
CONTRO
- Sonoro noioso e ripetitivo
- Il design delle creature perde molto per la bassa risoluzione
- Dialoghi scritti molto in piccolo