Un Super Robot Taisen molto... originale
Come accennato, la maggiore attrattiva di Super Robot Taisen sta nella presenza dei robot giapponesi conosciuti da tutti i nostalgici degli anni '80. Banpresto ha però inserito nella serie, fin dai primi episodi, dei robot originali che facevano un po' da "protagonisti" e che sviluppavano una trama portante attorno a una serie di personaggi molto ben caratterizzati. Ci sono voluti diversi anni e diverse conferme commerciali, ma alla fine gli sviluppatori hanno deciso di realizzare un episodio (due, in realtà) di Super Robot Taisen in cui i cosiddetti "Original" la fanno da padrone e sono protagonisti indiscussi, con la totale mancanza di qualsivoglia altro robot che non sia una creazione originale di Banpresto. Ed è proprio da questo Super Robot Taisen Original Generation che Atlus, con una mossa onestamente un po' controversa (rinunciare alla popolarità dei vari Mazinger e Gundam proprio all'esordio?), inaugura quella che speriamo sarà una lunga serie di localizzazioni. Robot a parte, OG non si discosta nella struttura e nel gameplay da tutti i precedenti Super Robot Taisen: si tratta di uno strategico a turni in cui ci si muove su di una mappa e si affronta, con il proprio team di robot, un numero variabile di avversari, quasi sempre con l'obiettivo di fare piazza pulita.
La Guerra Divina
La schermata iniziale di Super Robot Taisen OG è quella classica per la serie Banpresto, con la possibilità di iniziare una nuova partita, continuarne una già iniziata o caricare un salvataggio (sono disponibili due slot). Una volta iniziata una nuova partita, si passa per un'altra incombenza a cui i fan della serie sono abituati, ovvero la scelta del personaggio, in questo caso limitata a due tipi profondamente diversi fra loro: Ryusei e Kyosuke. Quale che sia la selezione effettuata, si viene subito catapultati nella trama a colpi di dialoghi e intermezzi testuali, che rendono fin dall'inizio estremamente chiaro chi sono i “buoni”, chi sono i “cattivi” e quali sono le dinamiche che portano allo scontro. Come in tutti i Super Robot Taisen, anche in OG il nostro alter ego cambierà robot nel corso della storia, passando via via a modelli più potenti ferma restando la possibilità, sempre presente, di migliorare ogni aspetto di tutti i robot della squadra fra una missione e l'altra, spendendo il denaro guadagnato nei combattimenti per rendere le varie armi più efficaci o per aumentare le doti che caratterizzano ogni macchina, e che hanno un ruolo di primo piano quando si verifica uno scontro.
Realizzazione tecnica
Super Robot Taisen Original Generation non è l'episodio tecnicamente più avanzato che la serie Banpresto possa vantare su GameBoy Advance. Il gioco si mantiene fedele all'impostazione classica: le armi sono potenziabili una ad una, così come le caratteristiche dei robot; e la grafica degli scontri presenta sì un buon numero di animazioni, ma non tante quanto se ne vedono nei pur precedenti episodi Super Robot Taisen Advance e Super Robot Taisen R, molto più spettacolari sotto questo punto di vista. Ma è in particolare il sonoro che appare sottotono: le musiche della serie sono sempre state ottime, ma soprattutto per la presenza dei temi tratti dai cartoni animati, che in questo caso ovviamente mancano. Gli effetti sonori sono i soliti, senza infamia né lode. Per quanto concerne il sistema di controllo, anche in questo caso non ci sono novità: i due pulsanti principali del GBA vengono utilizzati per la selezione e l'annullamento, mentre i dorsali servono solo per velocizzare le fasi testuali. Il gioco è tradotto in Inglese e non c'è l'Italiano; ma non è il caso di esagerare con le richieste, siamo ancora all'inizio dell'avventura occidentale di Super Robot Taisen, che speriamo sia anch'essa lunga e ricca di riscontri.
Commento
Giudicare Super Robot Taisen Original Generation non è semplice, tutt'altro. Per l'esordio occidentale della serie era lecito aspettarsi un episodio che contenesse tutti i robot più famosi, anche se ciò significava ripescare le prime uscite su GBA, e invece la scelta di Atlus è ricaduta su quello che di fatto è uno spin-off, che viene presentato ai giocatori per quello che è e non può godere della popolarità dei propri personaggi. Detto questo, OG possiede dei pregi indiscutibili: è piuttosto lungo (come tutti i Super Robot Taisen), contiene un gran numero di robot e tali robot sono potenziabili a piacimento. Oltretutto è possibile assegnare i piloti come meglio si crede per mischiare le carte o semplicemente per assecondare l'approccio che si preferisce. Dunque ci troviamo di fronte a un ottimo strategico a turni, che in questa sua prima incarnazione occidentale deve affrontare una dura battaglia contando solo sulle proprie forze e sperando che la scelta compiuta dia i risultati sperati, nonostante la mancanza dei pugni a razzo e dell'alabarda spaziale.
- Pro:
- Imperdibile per i fan della serie
- Solido, coinvolgente e longevo
- Trama interessante, finalmente in una lingua comprensibile
- Contro:
- Mancano i robot dei cartoni animati
- Privo di innovazioni rispetto agli altri episodi
- Tecnicamente inferiore alla media della serie su GBA
Non sono pochi i videogame che in occidente non sono mai arrivati perché "troppo giapponesi", e la serie di Super Robot Taisen (o Super Robot Wars, che in effetti sarebbe stato più corretto per l'edizione nostrana) è sicuramente l'esempio più lampante di un successo che dura dai tempi del GameBoy e che si è reiterato di episodio in episodio, raggiungendo circa quaranta uscite totali sulle console più disparate (GameBoy appunto, ma anche PSone, PlayStation2, GameCube, ecc.). Si tratta di un progetto che vede il proprio punto di forza nella presenza dei robot che hanno fatto la storia dei cartoni animati giapponesi (da Mazinger Z a Goldrake, da Gundam a Gotrinitron, da Trider G7 a Godmars...), uniti per fronteggiare la terribile minaccia rappresentata dall'unione di tutti i loro acerrimi nemici. Da troppo tempo i publisher occidentali rimandavano la localizzazione di Super Robot Taisen, costringendo i giocatori ad acquistarne gli episodi in versione giapponese e precludendo ogni possibile fruizione della trama e dei dialoghi, nonché la corretta comprensione dei menu di gioco e degli attacchi. Finalmente la situazione si è sbloccata, e l'americana Atlus ha deciso di distribuire negli USA un titolo della serie SRT, arrivato poi in Italia grazie a 505 Games.